Nord e sud Nord e sud

Nord e sud

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Nord e Sud fu il titolo voluto dall’editore, non quello pensato da Elizabeth Gaskell, che sul frontespizio immaginava il nome della sua eroina, Margaret Hale. Sono le due polarità geografiche e la maturazione della protagonista a fornire i temi cardine del romanzo: Margaret, trasferitasi da Helstone, fiabesco villaggio del Sud, a Milton-Northern, popolosa città manifatturiera del Nord, si trova bruscamente immessa nel mondo nuovo prodotto dall’industrializzazione. La famiglia Hale, che coltiva valori tradizionali, è totalmente estranea alla frenetica vita del centro industriale in piena espansione, alla nascente lotta di classe, all’inquinamento e al degrado sociale. Eppure Margaret stringe presto amicizia con Bessy Higgins, una ragazza ammalatasi per le pessime condizioni di lavoro in fabbrica, e con il padre Nicholas, sindacalista impegnato attivamente nel movimento operaio: prendendo a cuore la famiglia, inizia a nutrire curiosità e interessi fino a quel momento sconosciuti. Subito complesso si rivela, invece, il rapporto con John Thornton, allievo del signor Hale e padrone di uno dei più importanti cotonifici di Milton: Margaret è combattuta tra l’ammirazione per l’uomo che si è fatto da solo, contando unicamente sulle proprie capacità, e l’ostilità per l’industriale che, a suo giudizio, è responsabile delle misere condizioni di vita dei suoi operai. Attraverso l’occhio di un’anima incorrotta, Gaskell rappresenta così la corruzione dei tempi nuovi, e non li condanna. Anzi auspica soluzioni che sintetizzino i due opposti, la vita arcaica e quella moderna. Grazie al vissuto doloroso, la sua eroina acquisisce identità, supera i pregiudizi e apprende una nuova etica, incarnando la congiunzione fra passato e futuro, fra uomini e donne, fra padroni e operai. Fra Nord e Sud.



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Nord e sud 2017-08-15 21:25:15 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    15 Agosto, 2017
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MARGARET E JOHN: NON SOLO UNA STORIA D'AMORE

