Madame Bovary Madame Bovary

Madame Bovary

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Emma sposa il medico Charles Bovary, uomo mite e mediocre. Ben presto Emma si rende conto di quanto la sua vita sia triste e ben diversa dalle avventure descritte nei romanzi che legge. La svolta avviene con l'invito al ricevimento del marchese d’Andervilliers: qui Emma viene a contatto con il mondo elegante del quale ha sempre voluto essere parte. Tornata a casa inizia a stare sempre peggio, fino ad ammalarsi. Il marito, che la ama, decide il trasferimento a Yonville. Qui Emma incontra un giovane, Leon, col quale condivide inizialmente ideali romantici. Quando questi si allontana dal paese, Emma conosce Rodolphe Boulanger, avventuriero senza troppi scrupoli. Il destino vuole che Emma ritrovi Leon. Tra menzogne ed avventure la vita di Emma prende una piega inaspettata.



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Madame Bovary 2023-07-07 11:30:39 Lety123
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Lety123 Opinione inserita da Lety123    07 Luglio, 2023
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Emma deve essere u esempio

“Madame Bovary” è uno dei romanzi più importanti di Gustave Flaubert del 1856; lui è considerato il maestro del realismo nella letteratura francese però è diventato ufficialmente immortale solo grazie a questo testo. Inizialmente “Madame Bovary” fu pubblicata a puntate su un giornale francese di quegli anni, solo diversi anni dopo queste furono raccolte e unite nel famoso romanzo di nostra conoscenza.
Con Gustave Flaubert parliamo di realismo poiché possiamo definire i suoi testi una vera denuncia della società: le descrizioni sono dettagliate e lunghe, forse tediose. Inizialmente non è chiaro il motivo di tali numerosi particolari, forse per inoltrarci in quegli anni così diversi dalla nostra quotidianità. In parte, tutto ciò può far comprendere quanto noi donne del ventesimo secolo possiamo definirci fortunate in contrapposizione alla figura di Emma, donna del 1800: loro avevano pochi diritti, metaforicamente erano dei canarini in gabbia. Spesso, infatti, il narratore sottolinea il grandioso intelletto della protagonista eppure essendo donna non le viene data alcuna possibilità di sfruttare il suo potenziale e credo che questo sia una parte fondamentale del dolore di Emma.
Un’altra caratteristica che dimostra il realismo di Flaubert è lo stile da lui stesso utilizzato: è ineccepibile formato da dialoghi e rapporti difficoltosi; ci sono numerosi personaggi simbolo come il farmacista, la tipica pettegola delle piccole città di campagna, e tanto altro. Questo romanzo è definibile una critica ad una società borghese troppo sicura di sé dove come protagonista, si può vedere una donna sola con le proprie debolezze nell’oceano maschilista di potere, denaro e tradizioni, in altre parole abbandonata a se stessa ed al proprio inascoltato grido di dolore.
Questo racconto è un perenne susseguirsi di analisi e descrizioni dei diversi e molteplici personaggi che lo caratterizzano senza mai tralasciare la protagonista Emma, oppure Madame Bovary dopo il matrimonio con Charles. Però Gustave Flaubert non si limita a questo ma amplia la narrazione caratterizzandola di storie d’amore: inizialmente un amore effimero e superficiale, poi uno probabilmente sincero e reale, nato dall’unione di piccoli gesti forse insignificanti o forse ssenziali, ma impossibile da soddisfare e alla fine un ultima forma d’amore vissuta come una via di fuga, un bisogno di cedere a desideri nascosti e repressi. Nonostante questo suo continuo sperimentare non troverà mai ciò che pretende ovvero un amore romantico e travolgente tipico dei romanzi rosa che tanto amava leggere. Lei cerca un sentimento idealizzato e non reale, un uomo che le faccia vivere una serie di avventure, una persona appassionata della vita e motivata nel fare nuove esperienze, Emma non si arrende e lo cerca per tutta la durata del libro.
Tutti guardando questo personaggio, superficialmente vedono “Una giovane donna vestita di lana azzurra guarnita di tre volants” ma in realtà è l’insieme enorme di pensieri, opinioni, dolori e gioie che Flaubert cerca di trasmetterci continuamente; giunti ormai alla fine ci sentiamo come Emma, continuamente alla ricerca di qualcosa. Inoltre io credo che questo testo sia molto istruttivo, infatti lo scrittore rappresenta continuamente la bellezza del mondo come gli animali, le persone, i paesaggi in contrapposizione con i pensieri e i sentimenti di Emma; forse per sottolineare che la felicità e la spensieratezza sono lì, sotto il nostro naso, ma lei non riesce a vederle mentre sprona noi a cercarle continuamente poiché la vita non è tristezza e apatia come la signora Bovary tende sempre più frequentemente a credere.
La narrazione ruota intorno al rapporto contrastante tra Charles Bovary e sua moglie, Emma: sono molto diversificati in desideri, piaceri e modalità di pensiero, lui è “ felice e senza pensiero al mondo e il suo universo finisce all’orlo della sottana di lei” mentre la Signora soffre per l’attesa felicità e non riesce ad accettare la sua vita, la propria condizione sociale e il proprio matrimonio e ciò l’ha portata alla distruzione. Eppure io ho notato una flebile unione tra i due, c’è qualcosa che li unisce e da nessuno conosciuto: non è amore, è qualcosa di più forte ma non definibile propriamente positivo. Concludo questa riflessione sul tema che credo sia fondamentale per la storia, ovvero l’amore: ciò che Emma non ha mai capito è che l’amore è anche quotidianità, conoscersi, andare d’accordo e imparare a capire e comprendere l’altro con i propri pregi e difetti e amarli entrambi. Il principe azzurro che tanto cerca non esiste.
La continua battaglia tra reale e ideale giunge all’apice dopo una serie di azioni ed eventi come un urgano per poi ricadere in un enorme oblio, la morte. Emma deve essere un esempio per noi, un esempio di una ricerca di un ideale di felicità, ciò che non esiste.

