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L'arte del raccontare
Pubblicato nel 1813, questo romanzo è giustamente considerato un fondamentale punto di riferimento della letteratura inglese.
Sembra scritto con la piacevolezza di raccontare, che per il lettore diventa piacere del leggere.
Grande scorrevolezza, analisi psicologica in una solidissima struttura narrativa.
Una famiglia -una madre!- con cinque figlie.
La volontà di cercare un marito adeguato, possibilmente anche qualcosa di più, compare fin dalle prime pagine.
Spiccano in modo particolare le due figlie maggiori, dotate pur diversamente di personalità e stile non comuni. Non cercano facili scappatoie : "tutto ciò che ha a che fare con l'astuzia è ignobile".
Eppure la madre non è persona da emulare; fornisce anzi tante occasioni in cui l'autrice esercita un tagliente e irresistibile umorismo.
"Se l'orgoglio (...) si rifà piuttosto all'opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità a quella che vorremmo che gli altri avessero di noi", si può dire che in questo bellissimo romanzo l'orgoglio abbia ben più spazio della vanità.
E il pregiudizio? C'è, c'è pure quello : il celebre titolo non si smentisce.
Indicazioni utili
classici





