Ho iniziato a conoscere e a leggere Elisabeth Gaskell proprio con questo libro e mi sono innamorata dello stile e del modo di narrare di questa autrice inglese.
La protagonista di questa storia è Margaret Hale, giovane donna che si trasferisce da Helstone, un paese del sud dell’Inghilterra, al nord e precisamente a Milton.
Questo cambiamento è voluto dal padre per ragioni di tipo religioso e per Margaret e la madre il trasferimento è molto difficile, oltre che essere inaspettato.
Il sud viene descritto dagli occhi della ragazza come un posto sereno, pieno di pace e di sole mentre Milton è una città industriale, grigia e piena di fumo.
Al di là del raccontarvi la trama del libro che vi lascio scoprire se vorrete leggere il romanzo, vorrei parlare di come l’autrice sia riuscita a coinvolgere il lettore sebbene siano passati duecento anni.
Elizabeth Gaskell descrive i vari personaggi a tutto tondo, approfondendo il loro carattere, le loro convinzioni, i loro pregiudizi ma soprattutto ce li fa conoscere e apprezzare mano a mano che la storia continua. Non sono dei personaggi totalmente buoni o cattivi, ma hanno una loro personalità e un loro pensiero sulla vita, sulla società in base alla istruzione che hanno avuto, al luogo dove hanno vissuto e a quello che hanno imparato.
Nonostante sia stato scritto nel 1855, è un testo che si legge con molto interesse anche ai giorni nostri, è molto moderno e sembra quasi di avere tra le mani un libro di un’autrice contemporanea.
Elizabeth abbonda nelle descrizione delle città e anche nel raccontare la vita di tutti i giorni dei protagonisti, ma ci troviamo davanti anche una storia dove non si parla solo di ricchi e di sfarzo ma ci scontriamo anche con la vita degli operai, della loro voglia di ribellarsi, dello sciopero e anche, purtroppo, con la vita vera di persone che non riescono nemmeno a dare da mangiare ai loro figli.
Margaret, è una ragazza che può sembrare altezzosa, raffinata e che si dà della arie sebbene la sua famiglia non sia neanche ricca, ma in realtà nel corso del libro la scopriamo anche molto debole e fragile, ma allo stesso tempo sa tirare fuori il coraggio e affrontare le dure sfide che la metteranno alla prova.
All’inizio possiamo provare per lei una sorta di antipatia, per lei gli industriali sono dei semplici commercianti e quindi proprio per l’ambiente in cui è vissuta non li considera con il loro reale valore.
All’epoca gli industriali non erano ben visti e non erano considerati alla pari di un avvocato o di un proprietario terreno, probabilmente era ancora una professione “nuova” e non considerata con lo stesso valore di un altro onorabile mestiere.
Mr Thornton è il protagonista maschile, ha una fabbrica di cotone e da subito ha un interesse per Margaret, anche se inizialmente questo sentimento non viene ricambiato dalla ragazza che probabilmente non conosce ancora bene il valore e l’umanità dell’uomo.
Infatti John Thornton è sicuramente uno di quegli uomini rari, che rispettano la donna, che nonostante tutto quello che succede nella storia continua ad amare Margaret, perché sente nel suo cuore che lei è la donna giusta.
E’ anche un uomo buono e molto umile, ha avuto una vita difficile e a volte può sembrare duro e insensibile, invece, è una persona piena di buone intenzioni e di valori.
A volte, come dicevo, può sembrare distante e sulle sue, ma racchiude in sé moltissimo amore da dare e soprattutto è un uomo molto umile che ha sofferto molto nella sua vita e ha dovuto ricominciare da zero.
Oltre a questo sicuramente c’è da parte dell’autrice, una forte descrizione della società industriale e della classe operaia e della loro condizioni dell’epoca e delle città in cui vivevano. Questa parte è stata veramente molto interessante e anche è stata uno dei primi testi a mettere in luce la classe operaia, nel vita lavorativa e in quella personale.
Questo libro racconta una storia vera, di tutti i giorni e delle differenze che ci possono essere all’epoca tra i padroni e i lavoratori, oltre che i pregiudizi nei confronti delle città industriali rispetto a quelle del sud, dove si viveva principalmente del lavoro dei campi.
Margaret ha una forte evoluzione e mano a mano sconfigge i suoi pregiudizi e i suoi sentimenti nei confronti di Milton e di Mr Thornton, rivalutandoli con altri occhi e ha un sincero pentimento per delle scelte che ha fatto, tra cui rifiutare la proposta di fidanzamento di John.
Un libro pieno di sentimenti, ribellione, voglia di libertà, amore, dolore e sofferenza dove ti affezioni ad ogni personaggio, dove non riesci a staccarti dalla storia, dove alla fine del libro credi di aver letto un romanzo perfetto, che ti riempito il cuore.
Non solo una storia d’amore quindi, ma il racconto di un spaccato della società inglese di metà ottocento, in un periodo che segna un forte cambiamento nelle persone dell’epoca e nel mondo del lavoro, con la crescita delle prime industrie.


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Nord e sud 2014-11-07 11:50:16 marygiò02
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marygiò02 Opinione inserita da marygiò02    07 Novembre, 2014
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Quell' uomo!!!..Quella donna!!!

“Ti ricordi, amore?” mormorò lui. “E come ti ho ricambiata con la mia insolenza il giorno dopo?”.