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Madame Bovary 2022-03-07 20:28:42 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    07 Marzo, 2022
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EMMA UN PERSONAGGIO AFFASCINANTE

"Lei stessa a volte si meravigliava delle ipotesi atroci che le passavano per la testa... e intanto bisognava continuare a sorridere, sentirsi ripetere che era felice, fingere di esserlo lasciarlo cadere."(citazione)
Emma è un personaggio veramente particolare ma allo stesso che mi ha fatto riflettere, non è sicuramente facile stare dalla sua parte e capire il suo comportamento.
E' come un uccello ingabbiato che non riesce mai a trovare quello che vorrebbe, è come se non riuscisse ad afferrare il suo obiettivo.
Emma è una ragazza molto ambiziosa vorrebbe trasferirsi a Parigi, nella grande città e sogna un amore romantico, è anche molto egoista, non si cura né del marito né più avanti della figlia.
L'amore che cerca è quello che aveva letto nei romanzi rosa, un sentimento che lei ha idealizzato e non è reale, Emma non si arrende e lo cerca per tutta la durata del libro.
Per lei non ci sono altre forme d'amore ma solo quelle che lei ha conosciuto nei libri, vorrebbe un uomo che le faccia vivere una serie di avventure, una persona appassionata della vita e motivata nel fare nuove esperienze.
Suo marito Charles è tutt'altro che un eroe senza macchia e passionale ma è un borghese che vive la sua vita "tranquilla" in campagna ed è privo di ambizione.
Emma ha sete anche di cultura, di viaggi, di abbracciare e conoscere nuovi mondi, nuove città ma con Charles tutto questo non è possibile e questo le provoca un profondo senso di tristezza e di turbamento.
Charles non riesce a stare "al passo" di una donna forte come Emma che cerca di più dalla vita, mentre lui si accontenta di quella che ha, non vuole migliorarsi o crescere. E ' un uomo semplice, umile ma anche ingenuo.
Emma sperava che sposandosi la sua vita sarebbe cambiata, avrebbe conosciuto qualcosa di nuovo, avrebbe fatto parte della buona società e avrebbe vissuto il grande amore. Ma non sarà così purtroppo per lei.
Emma pretende un amore che non esiste, un amore romantico e travolgente da romanzo appunto. Ma l'amore è anche quotidianità, conoscersi, andare d'accordo imparare a capire e comprendere l'altro con i propri difetti. Il principe azzurro non esiste.
La protagonista doveva accettare la propria vita, la propria condizione sociale e il proprio matrimonio, non averlo fatto l'ha portata alla distruzione.
Ho trovato le descrizioni della campagna un po' tediose ma probabilmente rispecchiavano il suo stato d'animo quando Emma guardava fuori dalla finestra.
Ho trovato che Emma sia un personaggio reale e ben costruito, rappresenta una donna dell'epoca forte da una parte, con la voglia di cambiare ma anche fragile dall'altra con la sua incapacità di fermarsi e accontentarsi della sua vita. Non cresce mai e rimane per tutto il romanzo egoista, capricciosa e quando capisce che ha sbagliato cerca una vita d'uscita, forse la più facile chi lo può sapere.

