Che fine ha fatto Mr. Y? Che fine ha fatto Mr. Y?

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marbald75 Opinione inserita da marbald75    13 Settembre, 2016
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Buona idea sviluppata male

Ho letto questo libro perché particolarmente consigliato su vari siti. A mio avviso è un buon libro ma niente di eclatante, la storia è particolare e anche geniale per certi versi ma l'idea non è sviluppata benissimo. inoltre in genere il protagonista è un personaggio a cui ci si affeziona ma non in questo caso e anche tutti gli altri soggetti presenti nel romanzo tendono ad essere poco particolareggiati e troppo negativi. Quello che risalta è che all'inizio la trama è molto coinvolgente ma poi piano piano perde ritmo e la scorrevolezza nella lettura ne risente. Il finale poi lascia un po' a desiderare. Nel complesso non è male l'idea di base ma risulta un po' sprecata da uno sviluppo della trama non travolgente.

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Opinione inserita da Elayasa    03 Luglio, 2016

Tra l'essere affascinata o perplessa

Profondamente sconvolgente. In senso positivo e non. Inizialmente ho fatto non poca fatica ad abituarmi allo stile di scrittura, mi appariva troppo veloce, frasi corte, pensieri in coda a volte senza neanche che avessero collegamento tra loro. Ma quando sono arrivata all parte in cui la protagonista si ritrova nella Troposfera ho capito che nessun altro tipo di scrittura sarebbe stato adatto. Sarebbe stato bello se si fosse differenziato lungo la narrazione, le parentesi in questa "dimensione" sarebbero state più valorizzate.
Da ignorante di molti argomenti accennati l'ho trovato affascinante proprio perché accennava a cose mai toccate dal mio pensiero. Mi ha sicuramente dato spunti per approfondire in futuro determinate cose, mi ha lasciata con la voglia di consigliare il libro ad altri, magari anche avere modo di parlarne e confrontarsi, questo si questo libro almeno a me l'ha trasmesso.

La conclusione l'ho trovata inadeguata, veloce, come se da una parte volesse lasciar spazio al lettore per eventuali intuizioni ma solo perché lei, la scrittrice, non sembrava saper concludere l'opera. Insomma un po' una delusione la fine.


Personalmente poi l'ho letteralmente divorato, ti permette una lettura rapida,anche se poi vorresti tornare indietro per chiarire determinate sfumature.

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Opinione inserita da Giancarlo    29 Agosto, 2013

Al primo posto...

...dei libri più brutti mai scritti dai tempi delle incisioni rupestri.
Mi è stato regalato e sia il titolo che la copertina sembravano promettere bene, ma mi sono reso conto che erano forse le uniche due cose decenti. Il racconto non ha un briciolo di senso, parla di personaggi assurdi che non stanno nè in cielo nè in terra, la narrazione spesso sembra un flusso di pensieri deliranti che non portano da nessuna parte. Per non parlare delle definizioni: il "carbone vegetale", per quanto ne so io, è una sostanza che si trova comunemente in farmacia o in erboristeria, come è possibile che non la trovasse o non ne avesse mai sentito parlare? E poi la "troposfera", perchè chiamare una dimensione parallela come lo strato più basso dell'atmosfera terrestre?
Le scene sono raccontate in modo superficiale e a volte pure infantile, segno che non è stato corretto nello stile e nella forma. Se l'autrice voleva credersi originale, bè, ha letteralmente sbagliato tutto. Comunque, man mano che la storia si sviluppa (si fa per dire), ci si aspetta che almeno il finale dia il giusto equilibrio alla caciara delle pagine precedenti. E qui arriva l'ultima delusione: in meno di 10 pagine il racconto termina senza un finale, come se l'autrice avesse finito i fogli per scrivere e il libro fosse finito dritto nella stamperia.
In definitiva, una storia assurda, sconclusionata al massimo, senza un minimo di senso logico nè di creatività. Come torno a ripetere, il libro più brutto della Storia, roba che viene da chiedersi chi mai possa aver avuto il coraggio di pubblicare.