Siamo intorno al 1800 in un pittoresco villaggio rurale del sud di Londra. Qui, tutto sembra rarefatto, lontano dal mondo, dalla società. Un paradiso terrestre. Margaret sta facendo ritorno a casa da Londra, dopo un periodo di formazione e di educazione come si addiceva alle giovani fanciulle di alto rango.
Dopo vari problemi che colpiscono la sua famiglia, gli Hale sono costretti a trasferirsi al Nord, il luogo del progresso, della velocità, degli scontri, delle violenze, della povertà. Il Nord è il luogo, del grigiore, della nebbia rarefatta, delle fabbriche; Sembra il luogo della freddezza, anche e soprattutto nei rapporti sociali.
Nonostante questo scenario, è qui, al Nord, che Margaret si sottrae alla tutela familiare, sceglie in prima persona, decidendo regole di comportamento, la sua etica, i suoi valori. La parola chiave del libro è ‘change’, cambiamento, non solo tra nord e sud, ma nell’ intimo della ragazza che riesce a crescere e a farsi valere.
Nonostante la grossa mole del romanzo e i pregiudizi iniziali, sulla lettura o meno, il romanzo mi è piaciuto particolarmente: il modo in cui la Gaskell crea una svolta alla monotonia del sud, il viaggio di Margaret che diviene un percorso di conoscenza di sé, le creazione di una nuova etica che la induce a rifiutare l’ educazione altoborghese che crea soltanto personaggi stereotipati e superficiali.
Che dire, il romanzo porta a riflettere su una questione, ossia: non sempre la stabilità, la pace, il regno paradisiaco sono perfetti. Il sud è ricco di immagini di natura incorrotta, rassicurante, consuetudinario, innocuo…ma, al ritorno dal nord esso appare noioso, pesante, privo di una qualsiasi caratterizzazione, chiuso nella sua vita lenta. Il nord è il luogo dell’ azione, del confronto.
Non manca qui la vicenda d’ amore, come ghirlanda colorata nel grigiore nordico. Un amore fortemente sentito, rifiutato; un amore orgoglioso di sé, pieno e fiero di sé. Ma l’ Amore non è di certo questo, solo alla fine, esso si scioglie, segue la naturalezza, scorre fluido in un gioioso e forte sentire.

“Attenta. Se non dite nulla, avrò l’incredibile presunzione di considerarvi mia. Mandatemi via, se me ne devo andare…”.
Per concludere se non vi spaventano romanzi troppo lunghi, se amate i romanzi sociali e storie d’ amore complicate e vissute fino in fondo potete immergervi in questa lettura.
Buona lettura!
Maria Giovanna

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Tempi difficili- Dickens, Orgoglio e Pregiudizio- Jane Austen
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Nord e sud 2014-03-06 10:07:18 betti
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betti Opinione inserita da betti    06 Marzo, 2014
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NORD E SUD

Ero abituata a vedere l’Inghilterra ottocentesca sotto un’aura vellutata fatta di lusso, balli sfarzosi e bei vestiti … una visione onirica sfavillante e luccicante.

La dura realtà descritta in Nord e Sud dalla scrittrice Gaskell Elisabeth ha messo in discussione questo quadro idilliaco pitturato anche da mani abili dalla scrittrice Jane Austen che amo immensamente.

Nessun raggio di sole illumina vallati verdeggianti, nessun fiore di rara bellezza viene descritto dalla protagonista, Margaret Hale quando per la prima volta si ritrova a passeggiare nelle strade sporche di Milton, città industriale del Nord. La vita frenetica e il rozzo comportamento dei suoi abitanti induce Margaret a formulare i più peggiori pensieri su di loro. Il nuovo mondo in cui è costretta a vivere non rispecchia per nulla quello che ha lasciato. Le differenze sono palesi quanto dolorose: le tranquille vite e agiate prive di sforzo e impegno degli abitanti del Sud sono così in contrasto con quelle del Nord e la povertà, per quanto non mancasse al Sud, non è così devastante come al Nord. Margaret dovrà presto fare i conti con il tempo che significa denaro, tempi di consegna e duro lavoro; con la nascente lotta di classe tra padroni e operai; con scioperi, disillusioni, malattie, degrado sociale e morte. La sua indole tradizionalista la indurrà ad avere in primo dei pregiudizi sul Sig. Thornton, industriale di Milton, ricredendosi poi per via di alcuni incomprensioni che metterà Margaret a ridiscutere i suoi sentimenti per lui.

