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Padri e figli
 
Padri e figli 2018-03-09 10:54:42 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    09 Marzo, 2018
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Generazioni a confronto

Pubblicato per la prima volta nel 1862 sulla rivista “Il messaggero”, “Padri e figli” rappresenta l’opera più significativa di Ivan Sergeevic Turgenev. Nella stessa l’autore affronta la tematica del nichilismo soffermandosi in particolare sul suo carattere ateistico, materialistico, rivoluzionario e positivistico.
È il 20 maggio 1859, Nikolaj Petrovic Kirsanov, è trepidante di attesa: il figlio Arkadij sta finalmente rientrando da San Pietroburgo, luogo in cui si era recato per portare avanti gli studi universitari. Il suo rientro non è però solitario, l’erede del modesto proprietario terriero è accompagnato da Bazarov, studente di medicina da poco amico. Egli è il materialista e antitradizionalista che fa da perno all’intero componimento. Il soggiorno dei due giovani presso l’uomo è di fatto breve in quanto questi, a seguito dell’incontro con Koljazin e altri personaggi, decidono di spostarsi presso la dimora di Sergeevna Odincova, vedova e donna di grande fascino, acume e intelligenza. Qui gli equilibri e le convinzioni sociali verranno messi in discussione per i riscoperti sentimenti che si verranno a manifestare nel cuore dei due uomini.
Sin dalla sua prima lettura l’elaborato fu considerato la perfetta trasposizione di quella che era allora la realtà russa a seguito della riforma voluta dallo Zar Alessandro II, una riforma che poneva fine alla servitù della gleba restituendo la libertà ai cittadini e frazionando quelle che fino ad allora erano state le grandi proprietà terriere. Lo scontro tra questa società in divenire e questa società di vecchi modelli è rappresentate dalle due categorie dei padri e dei figli, dei vecchi e dei giovani.
La bravura di Turgenev risiede nel riuscire a ricreare lo uno spaccato reale di quella che è stata la realtà sociale e economica della Russia della seconda metà del 1800. Riesce con la sua narrazione limpida, ironica e fluente a ben rappresentare quello che è stato il passaggio generazionale, il tutto con un occhio acuto e attento a quegli animi e a quelle contraddizioni che sono proprie dell’essere umano. I personaggi sono concreti e tangibili per chi legge che, senza difficoltà, apprezza e si immedesima in ciascuno di loro. Fra tutti spicca Bazarov che risulta essere senza dubbio uno dei migliori e più complessi personaggi ideati.

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Commenti

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Interessante presentazione, Maria.
Questo libro a me è piaciuto moltissimo. Vi ho trovato un significativo connubio fra realismo e dimensione simbolica ; in particolare, una impietosa critica implicita alle ristrettezze del materialismo positivistico. Bazarov non ha valori otre la ricerca scientifica, si costringe all'aridità fino a morirne. A differenza, il suo amico affronta fiduciosamente la complessità della vita, ne apprezza i doni, ha una progettualità e si proietta nel futuro.
Penso che Turgenev abbia intuito la potenziale portata distruttiva del nichilismo : dieci anni dopo, Dostoevskji scrisse "I demoni" , capolavoro nero, in cui nichilisti sfociano nel terrorismo.
In risposta ad un precedente commento
Mian88
09 Marzo, 2018
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Ti ringrazio Emilio, ho aspettato molto prima di inserire la recensione e ti confesso che non ne sono ancora totalmente entusiasta perché l’opera racchiude in sé molti aspetti e molte peculiarità che penso di essere riuscita a racchiudere in così poche righe. Nello specifico sono stata a mia volta colpita dalla critica alle ristrettezze del materialismo positivistico e da Bazarov che con la sua freddezza scientifica si rende arido e vuoto. Il suo essere arriva a perdere emozione, di colore per giungere alla morte. Al contrario, l’amico, che a tratti sembra essere trascinato da questa presunta modernità, si rende conto di come – al contrario – la vita abbia sfaccettature e sfumature. Ne apprezza i doni, le sconfitte, il presente e il futuro. Turgenev in questo è stato un assoluto maestro: ha realizzato e ci ha donato un testo rapido, velocissimo nel suo essere letto ma denso di contenuto.
Prendo invece nota de “I demoni”, componimento che non ho avuto modo di leggere, ancora. Devo recuperare quanto prima. Un sincero ringraziamento per il tempo che mi hai dedicato e per la lettura che mi hai suggerito. A presto, Maria
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