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La collina dei conigli
 
La collina dei conigli 2023-01-20 08:55:44 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    20 Gennaio, 2023
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Livello di trauma: due Bambi e mezzo

"La collina dei conigli" rientra nella categoria dei libri che nel corso degli anni mi è capitato di trovare in tante liste dedicate a consigli di lettura, ma al tempo stesso avevo l'impressione di non averne mai sentito parlare in modo chiaro da nessuno. Vedendola associata anche all'argomento della distopia, il mio interesse verso questa storia ha continuato ad aumentare, e ora sono finalmente riuscita a recuperarla per farmene un'impressione personale.

La narrazione si delinea nel corso di un'estate e l'ambientazione sono le colline dell'Hampshire. La trama parte dalla conigliera di Sandleford, dove sono nati e cresciuti i fratelli Moscardo e Quintilio; quest'ultimo è dotato di poteri di preveggenza e capisce che la loro colonia è in grave pericolo. Non riuscendo a convincere il Coniglio Capo a far migrare tutti, i due radunano una decina di conigli che sono disposti a seguirli per raggiungere il Colle Watership, dove fra molte difficoltà fonderanno una nuova conigliera.

Di base questo romanzo è una favola per bambini, quindi l'intreccio non è per nulla complesso e presenta non soltanto un fucile di ?echov, ma la sua intera armeria; di conseguenza la lettura può risultare a tratti noiosa, affrontando una storia a dir poco prevedibile. A rendere ancor più lento il dipanarsi della vicenda contribuiscono i racconti su El-ahraiará -una sorta di coniglio primigenio celebre per la sua astuzia che viene venerato al pari di un eroe mitologico-, carini a loro modo ma alla fine dei conti niente più che filler: uno o due al massimo sarebbero stati sufficienti.

Oltre a questi ed altri difetti marginali, come la poca chiarezza per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Moscardo nella premessa oppure la difficoltà del distinguere i personaggi secondari perché scarsamente caratterizzati, il libro non ha grosse pecche. Forse il problema maggiore riguarda il target, perché pur risultando perfetto per dei giovani lettori sotto tanti aspetti, la mancanza di un glossario, la scelta del lessico e la presenza di parecchia violenza potrebbero confondere e turbare un bambino che si approcci a questo titolo senza alcuna guida.

Con il giusto approccio questo romanzo però può dare molto. Entrare nel mondo immaginato da Adams, in cui i conigli hanno una loro società -dal linguaggio "lapino" alla mitologia-, è davvero affascinante, e così anche conoscere il gruppo protagonista: Quintilio, Mirtillo e Parruccone nascono come macchiette, ma poi ottengono una valida crescita. Moscardo poi è un caso a parte, perché in un primo momento non sembra capace di prendersi sulle spalle il destino dei suoi compagni, ma pian pano prende coraggio ed assume un ruolo di leadership per il quale si scopre molto portato; mi è piaciuto molto leggere i suoi ragionamenti e le sue insicurezze, che lo rendono un personaggio capace di trasmettere delle emozioni credibili nonostante il contesto lontanissimo dalla civiltà umana in cui si muove.

Ho apprezzato molto le riflessioni che il testo suggerisce, su temi di etica, giustizia e ruoli sociali; sono resi semplici per il pubblico di riferimento, ma non si tratta di messaggi banali. E anche l'edizione si conquista un mezzo voto in più: non solo presenta una cover ipnotica, ma può vantare anche una traduzione davvero curata, nella quale le peculiarità del testo originale sono state mantenute se non nella forma almeno nella sostanza.

Quindi, una storia che per tanti aspetti sarebbe ottima ancora oggi come lettura per i bambini: le descrizioni ricche di fascino, i personaggi caricaturali, la semplicità dell'intreccio ed i validi messaggi veicolati. La forma però risulta troppo astrusa per essere fruibile da una simile audience, e lo stesso vale per la violenza fisica ed emotiva. Da leggere con un adulto accanto, o ad un'età più matura (ma con la stessa voglia di essere catturati da una favola di quando si era piccoli).

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