Il tema del libro è ben delineato e i personaggi ben caratterizzati. La scrittura, tipica dell’ottocento induce il lettore alla più attenzione del testo e i dialoghi spaziano dalla religione alle questioni più spinosi come giustizia, uguaglianza e diritti.

È indiscusso che questo libro vada letto e apprezzato per le sue argomentazioni. La scrittrice mette in evidenza un nuovo mondo fatto di corruzione e non lo condanna, anzi cerca una soluzione che unisca i due mondi, arcaico con quello moderno e lo fa attraverso Margaret , facendole superare i suoi pregiudizi, aprendola ad una nuova filosofia morale.

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Nord e sud 2013-07-31 16:45:12 Aiedail
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Aiedail Opinione inserita da Aiedail    31 Luglio, 2013
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una delusione

CONTIENE SPOILER
Sono una lettrice appasionata di Jane Austen, e dei romanzi inglesi dell'800 in genere, perciò ho iniziato a leggere Nord e Sud con entusiasmo. Tuttavia, fin dai primi capitoli, è stata più che altro la noia a prendere il sopravvento. Pensavo che sarebbe stata interessante una storia d'amore, sullo stile di Jane Austen, ambientata però durante la rivoluzione industriale, e quindi magari più vicina alle descrizioni di Dickens dell'Inghilterra di quel periodo; ma l'autrice mi ha molto deluso. La protagonita, Margaret Hale, è un personaggio alquanto antipatico, descritta come pura, intelligente, buona, bellissima... e ricca di così tante qualità che a volte sfiora il ridicolo ( non c'è un solo pensiero degli altri personaggi sulla magnificenza di Margaret che non venga minuziosamente analizzato e descritto, rendendo la prosa ben poco scorrevole); gli altri personaggi sono solo scialbe figure, con mille difetti (il padre debole e dubbioso, la madre fragile e lamentosa, la cugina egocentrica e sciocca,..), creati al solo scopo di elevare Margaret al di sopra del resto del genere umano. La descrizione della vita in una città industriale poi (che sarebbe l'unico elemento nuovo rispetto ad una trama già consolidata in molti romanzi di contemporanee della Gaskell) lascia molto a desiderare: si sa molto poco su cosa venga in effetti prodotto in città, si parla un pò della vita degli operai, di uno sciopero che viene indetto...ma tutto è descritto in modo superficiale e piatto per un'autrice che è stata a stretto contatto con questa vita. Del resto la stessa protagonista dice che non le importa molto conoscere le industrie e lo stile di vita della sua città piena di ciminiere, e quindi nemmeno noi lettori dovremmo interessarcene, a quanto pare ( un pò assurdo, visto che il libro viene spacciato come innovativo proprio per l'ambientazione). La storia della protagonista, che in pochi anni perde tutti i suoi affetti ritrovandosi orfana, è tirata molto per le lunghe: 500 pagine sono decisamente troppe, visto che i 3/4 sono occupati da riflessioni sulle buone qualità di Margaret e da citazioni di episodi della bibbia, o di altri libri, oltre a modi di dire francesi, che sembrano solo voler far intendere il livello culturale dell'Autrice.Infine la storia d'amore inizia e finisce nell'ultimo capitolo, in modo frettoloso e sbrigativo, un pò nello stile di Jane Austen . In sintesi, il libro aveva ottime potenzialità, ma non ne ha sfruttata alcuna: non è un romazo d'amore, sfiora appena i problemi e lo stile di vita del periodo industriale, e la prosa è pomposa e spesso davvero noiosa.

