22/11/'63 22/11/'63 Hot

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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    10 Settembre, 2021
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Salva Kennedy, salva il mondo

Questo romanzo ha atteso con pazienza sui miei scaffali per un intero lustro; tanto mi ci è voluto per decidermi finalmente ad affrontare "22.11.63", e non soltanto per la mole imponente ma soprattutto perché ero certa al novantotto percento che sarebbe diventato il mio nuovo romanzo preferito di King, scalzando "Il miglio verde" dal gradino più alto del podio. Come ci insegna questa lettura, una percentuale alta non è però garanzia di successo, e temevo di affrontare la lettura con delle aspettative troppo alte per rimanere poi delusa: fortunatamente non è successo, ed anzi questo titolo ha confermato King tra i miei scrittori preferiti... una bella rassicurazione dopo il mezzo disastro de "Gli occhi del drago".
Al centro di questa vicenda c'è il professore di letteratura Jacob "Jake" Epping, un uomo molto capace nel suo lavoro ma dalla vita privata un po' vuota, in particolare dopo il divorzio dalla moglie Christy; quando l'amico e ristoratore di fiducia Al Templeton gli svela di aver scoperto un portale che conduce nel passato, Jake si lascia coinvolgere nel suo piano per cambiare la Storia, impedendo a Lee Harvey Oswald di uccidere JFK. Da questa premessa la trama potrebbe trarre un parte in inganno, così come il titolo e la copertina; tutto sembra infatti ruotare attorno all'omicidio Kennedy, mentre ritengo importante segnalare come la narrazione includa e si soffermi su molte altre storie, che riguardano gli anni trascorsi dal protagonista nel passato ed i suoi tentativi di migliorare il presente.
A fare da antagonista alle buone intenzioni di Jake c'è però il Tempo stesso, che si oppone con ogni mezzo al cambiamento, e per un valido motivo! Il libro vuole infatti farci capire, attraverso le parole e l'esperienza del protagonista, come anche gli eventi più tragici possano avere delle conseguenze positive, allo stesso modo in cui un cambiamento scaturito da un intento altruista vada a volte ad innescare delle risonanze catastrofiche su scala planetaria. Questi concetti spingono a riflessioni forse puramente teoriche ma non per questo di minor valore: avendo la possibilità di alterare il passato, in quanti saprebbero resistere alla tentazione di diventare degli eroi? in quanti rinuncerebbero ad una felicità idilliaca per il bene della collettività?
Come si può intuire, il romanzo punta molto sull'aspetto emotivo, risultando davvero coinvolgente specialmente per come vengono ben caratterizzati i personaggi, sui quali si basa buona parte della narrazione. King è insuperabile nel tratteggiare con poche righe delle figure memorabili, come Miss Mimi o Charles "Chaz" Frati, e anche nel caso di personaggi che non mi hanno colpita da subito -ad esempio, Sadie Dunhill- riesce a renderli accattivanti con il proseguire della storia: nel caso di Sadie, ho apprezzato molto il suo ruolo una volta introdotta la parte più romance del libro, forse un pochino troppo presente ma davvero ben scritta.
Altri punti a favore di questo titolo sono la logica alla base dei viaggi nel tempo, che ho trovato spiegata in maniera convincente pur lasciando alcune parti all'interpretazione del lettore, e l'ambientazione a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. A differenza di altri autori, che descrivono il passato con una nostalgia cieca ai suoi difetti (e sì, Cline, sto pensando a te e al tuo "Ready Player One"), King è capace di creare un'atmosfera intrigante e talmente ricca di dettagli da far pensare ad un vero romanzo storico anziché di fantascienza, eppure non tralascia neppure uno degli aspetti negativi dell'epoca, come un razzismo normalizzato o la tendenza al victim blaming, in un'ottica critica e consapevole.
Trovare difetti in questo testo non è facile, quindi vi cito giusto qualche piccolezza degna di nota (a margine). Il testo comprende molti passaggi di foreshadowing che potrebbero risultare fastidiosi con il proseguire della lettura, perché anticipano un po' troppo della trama; inoltre sono presenti diversi riferimenti ad altre opere dell'autore, per la maggior parte trascurabili, ma se non avete letto "It" tutta la parentesi sul ballo tra Richie e Bev vi risulterà un po' fine a se stessa. Altrettanto complicato è cogliere alcune dinamiche per chi non vive negli Stati Uniti, la cui storia gioca un ruolo centrale nella trama; per quanto la morte di JFK sia un evento noto a chiunque, l'impatto che ha avuto è difficile da percepire per un lettore italiano dei giorni nostri.
Ma alla fine, "22.11.63" si è conquistato il trono a discapito de "Il miglio verde"? Penso sia ancora presto per stabilirlo: voglio vedere se supererà una nuova prova del tempo.

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Dario_ Opinione inserita da Dario_    28 Aprile, 2020
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King e le fragili corde del tempo

Un libro in cui la fantascienza diventa più umana e reale possibile.

Tutto inizia nel 2011, nel liceo di Lisbon Falls, dove insegna il professore di letteratura inglese Jake Epping, uomo divorziato che vede andare in frantumi anche ogni suo preconcetto logico quando Al Templeton, amico e proprietario di una tavola calda, gli rivela l'esistenza di un portale temporale situato proprio nella cantina del suo locale che riporta chiunque al 1958. Al, consapevole di essere prossimo alla morte a causa di un tumore, affida a Jake una missione in grado di cambiare il corso della storia dell'umanità: salvare la vita di JFK.

C'è poco da dire: una delle perle più splendenti tra le ultime opere del Re.
Una mastodontica opera con una mole di riferimenti e attenzioni ai dettagli inumana che King ha saputo elaborare con somma maestria, delineando dei profili psicologici ed esteriori, soprattutto dei reali personaggi storici, davvero impressionanti.
Jake è un protagonista azzeccato, scaltro, magnetico, personificazione letteraria equivalente a quella umana di Lee Harvey Oswald di un concetto ben chiaro: qualsiasi uomo con un obbiettivo sentito e la giusta occasione può cambiare la storia. Ciò riporta infatti al tema principale trattato da King, ovvero quello della fragilità del tempo, un argomento affrontato con cura, riuscendo infatti a rappresentare dei concetti complessi come i vari effetti dei cambiamenti temporali in modo semplice.
La trama in se non subisce l'influenza della complessità di questo tema, rimanendo eccelsa: momenti divertenti, momenti in pieno stile spy-story, momenti commoventi, c'è davvero tutto.
Merita una menzione d'onore anche il rapporto tra Jake e Sadie, ben costruita, mai banale grazie anche alla magnifica figura di Sadie, una donna che cresce interiormente con lo scorrere delle pagine, incarnando alla perfezione lo sviluppo caratteriale che subiscono le donne di quel periodo, avanzando verso una sempre maggiore e meritatissima emancipazione.
Finale un po' telefonato arrivando agli ultimi capitoli ma pur sempre magico e perfetto nella sua semplicità.

In definitiva reputo questo libro un avventura eccezionale, mozzafiato, ampiamente capace di farti attraversare "La tana del Bianconiglio" insieme a Jake e farti respirare a pieni polmoni aria dei magici e nostalgici anni 60.


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alexandrasc Opinione inserita da alexandrasc    02 Settembre, 2019
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Passato, presente e futuro immutabili

Uno dei più bei romanzi letti negli ultimi mesi. Non avevo mai affrontato finora King, non essendo amante del genere Horror, ma visto le belle recensioni trovate, ho deciso di fidarmi e sono stata ben ripagata.
La storia, anche se il tema "viaggi del tempo" fa tornare in mente argomenti già più volte affrontati nella letteratura e nel cinema, non è affatto noiosa o scontata.
Ti travolge con la fluidità della scrittura dell'autore.
Ho adorato il susseguirsi degli eventi con il desiderio del proteganista di migliorare la vita a persone che avevano subito "il malevolo caso" della sorte o migliorare la storia Americana.
La lotta tra bene e male, tra sfortuna e fortuna. Lotta che porta ad un'unica conclusione: nulla succede a caso.
Tutto, per l'autore, è un filo di conseguenze che, per procedere nella loro linearità, non deve essere mutato.
Ci si potrebbe vedere nel romanzo anche una presenza religiosa e mistica.
Tutta la storia dell'umanità sembra essere regolata da un essere superiore che tesse le trame delle vite di ognuno creando nella sua completezza un meraviglioso telaio.
Telaio che, scombinandone qualche filo, porta ad una distruzione catastrofica dell'umanità.
Ho sperato fino alla fine in una risoluzione positiva della bella storia d'amore ma, se pur il mio cuore avesse desiderato un lieto fine, ho gradito questo rientrare alla cruda realtà dell'impossibilità del congiungimento tra passato,presente e futuro.
Il romanzo sembra essere suddiviso in 3 blocchi in cui si notano in ognuno delle tematiche differenti:
1-Horror: il periodo vissuto dal protagonista nella cittadina Derry. Qui si percepisce un essere demoniaco che influenza negativamente le menti di molti cittadini fino a farne scaturire omicidi efferati.
2-Romantica: il periodo vissuto nella cittadina Jodie. Posto tranquillo, dalla vita serena e amichevole. Qui scopre il protagonista il suo vero amore (Sadie) e amici fedeli che lo supportano e comprendono nei momenti più difficili.
3-Avventurosa: periodo vissuto tra Forh Work e Dallas in cui progetta e mette in azione il piano di salvataggio di Kennedy per evitarne il suo omicidio, considerato dallo scrittore come una della maggiori piaghe della storia.

