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Boule de suif
 
Boule de suif 2020-11-23 14:05:02 lapis
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
lapis Opinione inserita da lapis    23 Novembre, 2020
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Lacrime

Gocce trattenute d’acqua salata si staccano lente dai bordi delle palpebre e rigano le guance paffute di “Boule de suif”, lasciando un sentiero di rabbia e di dolore. È la stessa scia di scoramento che rimane impressa nell’animo del lettore, il quale, chiusa l’ultima pagina, si sente furioso e impotente verso l’untuosa ipocrisia e il falso moralismo di chi cura solo i propri interessi, condendoli per di più con melliflue parole e impeccabili maniere mascherate da gentilezza e filantropia. Allora come oggi.

Siamo nel 1870, nella campagna normanna di Rouen occupata dai tedeschi durante la guerra franco-prussiana. E proprio da Rouen parte una diligenza in fuga con dieci personaggi: integri aristocratici e ricchi borghesi, due pie suore, un celebre democratico e una prostituta, soprannominata “Boule de suif”, palla di sego, per la sua floridezza. Bastano poche pennellate, ironiche e incisive, alla superba penna di Guy de Maupassant per far prendere vita ai sentimenti che animano la carrozza. Attraverso sguardi, gesti e parole percepiamo disprezzo e sdegno, generosità e patriottismo, solidità morale e arroganza, e veniamo messi di fronte alle ingiustizie della vita, che tradisce le speranze e gli ideali di un cuore buono in nome di ipocrisie e meschinità senza tempo.

Impossibile dunque non definire questo racconto un capolavoro, capace di coniugare finezza psicologica, altissima qualità letteraria e un’attenta riflessione sulle miserie e le debolezze umane. Nonostante il secolo che si porta sulle spalle, “Boule de suif” non ha a mio avviso perso smalto, freschezza e forza espressiva, restando un’opera capace di conquistare il lettore moderno così come fece con Zola e Flaubert.

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Commenti

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Racconto indubbiamente bello, ma un po' ideologico perciò 'scritto a tavolino' .
In risposta ad un precedente commento
lapis
24 Novembre, 2020
Ultimo aggiornamento:
25 Novembre, 2020
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Ciao Emilio. E' vero, l'intento ideologico di critica sociale è evidente, però non l'ho trovato così artificioso, anzi i personaggi mi sono sembrati veri, cesellati con finezza e ironia. Mi è piaciuto molto. Adesso sto leggendo Bel Ami, che sto apprezzando un po' meno, sarà una certa antipatia verso il personaggio...
Un caro saluto,
Manuela
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