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Madame Bovary 2020-02-10 11:45:41 martaquick
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martaquick Opinione inserita da martaquick    10 Febbraio, 2020
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SENSAZIONI CONTRASTANTI

Per me leggere Madame Bovary è stato davvero difficile perché durante tutto il romanzo ho provato due sensazioni differenti, ossia una grande pena ma anche un forte fastidio per la protagonista.
Senza dilungarmi sulla trama che è famosissima e di certo non serve che io la ripeta, vorrei soffermarmi su appunto Emma, la giovane donna che ha turbato il piacere della mia lettura.
La protagonista è una eterna insoddisfatta della vita e rappresenta in pieno la vita delle donne di quell’epoca.
Emma, annoiata dalla vita di campagna con il padre, sposa il dottore Charles Bovary credendo di migliorare la sua situazione sia economica sia sociale.
Non essendo andata come sperava, il senso di apatia e di insoddisfazione ritorna ed ella lo appaga comprando ninnoli, vivendo una vita che non si può permettere a discapito delle finanze del marito.
Qualche tempo dopo incontra un uomo facoltoso che seduce, Rodolphe, e da grande innamorata come si dichiara propone di fare una fuga d’amore, per poi venire abbandonata da quest’ultimo.
La delusione delle sue aspettative romantiche la conduce ad una “malattia” che il marito cerca di curare dandole attenzioni e libertà di intrattenimento che sfoceranno in un secondo tradimento con Leon, il sostituto del notaio.
Leon, inizialmente innamorato dell’idea che si era fatto della donna, dopo qualche tempo scoprendone la vera natura, decide anche lui di abbandonare Emma e di scegliere la strada del matrimonio.
Emma, delusa dagli uomini, unico mezzo di fuga da una vita che per una donna non è facile da accettare, fatta di figli e casa senza altre distrazioni, ricoperta di debiti per il lusso e gli sfarzi che si è concessa, si avvelena e si uccide dando fine alle sue pene.
Queste fasi del romanzo mi hanno fatto provare pena per la protagonista alla continua ricerca di cambiare la sua vita, sempre dipendente dagli uomini che la circondano, un’esistenza fatta per essere moglie e madre e niente di più.
Dall’altra parte mi ha fatto infastidito come Emma incolpi chi le sta attorno delle sue sciagure quando è lei che sceglie di tradire il marito e diventare infedele, lei decide di sperperare il denaro frutto del lavoro onesto del signor Bovary. Infine lei sceglie di togliersi la vita senza aver mai apprezzato quello che le aveva dato: un marito devoto, una figlia in salute e una situazione economica discreta.
Sicuramente un romanzo ben scritto che mi ha suscitato queste sensazioni che non tutti i racconti sanno fare, ma non posso dire che mi sia piaciuto molto anche se rappresenta alla perfezione la vita delle donne dell’epoca.