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Simona P. Opinione inserita da Simona P.    12 Giugno, 2018
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Viaggio nel tempo

La trama è particolare, la storia avvincente e intensa, l’autore attraverso il suo stile inconfondibile, affronta un argomento, spesso preso in esame nel romanzo di fantascienza e molto amato dal cinema e dalla letteratura, cioè il viaggio nel tempo, attraverso, in questo caso, un varco situato dietro la dispensa di una comune tavola calda.
Il tema del ritorno nel passato oltre ad attirare per la sua spettacolarità, presenta anche un risvolto più profondo, filosofico e riflessivo; si può cambiare il passato in modo positivo, per poi magari avere un futuro migliore? Modificare alcuni grandi eventi della storia avrebbe potuto ridimensionare le sorti dell’umanità? Alcune catastrofi potevano essere evitate? Allora utilizzare un passaggio temporale per migliorare le sorti del mondo, è possibile? Dobbiamo anche pensare e tenere presente che intervenire nel passato potrebbe modificare il futuro in modo inatteso, non sappiamo come; in un tutto panteista, in un equilibrio cosmico, un battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dalla parte opposta del mondo.
La fantasia del maestro dei thriller-horror è inesauribile, il Re non delude mai; componimento narrativo molto ampio, il romanzo presenta una trama lunga ma che tiene bene; grazie al suo linguaggio accattivante e avvolgente, non ci sono momenti di noia, né pause riflessive stancanti, tutto è nella mente del protagonista. Jake Epping, professore separato, abbastanza metodico, onesto, caratterizzato da esistenza tranquilla e ritmata, forse annoiato e in cerca, senza saperlo, di una cambiamento, è amico di Al e frequentatore della sua tavola calda che offre agli avventori prezzi estremamente convenienti, garantendo cibi di qualità, i clienti nutrono sospetti sull’origine della carne utilizzata da Al per i suoi famosi piatti.
Un giorno Jake riceve una strana telefonata al lavoro, è Al che insiste per vederlo subito, deve parlargli, il professore rimane perplesso ma accetta di vedere l’amico; si reca all’appuntamento dove troverà una inquietante sorpresa. Incredulo ed estremamente confuso, incerto se proseguire nella irreale proposta di Al, Jake accetterà la sfida: un viaggio nel tempo, per la precisione nel 1958, una nuova identità, George Amberson.
Un romanzo che inizia con un tema scolastico in cui viene descritta una storia violenta, atroce e reale, un omicidio plurimo dei più efferati; una storia che prosegue negli anni cinquanta con i tabù sulla sessualità, la tv in bianco e nero, il fumo di sigaretta ovunque; una trama che porta nel Maine, in una citta-fantasma, Derry, fin dall’inizio descritta come ostile, dove sono successe cose terrificanti e sembra che ci siano occhi che spiano ovunque. Il riferimento a IT qui è immediato. Inoltre c’è la famosa data, quel 22 Novembre 1963.
Uno stile scorrevole e raffinato, spesso con sfumature di sottile ironia, che rimane costante anche nelle circostanze più inquietanti e un linguaggio duttile che si adatta a tutte le situazioni, dal monologo interiore alla descrizione, dall’avventura al brivido, caratterizzano questa lunga storia di Stephen King che ancora una volta lascia col fiato sospeso e stupisce i suoi lettori; la suspense non manca come le sorprese, il dubbio, la tensione, la paura, il brivido. Da leggere!

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Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    05 Mag, 2018
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Le stringhe del tempo

Mentre scrivo questa recensione sono ancora avvolta dall'atmosfera particolare del romanzo “22/11/'63”. Il celebre romanzo di Stephen King del 2011 infatti narra di viaggi nel tempo: sicuramente un argomento affascinante e non nuovo in letteratura e nel cinema, reso in questo caso avvincente e credibile dal “re” dell'horror.

Jake Epping, professore di lettere nel liceo di una cittadina del Maine, Lisbon Falls, è il protagonista della narrazione; un personaggio che attira simpatia e consenso: un buono al 100%, un po' riservato ma in fondo molto coraggioso ed intraprendente. Il nostro Jake, incredibilmente, trova un varco temporale, una “buca del coniglio” o una bollicina del tempo che lo può catapultare direttamente nella Lisbon Falls del 9 settembre 1958. Un salto indietro che lo proietta in un mondo che non conosce internet e smartphone, dove tutti fumano indisturbati ed incuranti degli eventuali danni alla salute, fra sapori genuini e dimenticati. Non è un mondo perfetto però, ovviamente, anche nel “Mondo di Allora” troviamo odio, rancore, cattiveria, indifferenza, razzismo, pazzia... Jake ritiene di poter cambiare alcuni episodi negativi della storia, da fatti privati di cui egli è a conoscenza ad eventi di portata mondiale, come l'omicidio del presidente Kennedy, assassinato a Dallas il 22 novembre 1963. Si adopererà per riuscirci in tutti i modi possibili, ma non sarà un'impresa facile, perché il passato non vuole essere cambiato. C'è inoltre una parte romantica che racconta la storia d'amore fra il buon professore e la bella ed altissima Sadie, che, secondo me, rende ancora più piacevole la lettura. Si tratta di un romanzo appassionante: riuscirà Jake a compiere la sua missione? Cosa scoprirà alla fine?

Il romanzo è scritto in prima persona dall'io narrante del protagonista, il linguaggio è scorrevole e colloquiale e non mancano spunti di ironia, nonostante gli argomenti affrontati siano piuttosto cupi. L'opera è molto calata nella storia e nella realtà statunitensi ed io personalmente ho avvertito un po' la distanza da questo tipo di ambientazione.

In conclusione quindi, un ottimo romanzo, scritto per i lettori più che per i critici letterari, si legge volentieri e velocemente, nonostante la mole e lascia addosso un pizzico di magia.

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Francj88 Opinione inserita da Francj88    16 Agosto, 2015
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Un lindy hop sulle note del tempo

Jake Epping è un tranquillo professore di Lisbon Falls, Maine, e il suo posto preferito per fare quattro chiacchiere è la tavola calda di Al. Al però non è un uomo comune, egli cela un segreto: la dispensa del suo locale nasconde un passaggio temporale che conduce al 1958. Per Jake questa è, ovviamente, una rivelazione sconvolgente, eppure l'incredulità non gli impedisce di farsi coinvolgere nella missione che ossessiona il suo amico da tempo: fermare Lee Harvey Oswald dall’uccidere Kennedy nel lontano 22 novembre 1963. Due minuti della sua vita (perché non importa quanto a lungo si resti nel passato, al ritorno nel presente saranno passati solo 2 minuti) potrebbero portare grandi cambiamenti nella storia: salvare Kennedy potrebbe voler dire salvare anche suo fratello Bob, Martin Luther King, bloccare le rivolte razziali...forse servirebbe ad evitare anche la guerra in Vietnam! Comincia così la nuova esistenza di Jake nei panni di George Amberson (identità fittizia che sceglie quando viaggia nel passato) nell’America degli anni ’50 e dei primi anni ’60, nel mondo di Elvis Presley, James Dean e JFK, delle automobili, del boom economico, del twist e del fumo di sigaretta, un mondo forse più chiuso, razzista e bacchettone ma per certi versi più genuino e più a dimensione d’uomo. In questo mondo vedremo Jake incrociare le proprie vicende personali a quelle della “storia”, nel tentativo di sovvertire le regole del tempo.

