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Il gioco dell'angelo
 
Il gioco dell'angelo 2013-01-12 17:29:51 spanish77
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
spanish77 Opinione inserita da spanish77    12 Gennaio, 2013
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IL RITRATTO DI DAVID MARTÍN

Non so da dove iniziare per descrivere questa storia così bizarra che credo possa essere odiata o amata ma non credo possa lasciare indifferenti. Sorrido quando leggo che questo libro rappresenta il seguito dell’ Ombra del vento dello stesso autore…..perchè sorrido? Perché solo alla fine si comprende che a livello temporale , le storie narrate sono effettivamente precedenti a quelle di Daniel Sempere, e tuttavia nel corso della storia i due romanzi si sfiorano e si toccano in continuazione senza mai però arrivare a compenetrarsi del tutto. Lo sfondo della storia è sempre quello della Barcellona nebbiosa , misteriosa e oscura che ha reso grande ed inimitabile il romanzo precedente, tuttavia i luoghi sono ancora più sfumati e avvolti nella torbida nebbia quasi fino ad assumere sembianze diaboliche…… Stavolta l’elemento sovrannaturale, che nella storia precedente era stato solo sfiorato, è costante durante tutta l’opera; costante ma incerto perché fino alla fine l’autore lascia il lettore abbastanza disorientato a riguardo. In effetti le ultime pagine , che ho apprezzato moltissimo , lasciano veramente intendere molte cose, dico intendere e non capire perché alcune soluzioni possono solo essere supposizioni approssimative. Insomma Zafón ci accompagna, con Il gioco dell’angelo, attraverso suggestioni romantiche , gotiche e poliziesche, a tratti complesse da comprendere e ricordare e a tratti visionarie . In più di un’occasione si rischia di perdere il filo della storia perché i personaggi si accavallano , scompaiono, si sdoppiano e la trama si infittisce a tal punto che si rischia di perdere la pazienza e gettare tutto alle ortiche , ma poi arrivano puntualmente e sapientemente alcune scene a dare respiro e ad innalzare la suspence sollevando di nuovo il livello di interesse e coinvolgimento. Nelle ultime pagine ho anche ritrovato una certa veemenza poetica che l’autore aveva usato in modo più convinto nell’opera precedente, e che mi conferma che Zafón è senz’altro uno dei maestri nel creare atmosfere e sublimare emozioni che vibrano ed elevano l’immaginazione a tal punto che angoscia e sollievo si fondono per formare un’unica meraviglia da vivere ad occhi chiusi.

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L'OMBRA DEL VENTO
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