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Madame Bovary 2020-01-02 14:26:35 siti
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siti Opinione inserita da siti    02 Gennaio, 2020
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Un rovinoso senso di noia

“Una giovane donna vestita di lana azzurra guarnita di tre volants”, così appare allo sprovveduto medico di campagna la signorina relegata ai Bertaux, figlia di uno dei più agiati coltivatori di quella zona, una giovane donna dalle unghie candide, il cui biancore lo affascina anche se è rapito subito dallo sguardo che “colpiva diritto con candida arditezza”. Una fanciulla costretta a badare ad una fattoria per la prematura scomparsa della madre, una fanciulla che ha ricevuto una buona educazione e cha ha recondite aspirazioni: vivere in città, rifuggire la noia.
Un giovane medico, di cui sappiamo i trascorsi ingloriosi, bambino viziato dalla madre, depositario delle di lei ambizioni, privo di qualsiasi aspirazione, vedovo dopo fugace matrimonio, combinato, con una donna adulta. Un mediocre.
La dicotomia fra i personaggi principali del romanzo è imbastita fin dall’inizio, seppur non nell’ordine da me presentato: appare prima il dodicenne Charles, in un’ ampia analessi e solo dopo lei, prima che diventi madame. Le scene del matrimonio arrivano velocemente e anticipano da un lato quella che sarà la curva dei capricci della giovane donna e d’altra quell’ombra di inquietudine che calerà ripetutamente dopo ogni lieto evento a venire; su tutto già aleggia però la mirabile capacità di Flaubert di orchestrare i suoi personaggi facendoli muovere in ampi inserti descrittivi dall’ indiscreto taglio socioeconomico. Tutto è funzionale a rappresentare il non essere di Emma.
La vita a due si avvia con una intima e inevitabile frattura, i due non condividono niente, non c’è alcuna comunanza di spirito , tanto lui “ è felice e senza pensiero al mondo e il suo universo finisce “all’orlo della sottana di lei”, così lei si cruccia per l’attesa felicità che non arriva, o almeno non tale a come l’ ha letta nei suoi libri; si interroga, la donna, nel frattempo su cosa celino in realtà ”parole quali felicità, passione, ebbrezza”. In lei tutto si risolverà ad avere un andamento ciclico con picchi di noia, ansia per eventi futuri, illusioni, picchi di transitoria e impalpabile felicità, seguiti da rovinose cadute, anticipate da inafferrabili malesseri, distacco emotivo, risentimenti ingiustificati e su tutti un rovinoso senso di noia.
L’occasione di un insperato invito ad un ballo apre l’uscio per un baratro senza ritorno, un precipitare degli eventi che seppur ricoprenti un vasto arco temporale sono rappresentanti come un inarrestabile stillicidio prolungato ad arte dalle atmosfere claustrofobiche che si respirano nella gretta provincia.
La frattura tra reale e ideale giunge all’apice, alimentata da un turbinio di eventi, da un parossistico strafare, dall’incapacità di vivere, per poi ricadere nel vuoto oblio della morte.
Prototipo della ricerca di un’inarrivabile felicità idealizzata , quella che non esiste.

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Madame Bovary 2018-10-14 20:14:55 68
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68 Opinione inserita da 68    14 Ottobre, 2018
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Desiderio inarrivabile e distruttivo