22/11/63 è un romanzo dal taglio sicuramente diverso rispetto a quello degli horror a cui lo scrittore ci ha sempre abituati. Questa volta Stephen King riprende una tematica come quella del viaggio nel tempo e dei mondi paralleli, che aveva affrontato soprattutto nella serie de La torre nera, legandola stavolta a vicende storiche, e lo fa in modo superbo a mio parere. Da ogni pagina traspare il grande lavoro di ricerca e documentazione che ha guidato la scrittura di questo romanzo. Il background socio-culturale è descritto in modo così particolareggiato che sembra davvero di poter viaggiare nel tempo e calarsi nella vita quotidiana, negli usi e nei costumi di un tempo ormai lontano. I personaggi sono più che verosimili, sono veritieri. Non importa quali siano di fantasia e quali realmente esistiti, in questa sorta di “fantastoria” creata da King si percepiscono come reali gli appartenenti ad entrambe le categorie. In particolare il protagonista Jake/George, un uomo che si trova a indossare i panni dell’eroe, spicca soprattutto per la sua umanità e familiarità, per il fatto di essere sostanzialmente debole, non immune al timore e agli errori, la cui forza d’animo però lo spinge a lottare con tutte le sue forze per ciò in cui crede. E bellissima è la storia d’amore tra il nostro protagonista e Sadie, una ragazza che incontrerà nel passato. Infatti sebbene le implicazioni del viaggiare nel tempo e la teoria dell’effetto farfalla (secondo cui ad ogni piccola variazione nelle condizioni iniziali di un sistema, in questo caso il sistema-evento “morte di Kennedy”, seguono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine del suddetto sistema) rappresentano una scelta narrativa interessantissima, sostanzialmente King ha scritto una storia d'amore, una di quelle che ti levano il fiato e ti fanno commuovere fino alle lacrime.
Questo romanzo è fantasioso, intrigante ma allo stesso tempo concreto. Nonostante la mole imponente il libro scorre benissimo, anzi per me terminarne la lettura è stato traumatico. Dopo aver chiuso il libro, anzi dopo aver riletto le ultime pagine almeno 3-4 volte prima di chiudere il libro, è stato difficile riuscire a lasciare i personaggi al loro destino e ritornare al “mio” presente. Sì, perché anche io ho viaggiato nel tempo insieme a Jake e ho amato, lottato, sofferto e sperato insieme a lui. Non voglio illudervi, questo libro non vi dà la soluzione dell’enigma che accompagna la morte di Kennedy però vi farà molto riflettere sul senso del tempo, del destino e di quanto possa essere importante anche quella che sembra essere la più insignificante delle azioni. Essa invece, nell’architettura generale del flusso degli eventi, riveste un grande valore. Una presa di coscienza che può spaventare ma allo stesso tempo rendere consapevoli. Insomma, consiglio assolutamente la lettura di questo romanzo!

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Rebel Luck Opinione inserita da Rebel Luck    13 Aprile, 2015
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Ucronìa andata e ritorno.

L'inizio è zoppicante, come se King avesse in mente la sua storia ma non sapesse come farci arrivare lì i suoi personaggi...
Quindi prende la sua idea ed un poco tirandola per i capelli ed un poco prendendola a calci nel culo, fa arrivare la storia dove voleva.
Il risultato sono, appunto, una settantina di pagine piene di cadute di stile ed inconpresibili sciocchezze.
Una specie di ragionamento su un gioco impossibile in cui siamo caduti tutti: "se potessi tornare indietro...".

La svolta però arriva, intorno alla centesima pagina, l'autore incrocia questa storia con una delle sue opere principe "IT" facendo sbattere il protagonista contro gli omicidi commessi dal "Clown", ricordandomi come è stato uccoso il povero George Denbrough, ributtandoci in quella realtà assurda dove gli adulti sembravano far finta di non vedere, di non sapere... Il pelo si rizza ed il re ell'horror sembra tornare.

Quando si arriva intorno alla duecentesima pagina la giostra dello zio Stephen è già a pieno regime, e quando gira così ad alti livelli, il numero delle pagine non conta più, la quantità di parole diventa solo un pregio, ed è impossibile staccarsi dalla sua presa.
King è tornato e ci ha presi un'altra volta per il collo.
Il romanzo diventa godibilissimo e noi ci immergiamo nella sua storia fondendoci in essa.
Ottimo.
King è tornato grande e più ci si addentra nella storia più la giostra si trasforma in una centrifuga, una centrifuga che con forza ci incolla il cervello alla sua rete.
In questa storia c'è tutto per intrappolarci nelle sue trame: storia, ansia, imprevedibilità, suspance ed anche amore.
Senza fare spoiler, dico che il finale è agrodolce, quando sei all'ultima riga una lacrima, una sola, si fa strada e non è possibile trattenerla.
Avrei preferito un finale diverso, positivo al 100%, ma non si può certo dire che questo sia brutto o sbagliato. Per una volta King non ha avuto cadute di stile nelle ultime pagine...

"Due punti a favore della Terra di Allora: meno scartoffie da riempire, molta più fiducia nel prossimo."

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cosimociraci Opinione inserita da cosimociraci    12 Marzo, 2015
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Terminator, rosa o fantascienza?

Un uomo proveniente dal futuro, torna indietro nel tempo nel tentativo di salvare la vita ad un uomo da cui dipende un futuro migliore.
Adesso se l'uomo che torna indietro nel passato si chiama Kyle Reese e l'uomo da salvare si chiama John Connor allora abbiamo la trama di Terminator, se invece l'uomo che viene dal futuro si chiama Jake Epping e l'uomo da salvare è Kennedy abbiamo la trama di questo libro.
La premessa sta ad indicare che a mio modesto parere l'idea di base del libro è vecchia di 27 anni infatti è datata 1984 l'anno di uscita del film. Naturalmente lo stile narrativo di King è sempre buono e piacevole da leggere ma non capisco il genere. Dovrebbe essere un romanzo di fantascienza ma c'è tanto del romanzo rosa, soprattutto nella parte centrale che perde paracchio il ritmo rispetto all'inizio e che personalmente avrei sfoltito perché non è fondamentale per gli eventi del romanzo. C'è un pizzico di romanzo storico con la ricostruzione delle vicende che hanno portato all'uccisione di JFK. Riprende il ritmo, ed il piacere di leggerlo nella parte finale. In generale non mi ha entusiasmato molto forse perché mi aspettavo un thriller fantascientifico che mi prendesse dall'inizio alla fine.

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Stefano74 Opinione inserita da Stefano74    04 Gennaio, 2015
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Il miglior viaggio temporale

Tra le opere del maestro Stephen questa è quella che a mio parere rappresenta la maturità per eleganza e stile descrittivo. Non è il classico viaggio spazio-temporale ma un intricato intreccio di generi e piani in cui l'autore ci catapulta rendendo il lettore tutt'uno con gli avvenimenti.
Un thriller, uno spy-story, un dramma in continua evoluzione che fa anche riflettere su quelli che potrebbero essere gli effetti di una modifica del passato nel nostro futuro.
Ed infine una storia d'amore che lega il protagonista non solo nel passato ma ...
Un vero e proprio masterpiece!

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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    16 Settembre, 2014
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22/11/'63

Un'intrigante e affascinante ucronìa; una descrizione e narrazione fantasiosa, ma ben dettagliata con dovizia di particolari e accadimenti storici, che trascina in quell'astrazione mentale del viaggio spazio-tempo e, inoltre, le infinite possibilità di poter rivoluzionare gli eventi, in maniera anche catastrofica, ogniqualvolta, almeno teoricamente, si interferisca con la continua linearità del tempo come noi lo percepiamo. Un eccellente romanzo che ha la capacità di farsi "divorare" e di farci riflettere su fenomeni aldilà della nostra comprensione ma non per questo sicuramente impossibili.

