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Fight Club
 
Fight Club 2016-03-29 16:19:19 Cristina72
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Cristina72 Opinione inserita da Cristina72    29 Marzo, 2016
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“Che cos'è peggio, l'inferno o niente?”

"Voglio che mi tiri un cazzotto più forte che puoi”.
E' l'inizio di un'amicizia (se così vogliamo chiamarla senza spoilerare) e di una sorta di furia anarchica e autolesionista che si espande a macchia d'olio e tutto annienta per tutto ricostruire, fomentata da odio di classe, assenza di figure genitoriali, ingiustizie sociali, consumismo.
Colpisce il ritmo della narrazione, sonoro e rockeggiante, con frasi a cadenza martellante che trascinano il lettore quasi suo malgrado, e colpisce quel gusto per lo splatter tipico di Palahniuk, tra facce gonfie di botte e appagate, denti che saltano e sangue che sprizza catarticamente fuori nei momenti più improbabili, perché “forse l'automiglioramento non è la risposta... forse la risposta è l'autodistruzione”.
Toccare il fondo per risalire, attirare l'attenzione di Dio per essere puniti e salvati (“che cos'è peggio, l'inferno o niente?”) e nel frattempo pestare il prossimo tuo come te stesso, o meglio ancora, farsi pestare secondo regole prestabilite, in un combattimento dove alla fine senti che niente è risolto ma poco importa, perché niente conta.
Le ferite diventano stimmate laiche da sfoggiare con orgoglio, segni attraverso cui gli appartenenti al Fight Club si riconoscono strizzandosi a vicenda l’occhio tumefatto, mentre le pagine più cruente o demenziali sono talmente sopra le righe da sembrare quasi fumettistiche.
Il punto più alto del romanzo, che potrebbe persino costituire un racconto a sé, è il capitolo venti, asciutto (se si escludono le copiose lacrime di uno dei personaggi) e senza eccessi: solo una pistola contro la tempia pronta e sparare e uno scambio di battute - più vicino, in effetti, ad un monologo - che scuote ed emoziona.
Al lettore attento non sfuggirà che trattasi di nichilismo per molti versi moderato, dove la si butta in cagnara e si sbandiera la dissacrazione di concetti come bellezza e amore senza peraltro perderli mai di vista.
E’ uno spirito da figliol prodigo che scaglia la prima pietra e si crogiola nel peccato:
“Brucia il Louvre e pulisciti il culo con la Gioconda. Almeno così Dio saprà come ci chiamiamo”.

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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Ciao Cristina.
Non ho mai letto nulla dell'autore. C'è qualcosa in lui che provo respingente : forse il linguaggio (siamo sommersi da un certo lessico nei dibattiti politici televisivi!) o/e il presumere una visione nichilista...
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
30 Marzo, 2016
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Il lessico dei dibattiti politici televisivi è fra le cose di cui Palahniuk si prenderebbe gioco, a modo suo. Sa indubbiamente scrivere, anche se i contenuti non sono sempre esaltanti, ma secondo me vale la pena darci un'occhiata.
Molto mi era piaciuto il film, non ho mai pensato al libro che penso leggero'.
Grazie della segnalazione e promemoria.
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
31 Marzo, 2016
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A questo punto guarderò il film :-)
Complimenti sinceri per il commento, anzi per la critica letteraria.
Questo è uno dei miei libri preferiti, l'ho letto varie volte ed ogni volta mi ci perdo.
Anche il film non è male, ma è un'altra cosa.
Di Palahniuk ho letto praticamente tutto... Consiglio anche Gang Bang e Soffocare!!!
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
07 Aprile, 2016
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Grazie dei complimenti :-) Nel film si calca più sul lato ironico e sentimentale, ma tutto sommato mi è sembrato fedele al libro. Di Palahniuk conoscevo solo Invisible Monster: terrò presenti i titoli che hai consigliato.
quanti ricordi! uno dei miei libri preferiti

la tua recensione coglie nel segno! ben detto!

se non hai mai visto il film, lo trovo, per una volta, calzante con il libro!
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
07 Aprile, 2016
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Grazie :-) Sì, abbastanza calzante.
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