Dettagli Recensione
Amore, matrimonio, adulterio
L'ultimo libro di E.J. Howard pubblicato in Italia, uscito il 9 aprile 2018, racconta la storia di una famiglia borghese nell'Inghilterra degli anni Sessanta.
La famiglia in questione è formata da tre donne: Esme, la madre, di 58 anni, rimasta vedova ormai da una ventina d'anni, Cressy, la figlia maggiore di 37 anni, anch'essa giovanissima vedova di guerra e pianista di dubbio talento ed Emma, la sorella minore, di circa dieci anni minore di Cressy, apparentemente indifferente all'amore ed agli uomini, che lavora nella casa editrice di famiglia. Emma e Cressy vivono insieme in un appartamento a Londra, ma ogni fine settimana cercano di raggiungere la madre nella casa di campagna nel Sussex.
E' un venerdì ed il romanzo narra le vicissitudini di un fine settimana particolare, durante il quale i precari equilibri che hanno governato la vita delle tre donne per lungo tempo, saranno destinati ad essere infranti e rimescolati.
In quella settimana di novembre infatti decide di tornare a trovare Esme anche Felix, un medico che circa vent'anni prima, quando era ancora in vita Julius, era stato il suo giovane amante e che l'aveva lasciata senza spiegazioni proprio dopo aver saputo della morte del marito. Alla strana comitiva si unisce anche Daniel, un eccentrico poeta che conosce Emma nella casa editrice e viene invitato dalla ragazza a trascorrere il fine settimana insieme nella casa di campagna di famiglia.
Come già nei romanzi della saga dei Cazalet, l'autrice dà prova di uno stile inconfondibile: le accurate descrizioni di luoghi e oggetti lasciano spazio a poco a poco alla psicologia dei personaggi, in particolare di quelli femminili, dei quali possiamo indagare a fondo angosce, intimi desideri, solitudine e innamoramenti.
Questo romanzo fu scritto dalla Howard prima dei Cazalet, fu pubblicato in Gran Bretagna nel 1965, una delle prime opere di questa autrice. Viene quindi spontaneo fare dei paragoni, anche se forse bisognerebbe cercare di evitarli. Come ho scritto prima, lo stile della scrittrice è già riconoscibile e maturo, i temi affrontati sono simili: la vita delle famiglie e soprattutto delle donne borghesi nell'Inghilterra fra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento, l'ipocrisia che vi si poteva nascondere e la contemporanea ricerca della sincerità e dell'amore. Ho trovato tuttavia “All'ombra di Julius” un po' meno coinvolgente e profondo della saga dei Cazalet, dove venivano sviscerate anche questioni più spinose, come l'omosessualità, la violenza all'interno delle famiglie, la malattia, la sofferenza; questo invece, a tratti mi è sembrato simile ad un romanzo rosa.
Ciò non toglie che sia un libro scritto in modo impeccabile, piacevole, dal sentore vagamente cinematografico o teatrale (ricorda delle commedie romantiche del cinema anglosassone) e che può essere letto come “introduzione” allo stile della Howard. I Cazalet però, secondo me, sono superiori.
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Un caro saluto anche a te
Chiara
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Un caro saluto,
Manuela