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Marini Opinione inserita da Marini    21 Luglio, 2014
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UN PO' UCRONIA, UN PO' FANTASCIENZA, UN PO' ROSA

Un tizio trova "una buca del coniglio" che dal 2011 ti porta nel '58, e l'idea è quella di evitare l'uccisione di JFK. Ma il passato sembra che non ami essere modificato. Di lì le vicende. Lo prendi per essere ucronia, ci trovi fantascienza, scopri una storia d'amore. Con 200 pagine in meno, tolte alla storia tra George/Jake e Sadie, sarebbe stato perfetto, perché le prime 300 e le ultime 150 si leggono in un soffio. Scrittura estremamente moderna che rende il meglio sull'action (qualcosa di inquietante horror non manca mai nei romanzi di King, e come la mette lui pochi altri) e diventa farraginosa e un po' banale sul rosa (ma gli americani apprezzano così). Finale bello, non scontato, dove anche la parte rosa si rivaluta con più stile. Bella l'ucronia, e su questa non guastava qualche pagina in più. Insomma, nel complesso intrigante, coinvolgente in testa e coda, comunque consigliato.

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Jack_84@yahoo.it Opinione inserita da Jack_84@yahoo.it    17 Giugno, 2014
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Forse il romanzo più bello della mia vita

Esordisco la mia recensione con una semplice parola: magnifico!!! Non definirei neanche questo un romanzo, ma più che altro una "poesia in prosa", sia per quanto riguarda lo stile narrativo ma anche e soprattutto per la piacevolezza e la profondità della trama. Quest'opera letteraria di King si discosta radicalmente dai suoi "classici", intrisi di horror e scene raccapriccianti, ma narra una storia che altro non è che una storia di amore che attraversa e sopravvive al tempo! I vari viaggi nel tempo del protagonista, Jack Epping alias George Amberson, descrivono una società americana ormai sepolta, dove i sani principi e la fiducia nel prossimo erano ben radicati. Mentre accompagniamo il protagonista nel corso della suo viaggio nel tempo ci sembra quasi di sentire quegli odori, di vedere quelle scene e quei paesaggi di un'epoca passata e il Re è molto bravo a suscitare nel lettore quel senso di nostalgia anche in chi - come me - quegli anni non li ha vissuti. Va da sé, pertanto, che lo stile di scrittura vira volutamente su un registro melodrammatico, i personaggi sono perfettamente caratterizzati ed inevitabilmente si prova empatia con il protagonista per ogni persona o avvenimento che dovrà gestire nel corso della narrazione. Non indugio sulla trama, ma quello che posso dire è leggetelo! Il romanzo mi è piaciuto così tanto che ho provato quasi tristezza quando l'ho terminato ed ora, che mi sono accinto a leggere un nuovo romanzo, mi sono reso conto che forse non posso aspettarmi così tanto da altri romanzi "di evasione". Mi riservo pertanto un po' di tempo lontano dalla lettura....

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A chi vuole scoprire un Stephen King più maturo e sentimentale; a chi ha letto "Joyland" dello stesso autore
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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    22 Aprile, 2014
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La teoria delle stringhe, secondo King

Un romanzo diverso per quello che conosco di Stephen King, rispetto al poco che consoco (non sono un suo fans sfegatato quindi potrei anche sbagliarmi)mi aspettavo ben altro. Mi ha tratto in inganno inizialmente, forse perche mi aspettavo un evolversi differente, ma poi la delusione si è piano piano dissipata. Mi sono ritrovato con una nuova luce negli occhi. Sono entrato in sintonia con la storia, lasciandomi trasportare e finalmente ne ho goduto i pregi.
Certamente non è stato privo di bruschi stop, in alcuni tratti mi ha annoiato, e devo dire che il brodo a mio avviso è stato allungato non poco. Ma tutto sommato, con il senno di poi devo ammettere che questo dilungarsi mi ha permesso di entrare maggiormente in empatia con il protagonista, e alla fine è anche riuscito a commuovermi.
King prende in prestito molti argomenti che rientrano nella cerchia della fisica( teoria delle stringhe, viaggi nel tempo, ecc..ecc.), dando corpo così a un orrore diverso , piu scentifico che non teatrale o esoterico: alterare il passato, la dove fosse possibile cosa comporterebbe ? e se fosse possibile, io lo farei ? nel romanzo si fa la domanda, si da la risposta e sviluppa in prosa simpatiche teorie e soluzioni.
Un romanzo che tutto sommato mi ha lasciato un buon ricordo e la gioia di averlo letto; ma non so perche, provo ancora quella sensazione di incompiuto, a pensarci. Come se qualcosa mi fosse sfuggita. Il finale tutto sommato mi è piaciuto e devo dire che mi ha permesso di apprezzare maggiormente il protagonista e il testo.
Lo stile è pulito, semplice e sempre azzeccato, la lettura corre veloce anche nei passaggi piu noiosi, che per fortuna il re riesce a farci digerire con sapienza , astuzia e tanta maestria.Mi ha lasciato con un dubbio però, se potessimo cambiare il passato, siamo sicuri che non saremmo noi ad essere cambiati dal passato stesso ?

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Dany83 Opinione inserita da Dany83    06 Febbraio, 2014
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22/11/63

Stavo nuotando tranquillamente nel fiume quando, all’improvviso, vengo risucchiata in un vortice d’acqua. Agitarsi è inutile, opporre resistenza non serve a nulla, il vortice mi trascinerebbe sul fondo e non mi lascerebbe più andare, ma io sono cresciuta vicino a quel fiume, so cosa devo fare. Restare inerte e abbandonarmi al suo inevitabile risucchio. Lentamente e inesorabilmente mi abbraccia e in quel momento le sensazioni sono molteplici, sballottata da una parte all’altra non so più dov’è la testa e dove sono le gambe e più vengo trascinata nel cuore del vortice più l’aria mi manca e la tensione cresce. Ma io sono rimasta ferma, in sua completa balia, ho lasciato che mi togliesse il respiro e lui, alla fine, mi ha restituito alle acque tranquille. L’aria torna a riempiermi i polmoni, i battiti del cuore decelerano, sono frastornata e poco alla volta ritorno alla normalità ma quel vortice non lo dimenticherò mai, quella sensazione rimarrà sempre nella mia mente.
Se ho vissuto realmente questa esperienza? In un certo senso sì, è quel che mi è capitato leggendo questo libro.
La mente scivola fluida e languida sulle pagine come due ballerini di swing sulla pista da ballo, la suspance e la curiosità crescono e graffiano come il motore rombante di una Sunliner, il piacere è corposo e rotondo come il gusto intenso di una root beer.
Un viaggio nel tempo che vi risucchierà in un vortice di sensazioni che si alternano e mescolano sapientemente. Romanticismo, adrenalina, malinconia, drammi e ansia vi ruberanno al resto del mondo per portarvi in un’altra dimensione. A cavallo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, sullo sfondo degli eventi storici di quell’epoca, in un’ America circondata dal fumo azzurrognolo di sigarette, in fermento politico, al ritmo della musica la vita danza e fa intrecciare un’emozionante storia d’amore e un’altrettanto emozionante avventura per cercare di cambiare un passato che si ribella al cambiamento.
Complimenti al grande King che, con uno stile narrativo sublime, non racconta al lettore una storia, porta il lettore nella storia. È come vivere in quegli anni, sentirne le musiche e gli odori, vederne i luoghi e sentirne il richiamo.
Impossibile resistergli, nessun indugio nella lettura perche vi troverete in perfetta empatia con i personaggi i luoghi e le vicende narrate e quando avrete finito di leggerlo, fate decantare le emozioni e preparatevi a tornare lentamente alla realtà e vi accorgerete che ogni tanto chiuderete gli occhi e procederete lentamente al buio a piccoli passi per cercare la “buca del coniglio” per tornare ad una storia che difficilmente avrete dimenticato.
Bellissimo libro, straordinaria scrittura. E voi, riuscirete a resistere al vortice di King? Provare per credere.

