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Cuore di tenebra
 
Cuore di tenebra 2018-10-10 16:01:19 ChiaraC
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
2.0
ChiaraC Opinione inserita da ChiaraC    10 Ottobre, 2018
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Da leggere solo perche' e' un classico

Premetto che non sono una fan della letteratura inglese Ottocentesca (ok, Conrad e' polacco, ma pubblica in inglese). Ero tuttavia particolarmente attratta da Cuore di Tenebra e dalla sua trama: Marlowe, marinaio, si addentra dentro la tenebra africana, alla ricerca di un fantomatico commerciante d'avorio di nome Kuntz. Piu' si addentrera' nelle tenebre, piu' il mondo intorno a se' si fara' barbaro e selvaggio.


Allora, prima di tutto mi aspettavo una narrazione in terza persona e invece la storia si sviluppa come racconto che Marlowe fa ai suoi compagni di viaggio. Racconto che tutti gia' prefiguravano "come interminabile". E mi sa tanto che avevano ragione. Infatti, come compete a un buon stile ottocentesco inglese, le descrizioni sono infinite e lo stile e' lento. Non mi piace ma non posso criticarlo piu' di tanto, alla fine dell'Ottocento i libri dovevano accompagnare i lettori per il maggior numero di ore possibili, per questo erano cosi' lenti e descrittivi.


La trama: sono rimasta molto sconceratata dalle dichiarazioni della critica secondo cui Cuore di tenebra non sia un libro razzista. Io lo trovo profondamente razzista in alcune sue parti, tipo (non cito fedelmente) "si vide il cadavere di un negro stramazzato al suolo da un proiettile, simbolo che la civilita' era vicina". In tanti mi hanno detto che la dichiarazione fosse ironica, e che appunto Conrad volesse denunciare le atrocita' dell'uomo bianco in Africa.

Tuttavia ritengo che Conrad volesse descrivere la societa' dell'epoca con crudezza: gli africani sono selvaggi che si dirigono a gattoni verso il fiume per bere. Ammazzano senza problemi, impalano teste. Non c'e' da stupirsi che in mezzo a questo disordine l'uomo bianco sia visto come un semi dio, sempre con i vestiti inamidati, sempre a trascrivere documenti e impegnato a costruire ponti.

Insomma, non ritengo Conrad un razzista, ma neanche un anti razzista. Nel suo libro c'e' una storia, atroce, cruda, a tratti bella. Ma non la trovo una denuncia al razzismo.

Direi che nel complesso lo paragonerei ai "Promessi Sposi" di Manzoni: abbastanza noioso, ma e' un classico che va letto.

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Commenti

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Ciao Chiara. La tua recensione ben argomentata e la scarsa piacevolezza della lettura che hai evidenziato m'inducono a lasciare questo libro almeno per un po' ancora nella mia libreria. E' da anni che è lì, ma c'era sempre qualcosa che non mi spingeva a leggerlo.
In risposta ad un precedente commento
ChiaraC
15 Ottobre, 2018
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Ciao Emilio, ora mi sento responsabile :P
Ricordati di dargli sempre una possibilita'. Potrebbe piacerti se ti piace la letteratura inglese dell'Ottocento. Ad esempio, ti piace "Il ritratto di Dorian Grey?" A me onestamente non e' piaciuto, anche se tutti lo adorano.

Fammi sapere!
Buongiorno Chiara . Rispetto la tua opinione , tra l'altro scritta benissimo, ma... essi questo libro tantissimi anni fa e mi piacque . Come tutto Conrad...
Molly Bloom
22 Luglio, 2019
Ultimo aggiornamento:
22 Luglio, 2019
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Trovo sia una opinione dettata dalla poca comprensione del testo e della poca informazione su di esso. In pochissimi sanno che fa parte di un trittico e che illustra la fase adulta di una persona. E solo questo piccolo dettaglio cambia tutta la prospettiva.

14 Agosto, 2020
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Cara lettrice, esiste una disciplina chiamata filologia. Si occupa, oltre all'analisi critica sulla lingua dell'opera, di interpretare un testo alla luce del contesto storico in cui fu scritto, della biografia dell'autore, della morale dell'epoca. Deve sapere che molti degli stati europei attualmente democratici all'epoca erano colonialisti; il Belgio in particolare attuò una politica a dir poco aggressiva nei confronti dei suoi possedimenti africani. Conrad scrive come un uomo del suo tempo: non ha molto senso applicare alla sua opera il significato di "razzista" nell'accezione che mi oggi diamo a questo termine. I significati delle parole non sono idee platoniche che vivono della loro esistenza su un altro pianeta, sono frutto della coscienza e della cultura di un epoca, vanno storicizzate. Se volessimo applicare il significato della parola razzista come noi la intendiamo alla luce della nostra consapevolezza storica, potremmo tranquillamente dire che i quattro quinti della popolazione bianca dell'epoca erano razzisti.

Per quanto riguarda il suo parere sull'opera...bhe è il suo parere, non giudico i suoi gusti. Accostarlo ai promessi sposi mi sembra però superficiale, se non altro per l'introspezione psicologica del personaggio Marlowe, alle prese con le contraddizioni della coscienza moderna di fronte alla schiacciante crudeltà della natura vergine, natura esteriore che è anche interiore e che Marlowe riconosce in sé, avvicinandosi sempre più a Kurtz e aumentando il suo disagio.

Questo libro secondo me merita più attenzione.
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