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non lo consiglio a nessuno, sarebbero solo soldi buttati
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Minuscola Opinione inserita da Minuscola    06 Giugno, 2013
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Un libro nel libro

A me è piaciuto questo libro, mi ha coinvolto e avevo sempre voglia di leggere e di sapere se Ariel, la studentessa sfortunata e sola, si fosse interessata a scoprire la verità.
La verità riguardo al professore scomparso e riguardo al libro. Mi è piaciuta molto l'idea del "libro nel libro", sì perchè il libro che Ariel cerca e trova, al quale è interessata, ma che poi dovrà purtroppo distruggere, è Che fine ha fatto Mr Y...questo mi ha coinvolto e mi ha interessato.
Che bella idea!
Ho capito poco i discorsi sulla quantistica e sugli esperimenti in laboratorio e la relatività..ma fa niente.
E' stato interessante con un epilogo strano e aperto all'interpretazione del lettore.

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Francj88 Opinione inserita da Francj88    08 Luglio, 2012
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Ora tu hai una scelta

Immagina di essere una studentessa di Letteratura inglese e Filosofia, di essere alle prese con la tesi di dottorato e che nel giro di poco tempo ti succedano tre cose che ti sconvolgeranno la vita:

-Il tuo relatore scompare misteriosamente
-La sua scomparsa sembra legata ad un libro maledetto, "Che fine ha fatto Mr. Y, scritto nell'Ottocento e che sembra non esistere più se non in una singola copia custodita nel caveau di una banca tedesca
-Vieni casualmente in possesso dell'unica copia del libro.

Tu che faresti? Leggeresti il libro sfidando la maledizione oppure no? Ariel Manto (questo è il nome della ragazza), decide di leggerlo e scopre che il libro contiene la formula di un preparato omeopatico che permette a Mr. Y, protagonista del romanzo, di viaggiare della Troposfera, un luogo "non-luogo" nel quale è possibile entrare nella mente delle altre persone. Inoltre, lì puoi effettuare la Pedesis, ossia puoi viaggiare nel tempo e nello spazio. Ariel ben presto si troverà invischiata in qualcosa più grande di lei e a quanto pare non è la sola a conoscenza dell'esistenza del libro.

Che dire, Che fine ha fatto Mr. Y è un romanzo che si muove tra scienza e fantascienza, tra filosofia e religione. Accanto alla trama vera e propria l'autrice infila digressioni riguardanti la fisica quantistica, l'interpretazione di Copenaghen e del multiverso sull'origine dell'universo e della vita, interrogativi sull'esistenza di Dio, dell'anima e di come si è sviluppata la coscienza. Non è una lettura semplice poichè se non si è interessati a questi argomenti o non si ha un minimo di dimistichezza con la fisica si potrebbero trovare alcune digressioni un pò noiose o pedanti. Personalmente non ho trovato la lettura pesante, anzi contrariamente a molte opinioni lette a riguardo, ho trovato il romanzo molto piacevole e intrigante. Ovviamente è tutto soggettivo. Certo un qualche appunto alla Thomas avrei da farlo anche io: in primo luogo il non aver approfondito o chiarito taluni aspetti (non so se sia stata una scelta intenzionale o meno), le frequenti e un pò forti scene di sesso forse per catturare di più l'attenzione dello spettatore e il finale un pò affrettato. In particolare sui finali indefiniti o frettolosi della Thomas, dopo aver letto tutta la sua produzione letteraria, posso dire siano un marchio di fabbrica. In alcuni casi sono azzeccati come per esempio a mio parere in L'Isola dei segreti e ne Il nostro tragico universo. Invece nel libro qui recensito e in Popco (probabilmente il mio preferito) la scrittrice mi ha trasmesso la sensazione di "non so come andare avanti, chiudo qui per non andare oltre e fare danni!". Detto ciò per quanto mi riguarda i pregi della Thomas qualità di scrittura, fantasia, originalità, erudizione superano di gran lunga i difetti, o comunque i difetti non sono così tanti da farmi sconsigliare la lettura di questo libro. Sarò forse una voce fuori dal coro ma per me questa lettura è stata stimolante, intrigante e mi ha portata a riflettere su temi non convenzionali.