Buona lettura



Questo è un omaggio a Sadie e Jake/George , la loro canzone preferita per rivivere anche noi parte di un tempo che non c’è più


http://www.youtube.com/watch?v=c2aqHGaSxRI

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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    26 Dicembre, 2013
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The (Devastating) Butterfly Effect

"Nemmeno la gente in grado di tornare nel passato sa cosa le riservi il futuro."
Forse questa è la frase di King che può dare un idea su questo libro.
Partiamo da un presupposto, questo libro è fantastico. Appassionante, intenso, emozionante. È il primo che leggo di King, e direi che come inizio ho fatto un' ottima scelta, forse dettata dal fatto che questa sua opera si scosta un po' da quello che è il genere a cui appartiene lo scrittore. Posso dire che scrive in maniera impeccabile e scorrevole, descrive gli ambienti, i personaggi e gli avvenimenti in maniera molto dettagliata, anche se forse talvolta si dilunga un pò troppo.
In "22/11/'63" Al Templeton, possessore di una tavola calda, scoprirà al suo interno un passaggio temporale che conduce al 1958. Al, ormai morente, convincerà il protagonista Jake Epping, professore d'inglese del Maine, ad entrare nella "buca del coniglio" per cambiare il passato e impedire l'assassinio di John F. Kennedy, considerato da Al come una sorta di "momento spartiacque" della storia dell'umanità, che innescherà una serie di eventi che porterà tantissime morti.
L'avventura di Jake alias George Amberson (il nome che userà una volta diventato "cittadino del passato") gli farà scoprire che il passato è inflessibile, questi non vuole che le cose siano alterate, e farà in modo che gli eventi facciano il loro corso, a qualsiasi costo. Forse tante volte vorremmo, come Jake, avere la possibilità di poter cambiare le cose, gli errori passati, magari agire diversamente in determinate occasioni, pensando di poter migliorare le cose. E se invece, nonostante fossimo spinti da buone intenzioni come Jake e Al, finissimo per peggiorarle? È pensiero di King, e alla fine dei conti anche del protagonista, che lo sbatter d'ali di una farfalla possa avere effetti devastanti sugli eventi futuri, figurarsi cambiare un evento come l'assassinio del presidente degli Stati Uniti. "22/11/'63" è un concentrato di avventura, mistero, amore. È un libro che riesce ad emozionare, e, devo ammetterlo, in certi momenti, in particolar modo l'epilogo, le lacrime si trattengono a stento. Personalmente sono riuscito a trattenerle, perché, come Jake, "non sono mai stato un uomo facile alle lacrime", ma le lacrime sono la manifestazione esterna di un sentimento interno a noi stessi, l'assenza di una manifestazione, non implica che quel sentimento non sia presente. E vi posso assicurare che questo libro vi emozionerà, vi appassionerà, vi toccherà nel profondo, vi coinvolgerà tanto da sembrare di esserci in quegli anni Sessanta, dove i sapori, gli odori, i colori sembrano essere più intensi. Il passato è passato, e trova armonia anche negli eventi che possano sembrarci errori/orrori, nella nostra vita come nella Storia, ma questi sono parte della vita e della Storia stessa. Alcune cose non possono e non devono essere cambiate, per quanto orribili possano sembrare, ed è inutile star lì a interrogarsi su come le cose potessero andare diversamente. Il nostro compito principale è concentrarci sul presente e fare in modo che con le nostre azioni non avremo rimpianti, ma la certezza di aver fatto tutto il possibile per rendere la nostra vita migliore, nonostante le avversità.
Potrebbero scoraggiarvi le dimensioni del libro,ma posso assicurarvi che non ve ne pentirete.
Sublime.

"Ecco invece una cosa che so. Il passato è inflessibile per lo stesso motivo per cui è inflessibile un guscio di tartaruga: la carne viva che c'è dentro è tenera e senza difese. Ed ecco un altra cosa che so: le molteplici scelte e possibilità della vita quotidiana sono la musica che danziamo."

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Storie incentrate su viaggi temporali.
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Opinione inserita da FaZ    21 Ottobre, 2013

Stupendo

Può un libro commuovere così tanto da far inumidire gli occhi?
Può.
Fantascienza, storia, dramma ed amore si fondono con una maestria tale da lasciare il rammarico che questo libro sia finito (e sono 761 pagine).
Se non siamo ai livelli di IT, poco ci manca.
La forza evocativa è identica, la profondità psicologica dei personaggi e l'attaccamento emozionale che si crea verso di essi è assolutamente dello stesso tipo.
Inoltre per chi ha amato IT e i suoi personaggi c'è una sorpresa all'interno del romanzo che non svelo, che non mancherà di far sorridere di nostalgia.
Non mancano momenti crudi e quasi impietosi che sono tipici di King, il quale non sceglie mai la via facile ed è sua caratteristica lasciare "amareggiato" il lettore con situazioni che hanno il pregio di rendere l'intreccio più verosimile possibile, a costo di creare "dispiacere" nel lettore verso questo o quel personaggio a cui magari è toccata una sorte non prevista o fortemente avversa alle proprie aspettative.
I personaggi diventano tuoi amici e dopo qualche pagina sono tuoi amici da sempre e per loro vorresti il meglio.
Ma King non ti accontenta mai ed è questo che lo rende un genio con una capacità di narrare sopraffina, forse unica.
Il finale è molto commovente e toccante perchè in fondo, viaggi nel tempo, Kennedy vivo oppure morto, questo romanzo parla d'amore ed è una bellissima storia d'amore che trascende il tempo, l'ennesimo regalo di uno scrittore come pochi ce ne sono e saranno.

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Consigliato a chi è rimasto amareggiato da qualche lavoro recente di King e pensa che non abbia piu nulla da dire da molti anni.
Consigliato anche a chi ha amato IT e le storie ambientate a Derry.
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Opinione inserita da Mattejared    03 Settembre, 2013

EPICO

Che dire. Avevo abbandonato King da tempo. Poi un bel giorno, entrando in libreria, mi è stato consigliato questo librone. Ero sinceramente scettico, ma alla fine mi sono detto: "che cos'hai da perdere?" (Se non magari i 14 euro che stavo per spendere?). Gente, vi giuro che mai ho speso meglio i miei soldi. Una lettura affascinante, un viaggio nel tempo fino all'America degli anni '60, descritta in maniera eccezionale da quello che ho rivalutato (dopo aver letto anche L'ombra dello scorpione) come mio autore preferito. Era da tempo che non mi capitava di instaurare un legame così forte con il protagonista del libro che sto leggendo. I suoi dubbi sul poter cambiare il passato, il modo in cui affronta certe situazioni drammatiche e la sua storia d'amore con la bella Sadie. Tutto perfetto, anche il finale che non potrà che strapparvi una lacrimuccia e farvi pentire di esservi letteralmente divorati quello che diventerà uno dei vostri libri preferiti. FANTASTICO

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Francesca2213 Opinione inserita da Francesca2213    16 Luglio, 2013
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Il mio primo romanzo di King

Il testo contiene SPOILER

Lo so che è uno scempio ma questo è il mio primo romanzo di King!Mi sono avvicinata a questo genere di romanzo grazie a Carlos Ruiz Zafon e non sono riuscito ad allontanarlo da me.King è il re dell'horror ma qua molto horror non c'è,è un romanzo unico ed è stupendo è molto thriller per il suo modo incalzante di tener vivo nel lettore la sua voglia di leggere e di vedere come va a finire e soprattutto già quando si inizia a leggere il centro nevralgico della storia cioè
SPOILER
quando lui riesce a sventare l'assassino di Kennedy ma da qui nasce la tragedia e cioè la morte della sua amata Sadie e lui che ritorna nel futuro.
La domanda sorge sempre spontanea come cambierà il mondo del futuro dopo aver riscritto completamente la storia dell'umanità?
Quando torna nel futuro tutto sembra come nei film moderni quelli in cui si immagina un futuro nero e dove l'umanità e in bilico tra la vita e la morte.
Io lo consiglio perchè è un racconto avvincente che riesce a catapultarti direttamente nel 1963 e anni prima.
Bellissimo libro,grandissimo autore!

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Fermìn90 Opinione inserita da Fermìn90    15 Luglio, 2013
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Divino

Non ho iniziato a leggere 22/11/63 con molta convinzione, probabilmente perché il tema scelto dall'autore non mi affascinava granché. Eppure andando avanti nella lettura mi sono pian piano accorto che troppe erano le cose che mi piacevano della storia e una volta terminato il libro mi sono subito detto che questa volta il Re ci aveva regalato il suo romanzo più bello.
Sicuramente uno degli elementi vincenti di 22/11/63 é l'ambientazione. Eh si , perché la storia altro non è che il racconto di un viaggio particolare di un tranquillo insegnante del ventunesimo secolo, Jake Epping, il quale si ritrova costretto a dover viaggiare nel tempo per salvare la vita al presidente Kennedy. King con la sua mostruosa bravura fa rivivere un tempo ormai passato, descrivendone odori, suoni, colori in maniera così vivida che sembra davvero di ballare il lindy-hop, di bere una root beer dal sapore intenso, di guidare una Ford Sunliner decappottabile. In questa ambientazione si muovono i due protagonisti, Jake e Sadie , la cui storia d'amore è probabilmente la spina dorsale del romanzo, che in effetti ruba un po' la scena (fortunatamente) all'attentato al presidente. Ma il passato é inflessibile e Jake si renderà conto che la vita é come il lancio di una monetina e probabilmente sacrificare il mondo per amore è chiedere troppo.
Una narrazione dalle tante sfumature, travolgente, simpatica, tenera, a tratti apocalittica, spesso e volentieri inquietante, in cui si mescolano storie del passato con storie del futuro, in un intreccio che si conclude esattamente nel punto in cui tutto è iniziato. Non è un caso che il viaggio nel passato di Jake inizi proprio nella malefica Derry dove incontra Richie e Beverly, mitici protagonisti di IT. Quasi come un monito rispetto ai futuri avvenimenti. Quasi a voler dire che a Dallas le cose non andranno diversamente. Derry e Dallas. In fondo il male sopravvive .... e il passato è in armonia con se stesso.

