Poesia Poesia italiana Pacific palisades
 

Pacific palisades Pacific palisades

Pacific palisades

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

L'idea è tanto semplice quanto forte: esiste uno scambio di amore e di dolore tra noi e il mondo, tra noi e gli altri, e questo scambio avviene attraverso il muro che ognuno di noi è. Un baluardo che è anche una valvola, un filtro: una palizzata pacifica. Dario Voltolini – una delle penne più originali e fieramente isolate della letteratura italiana – ha scelto la forma del racconto in versi per compiere insieme a chi legge un viaggio intimo e universale nel tempo e tra le parole. «Con l'onda arriva tutto e ciò che la muove o è un trauma o è un amore (vai a distinguere tra le tante cose)». Convocando sulla pagina le persone a lui più care e le loro storie, Voltolini ha immaginato un dialogo tra i vivi e coloro che non lo sono più, facendo emergere una prospettiva nuova: ognuno di noi custodisce dentro di sé, insieme al proprio passato, anche – forse soprattutto – quello di chi ci ha preceduto. Da questo testo, Romaeuropa Festival porterà nei teatri un reading con le musiche di Nicola Tescari diretto e interpretato da Alessandro Baricco. «L'onda scende lungo gli anni e passa dentro le persone. Nelle vene del tempo soffiano come un vento il dolore l'orrore l'amore, la generazione delle generazioni e viene da chiedersi se sia lo stesso vento, o un diverso stile di movimento, a far sí che nell'immaginazione veniamo portati in alto in orbite da cui guardare sotto».



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0  (1)
Contenuto 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Pacific palisades 2018-02-26 17:42:11 ornella donna
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    26 Febbraio, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La palizzata pacifica

Il nuovo libro di Dario Voltolini, Pacific Palisades, narra di una vita attraverso la mappa di una città:

“Dentro ciascuno di noi c’è un territorio/ non sappiamo quanto segreto/ma è simile ad un midollo/appare dopo l’ultima difesa dura dell’osso”.

Sarà questo territorio ad essere considerato dall’autore “la palizzata pacifica”, che sta dentro di noi. Infatti Voltolini rintraccia la propria storia familiare sulla mappa di Torino (quartieri, ponti, locali) seguendo i passi di genitori e parenti, vivi o morti, filosofeggiando sulle loro vite e ricostruendo le loro morti in una serie di incontri. Alcuni di questi avvengono in posti precisamente geografici,

“in un ristorante di pesce/ sul 45°parallelo Nord/ del nostro pianeta”

Ed in altri luoghi universalmente riconoscibili, quali fabbriche industriali, crocevia urbani, paesini al mare, bar. Una delle protagoniste narrate da Voltolini, “la donna che va nei bar”, che è la zia dello scrittore girovagava per una città che può essere sì Torino, ma anche un’altra metropoli. Il lettore la segue curioso per strade e viali,incantato dal suo percorso, incuriosito dal suo spostarsi da bar in bar, dalla sua andatura scandita dai colori dei semafori, dai marciapiedi, dalle facciate dei palazzi, dalla luce che si trasforma mano a mano che la donna prosegue nel suo cammino. Spazio urbano e corpo umano si coniugano nel proseguo del testo, ma anche nella ricostruzione del passato. All’interno della storia della donna che va nei bar, c’è insito la storia della zia stessa, sorella del padre di Voltolini, e della tragica morte originaria dei vagabondaggi. La sua via per la città apre la strada a uno sguardo dentro un paesaggio che è interno, psichico. Vi è, infatti, nel testo una sorta di ricostruzione dell’album di famiglia, che diventa mappa dei territori che sono dentro ognuno di noi, di luoghi e paesaggi invisibili, di ciò che Voltolini definisce come

“il territorio dove continuamente si nasce”,

“non tanto un confine quanto un parapetto, una ringhiera fragile”.

E’ questo concetto di parapetto dentro di noi, una palizzata che resiste a prescindere, che è il fulcro del libro. E nel narrare appunto di pareti e parapetti – le scene traumatiche del passato- che l’autore li muta in esperienze affettive, generative che non si può non apprezzare in tutto il suo sapere in toto.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il porto sepolto
Vita d'un uomo
Adelchi
L'ultimo turno di guardia
Uno più uno fa uno
Aforismi e magie
Poesie dell'indaco
Diavolo di sabbia
L'ennesimo angolo
Haikugrafia
La strada dei colori
Se non mi confonde il vento
Forza e libertà attraverso Alda Merini
I passeri di fango
Cento poesie d'amore a Ladyhawke
Haiku della buona terra