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Flatlandia di Edwin A. Abbott
-Zoonomia di Erasmus Darwin
-Gli altri libri di Scarlett Thomas
-A chi ha interesse/dimestichezza con la scienza e la fisica
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GloriaS Opinione inserita da GloriaS    28 Gennaio, 2012
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Evitate, gente, evitate

Il romanzo, in un'estenuante prima persona al presente, è scritto affastellando frasi brevi che generano situazioni paratattiche, spesso in sequenza casuale o senza legame con il contesto.
I personaggi sono odiosamente stereotipati, a partire dalla protagonista "sado-masochista della domenica". L'inserto di parti che si suppongono tratte da un libro dell'Ottocento è ridicolo sia come tematica che come stile (Manzoni docet). Le pretese scientifico-filosofiche, ben lungi dall'avvincere, appesantiscono la già zoppicante narrazione. Le sgradevolezze (prime fra tutte le performances erotiche di Ariel e l'esperienza nella mente del topo) infarciscono la storia con un notevole squilibrio nella seconda parte, come se la Thomas si fosse lasciata andare nel finale e, per non sapere cosa scrivere, si fosse buttata sul grand-guignolesco.
La conclusione è un acmè di stupidità e trovate bislacche degna del cyberpunk più degenerato.
Resta buona l'idea della troposfera, ma mal gestita: non è chiaro come vi si acceda e perché, come si passi da una coscienza all'altra, come funzioni la consolle.
La divinità dei topi vira pesantemente verso il ridicolo.

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Opinione inserita da Mars    10 Dicembre, 2011

Uno dei peggiori libri che abbia mai comprato

l'inizio del libro sembra promettere bene, ma andando avanti con le pagine ci si rende conto che non è così. La storia è inconcludente e i riferimenti filosofici e scientifici sono assolutamente superficiali. il linguaggio e la scrittura rendono difficile la lettura. sembra che sia stato scritto da una ragazzina in preda ai deliri della febbre. bocciato.

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Opinione inserita da NeoSlack    22 Agosto, 2011

Un vuoto delirio filosofeggiante

Il libro è una accozzaglia di pensieri filosofeggianti, con molti riferimenti imprecisi e superficiali a leggi della fisica riviste in un ottica quasi da cartomanzia (stupore per le cose non conosciute, venerazione per l'entità superiore).
La trama sarebbe ottimo spunto per un libro vero, questa è solo un'occasione sprecata.
Da metà in poi ho letto il libro saltando righe se non intere pagine, visto che la narrazione non si reggeva più. Deprecabile l'uso di parentesi hard in modo quasi gratuito. Sembra che siano state scritte per catturare l'attenzione del lettore dopo le pagine di delirio filosofico.
Se potete, risparmiate i soldi.

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Opinione inserita da Ale    15 Marzo, 2011

Un libro che mi ha colpito

Un libro a dir poco stravagante. Scritto in un linguaggio che spazia dal filosofico al volgare, "Che fine ha fatto Mr Y" ha una trama avvincente, nonostante la ricchezza di contenuti porti, a volte, ad una pesantezza del discorso del tutto trascurabile per chi è pratico del linguaggio scientifico e filosofico, ma che può rendere ostico il discorso a chi non è avvezzo a queste discipline. In ogni caso, è uno dei libri più interessanti che io abbia mai letto: da tempo non mi sentivo così "dentro" la storia, e la qualità delle digressioni mi ha spinto ad approfondire gli argomenti trattati. In questi "excursus" l'autore riesce a spiegare concetti particolarmente complicati fondendo il lessico specifico ed esempi tratti dalla vita ordinaria, rendendo la comprensione più facile anche a coloro che non sono assidui a questi argomenti. L'autore utilizza a volte un linguaggio crudo, volgare, il che va creare uno strano contrasto con altre parti del libro. La lettura mi ha preso così tanto che arrivato all'epilogo, avrei voluto riiniziare da capo, per non abbandonare la protagonista e cercare di comprendere meglio tutti i concetti espressi.