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King, o a chi vuole conoscere un King diverso, non semplicemente il "re del terrore".
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catcarlo Opinione inserita da catcarlo    03 Giugno, 2013
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22/11/’63

Dopo il mezzo passo falso di ‘The dome’, King torna al librone (oltre settecentosessanta pagine) con un’altra idea che – dice lui – risale agli anni Settanta, ma con ben diverso risultato. Per farlo, abbandona la storia corale e si concentra su un singolo protagonista: Jake Epping/George Amberson è in scena dall’inizio alla fine, raccontando in prima persona il suo viaggio nel tempo per cercare di sventare l’attentato a Kennedy. I complottisti non si agitino: King è per la soluzione semplice e pensa che Oswald abbia agito da solo, ipotesi che è anche la più funzionale allo svolgimento di questa storia. Storia che appassiona dall’inizio alla fine concedendosi numerose deviazioni, un’affettuosa ma non edulcorata rievocazione degli anni Cinquanta e una bella storia d’amore. Che poi, magari, è solo un altro modo che il passato escogita per mettere il bastone fra le ruote del protagonista: perché il passato stesso ‘non vuol essere cambiato’ e questa sua ‘gommosità’ (da cui discende anche il corollario che ogni mutazione potrà essere solo in peggio) è forse l’invenzione più interessante del romanzo che, per il resto, è debitore di molta letteratura sui viaggi nel tempo e l’autore non ne fa mistero nella postfazione. Le pagine migliori sono quelle dedicate alla descrizione delle piccole comunità, sia in negativo (Derry) sia in positivo (Jodie), ma questo, si sa, è una specialità della casa: qualche battuta a vuoto si trova invece qua e là, come nel racconto del periodo in Florida o nei lunghi appostamenti per spiare gli Oswald, il che servirà rafforzare la leggenda metropolitana che il Nostro affidi la stesura di alcune pagine a qualche ‘negro’. La conclusione è coerente e indovinata, come non sempre accade anche al King migliore: pare abbia dato una mano il figlio scrittore Joe Hill, chè quella ipotizzata in origine – con Sadie circondata di figli e nipoti – sarebbe risultata di certo meno incisiva. Ultimo , piccolo appunto, alcuni errori di traduzione e/o stampa che fanno capolino all’inizio e alla fine, ma che non intaccano le ore di lettura appassionante che il libro regala, tanto che, in molti passaggi, è difficile staccarsi dalla pagine. Il piacere è aumentato anche dalla caccia alle citazioni che King distribuisce a piene mani lungo tutto il testo: oltre alle strizzate d’occhio alle opere precedenti dell’autore del Maine, si va dall’ovvio ‘Ritorno al futuro’ a un inatteso (ma non del tutto, a pensarci bene) James Ellroy.

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vicolo cieco Opinione inserita da vicolo cieco    22 Marzo, 2013
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Contro tutto e contro tutti

Il tocco agile e scattante della penna di King è tratteggiato dalla consapevolezza di non avere bisogno di particolari procedimenti stilistici e retorici atti ad accrescere l’efficacia e l’incisività di una narrazione seducente di per sé, a tratti a dir poco adrenalinica.

Una corsa contro il tempo, contro tutto e contro tutti, per provare a cambiare, senza gomma nè inchiostro, i caratteri di un testo che è già stato scritto e vissuto, che si sta ancora scrivendo in questo momento che voi leggete e che sarà ancora tutto da scrivere e da vivere: la storia dell’umanità.

Un ballo, epilogo che riscatta la debolezza dei finali meno convincenti in alcune opere del re, a dimostrazione che non solo le descrizioni di organi maciullati possono dare vita a scene che trafiggono e sanguinano. Amore.

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thelongcon Opinione inserita da thelongcon    20 Marzo, 2013
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Tristemente Divino

E' amara la verità che mi assale a caldo: non riuscirò a trovare un libro così. TRISTISSIMO, può un libro fatto di carta ed inchiostro farti provare queste sensazioni?!?!?.
Primo libro di S.K. letto, mi aveva incuriosito da tempo la trama. Mai cognome di scrittore (artista) fu più azzeccato. Per chi è amante di queste tematiche (alla ritorno al futuro tanto per prenderla alla leggera) è manna dal cielo.

E' un romanzo che mi ha tenuto incollato pagina dopo pagina, riga dopo riga scritto con uno stile semplice ma al tempo stesso coinvolgente.

C'è tutto in questo libro: il dilemma morale del cambiare il passato credendo di migliorare il futuro, l'essere un eroe senza tempo che si oppone al destino inevitabile, il mio amato effetto farfalla (ricordate il film the butterfly effects?), il meraviglioso e controverso mondo degli anni '60 (quanto amore per quella musica, semplicità e genuità - quanta repulsione invece per i pregiudizi, il razzismo e la condizione della donna). L'autore ci riporta in epoca che a noi (schiavi di internet e smatphone) sembra lontana anni luce, e ce la fa quasi rimpiangere. Eppoi ciliegina sulla torta la storia d'amore che quasi speravi accadesse, una storia d'amore d'altri tempi. E quella frase "come ballavamo?" che difficilmente può non strappare la lacrimuccia :). E per dirla come Jake/George "non mai stato un uomo facile alle lacrime"

In definitiva questo libro per me ha tutto, ed è tutto ciò che si possa cercare in un libro. Non da ultimo quel incessante tarlo che ti assale durante la lettura. E tu cosa faresti?

Io vorrei solo tornare indietro per azzerare tutto e poter rileggere questo libro per la prima volta.
Poi la musica mi porta via, la musica allontana il tempo, e ballo.

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Lary Opinione inserita da Lary    26 Febbraio, 2013
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Ed è di nuovo amore

Quando questo libro fu pubblicato,nel Novembre 2011 io , amante folle di King, per la prima volta non mi precipitai ad acquistarlo.
Mi dissi: King che scrive di JFK??
Ma perché??
Probabilmente stavo ancora cercando di smaltire il dolore per l’orribile The Dome.. e ho aspettato fino al 2013 per affrontare queste quasi 800 pagine.. la cui mole mi ricordava troppo The Dome.. ma anche.. IT.
Oh, quanto mi sono pentita di aver tergiversato, quanto mi sono pentita di averlo sottovalutato, di non avergli dato la mia fiducia.
Questo libro non è un libro su JFK. Qui dentro c'è tutto il mondo di King.
Ho cercato di rallentare la lettura, inutilmente.
23/11/’63 ha riscaldato nuovamente il fuoco del mio amore per King.
Che squisita sorpresa incontrare due vecchie conoscenze , che brivido nel ricapitare tra le strade di Derry.
E ancora, i mondi paralleli che si incrociano, che si sovrappongono.
Le risonanze che squassano un cielo post apocalittico.. un dolce richiamo alla Torre Nera, che regge tutti i mondi e sempre in precario equilibrio.
Questo libro mi ha riportato al King di quasi 20 anni fa, con gli incredibili intrecci tra personaggi buoni, cattivi, crudeli e anche inquietanti.
L’incredibile alternarsi di storie passate e storie future..
Non riesco ad esprimere di più, non posso, altrimenti svelerei l’intera trama.
Dico solo: leggetelo! Se amate King e ancora non l’avete letto beh, abbandonate qualsiasi altra lettura e perdetevi.
Per chi invece non conosce ancora King è un buon modo per iniziare (dalla fine), per desiderare di leggere tutta la produzione di questo uomo meraviglioso.

