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Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
 
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve 2012-02-14 19:50:03 Sara S.
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Sara S. Opinione inserita da Sara S.    14 Febbraio, 2012
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Solo il titolo è tutto un programma

"Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" è un romanzo svedese, dal titolo originale e ammiccante, come pure la simpatica cover. L'autore ha avuto in patria moltissimo successo ed è stato paragonato come stile al famoso (e molto amato anche in Italia) Arto Paasilinna. Quest'ultima affermazione mi aveva resa restia ad affrontare la lettura, perché di Paasilinna ho letto due libri e non li ho trovati adatti ai miei gusti, a causa dello stile di scrittura troppo semplice, quasi infantile (ma nel senso negativo del termine) e con un umorismo che sinceramente non riuscivo a capire.
Ma fin dalle prime pagine di lettura di questo libro sono stata felice di constatare che lo stile di scrittura dell'autore Jonas Jonasson, seppur anch'esso semplice e scorrevole, risulta piacevole e l'umorismo sottile (nonostante l'umorismo svedese sia molto particolare e diverso dal tipo di umorismo che a cui sono abituata) è riuscito a conquistarmi. Non dico che sia un libro che fa sbellicare dalle risate, questo no, però ci sono situazioni e battute capaci di strappare più di un sorriso. Poi come non rimanere affascinati dalla trama alla base del romanzo? Un anziano signore di cento anni che il giorno del suo compleanno decide di scappare dalla casa di riposo. Ha pochi soldi in tasca, porta delle ciabatte ai piedi, non ha nessuna meta, ma un temperamento niente male, che lo porta ben presto ad imbattersi in una misteriosa valigia (che giustamente decide di rubare ad un ragazzo, non si sa mai che contenga un paio di scarpe decenti e degli abiti caldi) e da lì partiranno una serie infinita di coincidenze e incidenti di percorso vari che daranno vita ad una commedia degli equivoci eccezionale, solare ed allegra, un po' umoristica, a tratti surreale, spesso anche grottesca, con intrecci a non finire, che accompagnerà il lettore in una lettura di svago puro, rilassante e gradevolissima. Sono 446 pagine, ma scorrono veloci al tal punto che ho terminato il romanzo in soli due giorni.

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Consigliato a chi ha letto...
Arto Paasilinna
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