Può la forza di un desiderio cancellare una esistenza infelice, farsi totale ed autentico o resta semplicemente un ideale infarcito di romanticismo?
Di certo Emma Bovary vive una condizione invivibile, in primis con se stessa, e non lo sa, affranta dal tentativo di fissare ogni attimo e di renderlo eterno, soggiogata dalla propria voluttà e rapita da un alito oscuro e cangiante.
Prima di sposarsi credeva di essere innamorata di Charles, oggi lui è così noioso, banale, scontato, privo di curiosità ed ambizione e di quel soffio vitale che negli anni ricercherà nei suoi amanti, Rodolphe e Leon, da loro più volte accolta e respinta, abbandonata ai propri voluttuosi sbagli, schiava di eccessi e desideri.
Ogni volta ripensa a cosa si intende per felicità, passione, ebbrezza, sentimenti sempre così belli in quei libri che legge e rilegge.
Anima e cuore le si sono risvegliati improvvisamente, dopo un viaggio ed un ballo che le hanno aperto un solco profondo, particolari svaniti col tempo ed un rimpianto che resta.
Emma in realtà confonde i piaceri sensuali del lusso con le gioie del cuore, l’ eleganza delle abitudini con la delicatezza dei sentimenti. È una giovane donna che sente di non avere mai realmente vissuto, che alterna il desiderio di morire, incarcerata in un matrimonio senza senso, e di vivere altrove, nel lusso della fascinosa Parigi.
Ma come può definire ed esprimere il proprio malessere, ripetendosi continuamente il perché di un matrimonio siffatto?
Avvezza agli aspetti calmi della vita si volge a quelli drammatici respingendo tutto ciò che non contribuisce a nutrirne il cuore, con un temperamento più sentimentale che artistico. Diviene difficile, capricciosa, figlia di un tempo piuttosto cattivo con il desiderio di stagioni migliori cancellando le sconfitte del passato.
Svanito Il sogno di un figlio maschio ella rinasce in una nuova pubertà grazie ad un amante, affidandosi alle gioie amorose di un mondo meraviglioso che ne cambierà i modi, più libera ed ardita con una bellezza eterea nata dalla gioia, dall’ entusiasmo, dal successo.
Ma la sua vita diviene un tessuto di menzogne a cui legare il proprio amore e la menzogna un bisogno, una mania, un piacere, avvinta da una corruzione immateriale e dissimulata.
Ama ma non è felice, non è mai stata felice e si domanda quale sia l’ insufficienza e la putrefazione istantanea di tutte le cose su cui si appoggia.
Emma soffre inverosimilmente e ritrova nell’ adulterio tutte le volgarità del matrimonio, legandosi indissolubilmente alla bassezza di un simile piacere che diviene abitudine e vizio.
Così, dopo avere tanto esperito e sofferto, ai limiti della follia, più volte abbandonata dai suoi amanti ed oggi insoddisfatta del suo stesso amore, mentre scrive pensa ad un ideale di uomo, un fantasma formato dai propri ricordi e dalle letture più belle, che le appare del tutto vero ed intimo .
Una vita la sua, ormai invivibile, affettivamente sola, coperta dai debiti, disperata, per un epilogo inevitabile.
Charles, medico con poco talento che non è mai sceso nella profondità delle cose, vedrà la sua incerta gelosia smarrirsi e spezzarsi nell’ immensità del proprio dolore e di una tremenda certezza negata oltre il tempo della infausta scoperta di una vita parallela….
Un romanzo capostipite, un realismo descrittivo contrapposto al romanticismo idealizzato della protagonista, uno stile ineccepibile, dialoghi e rapporti difficoltosi, personaggi simbolo, sentimenti inespressi, la critica ad una società borghese troppo sicura di se’, una donna sola con le proprie debolezze nell’ oceano maschile e maschilista di potere, danaro e tradizione, abbandonata a se stessa ed al proprio inascoltato grido di dolore.

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Madame Bovary 2018-07-26 18:06:46 Le recensioni di Fabio
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Le recensioni di Fabio Opinione inserita da Le recensioni di Fabio    26 Luglio, 2018
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UN ROMANZO PER RIFLETTERE

Madame Bovary oltre a essere un romanzo di notevole qualità è sicuramente una critica alla borghesia del tempo da parte di Flaubert, una borghesia interessata semplicemente ai beni materiali e al lusso, la quale non si preoccupa minimamente dei rapporti con le persone e che dunque vive un'esistenza misera.
Sicuramente una delle tematiche più interessanti è l'incapacità dei personaggi di comunicare tra di loro, Emma più volte si dimostra annoiata della vita che conduce e Charles non essendo capace di introdurre un dialogo con la moglie decide dapprima di trasferisi insieme a lei in un altrà città sperando che un cambiamento d'aria possa giovarle e poi decide di impedirle la lettura dei romanzi che lei tanto adora.

Per quel che concerne lo stile Flaubert è sicuramente il massimo esponente del realismo, ovvero una rappresentazione reale della vita e talvolta anche molto dura. Flaubert infatti descrive ogni avvenimento nei minimi particolari. Questa sua peculiarità si riflette anche nella descrizione dei personaggi, una descrizione minuziosa che non lascia nulla al caso e che permette al lettore di crearsi una immagine ben definita e chiara di Emma e di tutti quelli che la circondano.

Il romanzo dunque è semplicemente un capolavoro della letteratura, il quale anche dopo mollti anni dalla prima pubblicazione, affronta tematiche molto sentite e attuali. Secondo il mio punto di vista è una lettura che va assolutamente affrontata in quanto non vi deluderà.