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Opinione inserita da Eliana    08 Gennaio, 2013

non sono un'amante di King ma mi sono ricreduta

il libro non è mi è solo piaciuto, quando l'ho finito mi ha lasciato quella sensazione di vuoto che pochi libri in vita mia l'hanno lasciata. ho letto principalmente il libro per pura curiosità, un giorno sono entrata in libreria e l'ho comprato così senza nemmeno sapere di cosa parlasse ho letto solo il titolo e gli ho voluto dare fiducia. io non sono un amante di Stephen King ma mi sono dovuta ricredere: uno stile lineare per niente noioso o banale. certo la trama non è delle più complicate ma comunque ti tiene incollata fino all'ultima pagina. lo consiglierei??? certo che si! è stato uno dei migliori acquisti che io abbia mai fatto in campo di libri.

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apprendista Opinione inserita da apprendista    07 Gennaio, 2013
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Inconcludente

Sarò controcorrente rispetto alla media dei giudizi espressi su questo thriller, ma a me 22/11/’63 non è piaciuto.
In sintesi l’ho trovato una inconcludente variante sul tema “viaggi nel tempo”. Devo ammettere che nella prima parte la trama ti prende, quasi ti ipnotizza.
Poi King si fa prendere dalla sindrome del documentarista e il libro si fa noioso; alla fine non vedi l’ora di metterlo via, con un finale che sfiora il patetico.
Si vede che il tema dell’omicidio Kennedy, anche 50 anni dopo, resta un tema molto caldo per l’immaginario del popolo USA, ma King per me ha mancato il bersaglio (opinione personale espressa senza voler offendere nessuno). Saluti

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Leggete La macchina del tempo...
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alessio Opinione inserita da alessio    06 Gennaio, 2013
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Bellissimo

Grazie a questo sito e ai commenti che avete lasciato riguardo questo libro, mi avete incuriosito e ho deciso di accquistarlo.
Stephen King non è nella lista dei miei autori preferiti ma dopo questo libro molto probabilmente lo diventerà.La prima volta che presi in mano il libro quello che un po mi lasciò perplesso fu la quantità di pagine (più di 700) che conteneva, ma vi assicuro che una volta che si incomincia a leggere scorre molto velocemente che sembra addirittura breve. Il libro è scritto molto bene, offre una lettura piacevole e fluida, ottima la scelta di fare capitoli corti e ottima la descrizione dei vari personaggi e luoghi che ne fanno parte, è un libro in cui non mancano scene d'azione, suspance,commozione, divertimento e fantasia, fanno di un opera davvero speciale, dove si è partito da un fatto reale (l'assassinio di Kennedy) per poi collegarsi ad altri eventi altrettanto interessanti dove fantasia e realtà sono perfettamente in armonia ed equilibrio.

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Piersamedi Opinione inserita da Piersamedi    08 Novembre, 2012
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22/11/63...AVREI VOLUTO ESSERCI ANCHE IO!

Ammetto che il genere fantasy non è proprio il mio preferito (anzi...) e che questo è il mio primo King mai letto; inoltre non mi piace quando l'autore si perde in lunghe divagazioni e descrizioni inutili...e allora perché ho comprato e letto questo libro, vi starete chiedendo voi. Stavolta la copertina non c'entra, o comunque non al 100%, bensì l'argomento, ovvero l'assassinio di JFK che diventa il fulcro su cui gira la storia o, meglio, la scintilla da cui parte una fiamma libera che ti avvolge con il calore di una storia che ti conquista pagina per pagina e che ti fa vivere diverse sensazioni: curiosità, incredulità, amore, speranza, sorpresa.

L'autore è stato capace di scrivere un libro matriosca: da una storia principale, filo conduttore, ne partono altre che riescono a prenderti e ad appassionarti allo stesso modo, riuscendo talvolta a farti chiedere qual è quella principale!

Inoltre, ti trasmette quel minimo di tensione misto a curiosità, più che giustificato trattandosi di un passato realmente, legato alle ripercussioni che i cambiamenti del passato posso avere sul presente.

Infine, cosa da non sottovalutare, ti racconta da un'altra prospettiva un fatto di rilevanza storica come la fine di JFK.

Può spaventare la dimensione del tomo (un bel mattoncino, a ben vedere...) ed effettivamente è decisamente lunghino come libro (più di 900 pagine, se non sbaglio), ma è appassionante, è scorrevole pur se a volte sembra che l'autore si soffermi su dettagli inutili (anche se così non è!).

Beh, alla fine che dire: l'ho letto più di 6 mesi fa e un pò lo rimpango!

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antonelladimartino Opinione inserita da antonelladimartino    07 Novembre, 2012
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Gli effetti residui

Ho iniziato a leggere questo libro carica di aspettative. Ho apprezzato molto le prime pagine, quelle che precedono la tana del coniglio: il personaggio principale, che emerge da pochi elementi del suo passato e del suo presente; la storia del bidello, che coinvolge con la narrazione “ingenua” in prima persona; la quotidianità di un insegnante che ama il suo lavoro, raccontata con freschezza.

Ho iniziato il viaggio attraverso la tana del coniglio carica di curiosità: l’espediente narrativo mi è sembrato poco originale, quindi privo di forza. Una reazione prevedibile, a pensarci bene. La fantascienza è uno dei miei generi preferiti e di viaggi nel tempo ne ho fatti tanti, letterari e cinematografici: ho una vasta esperienza di paradossi e contorsioni temporali. Non è facile sorprendermi.

Il viaggio con Stephen King, comunque, è proseguito a buon ritmo. Mi fido dell’autore. Mi piacciono le sue contaminazioni, i suoi dialoghi più reali della realtà, i suoi personaggi dalla carne viva, le sue descrizioni che connotano e catturano. Ma con il passare delle pagine anche il mondo temporale assumeva caratteristiche nuove, in grado di soddisfare anche le aspettative di chi ha già provato una grande varietà di futuri incerti e ritorni catastrofici. Il tempo di Stephen King si chiarisce pagina dopo pagina e rivela la sua complessità senza fretta, ma mostra il suo volto più inquietante soltanto alla fine.

Dopo aver lasciato un mondo fantastico dalla coerenza stupefacente, dopo aver conosciuto le radici e le pieghe profonde della civiltà americana e aver scoperto volti inediti della storia di quel grande paese, il ritorno alla quotidianità ci riserva qualche domanda a sorpresa. Siamo sicuri di comprendere la nostra storia? La storia di un paese, come la storia delle persone, non è facile da leggere. Un evento negativo può avere conseguenze positive. E viceversa. Quando e come si può decidere che abbiamo sbagliato a scegliere? Forse i rimpianti non hanno alcun senso. Nel mondo di King, è meglio lasciar perdere il passato, e far scoppiare eventuali bolle temporali. Nel nostro, conviene pensare al presente: vale la pena di sacrificarlo, per scommettere in un futuro migliore?

Le domande sono tante. Forse valgono più delle risposte. Un grande romanzo.


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King, fantascienza, narrativa generale.
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controluce Opinione inserita da controluce    09 Ottobre, 2012
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IL PASSATO SI ARMONIZZA

Stephen King con 22/11/63 apre le porte del passato e ci fa saltare a piedi pari nell’America a cavallo fra anni ’50 e ’60 e … WOW!

Un romanzo storico, anzi un grande thriller, o meglio uno stupendo racconto di fantascienza, o ancora una bella favola d’amore.

Il protagonista è Jake Epping, insegnante d’inglese di Lisbon Falls, Maine, al quale viene offerta un’opportunità unica. Tornare nel passato per cambiare il futuro, impedire che Lee Oswald, nel novembre del ’63, spari i famosi tre colpi di fucile a JFK. L’opportunità di salvare John Kennedy!
Attraversando la “buca del coniglio” nel retro della tavola calda di Al, Jake si ritroverà alle 11 e 58 del 9 settembre 1958, ed è qui che inizierà l’avventura di George Amberson, nome usato da Jake nel passato.
King attraverso Jake porta il lettore in un periodo storico che ha l’odore di fumo di sigaretta, il sapore di una buona birra e il suono della musica di Glenn Miller. Un mondo percorso dai venti della guerra fredda e della minaccia nucleare, un periodo dove la discriminazione razziale è la normalità, ma anche dove la gente lascia aperta la porta del garage la sera. Un posto nel quale internet è una parola “non-sense”, un presidente nero è pura utopia e un’auto costa 350 dollari.