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Consiglio questo libro a chiunque, sebbene ritengo che possa piacere a qualcuno e risulare pesante per altri. Sicuramente, dubito che una lettrice di Federico Moccia possa appassionarsi a una lettura di questo genere, che risulta in ogni caso impegnativa.
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Dadda Opinione inserita da Dadda    02 Marzo, 2011
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Che fine ha fatto Mr Y?

Questo libro mi ha un po' spiazzata..sicuramente posso dire che mi aspettavo qualcosa di meglio. Inizialmente i primi capitoli mi hanno sorpreso positivamente per l'approccio inconsueto alla sfera scientifica, tuttavia con il procedere della lettura le congetture dei protagonisti hanno cominciato a farsi, a mio avviso, esageratamente forzate, come forzato è lo stile..vada pure per l'utilizzo di espressioni "al limite", ma ho trovato che queste fossero, diciamo, scollate dal resto della narrazione, sgradevoli nel complesso.
Nonostante tutto, non so bene perchè, ma credo che proverò a leggere altro della stessa autrice..

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Opinione inserita da Claudia    22 Febbraio, 2011

Noioso

Come alcuni anche io sono stata attratta dalla copertina. Così appena comprato ho iniziato a leggerlo e sono rimasta sorpresa nello scoprire che le prime pagine erano misteriose e intriganti, piacevoli e si leggevano in un attimo ma... dopo un po' tutto questo entusiasmo finisce in una bolla di sapone.
Noioso, quasi ripetitivo e difficile da mandar giù fino alla fine! Per non parlare del fatto che i capitoli finali mi sono sembrati scritti in fretta e furia per finire il libro in qualche modo.
A distanza di anni ho visto che è andata avanti con le pubblicazioni ma non so se dargli una nuova possibilità.

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Celia Opinione inserita da Celia    04 Settembre, 2010
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Che fine ha fatto MR. Y?

Affanscinante.
un libro degno di essere letto e assaporato fino in fondo. Io personalmente mi sono divertita a cercare su internet le descrizioni di vari esperimenti citati nel libro per capire meglio i ragionamente della protagonista. Divertente per una persona appassionata di ragionamenti che possono spaziare dalla cultura generale, alla religione, alla scienza fino alla filosofia. Un libro finalmente che invita a pensare, porsi domande ed ipotizzare.

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Adelina Opinione inserita da Adelina    03 Agosto, 2010
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Vorrei che questo libro si fosse perso nella tropo

Ho compreato questo libro per la copertina che m'ispirava e resta questa l'unica cosa bella dell'intero romanzo.
Un po' assurdo l'inizio dove lei cerca un libro rarissimo e lo trova in una bancarella del libro usato a pochi euro, mi sono resa conto, poi, essere la parte più veritiera di tutto il racconto che prosegue con una "drogata" che si fa dei viaggi mentali.
Ho portato a termine questo libro senza che mi lasciasse proprio nessuna sensazione, negativa ma neanche positiva, è uno di quei libri che avrei potuto non leggere perchè non mi hanno lasciato nulla.
Per me è bocciato, ma non mi do per vinta, ho acquistato "Popco" della stessa autrice e voglio capire se era la storia ad essere penosa o l'autrice.