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Madame Bovary 2017-08-15 13:20:00 Giuliacampy
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Giuliacampy Opinione inserita da Giuliacampy    15 Agosto, 2017
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LA FRENETICA RICERCA DI UN’IDENTITA’ SOFFOCATA DAL

La storia di Emma è quella di una donna romantica, colma di passione e sentimento, che tenta di affermare la propria individualità e personalità in una realtà racchiusa dalle quattro, consunte pareti della mediocre convenzione. In un mondo in cui il destino di qualunque essere umano è segnato dal suo genere, Emma non può che recitare la parte della moglie devota ad un marito onesto, benevolo e forse anche moderatamente intelligente. Tuttavia, non possiamo pretendere che una meravigliosa aquila, con ali maestose ricoperte da un magnifico piumaggio scuro, rimanga appollaiata alla ringhiera del nostro terrazzo; è assurdo pensare che una donna come Emma, con le sue lunghe ciglia che sembrano avvolgere il cuore degli uomini in una ragnatela di desiderio e passione, con la sua insaziabile ambizione di assomigliare anche solo lontanamente alle protagoniste dei romanzi che amava leggere, si accontenti di prendere parte ad uno spettacolo così infinitamente deludente. Ecco quindi che si lascia trascinare dal sentimento, dalla bramosia, dal fascino della proibizione e trascura persino la figlia per seguire le fluttuazioni inaspettate del proprio cuore. Tradisce ripetutamente il marito con i fatti ma soprattutto con il pensiero, ogni volta che prova a fantasticare sulla sua vita con un uomo davvero degno di stima. Charles Bovary infatti è il peggiore dei parassiti per lei, lo detesta e questa ostilità per un individuo che reagisce non solo con indifferenza, ma addirittura con benevolenza, le provoca un senso di colpa che non avrà mai fine e che continuerà a consumarla, fino alla fine. Emma è tuttavia non solo vittima, ma anche artefice della propria sventura, in un secolo in cui l’essere donna già rappresenta un pesante fardello da sopportare. Come emergere e trovare se stesse in una società che si aspetta dal gentil sesso niente di più che un buon matrimonio e niente di meno di una docile devozione per il proprio marito? In quale modo è possibile trovare soddisfazione e pienezza nella vita, riuscendo a sottrarsi alle convenzioni senza isolarsi nel tormento delle maldicenze? Lo sconforto di Emma non è forse simile per certi versi a quello di Anna Karenina? Eppure entrambe sembrano fallire, due donne che forse oltrepassano la linea di confine a tal punto da raggiungere un comune tragico epilogo. La verità è che nessuna vita viene sottratta inutilmente al mondo; donne che lottano per l’emancipazione, che tentano di seguire il proprio istinto anche sbagliando, soffrendo e causando sofferenza, che scelgono di essere protagoniste di un’esistenza altrimenti dominata dalla mediocrità. Questa è Emma, un simbolo, l’emblema del sentimento romantico che arde e divampa con le sue meravigliose lingue di fuoco, emanando un calore che talvolta rischia di divenire fin troppo soffocante e di incenerire ciò che lo circonda, tale la sua forza meravigliosa.

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Madame Bovary 2015-07-26 15:36:39 SweetNiky
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SweetNiky Opinione inserita da SweetNiky    26 Luglio, 2015
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Travolgente

Madame Bovary é diventato uno dei miei romanzi preferiti!
Nonostante risalga a molti anni fa, ti coinvolge, ti prende, ti fai trascinare dalla protagonista,Emma, nelle sue avventure amorose, nelle sue paure e nelle sue incertezze.
Giovane sposa del medico Bovary, così devoto alla sua amata, che si rende ceco davanti alla sua infedeltà. Emma, sognatrice romantica, che sogna una vita come i suoi romanzi, e in continua ricerca dell'avventura amorosa che ha sempre sognato. Inizialmente può sembrare una sgualdrina ma leggendo, capisci la fragilità del personaggio e le motivazioni che la spingono, fino alla fatale fine.
Scritto in modo scorrevole, per nulla pesante e con buone descrizione dei luoghi e dei personaggi.

