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Dora Bruder
 
Dora Bruder 2016-02-03 15:21:29 lapis
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
lapis Opinione inserita da lapis    03 Febbraio, 2016
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Da ieri a oggi

“Da ieri a oggi” è il titolo della rubrica di “Paris-Soir” su cui Modiano legge casualmente l’annuncio, datato 1941, della scomparsa di Dora Bruder, ragazzina ebrea di quindici anni fuggita dal grigio collegio dove si nascondeva per ritagliarsi uno spazio di libertà. Cosa cercava? Che sentimenti aveva nel cuore? Quali speranze? Questi interrogativi di ieri diventano l’ossessione dello scrittore di oggi.

Modiano cammina. Lungo le strade di Parigi, elencando instancabilmente vie, numeri di telefono, esercizi commerciali. Parigi è la sua città ma ora è anche la città di Dora e in quelle strade ne cerca le tracce: il cinema dove può aver visto “Primo appuntamento” sognando l’evasione, la stazione dove può aver respirato un profumo di libertà, il cellulare che forse l’ha condotta a un tragico e insensato destino.

Modiano ricerca. Annota meticolosamente stralci di documenti ufficiali, rapporti di polizia, registri, per trovare i segni di Dora. Quei documenti in verità non ci raccontano molto di questa ragazzina in fuga, ma riportano alla luce l’atmosfera di quella Parigi, divisa tra occupazione e collaborazionismo, e ridanno voce ad altri nomi e altre sofferenze: Josette priva di ricordi felici, Ida che lancia la sua ultima lettera dal treno, Jean Jausion tradito dal proprio stesso padre per aver desiderato sposare una ragazza ebrea.

Modiano emoziona. Disorienta perché non ci offre una storia che scorre sui prevedibili binari della narrazione, ma ci regala frammenti di ricordi, pensieri e soprattutto emozioni. Non scoprirà mai cosa cercasse Dora e quali speranze avesse nel cuore in quei giorni di fuga, ma questa ragazza ribelle, che ha lottato per regalarsi un segreto di libertà, diventa un pezzo di storia. Che Modiano non spiega e non racconta, ma di cui fa rivivere tutte le emozioni, che ci tolgono il respiro con la loro forza. Perché questa non è una storia, è la storia.

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Commenti

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Ciao.
Bel commento!
Condivido la tua valutazione. Anche a me il libro è piaciuto molto. Lo stile di Modiano, mai invadente, elegante e sobrio, incanta sempre.
In risposta ad un precedente commento
lapis
04 Febbraio, 2016
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Ciao Emilio, grazie mille per il commento.
Hai usato proprio la parola perfetta: incanta. :)
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