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Indigowitch Opinione inserita da Indigowitch    03 Giugno, 2010
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Appassionante

La prima volta che ho visto un libro di Scarlett Thomas in libreria, ho storto il naso. Mi sembrava la classica copertina accattivante e colorata, una roba da bambini, giusto per dare nell'occhio, tutto fumo e niente arrosto.
Invece sono rimasta sorpresa quando ho letto "Che fine ha fatto Mr. Y?", perché riesce a mescolare abilmente elementi filosofici e scientifici col fantastico.La protagonista, Ariel Manto, è una dottoranda in discipline umanistiche ma ha il pallino della fisica e di Derrida. E' squattrinata, nata in una famiglia particolare (la madre era più interessata ad attendere l'arrivo degli alieni che ad occuparsi della figlia)e, pur essendo brillante e versatile, gestisce la sua vita sentimentale in modo avvilente.
Ariel sta conducendo una ricerca sugli esperimenti mentali, e vuole redigere una tesi che intrecci scienza e letteratura.
E' un lavoro interessante ma laborioso, e subisce una sorta di battuta d'arresto in seguito alla scomparsa del suo relatore, il prof. Saul Burlem.
Pur ritrovandosi sola a gestire il suo progetto, Ariel continua a procurarsi i testi per la sua bibliografia, finché non si imbatte in una copia rarissima di un romanzo di T.Lumas, scrittore appassionato di esperimenti mentali e scomparso in circostanze misteriose.
La lettura di questo romanzo porterà Ariel a scoprire la ricetta di una sorta di pozione per avventurarsi nella Troposfera (sorta di luogo della mente)e che le consentirà di esplorare le menti non solo delle persone più disparate, ma perfino di animali.
Inutile dire che questa scoperta le causerà anche una miriade di guai, e che Ariel dovrà mettersi alla ricerca del suo relatore, che apparentemente è l'unico in grado di aiutarla...
Devo dire che il lato positivo di questo romanzo è che non scade mai nella stupidità o nella banalità.
Ti intrattiene con uno stile fluido e accattivante anche quando Ariel disserta di fisica quantistica o di Derrida, e se all'inizio chiede un po' di concentrazione extra al lettore per potersi immergere nella storia, ripaga ampiamente con una seconda parte che ha il sapore del thriller e del fantasy insieme, e che diventa più dinamica.
Mi è piaciuta la scelta dell'eroina perché non è la solita protagonista femminile perfetta, che sa sempre come comportarsi, ma un essere umano pieno di pregi e difetti. Tanto Ariel è brillante quando discute di filosofia e scienza, quanto la sua vita privata appare arida e desolante.
Trovo coinvolgente anche il modo in cui l'autrice ha descritto i "viaggi" di Ariel nelle menti altrui. Soprattutto perché non si tratta solo di menti umane, ma anche animali: quando la protagonista entra nella mente di un topo,ad esempio, la narrazione ti coinvolge a tal punto che ti sembra di vivere l'esperienza sulla tua pelle.
Un neo stilistico, probabilmente, è l'abbondanza di turpiloquio di Ariel e le frequenti immagini sessuali nel corso della storia.
Va bene che nessuno si scandalizza per questo, ma a tratti l'ennesimo "fuck" e l'ennesimo "shit" ti stancano e suonano un po' gratuiti.
Quanto alle immagini sessuali, hanno un sapore più freudiano che sensuale, e sicuramente hanno anche una connotazione ironica, così come ironica e disincantata è Ariel, ma talvolta sono, anch'esse, un tantino gratuite.
Nel complesso trovo la storia brillante, ben congegnata e appassionante. Il finale mi è sembrato inevitabile ma un po' sospeso, e devo confessare che alla fine del libro mi sono sentita un po' abbandonata.
Non ho riscontrato il lato pubblicitario-commerciale che altri vi hanno visto. Credo anzi che la grafica accattivante penalizzi una storia che non ha nulla di scontato e che è mirabilmente strutturata.
Una lettura consigliata a chi vuole conciliare la suspence e l'intrattenimento a un pizzico di cultura.

