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Il cacciatore di aquiloni
 
Il cacciatore di aquiloni 2013-05-14 17:57:03 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    14 Mag, 2013
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Volare nel cielo sospinti dal vento.

Come un aquilone afghano.

L’aquilone è un gioco che, da sempre, esprime il senso della libertà. Durante l’infanzia, io stesso ne ho costruiti: incrociavamo due cannucce, applicavamo la carta velina colorata e ritagliata a rombo, appiccicavamo una coda ad anelli del medesimo, leggerissimo materiale. Un filo di cotone arrotolato in un rocchetto e poi … via, nel vento! Oggi mi capita – facilmente in spiaggia – di vedere qualche bambino che fa volare l’aquilone e non nascondo che, in quella visione, la mia mente vola.
Naturale – con un passato artigianale come quello descritto – rimaner colpiti dall’interpretazione che, in una diversa cultura (quella afghana), viene data al gioco.
A Kabul la caccia agli aquiloni è un evento del quartiere: due ragazzini amici, coetanei e conviventi, Amir (l'io narrante, di etnia Pashtun) e Hassan (di etnia hazara e figlio di Alì che presta servizio nella casa di Amir) vi partecipano. Amir patisce una sorta d’inferiorità-complesso nel rapporto con il padre Baba, che sembra addirittura prediligergli Hassan (ha pagato di tasca propria l'intervento chirurgico per correggere il labbro leporino del bambino). Quando Amir compie dodici anni, la caccia agli aquiloni è forse l’ultima occasione per dare al padre una prova di abilità. E conquistarlo. A qualsiasi prezzo.
Lo scopo del gioco è tagliare, per mezzo del proprio aquilone, il filo di quello degli altri concorrenti. Gli aquiloni diventano di proprietà di chi li recupera. Chi taglia il filo del penultimo aquilone rimasto in aria ha vinto la competizione e, se riesce a recuperarlo, ne fa il suo trofeo.
Amir riesce finalmente a vincere la gara: nell’operazione di recupero del penultimo aquilone per l'amico, il fido Hassan s’imbatte in tre ragazzi che, sospinti dall’odio razziale e per vendicare un episodio passato, umiliano il ragazzino con una terribile violenza. Amir assiste, ma non interviene: è paralizzato dalla paura e soprattutto teme di vedersi sfuggire il trofeo con il quale spera di conquistare definitivamente la stima di suo padre.
La storia prosegue, lunga e complessa, intersecando i fatti di guerra che devastano l’Afghanistan e il senso di colpa di Amir, che – emigrato negli Stati Uniti – diviene scrittore. Una telefonata inattesa lo raggiunge nella casa di San Francisco e gli offre l’occasione per attenuare il rimorso: tornando nella sua terra natale, per trovare Sohrab, il figlio orfano di Hassan, e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma a Kabul, oltre ai fantasmi del passato e della colpa, Amir incontrerà una verità sorprendente, in una cultura ove le donne sono oppresse e in una realtà ove gli aquiloni sono ormai relegati nello scantinato della memoria.
L’opera è coinvolgente, ricca di risvolti storici e culturali, oltre che psicologici. Inoltre consente di entrare nel tessuto vivo e dilacerato di un paese che, purtroppo, ricorre troppo spesso nei bollettini di guerra: e attraverso l’autore, ho vissuto finalmente un dolore che la ricorrenza quotidiana delle notizie – ahinoi, per un cinico meccanismo umano: quello dell’assuefazione - ha purtroppo anestetizzato.

Bruno Elpis

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... la poesia "L'aquilone". Bellissima!
"Il corpo umano" di Paolo Giordano.
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Commenti

14 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Che bella recensione Bruno!...per un libro davvero bellissimo!
Anche io da piccola costruivo gli aquiloni come te...e adoro vederli volare in spiaggia...
Complimenti...Pia
Carissima,
ricordi com'era bello scegliere la velina? Io prediligevo l'azzurro e il verde. :) E costruirli ... ogni volta erano sempre diversi.
Ricordo un giorno di vento favorevole, gli aquiloni volavano alti alti. Con essi verticalizzavamo la fantasia dell'infanzia.
E dimmi, ai tuoi allievi la leggi mai la poesia di Pascoli?

C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.

Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.

Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch'erbose hanno le soglie:

un'aria d'altro luogo e d'altro mese
e d'altra vita: un'aria celestina
che regga molte bianche ali sospese...

sì, gli aquiloni! È questa una mattina
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.
(continua)

Bruno
Che coincidenza...adoro anche io ilo verde e l'azzurro: un adorabile connubio.
Io insegno matematica oltre alle educazioni, ma nonostante ciò racconto spesso storie e racconti ai miei alunni. Sai il libro che ha avuto un gran successo quale è stato ? Storie del mondo vecchio di Corona; stamattina lo hanno preso in biblioteca oltre a quelli della serie Aghata Mistery ...e senti...senti...l'autore mi ha contattata e ha apprezzato la mia recensione...che bello!
Scusa ...ho divagato...piacevolmente divagato.
Grazie per la poesia...Bruno hai un animo che sembra dolce...proprio per questo non vedo l'ora di scoprirti nel...tuo thriller!
Ciaooooooo ....alla prossima!
Pia
In risposta ad un precedente commento
petra
15 Mag, 2013
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Mi sono venuti i brividi leggendo la tua bellissima recensione. Ho alcune scene impresse nella memoria di quel libro, che ancora oggi mi fanno commuovere.
da quanto tempo non rileggevo questa poesia!!!!!!!

bellissimo commento Bruno!
In risposta ad un precedente commento
gracy
15 Mag, 2013
Ultimo aggiornamento:
16 Mag, 2013
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Attendiamo con trepidazione "L'eco rispose" il terzo libro di Hosseini previsto il prossimo mese!!
Certi libri colpiscono proprio al cuore, poi chi le ferma piu' le parole ?
Commento molto sentito, per quel che mi riguarda non sono mai riuscita ad avvicinare questo libro.
Non chiedermi perche', non saprei che rispondere.
Mi associo al commento di Pia, bella recensione.
Libro che ti è entrato nel cuore, Bruno e si vede (come peraltro a tante altre persone)!! Bellissima recensione!
@ Pia, Fede, Silvia, Gracy, Cub, Sary e Robbie: riprendendo i vostri commenti ... libro che mi è entrato nel cuore, come gli amici che abitualmente frequento da queste parti :)
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