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Povera gente
 
Povera gente 2015-08-16 14:00:11 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    16 Agosto, 2015
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Ti vorrei tanto amar

Questa è una storia d'amore. Un'opera di un giovane sconosciuto, che lo ha portato subito all'attenzione della critica. Il caso vuole che questo giovane si chiami Dostoevskij e già qui dia sfogo alla sua abilità nel destreggiarsi tra le parole.
Non cerchiamo dentro questo volume un racconto che tratteggi le tinte più tendenti al rosa dell'amore. Come ci si può aspettare da quello che diventerà uno dei più grandi scrittori russi, in questa storia ci sono soprattutto i colori più forti di questo nobile sentimento. C'è il desiderio di far felice l'altro a costo di qualsiasi sacrificio. C'è lo strazio di non avere sufficienti energie economiche per impedire che l'altro soffra la fame, il freddo. Troviamo la gioia nel sottoporsi ad ogni mortificazione fisica o umiliazione, pur di vedere un sorriso nell'altro.Infine scoviamo il pudore di confessare i propri reali sentimenti, nascondendoli dietro all'amicizia, alla simpatia.
Scritto sotto forma epstolare il racconto ci descrive la vita di due amici/innamorati che vivono in due appartamenti uno di fronte all'altro.Le malelingue parlano e così è più semplice scriversi piuttosto che attraversare spesso il cortile per vedersi di persona. Lei giovane, orfana e assediata da ricchi corteggiatori; lui con parecchi anni in più, un modesto lavoro da copista e una possibilità economica al limite della miseria. I due ci raccontano le loro giornate, facendoci intravedere la drammatica povertà delle zone popolari della Pietroburgo di inizio ottocento. Non mancano note positive, come inaspettate dimostrazioni di solidarietà. A queste però fanno da contraltare personaggi all'apparenza "per bene", ma nella realtà aprofittatori oltre ogni immaginazione. Come spesso accade c'è molta più nobiltà dietro ad un collo sdrucito e a scarpe che perdono le suole, che dietro a merletti e scarpette di raso col tacco.
Buoni e cattivi sentimenti, materiale su cui riflettere, scorci storici e bella scrittura. In poco più di cento pagine troviamo tutto o quasi quello che vorremmo scovare dento un romanzo.

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