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Madame Bovary 2014-08-27 14:10:47 Vincenzo313
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Vincenzo313 Opinione inserita da Vincenzo313    27 Agosto, 2014
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Un'inguaribile romantica nell'arida provincia

Su Emma Bovary se ne sono dette di ogni. Dalle pagine del capolavoro Flaubertiano non emerge alcun giudizio sulla protagonista. L'autore ne descrive minuziosamente la vita e i sentimenti, tralasciando però di esprimere un suo personale parere, preferendo lasciare l'incombenza ai lettori.
Personalmente Emma è un personaggio che mi è rimasto nel cuore, che ho amato e anche compatito per la sua difficile ricerca della felicità e della bellezza legata ad un ideale romantico, da lei inseguito con forza e coraggio fino alla rovina finale. Cresciuta in collegio leggendo romanzi d'amore, in lei matura sin da subito l'idea di fare della sua vita un romanzo. Deve però far fronte alla realtà di provincia, opprimente per quelli che sono i suoi propositi. Una parentesi doverosa mi sento di aprirla con riferimento a questo ultimo punto. Flaubert, tramite le aspirazioni e le gesta delle sua eroina, dipinge un quadro disastroso della borghesia dominante dell'epoca. A farne le spese sono i personaggi che rappresenta. Il più immediato è il modesto ufficiale sanitario Charles Bovary che, oltre ad essere un uomo totalmente privo di qualsiasi spunto interiore, si dimostra incapace anche nel lavoro che svolge quando, cimentandosi in una operazione al piede torto di un suo paziente, sbaglia miseramente, costringendo il malcapitato all'amputazione dello stesso. Un altro personaggio, emblematico dell'insoddisfazione di Flaubert, è il farmacista Monsieur Homais, letteralmente ossessionato dalla carica di Legion d'onore che vorrebbe vedersi attribuita, triste esponente di una ricerca del progresso ottusa e fine a se stessa, dal momento che sarà proprio la sua noncuranza a permettere alla protagonista di accedere indisturbata al veleno custodito nella sua farmacia.
Oppressa da tutto ciò, è normale che la romantica Emma decida di rifugiarsi altrove, cercando porti di felicità talvolta plausibili, quale il giovane Leon Dupuis, un personaggio accomunato alla protagonista da una forte sensibilità, altre volte improbabili; è il caso del bell'imbusto Rodolphe Boulanger, un uomo superficiale sempre a caccia di nuove conquiste. Il fallimento di entrambe le storie d'amore spingerà Emma in un abisso senza fine, spingendola a una fine tragica, sulla scia delle storie d'amore da lei tanto amate.
Come già detto, Emma mi ha colpito molto, in primis per la sua grande sensibiità; in secondo luogo per la sua grande modernità, che la spinge a compiere, a dispetto del giudizio di una società falsamente perbenista, scelte in piena autonomia. Con riferimento poi al suo fallimento finale, lo vedo come logica conseguenza di un mondo maschilista e arretrato, ancora non pronto ad accogliere donne di tale spessore umano ed ideologico. In ogni relazione in cui lei si verrà a trovare, infatti, sarà sempre lei la malcapitata a dover recitare il difficile ruolo di amante indegna, solo perchè donna e, in quanto tale, sottoposta al martirio mediatico.

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Anna Karenina
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Madame Bovary 2014-03-11 20:32:54 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    11 Marzo, 2014
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Acronimo

Modellare la vita di provincia su sogni alimentati da letture
A volte, quasi sempre?, è pericoloso: Emma coltiva così un
Desiderio smanioso di evasione dalla realtà.
“Amore , riteneva, doveva arrivare di colpo”
Magari “con schianti e folgorazioni”, a mo’ di temporale,
E “come uragano celeste che si abbatte sulla vita”. Illusa!

Bovarismo oggi è antonomasia: d’insoddisfazione spirituale
O di tendenza a costruirsi una personalità fittizia.
Vero è che, in Flaubert, “la parola è un laminatoio che
Affila sempre i sentimenti”. Né “bisogna toccare gli idoli”,
Ricorda lui, “se non si vuole che la doratura ci resti sulle mani.” Antidoti?
Yin e yang contro “l'eterna monotonia della passione che non cambia mai forma, non cambia mai linguaggio…” Oppure, senza ricorrere all’oriente, traendo spunto dallo stesso Flaubert: “L'amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la sua speranza, persino le rovine dove si aggrappa.”

Bruno Elpis

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