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Beatrix Opinione inserita da Beatrix    08 Giugno, 2009
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Intrigante

Attratta soprattutto dal titolo e dalla copertina (i pubblicitari con me vanno a nozze!) sono rimasta piacevolmente sorpresa: la storia è originale, particolare e ben raccontata; lo stile scorrevole e mai pesante tanto che le digressioni scientifiche non annoiano mai, ma anzi sono utili a comprendere l'evolversi delle vicende. Ho apprezzato molto l'attenta ricerca fatta sui temi di fondo della storia, la fisica soprattutto, che deve essere stata accurata e approfondita, così come anche nel secondo libro dell'autrice (PopCo).

Un lettura che consiglio.

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Opinione inserita da amanda testa    04 Mag, 2009

AVVINCENTE!

è un libro incredibilmente affascinante! è in grado di rapirti totalmente e portarti nella troposferaa come fosse reale! ho riflettutto moltissimo sulle considerazione filosofiche che fa il personaggio! ariel è un personaggio incredibilmente originale e completamente diversa dalle tipiche eroine che trovi nei romanzi. è particolare e la sua condizione la rende affascinante per certi versi.

è un libro dalla facilità di lettura sorprendente per essere ricco di considerazione spesso filosofihe! non puoi smetter di leggere fino a quando non sei arrivato alla fine! avvincente!

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-l'ho consigliato al mio ragazzo e ha un paio di amiche che hanno apprezzato il buon consiglio
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    15 Marzo, 2009
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Mi ha affascinato la locandina pubblicitaria...

Si mi ha affascinato SOLO la locandina pubblicitaria, ancora oggi mi chiedo perchè questo acquisto. Mi spiace dover dire che è un po' peso nella lettura, dalla trama mi aspettavo di più. E' sempre una cosa sgradevole bocciare un libro perchè rappresenta una intimità e una soggettività dell'autore, ma il fine è che venga letto e se nella lettura non c'è quello che rende un lettore contento non è un grande scritto. Non mi ha interessato, peccato.

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Opinione inserita da khristy83    29 Gennaio, 2009

davvero particolare

Un romanzo davvero particolare... La protagonista non è la solita eroina in cui vorremmo riconoscersi, la realtà descritta è difficile, rude e sporca, a volte quasi troppo...Nonostante questo, o forse proprio per questo, viene istintivo legarsi ai personaggi e farsi trascinare da una trama avvincente e quanto mai insolita. Nulla è mai come te lo aspetteresti e anche la fine è tutt'altro che banale. E' un libro meraviglioso che si legge tutto d'un fiato anche se non mi sento di consigliarlo indistintamente perchè le particolari e continue riflessioni filosofiche forse possono risultare un po' pesanti per chi non ama porsi troppe domande.

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a chi piacciono le riflessioni filosofico-scientifiche
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Opinione inserita da Crono Kidd    26 Gennaio, 2009

Troposferico!

Ci sono libri che segnano la nostra esistenza Avete presente di che parlo? Ma sì, sicuro! Ognuno ha il proprio libro segna-esistenza. Per alcuni è stato Cent'anni di solitudine, per altri Delitto e castigo, per altri Favole al telefono, per altri ancora tutti e tre (o altri tre) in momenti diversi della propria vita di lettore.

"Che fine ha fatto Mr. Y" non è tra questi.

Avete letto bene: NON è tra questi. È tra questi? No.

Però è un bel libro. Un gran bel libro! Appassionante. Coinvolgente. Si legge d'un fiato. È scritto bene. (È un bel libro? Sì). A capo.



La storia si srotola seguendo le traversie di Ariel, una studentessa inglese di linguistica autolesionista e assetata di conoscenza, che entra fortunosamente in possesso dell'introvabile romanzo maledetto "Che fine ha fatto Mr. Y". Un libro nel libro. Meta-letteratura. Già visto, grazie. Però...



