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Frankenstein
 
Frankenstein 2012-12-02 09:17:35 Mephixto
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mephixto Opinione inserita da Mephixto    02 Dicembre, 2012
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Peccato lo stile

La cosa più dura per me, quando decido di leggere i Classici intramontabili, e sgretolare il mio involucro di pregiudizi e nozioni apprese dal immensa popolarità di certi testi. Questo è uno dei tipici casi.

Frankenstein di Mary Shelley è stata per me gioia e dolore, un romanzo che ho trovato ricco di buoni sentimenti, ma anche dimostrazione che “ la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”(Karl Marx) . Perché di questo stratta, della buona volontà e intenzioni che finiscono in cenere nel tempo di un battito di ciglia, il classico esempio della pallina sui piani inclinati, un susseguirsi di eventi che prendono il sopravvento e scorrono via incontrollati sempre più rapidamente. Frankenstein è stato anche un modo di riflettere, in particolare, riflettere su come l’uomo è spesso accecato dalla bramosia di sapere e conoscere, senza minimamente tenere in considerazione le conseguenze che le sue azioni hanno sugli aspetti della “vita e che puntualmente gli sfuggono di mano diventando un boomerang impazzito.
Il romanzo ci viene sottoposto come rapporto epistolare tra: un comandante di marina e la sorella. Cercando in questo modo di aumentare il coinvolgimento del lettore la credibilità della storia, e mi ha affascinato molto devo dire. Mi sono sempre piaciute le cronache, i diari,
Personalmente non ho trovato impeccabile lo stile, anzi troppo femminile, sia negli aggettivi che negli atteggiamenti dei personaggi maschili (anche perche i personaggi femminili sono praticamente assenti), forse, meglio sarebbe stato se la Shelley avesse usato personaggi femminili come protagonisti, più affini al suo stile e alle sue conoscenze intime della personalità maschile. (gioco forza il periodo in cui vive che non le permetteva di essere credibile nella rappresentazione maschile), in quanto in alcuni passaggi Victor Frankenstein l’ho trovato completamente fuoriposto mal rappresentato: troppo sensibile, dalla lacrima facile, lontano dai canoni di mascolinità standard si un personaggio diverso potremmo dire, ma per me troppo femminile per essere credibile. Si, certo, abbiamo appena attraversato il periodo Romance ma è pur sempre un uomo, adulto, che si trova a dover difendere i suoi cari. Insomma non sono entrato affatto in sintonia con la Shelley,proprio lo stile nel caratterizzare i personaggi mi ha deluso oltre ogni modo .
Sono rimasto invece colpito dei temi trattati, questi hanno fatto si che riuscissi a portarlo a termine senza fatica, perchè tutto sommato anche se il linguaggio è aulico e tedioso e i dialoghi in certi istanti improbabili, rimane comunque piacevole e scorrevole.
Devo ammettere che mi aspettavo tutt’altro, esperimenti, fughe, sangue, azione, invece mi sono trovato in mano un libro profondo e intenso, che non mi ha trasmesso brividi, ma un sincera commozione, e tanti tantissimi spunti di riflessione.

