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Cuore di cane
 
Cuore di cane 2013-07-11 07:28:50 AndCor
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AndCor Opinione inserita da AndCor    11 Luglio, 2013
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L'uomo-cane che mette a nudo l'Urss e la Nep

Se siete ancora dubbiosi riguardo gli effettivi vantaggi che la Nep ha fornito nello sviluppo dell'Unione Sovietica degli anni '30, allora non potete non inserire questo testo nella lista dei libri che dovete leggere il più presto possibile.

Si tratta di un romanzo breve, composto da Bulgakov nel 1925, ma la sua pubblicazione vedrà la luce solo sessantadue anni dopo, perché verrà ritenuto un libro dal contenuto sovversivo e controrivoluzionario, e non conforme al regime politico presente in quel periodo nell'Est Europa.

L'evento principale del libro riguarda l'intervento chirurgico del dottor Filipp Preobrazenskij, che trasforma il protagonista, un cane randagio di nome Pallino, in un sovietico di nome Pallinov. Un'operazione che rappresenta la feroce metafora con cui Bulgakov si schiera contro la Nep e contro la classe dei 'nuovi ricchi' che essa ha portato alla ribalta;
Pallinov è un essere umano solo sulla carta d'identità, perché si riempie la bocca delle parole di Marx, ma impazzisce non appena vede i gatti, si comporta in modo rozzo, si esprime attraverso bestemmie e turpiloqui, vive nell'emisfero diametralmente opposto a quello delle 'buone maniere' e soprattutto esce notevolmente ridimensionato se confrontato al cane che era prima. Ed il fatto che gli sia stata trapiantata l'ipofisi di uno scapestrato c'entra relativamente.

La trama è pressoché inesistente, e verte solamente sulla quotidianità di Pallinov, che esaspera l'esistenza del dottore Filipp e di tutte le persone che convivono (forzatamente) con lui. Fino a quando il dottore, dopo l'ennesimo colpo di testa del paziente, sarà costretto a tornare sui suoi passi e compirà quel gesto estremo che segnerà la fine del romanzo.

L'intera vicenda è narrata con uno stile assurdo, che si delinea tra una teatralità grottesca ed un umorismo tagliente, e che non fa nulla, ma proprio nulla per difendere la neonata Russia rivoluzionaria. L'inutilità accertata dei soviet, il dramma esistenziale dei personaggi privi di personalità e catapultati in un nuovo contesto da cui sono avulsi, una satira spietata che attacca tutto e tutti sono solo il preambolo alla questione di fondo, ancora oggi attuale, che Bulgakov vuole porci: cosa accade quando la scienza supera i suoi limiti e sconfina in un campo 'extra-scientifico e naturale' che non gli compete?

È l'autore stesso a fornirci la risposta:
"Ecco, dottore, che cosa succede quando il ricercatore, invece di seguire una via parallela e conforme alla natura, forza la questione e solleva il velo: tie', beccati Sharikov e mangiatelo a Colazione.": eh, caro Filipp, poi non venirci a dire che non te la sei cercata.

Un romanzo innovativo, sagace e anticonformista. Consigliato, come ogni satira che si rispetti.

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