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Libertà di Jonathan Franzen
 
Libertà di Jonathan Franzen 2014-11-11 21:18:13 Erich28592
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Opinione inserita da Erich28592    11 Novembre, 2014

COSA SIGNIFICA, DAVVERO, ESSERE LIBERI?

Sono stati versati fiumi d'inchiostro, nel corso dei secoli, per fissare su carta in modo sistematico ed organico pensieri e considerazioni sul concetto di libertà e, di riflesso, sulle sue implicazioni. Un tema tanto vasto, quello della libertà, da risultare trasversale ad un significativo numero di branche del sapere, dalla letteratura alla filosofia, dalla storia alla scienza, passando per l'universo giuridico. Il motivo di questo acceso interesse per la materia è presto detto: il concetto di libertà è indissolubilmente legato alla nostra natura, all'essere umano. Non potrebbe esistere un uomo incapace di sviluppare un proprio pensiero o quantomeno di porsi degli interrogativi che orbitino attorno alla sublime vastità di questa idea, poiché indissolubilmente legata alla vita, costituendone la più importante declinazione.
Con questo romanzo, Jonathan Franzen ha voluto (non) dire la propria sulla annosa questione brevemente introdotta nei periodi precedenti, ed ha deciso di farlo in modo originale e astuto: raccontandoci una storia, concretizzando, calandola in una realtà storica e sociale ben precisa (gli Stati Uniti dei giorni nostri), una tematica generalmente trattata in termini astratti.
La realtà nella quale Franzen decide di catapultarci è quella di una tipica famiglia americana, i Berglund, che incarnano vizi e virtù della media borghesia a stelle e strisce. A onor del vero, nonostante nel corso delle oltre seicento pagine in cui si dispiega l'"epopea" dei Berglund venga dato ampio spazio alle vicende personali dei quattro membri della famiglia, risulta chiaro che esiste uno e un solo protagonista, Walter, marito di Patty e padre di Jessica e Joey. Gli episodi più significativi delle vite di Patty, Jessica e Joey, per tacere di quelle di Richard Katz, squattrinato musicista amico di Walter, che inciderà in modo significativo sul racconto intrattenendo un fugace e clandestino rapporto amoroso con Patty, risulteranno nulla più che strumentali all'acquisizione, da parte del lettore, di una più completa panoramica sull'esistenza di Walter Berglund. È grazie alla sua figura, infatti, che, nell'animo del fruitore del racconto, prenderanno forma, perfezionandosi con il procedere della narrazione, riflessioni profonde su cosa significhi essere liberi, e dunque, in ultima analisi, vivere.

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Commenti

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Interessante recensione, ma tu cosa ne pensi? Mi spiego: come mai pur dandogli 4/5 di stile e 5/5 di contenuti a piacevolezza dai 3? Cos'è che non ti è piaciuto? Io devo ancora leggerlo, ho letto Le Correzioni e l'ho trovato un bel libro ma un po' troppo fine a se stesso e dallo stile eccessivamente autocompiaciuto nella suo cerebralismo, ma non mi sembra il caso di Libertà visto che a stile e contenuto dai voti alti. Grazie. Ciao
In risposta ad un precedente commento

22 Novembre, 2014
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Semplicemente perché lo stile e il contenuto sono una cosa mentre la piacevolezza è un'altra (3/5 è una sufficienza piena, ad ogni modo). Il testo di un disegno di legge proposto in Parlamento, ad esempio, può risultare molto interessante in quanto andrà ad incidere con il suo dettato sulla nostra vita; è altamente probabile, inoltre, che sia stato elaborato in uno stile elegantissimo, e tuttavia non riusciresti in ogni caso a definirlo una lettura "piacevole". Ecco, si potrebbe articolare un discorso simile relativamente a questo romanzo, che è interessante per l'argomento trattato, sorprendentemente profondo in alcuni passaggi, e ben scritto; ciò non implica automaticamente che sia altrettanto piacevole e scorrevole nella lettura.
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