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Ti giuro che sto morendo dalla voglia di scoprire la sensibilita' femminile di Frankestein.
Mi sa che lo prendero', mi hai incuriosita un sacco.
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Sharma
02 Dicembre, 2012
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Leggi anche la mia recenzione forse ti aiuterà a capire il lato femminile del romanzo. E' bello, un diverso punto di vista. Buona lettura!
bellissima recensione !!
@C.U.B. Lui si che si puo dire un uomo che entratto in contatto con il suo lato rosa, toccante ! ;)
@Silvia71 grazie mille :)
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MagicalRobert
04 Dicembre, 2012
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Questo non accade mai quando le personalità femminili sono descritte da autori maschili. Potresti ben pensare, invece, che lui, Frankenstein, è un personaggio caratterizzato da una forte sensibilità. Così è stato caratterizzato da Mary Shelley, che io trovo abbia uno stile impeccabile, se si pensa che lei è stata una donna all'avanguardia per i suoi tempi, caratterizzata da un' esistenza libertina... conosceva molto bene gli uomini. La sensibilità di Frankenstein deriva anche dagli affetti della sua famiglia e dei suoi amici. La sensibilità non conosce sesso, va colta esclusivamente nell'anima; e il suo carattere, reso in modo così profondamente sensibile è perfetto per entrare in contrasto con la sua dissoluta pazzia egoista, alimentata dalla sua ambizione senza confini. Si, lui, nella sua lucidità era un uomo capace di essere amabile da tutti gli affetti che lo circondavano. Che lui, come scrivi tu, avesse caratteristiche femminili, mi fa pensare a chi oggi non ha il coraggio di esprimere pienamente i propri sentimenti e la propria sensibilità più profondi, poi se sei maschio, sia mai, non puoi permettertelo, potrebbe spuntarti un fiocco rosa sulla schiena! Scusa, non posso apprezzare la tua recensione, logicamente.
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gracy
04 Dicembre, 2012
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@Magical
la tua osservazione segue la logica che i sentimenti sono universali e che la sensibilità appartiene a tutti è insediata in ciascuno di noi....
nel nostro panorama letterario contemporaneo c'è Perissinotto per esempio che da voce alle donne in prima persona e accidenti se non è bravo, è viscerale ancora di più delle scrittrici donne.....anzi le fa un baffo!
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MagicalRobert
04 Dicembre, 2012
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Non lo conosco, molto invitante, grazie!
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Mephixto
04 Dicembre, 2012
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Ciao Magical,
perdonami ma credo che tu stia travisando le cose:
Primo è una mia opinione: in quanto tale sarei stato ipocrita a non descrivere ciò che più non mi ha convinto.
Lo ribadisco con forza: non solo ho trovato il personaggio di Frankenstein improbabile ma anche eccessivamente femminile. Non sono i sentimenti in se che ho trovato femminei, anzi lungi da me di credere che le sfere emotive maschili discostino in maniera netta da quelle femminili bada bene, ma ben si il modo di esprimerli, e di farteli percepire. Ti faccio presente che la natura ci ha creato con prerogative differenti e peculiarità differenti, fisiche e mentali: perchè abbiamo , in natura , compiti differenti.
Hai ragione, anche i maschi hanno problemi nel tratteggiare a pieno le donne, ma ciò non toglie che se dovessi incontrare una protagonista donna, fuori contesto, non mi asterrei da dire che è troppo mascolina e mal rappresentata.
Inoltre tovo la psicologia di Frankenstein in netto contrasto: tanto sensibile tanto caro, ma incapace di provare amore per la diversità ', e non intendo dopo gli omicidi, parlo nell' immediata creazione. ma come non ti accorgi dello schifo che stai mettendo al mondo ? hai tanto studiato lo hai assemblato e poi ti spaventi quando brancola cieco davanti hai tuoi occhi? ridicolo l'unica differenza è che adesso e verticale e non orizzontale.
Poi altra nota dolente, questo fugge, e tu te ne fotti bellamente ? si qualche cruccio ma niente di che, poi diventi Sherlok Holmes e ti salta in testa chi è l'assassino ?
Questo è un testo, a mio avviso, chiaramente rivolto ad un pubblico rosa, con un brivido sulla schiena invece che altrove ;) Opinioni...
Potrei adare avanti ancora sulle assurdità degli atteggiamenti di Frankie ma meglio evitare ...
Indubbiamente è un testo piacevole e inteligente, ma ripeto in termini di stile la Shelley non mi ha affatto coinvolto .
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MagicalRobert
04 Dicembre, 2012
Ultimo aggiornamento:
04 Dicembre, 2012
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Ciao Mirko,
niente di femminile in Frankenstein. La natura ci ha creato con peculiarità e prerogative differenti che io vedo nei comportamenti del protagonista. Rimango, certamente, fermo sulle mie idee. In quanto al suo ribrezzo ed abbandono della creatura, del "mostro", paradossalmente si collega proprio alla sensibilità estrema del Dr. Frankenstein. A troppa sensibilità, spesso corrisponde un comportamento incoerente. Vedendo il mostro in piedi, in un momento di lucidità, non riesce ad accettare d'impatto tale mostruosità. Mentre lo stava creando, non era lucido, l'ambizione accecava tutti i suoi sentimenti. E' proprio nel contrasto che io trovo la genialità di Shelley,che mette alla prova l'uomo, e dimostra come un'ambizione infinita possa cambiare completamente un individuo, anche un'anima pura come quella di Victor Frankenstein. Il Dr. Frankenstein non era in lui, dopo mesi di stress, hai letto il libro, e sai che era arrivato ad uno stato di pazzia ed esaurimento che lo costrinsero a mesi di riabilitazione. Passata questa, io mi ricordo, e tu sai, che lui non rimane indifferente verso il "mostro". Purtroppo, su di lui, ora, pesavano responsabilità maggiori che tu conosci,ma che non scriverò, sarebbe raccontare ben troppo del libro. Niente di femminile!
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Mephixto
04 Dicembre, 2012
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Magical, perdonami ma non è solo Frankenstein ad essere femminile o meglio ad essere descritto in modo femminile, Clerval, il padre di Frankie, il Mostro. lo accetto lo stile della Shelley, è questo, e non posso farci nulla.TI assicuro di essere partito con tutti i buoni propositi, ma non mi ha fatto scoccare la scintilla, uno stile che non ho gradito, d'altronde come ho gia avuto modo di dire "De gustibus et coloribus non est disputandum", e dato che in questo Forum si esprimono opinioni, non recensioni in temrini assoluti, credo che la mia recensione sia, comunque, a prescindere dalle idee espresse, utile: in quanto esprime un punto di vista che si basa su sensazioni ed emozioni durante la lettura.
Nulla vieta il confronto fra persone anzi ;) ben venga arricchisce le parti che ve ne prendono parte (scusa il gico di parole).
Mesi di stress? i mesi di stress se ti ricordi bene sono si e no 5 pagine in cui nel modo in cui descrive il lavoro del Doctor sembra poco più di una ricetta di cucina e di un corso d'uncinetto. Manca nel modo piu totale del coinvolgimento, assolutamente assente, ti dirò.... come gia in altre occasioni mi è capitato, se lo avessi letto senza conoscere l'autore in termini di sesso, avrei fatto come Muzio Scevola giocando il tutto su "è una femmina" . ;)
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