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Nord e sud 2012-07-22 13:25:07 LittleDorrit
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LittleDorrit Opinione inserita da LittleDorrit    22 Luglio, 2012
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Incontri e scontri

Il nord e il sud. Due mondi distanti.
Il nord, con le sue fabbriche, i suoi sobborghi abitati da operai sfruttati e malaticci, i suoi malcontenti e le sue proteste, l’aria irrespirabile per il fumo delle ciminiere e il ritmo incessante della sua ambizione, si rispecchia nel carattere di Mr Thornton, giovane imprenditore dell’industria cotoniera, un “uomo”( è importante notare il termine “uomo” in quanto nell’ottocento si sente spesso parlare di “gentiluomo”; proprio a questa figura egli si contrappone) che si è fatto da sé, senza appoggi, lottando per ribaltare la sua vita di stenti causati dalla morte di suo padre; una vita, in seguito, spesa senza risparmio al servizio del lavoro e della famiglia superstite: una madre completamente devota al figlio e una sciocca sorella .
I “Thornton” di Milton Northern sono una famiglia potente ed influente.
Dall’altra parte…. il sud, con il suo calore, i suoi paesaggi da fiaba immortalati da pittori, i suoi sornioni lavoratori locali, gli agricoltori con i loro piccoli appezzamenti di terra e tanta povera gente delle zone circostanti che vive di misericordia altrui, impersonato splendidamente da Margaret, donna virtuosa, dai sani principi e dalle idee ferree; intelligente al punto giusto ma chiusa nel suo “piccolo mondo antico” poco incline ai cambiamenti. Figlia di un pastore anglicano e di una donna proveniente da famiglia benestante, vive ad Helstone , la sua amata cittadina. Quando, a causa della crisi spirituale di suo padre, sono costretti a lasciare la canonica, si trasferiscono a Milton dove il padre lavorerà come precettore di Mr.Thornton.
I due giovani, con i loro mondi e le loro esperienze entreranno in collisione e si fronteggeranno; mentre il “freddo nord” di Thornton, pur rimanendo sulle proprie posizioni, si scioglierà in profondo sentimento per Margaret, portandolo a dichiararsi, il “caldo sud” che è in Margaret ribollirà d’ostilità e percependo il gesto come affronto, non essendo di fatto proveniente da un gentiluomo convenzionale a cui è stata abituata, ma, da un uomo terribilmente pratico, operativo e padrone delle sue cose e delle sue azioni, verrà confusa e disgustata allo stesso tempo, rifiutando sdegnata la proposta.
Riusciranno mai ad incontrarsi in terreno neutrale? E se sì, quale sarà mai questo terreno? Il romanzo della Gaskell, non ha avuto la fortuna dei contemporanei e dell’antecedente Austen. A mio parere, però, non ha nulla da invidiare. Le tematiche affrontate sono di spessore: sullo sfondo della rivoluzione industriale l’autrice traccerà un buon quadro storico di quella che è stata la realtà sociale più penosa per quel secolo e le ingenti difficoltà affrontate dagli operai per arrivare ai privilegi sociali di cui oggi godiamo di rendita. La storia romantica inoltre, non si disperde in sdolcinatezze stucchevoli e tematiche frivole ma, in perfetto equilibrio narrativo, troviamo una minuziosa descrizione di un uomo ed una donna inseriti in un contesto che scalpita di cambiamenti e per potersi trovare veramente dovranno faticare e imparare l’uno dall’altra. Essi intervengono nel romanzo con pensieri diretti interrompendo piacevolmente la narrazione in terza persona. Una prosa sciolta e all’avanguardia; il romanzo dei contrasti per eccellenza. Davvero bello.

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Jane Austen, le sorelle Bronte e Charles Dickens
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Nord e sud 2012-05-09 13:36:54 Angelica Elisa Moranelli
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Angelica Elisa Moranelli Opinione inserita da Angelica Elisa Moranelli    09 Mag, 2012
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Alla ricerca della Bellezza Perduta

