Dettagli Recensione
Appassionante
La prima volta che ho visto un libro di Scarlett Thomas in libreria, ho storto il naso. Mi sembrava la classica copertina accattivante e colorata, una roba da bambini, giusto per dare nell'occhio, tutto fumo e niente arrosto.
Invece sono rimasta sorpresa quando ho letto "Che fine ha fatto Mr. Y?", perché riesce a mescolare abilmente elementi filosofici e scientifici col fantastico.La protagonista, Ariel Manto, è una dottoranda in discipline umanistiche ma ha il pallino della fisica e di Derrida. E' squattrinata, nata in una famiglia particolare (la madre era più interessata ad attendere l'arrivo degli alieni che ad occuparsi della figlia)e, pur essendo brillante e versatile, gestisce la sua vita sentimentale in modo avvilente.
Ariel sta conducendo una ricerca sugli esperimenti mentali, e vuole redigere una tesi che intrecci scienza e letteratura.
E' un lavoro interessante ma laborioso, e subisce una sorta di battuta d'arresto in seguito alla scomparsa del suo relatore, il prof. Saul Burlem.
Pur ritrovandosi sola a gestire il suo progetto, Ariel continua a procurarsi i testi per la sua bibliografia, finché non si imbatte in una copia rarissima di un romanzo di T.Lumas, scrittore appassionato di esperimenti mentali e scomparso in circostanze misteriose.
La lettura di questo romanzo porterà Ariel a scoprire la ricetta di una sorta di pozione per avventurarsi nella Troposfera (sorta di luogo della mente)e che le consentirà di esplorare le menti non solo delle persone più disparate, ma perfino di animali.
Inutile dire che questa scoperta le causerà anche una miriade di guai, e che Ariel dovrà mettersi alla ricerca del suo relatore, che apparentemente è l'unico in grado di aiutarla...
Devo dire che il lato positivo di questo romanzo è che non scade mai nella stupidità o nella banalità.
Ti intrattiene con uno stile fluido e accattivante anche quando Ariel disserta di fisica quantistica o di Derrida, e se all'inizio chiede un po' di concentrazione extra al lettore per potersi immergere nella storia, ripaga ampiamente con una seconda parte che ha il sapore del thriller e del fantasy insieme, e che diventa più dinamica.
Mi è piaciuta la scelta dell'eroina perché non è la solita protagonista femminile perfetta, che sa sempre come comportarsi, ma un essere umano pieno di pregi e difetti. Tanto Ariel è brillante quando discute di filosofia e scienza, quanto la sua vita privata appare arida e desolante.
Trovo coinvolgente anche il modo in cui l'autrice ha descritto i "viaggi" di Ariel nelle menti altrui. Soprattutto perché non si tratta solo di menti umane, ma anche animali: quando la protagonista entra nella mente di un topo,ad esempio, la narrazione ti coinvolge a tal punto che ti sembra di vivere l'esperienza sulla tua pelle.
Un neo stilistico, probabilmente, è l'abbondanza di turpiloquio di Ariel e le frequenti immagini sessuali nel corso della storia.
Va bene che nessuno si scandalizza per questo, ma a tratti l'ennesimo "fuck" e l'ennesimo "shit" ti stancano e suonano un po' gratuiti.
Quanto alle immagini sessuali, hanno un sapore più freudiano che sensuale, e sicuramente hanno anche una connotazione ironica, così come ironica e disincantata è Ariel, ma talvolta sono, anch'esse, un tantino gratuite.
Nel complesso trovo la storia brillante, ben congegnata e appassionante. Il finale mi è sembrato inevitabile ma un po' sospeso, e devo confessare che alla fine del libro mi sono sentita un po' abbandonata.
Non ho riscontrato il lato pubblicitario-commerciale che altri vi hanno visto. Credo anzi che la grafica accattivante penalizzi una storia che non ha nulla di scontato e che è mirabilmente strutturata.
Una lettura consigliata a chi vuole conciliare la suspence e l'intrattenimento a un pizzico di cultura.