Però la lettura del romanzo ritrovato offre ad Ariel la possibilità di provare un magico miscuglio che permette a chi lo ingurgita di ritrovarsi in un "universo della mente", chiamato Troposfera, dove vivono tutti i pensieri e dove è possibile viaggiare all'interno delle menti altrui, sentendone i ricordi e le sofferenze, percependone i pensieri, condividendone le conoscenze, vivendole come proprie.

Ancora più sensazionalmente, è possibile saltare da una mente ad un'altra e, passando da parente a parente, da avo a trisavolo, e da questi ai loro amici o conoscenti o semplici passanti, viaggiare a ritroso nel tempo. La domanda che ci si pone arrivati fin qui è "cosa farei e dove - o ‘quando’ - andrei, se avessi la possibilità di vivere le sensazioni e le conoscenze di chiunque?" (La risposta è in un giardino).



Già a questo punto si intravvede una trama insolita. E non è tutto. Perché a questo si aggiunge una tensione degna di un thriller, con veri criminali che inseguono la protagonista e tanto di ricerca di una persona scomparsa. Ma, soprattutto, questa originale mistura di fantasia ed introspezione si regge su assunti tratti da grandi pensatori del 900, quali Heidegger, Einstein e Derrida. Specialmente i riferimenti espliciti a quest'ultimo donano al romanzo un'aura, se non di reale, di possibile. È la parola che si fa oggetto, la scrittura che diventa conoscenza di cose lontane, il linguaggio che fa da tramite tra la sensazione del momento e la prospettiva più ampia della Storia. Spingendosi oltre, l'invenzione letteraria diventa realtà percepibile. La Troposfera è un mondo popolato da parole tangibili. Ogni oggetto è metafora. Il pensiero si fa materia. Si viaggia - letteralmente - sulle proprie interpretazioni del mondo e delle cose, e ogni esperienza è creazione, e noi siamo creature e Creatori, e quel che leggi è vero per il solo fatto che lo leggi, e dunque anche “Che fine ha fatto Mr. Y” non è più un romanzo, ma vita reale.



Criptico? Forse. Posso assicurare che la lettura del romanzo è molto meno faticosa della sua recensione. Un difetto, mi chiedete? Deve per forza averne? Sì, ne ha uno. A volte sembra che la Thomas voglia sottolineare la propria preparazione. S'ode talvolta in lontananza un compiaciuto "quanto sono brava!". E i riferimenti a cui l'autrice si aggrappa sono, alla fine, sempre gli stessi tre o quattro, come se avesse letto un bignami di filosofia, ma anche questo ha un senso nell'economia del racconto: quello che pensi è reale. La storia si basa su quelle teorie, e diventa realistica (reale?) in virtù di esse.



Ma qualsiasi recensione, seppur arzigogolata ed annodata come questa (ma come semplificare un romanzo del genere?), non vi toglierà quel gusto dalla bocca che vi farà desiderare, dopo averlo letto, che ce ne fosse dell'altro. E magari lo riprenderete (rileggetene le prime due righe, una volta terminato: vi si ribalteranno le certezze), lo rileggerete a ritroso, saltandone capitoli, ballonzolando da una pagina all'altra alla ricerca di una sensazione già provata, di una frase da rivivere, perdendovi anche voi in questo romanzo Troposferico chiamato "Che fine ha fatto Mr. Y".

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Opinione inserita da stefania    07 Marzo, 2008

che fatica!

Ho finito il libro perchè non lascio nulla a metà, ma è stata una vera fatica! L'autrice ha la sindrome della prima-della-classe, quando comincia con le dissertazioni filosofiche (spesso così trendy e antievoluzioniste) fa venire il latte alle ginocchia. Peccato per la favolosa copertina!

L'ambientazione allucinogena e alternativa finisce scivolando su una buccia di....mela!

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