Apparso per la prima volta a puntate tra 1854 e 1855 sulla rivista Household Words e pubblicato qualche anno più tardi con l’aggiunta di nuovi capitoli e una prefazione a cura dell’autrice, Nord e Sud di Elizabeth Gaskell ha dovuto attendere più di un secolo e mezzo prima di imporsi all’attenzione del pubblico nostrano. Il romanzo è, dal 16 novembre di quest’anno, disponibile finalmente anche in italiano per la Jo March (http://www.jomarch.eu/) in un’edizione curata da Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci. La traduzione è di Laura Pecoraro, affiancata da Marisa Sestito che, dopo aver lavorato su altri testi della scrittrice inglese, si è occupata di rendere nella nostra lingua i versi delle poesie contenute nel volume, oltre a firmare anche l’introduzione. Le motivazioni della tardiva fortuna di Elizabeth Gaskell in Italia sono forse da attribuire alla presenza concomitante di personalità del calibro di Charlotte Brontë, Charles Dickens, George Eliot, solo per citarne alcune, che hanno dominato la scena letteraria della loro epoca nell’immaginario collettivo; per coloro che hanno potuto apprezzare in versione originale le opere della Gaskell (conosciuta soprattutto per la raccolta di storie intitolata Cranford) non vi sono dubbi sul suo diritto a presenziare fra i maggiori scrittori dell’800: la pubblicazione italiana di Nord e Sud, in un’edizione di notevole valore che, oltre all’ottimo contenuto, offre un packaging curato in ogni minimo dettaglio, non fa che confermare quest’idea. Affine per l’atmosfera ai drammi dickensiani, il libro non può essere semplicemente considerato una storia di corteggiamento e matrimonio, il cui fulcro risiede nella crescita morale dei suoi personaggi, o almeno non è solo questo. Come suggerisce il titolo, è la storia dell’incontro/scontro fra realtà apparentemente opposte incarnate dai due protagonisti: l’austera e orgogliosa Margaret Hale e il rigido industriale John Thornton, rispettivamente il Sud e il Nord. Il romanzo è ambientato nell’immaginaria città di Milton, nel Nord dell’Inghilterra, all’epoca della seconda rivoluzione industriale, in una fase storica in cui la potenza delle nuove scoperte in campo tecnologico sovvertì completamente lo stile di vita europeo.
L’eroina, Margaret Hale, è appena giunta in città con sua madre e suo padre, il quale nutrendo dubbi sulla Chiesa ha lasciato l’incarico di pastore per trasferirsi nel Nord e lavorare come insegnante. Il Sud, da cui Margaret proviene, è lo spaccato di un ambiente rurale ormai in declino che nella mente della protagonista si eleva a romantica Arcadia, in netto (e inconsciamente desiderato) contrasto con la sporcizia, la miseria, la fame e l’asprezza incontrati nel Nord. All’inizio della storia Margaret è dominata dal pregiudizio, come l’Elizabeth Bennet di austeniana memoria, un pregiudizio che si traduce principalmente nello sguardo di condanna rivolto a John Thornton, giovane industriale di Milton, la cui immagine rigida e informale non combacia con quella di gentiluomo cui Margaret è abituata, e proprio come Elizabeth Bennet, anche Margaret è costretta a rivoluzionare le perentorie posizioni prese all’inizio contro l’industrializzazione e i suoi fautori per giungere ad una visione della realtà diametralmente opposta, complici i rapporti che man mano stringe con la classe operaia, rappresentata dagli Higgins e con quella imprenditoriale di John Thornton, di cui finirà per innamorarsi. Vi si scorge la riflessione stessa dell’autrice rispetto ai tempi che cambiano: uno sguardo commosso al passato che si sgretola a favore di un futuro all’apparenza spietato, poiché reca in sé la morte di una realtà conosciuta, un passaggio necessario o, quanto meno, ineluttabile. Nel contrasto tra Margaret e John c’è quindi il contrasto tra due mondi diversi che sono destinati ad influenzarsi a vicenda, essendo l’uno la naturale conseguenza dell’altro. La rivoluzione industriale comportò un mutamento territoriale, con lo spopolamento delle campagne e la crescita demografica delle città, uno stravolgimento di usi e costumi, la nascita di nuove classi sociali e, soprattutto, un modo completamente diverso di vedere le cose. La trasformazione che avviene sia in Margaret che in John è lo specchio di quanto accadde in un intero paese. La pubblicazione nel nostro paese di Nord e Sud, trainata forse dal successo ottenuto nel 2004 dall’adattamento per la televisione della BBC con Daniela Denby-Ashe e Richard Armitage nel ruolo rispettivamente di Margaret e John, rinvigorisce le speranze di una maggiore divulgazione delle opere della scrittrice e rappresenta l’indice dell’ascendente che, nel bene e nel male, la televisione ha sulla cultura; se, come sosteneva John Keats, “una cosa bella è una gioia per sempre” l’edizione italiana di Nord e Sud ci restituisce un frammento di eternità.

