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Madame Bovary
 
Madame Bovary 2020-01-02 14:26:35 siti
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
siti Opinione inserita da siti    02 Gennaio, 2020
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Un rovinoso senso di noia

“Una giovane donna vestita di lana azzurra guarnita di tre volants”, così appare allo sprovveduto medico di campagna la signorina relegata ai Bertaux, figlia di uno dei più agiati coltivatori di quella zona, una giovane donna dalle unghie candide, il cui biancore lo affascina anche se è rapito subito dallo sguardo che “colpiva diritto con candida arditezza”. Una fanciulla costretta a badare ad una fattoria per la prematura scomparsa della madre, una fanciulla che ha ricevuto una buona educazione e cha ha recondite aspirazioni: vivere in città, rifuggire la noia.
Un giovane medico, di cui sappiamo i trascorsi ingloriosi, bambino viziato dalla madre, depositario delle di lei ambizioni, privo di qualsiasi aspirazione, vedovo dopo fugace matrimonio, combinato, con una donna adulta. Un mediocre.
La dicotomia fra i personaggi principali del romanzo è imbastita fin dall’inizio, seppur non nell’ordine da me presentato: appare prima il dodicenne Charles, in un’ ampia analessi e solo dopo lei, prima che diventi madame. Le scene del matrimonio arrivano velocemente e anticipano da un lato quella che sarà la curva dei capricci della giovane donna e d’altra quell’ombra di inquietudine che calerà ripetutamente dopo ogni lieto evento a venire; su tutto già aleggia però la mirabile capacità di Flaubert di orchestrare i suoi personaggi facendoli muovere in ampi inserti descrittivi dall’ indiscreto taglio socioeconomico. Tutto è funzionale a rappresentare il non essere di Emma.
La vita a due si avvia con una intima e inevitabile frattura, i due non condividono niente, non c’è alcuna comunanza di spirito , tanto lui “ è felice e senza pensiero al mondo e il suo universo finisce “all’orlo della sottana di lei”, così lei si cruccia per l’attesa felicità che non arriva, o almeno non tale a come l’ ha letta nei suoi libri; si interroga, la donna, nel frattempo su cosa celino in realtà ”parole quali felicità, passione, ebbrezza”. In lei tutto si risolverà ad avere un andamento ciclico con picchi di noia, ansia per eventi futuri, illusioni, picchi di transitoria e impalpabile felicità, seguiti da rovinose cadute, anticipate da inafferrabili malesseri, distacco emotivo, risentimenti ingiustificati e su tutti un rovinoso senso di noia.
L’occasione di un insperato invito ad un ballo apre l’uscio per un baratro senza ritorno, un precipitare degli eventi che seppur ricoprenti un vasto arco temporale sono rappresentanti come un inarrestabile stillicidio prolungato ad arte dalle atmosfere claustrofobiche che si respirano nella gretta provincia.
La frattura tra reale e ideale giunge all’apice, alimentata da un turbinio di eventi, da un parossistico strafare, dall’incapacità di vivere, per poi ricadere nel vuoto oblio della morte.
Prototipo della ricerca di un’inarrivabile felicità idealizzata , quella che non esiste.

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Un libro che personalmente non sono riuscita ad apprezzare. Anche la tematica mi sembra un po' superata e questo stato di noia e ricerca di una felicità irraggiungibile a me sanno troppo di libertinaggio. Solo un uomo poteva scrivere un romanzo simile e mettere questa luce romantica su una gatta morta come Emma. (passatemi il termine poco letterario).
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siti
02 Gennaio, 2020
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La noia è l'emblema dell'uomo contemporaneo e per questo trovo Emma un prototipo eccellente, è un malessere che lei non sa nemmeno ricondurre alle sue letture da feuilleton, è una vittima del ciarpame pseudo letterario del quale si è nutrita. Qui è aperta la polemica agli ideali romantici da parte dell'autore. Il libertinaggio è secondo me ben rappresentato al femminile con Emma ( laddove era appannaggio dei soli maschi) e privo di aura romantica che è invece più attribuibile alla patetica figura di Charles. Bastano i suoi buoni sentimenti a fare di lui un bel personaggio? O è più vero rappresentare una donna che osa tutto anche se in fondo non sa nemmeno lei perché?Flaubert al realismo mirava.
Direi che questo romanzo mette al bando il libertinaggio maschile , ci propone figure di uomini irrisolti, tutti, con qualche strascico casanoviano in Rodolphe, ma anche con lui siamo ben oltre, non ambisce a possedere e tanto meno ad essere posseduto, sfrutta la situazione per semplice piacere.
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DanySanny
03 Gennaio, 2020
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Anche io non ho troppo amato il romanzo, ma non nego che più passa il tempo, più, ripensandoci, ci trovo insospettate verità. Lo devo sicuramente rileggere. A volte ogni lettore è come Emma Bovary.
Ciao Laura, ottimo commento. Ho letto questo grande classico tanti anni fa e anch'io non riuscii ad apprezzarlo. Sto valutando invece una rilettura: indubbiamente è un romanzo che ha molto da dire, sospetto però che parli meglio ad un adulto che ad un adolescente. La noia, l'impossibilità di raggiungere una felicità idealizzata, il libertinaggio che si prospetta come via d'uscita ad una insulsa vita di provincia sono temi che caratterizzano la vita matura, che può capire un uomo e una donna di mezza età, non certo un ragazzo o una ragazza con la testa piena di sogni, di vita e di ideali.

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siti
03 Gennaio, 2020
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Daniele, ogni volta che rileggo un classico che letto in età acerba non apprezzai, devo ricredermi e rivalutarlo. Sarà l'età?
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siti
03 Gennaio, 2020
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Chiara, condivido la tua opinione, per esperienza personale, penso però che ai ragazzi si possa dare insieme al testo da leggere un po' del nostro tempo o della nostra "maturità" per aiutarli a capire, non sempre è necessario che piaccia ciò che si conosce.
Quando lessi l'opera ero ventenne e l'apprezzai. Bisognerebbe vedere adesso, alla luce di una nuova maturità e consapevolezza, cosa ne penso.
Certamente ogni opera va contestualizzata per apprezzarne la portata, ma un classico deve sempre parlare ai posteri a distanza di secoli. Finché in noi vivrà il "rovinoso senso di noia" di cui parla Laura nella recensione , il libro di Flaubert continuerà ad essere attuale a modo suo.
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siti
03 Gennaio, 2020
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Proprio così!
Laura, Dacia Maraini ha scritto in proposito un libro che mi pare molto interessante e che vorrei leggere : "Cercando Emma. Flaubert e la signora Bovary" . Pare che indaghi il rapporto fra autore e personaggio attraverso anche fonti documentarie. Lo segnalo anche a te.
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siti
03 Gennaio, 2020
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Grazie Emilio.
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