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Nord e sud 2012-03-19 10:04:26 Suali
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Suali Opinione inserita da Suali    19 Marzo, 2012
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Nord e Sud

E' sorprendente quando nei meandri della letteratura classica si scopre qualcosa di nuovo sconosciuto ai più. E' quello che è successo con Elizabeth Gaskell, autrice dell'età vittoriana piuttosto nota in patria ma alquanto ignorata qui in Italia. Sarà stato probabilmente grazie allo sceneggiato della BBC che ha fatto conoscere agli appassionati del genere questo magnifico romanzo, che tanta fortuna sta avendo adesso, grazie all'Agenzia Letteraria Jo March che ha deciso di pubblicare la traduzione italiana e promette di riportare in luce altri grandi capolavori perduti o dimenticati.
La storia si snoda tra Nord e sud, appunto. Margareth Hale, la nostra eroina, viene catapultata a Milton, nel freddo e grigio Nord a causa dei problemi di coscienza del padre. Abituata alla vita mondana londinese, dove ha vissuto spesso con la zia e la cara cugina e alla calda e familiare Helston, nel soleggiato Sud, vive questo trasferimento con sentimenti tormentati, fa fatica ad adattarsi al clima freddo, dentro e fuori, alla gente, agli industriali, alla mentalità calcolatrice e speculatrice del mondo industriale qual è quello del nord. Men che meno riesce a capire e ad accettare il signor Thornton, allievo del padre e ricco industriale, unica famiglia la sua, di un certo livello con cui si confrontano. D'altro canto anche i Thornton hanno grossi pregiudizi su questi Hale di cui non conoscono nulla e che provengono dal sud agricolo e che si credono dei damerini nullafacenti. Ma ciò non impedisce al signor Thornton di innamorarsi di Margareth, nonstante pensi di non meritare il suo amore.
Due mondi che si scontrano, uno che ha dovuto sudare e sgomitare per avere rispetto, un nome e una posizione sociale, l'altro che tutto ciò ce l'ha per diritto di nascita. Ma basta conoscere meglio chi si ha di fronte, far cadere i pregiudizi, esporsi forse e aprire il proprio cuore prima di tutto a se stessi per capire che poi gli altri non sono così diversi da noi. E' così che Margareth, grazie anche all'amicizia con gli operari quali Higgins e sua figlia, e ad altre circostanze fortuite e meno riesce comprendere questo nuovo mondo e a far luce nel suo cuore e scioglere quel nodo di durezza che le impediva di accettare i suoi sentimenti verso il signor Thornton. Questi tuttavia si è sempre dimostrato piuttosto aperto ai cambiamenti e uomo probo e di alto valore morale, cosa che traspare in modo evidente quando per non rischiare lo stipendio dei suoi uomini, quando ormai anche lui ha sciolto il suo cuore e fatto amicizia con l'operaio Higgins, finisce in miseria. Lieto fine non per nulla scontato e che ti fa arrivare all'ultima pagina col fiato sospeso rimpiangendo di non poterne sapere di più sui nostri amati protagonisti.
Uno stile che definirei morbido, ricco di citazioni, ironico soprattuto quando a parlare è la svampita sorella di Thornton, emozionante il rapporto madre-figlio e il sentimento tormentato di questi per Margareth, edificante il percorso di crescita di Margareth.
E per le amanti dei fascinosi personaggi maschili letterari: attenzione! Se avete amato il signor Darcy, John Thornton protrebbe avere l'amabile presunzione di rimpiazzarsi nel vostro cuore.

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