Le vicissitudini di Jake riescono ad emozionare e far sorridere, i capitoli corrono veloci alla lettura e la curiosità per quello che succederà fa venir voglia di leggere sempre una pagina in più.

Che dire se non … WOW!

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a tutti quelli che vogliono leggere un gran bel libro
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    31 Agosto, 2012
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Lui che non voleva cambiare

Sono appena tornata da un lungo viaggio.
Dove ? Stati Uniti d'America.
Ma quel che conta non e' tanto il dove, quanto il quando. Sono stata nel 1958.
Ho seguito Jake, scendendo gli scalini nella buca del coniglio nel ristorante di Al.
Mi sono levata questi vestiti da nuovo millennio, ho indossato un abito di cotone a fiori, un golfino rosa a coprirmi le spalle. Mi sono raccolta i capelli in una coda di cavallo ed ho ballato uno swing pazzesco sulle note di IN THE MOOD. Sono stata a New Orleans e in una cantina intrisa di fumo ho ascoltato un formidabile jazz : un uomo in bretelle , il suo sax, tutto il resto magia di dita e fiato.
Avevo bisogno del bagno. C'erano due porte ed un cartello.
Sulla prima porta ho letto : uomini. Sulla seconda porta ho letto : ragazze.
Sul cartello che con una freccia indicava un rigagnolo ricoperto di ortica selvatica ho letto : negri.
1958,1962. Il Texas, le trivelle, la puzza di gas nell'aria, il corteo presidenziale.

Se tu avessi la macchina del tempo, accetteresti di cambiare il corso della storia ?
Stephen King, alle spalle l'horror cui ci ha abituato in tanti suoi romanzi scrive un libro in cui suspance, avventura e romanticismo si fondono magistralmente mantenendo vividi i loro singoli connotati .
Mi spiego: questo non e' il caso del "di tutto un pochino". Qui e' il caso del "tutto scritto e approfondito veramente bene".
Ottocento pagine per imbrigliare la macchina del tempo, salvare Kennedy e cambiare la storia.
Ci voleva tanto ? Direte voi. E se il passato, se LUI non volesse cambiare ? Vi chiedo io.
Insomma, si puo' o non si puo' ? "Non lo so, non lo so. Io credo solo nell'amore".

Come on zuccherino, vieni con me a scoprirlo nella buca del coniglio...
Buona lettura.

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kobe Opinione inserita da kobe    22 Agosto, 2012
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Un amore senza tempo

Forse è paradossale cominciare a leggere King da un romanzo che non rientra nel filone dei suoi classici, ma dopo poche righe già mi domandavo come avessi fatto a non aver mai preso in mano un suo libro. Sacrilegio, tremendo sacrilegio!! Fortuna che ho rimediato.
Inutile fare tanti giri di parole, questo romanzo mi ha conquistato. L’ho letto sia per le belle recensioni scritte qui sia perché comunque mi intrigava molto l’idea del viaggio nel tempo per impedire l’assassinio di JFK, ma onestamente non mi aspettavo una storia di una potenza del genere. Una storia sulla forza dell’amore, che abbatte le barriere del tempo ed è più forte delle sue inviolabili leggi.
Il passato non vuole essere cambiato e fa di tutto per impedirlo, maggiori sono i cambiamenti che si vuol apportare, peggiori sono le conseguenze. Giusto così, dalle mie parti si dice che “i se ed i ma sono il patrimonio dei bischeri”, niente scuse, niente rimpianti. Fatto sta che quando trovi la persona il cui solo sguardo ti apre tutto un mondo, la cui vicinanza ti mette sottosopra lo stomaco, che ti fa pensare a come fino a quel momento non hai vissuto pienamente, allora è giusto lottare anche contro il tempo…o almeno provarci.
Memorabile la vita che il protagonista si costruisce negli anni '60.

Caro Stephen, chiedo venia per aver procrastinato così tanto il nostro primo incontro, se tornassi indietro nel tempo…ops...

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alessandra84 Opinione inserita da alessandra84    09 Luglio, 2012
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22/11/63

Allora premetto che è il primo libro di king che leggo... Vi domanderete 'ma questa dove vive?!'... soprattutto dopo aver letto la mia opinione.... Spero solo di non attirarmi le ire di tutti voi che amate King..

Devo dire che lo stile è eccellente e la scrittura tiene incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina... Suspance al massimo...

La storia l'ho trovata molto originale più che altro nello svolgimento, non che sia la prima volta che sento parlare di 'macchina del tempo', però King è capace di uscire comunque fuori dai soliti binari e assolutamente distinguersi da tutti gli altri scrittori..
Ma, vengo al dunque, non mi è piaciuto il finale... Avrei voluto finisse in maniera diversa, almeno su certi aspetti... più di cosi nn posso dire... nn posso esprimermi altrimenti finirei per raccontarvi la fine...
Scusate---

Sicuramente è un problema mio visto che è praticamente piaciuto a tutti... può essere che nn l'ho capito!!

Comunque merita di essere letto!! buona lettura

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Baba Opinione inserita da Baba    15 Giugno, 2012
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Salvate Kennedy!!!

Appena finito di leggere! E' un bell libro, prima esperienza 'Kingiana' comperato sull'onda emotiva dei commenti entusiastici: primo commento rispetto la scrittura di King è ottimo non la conoscevo ed è stata una piacevole sorpresa. La vicenda parte da presupposti non originalissimi (il viaggio nel tempo) ma sempre con una vena di tensione latente (l'uomo della tessera gialla... l'effetto farfalla...ma anche la voglia di non far avvenire efferati omicidi).. ma incredibilmente anche con una vena romantica, almeno per me, inaspettata. Mi è piaciuto moltissimo il contesto meravigliosamente descritto di un'America a cavallo degli anni 50/60, meno alcune descrizioni pesantucce di appostamenti vari per spiare gli Oswald... Gli intrecci sono appassionanti e ci sono sempre colpi di scena che ti lasciano attaccati al libro fino alla fine...
Che belle sarebbe cambiare il passato ma senza effetto Farfalla ...
Consiglio il libro vivamente e poi ho apena comperato 'IT'......

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McLennon Opinione inserita da McLennon    15 Mag, 2012
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Fantastico, emozionante, appassionante, commovente

Uno dei romanzi migliori del "Re".
Una storia geniale per la sua idea (del meccanismo con il quale funziona il viaggio nel tempo escogitato da King: per quanta lunga sia la permanenza nel passato, al ritorno nel presente saranno sempre e solo trascorsi due minuti).

Sullo sfondo di un avvenimento storico reale (l'assassinio di JFK) si snocciola una trama dalle mille sfacettature (ora romanzo storico, ora romanzo d'amore, ora storia di amicizia..) che verte sull'eterno quesito: se si potesse tornare indietro e cambiare il nostro passato..il nostro presente sarebbe veramente migliore?



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dreamer Opinione inserita da dreamer    08 Aprile, 2012
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CAPOLAVORO

Un vero capolavoro: l’idea, la costruzione, l’ambientazione storica , i personaggi, il ritmo, le pause, il finale… un amalgama perfetto che accompagna per quasi 800 pagine in modo sinfonico e provoca brividi di pura emozione .

Prima di iniziarlo temevo potesse trattarsi di un furbo esercizio di stile da parte di un maestro applicato al sempre affascinante tema della macchina del tempo.
Come al solito il pregiudizio si è confermato peccato mortale: quest’opera mi ha coinvolto nel profondo, ha toccato le corde del sentimento per come tratta di amore e di amicizia, e quelle della conoscenza quando descrive i motivi storici e soggettivi che plasmano la mente di un uomo mediocre.

La vicenda è un ballata grandiosa tra Storia e storie di gente comune.
Queste ultime sono veri e propri micro romanzi, intrecciati come una morbida e pregiatissima stoffa su cui si tessono i motivi delle vicende principali: possono infatti chiudersi e ricomparire dopo centinaia di pagine per dare coerenza, pathos ed armonia.

Non saprei a cosa paragonarlo tra i romanzi che ho letto, provo a farlo per differenza con un altro racconto che mi sono gustato recentemente: “La Cattedrale del Mar", ambientato nella Barcellona medievale. Potrei dire che in quest’ultimo la dimensione storica tende a soverchiare quella della gente comune, tanto che il protagonista si profila come un vero e proprio eroe. L’opera di King invece ha un equilibrio perfetto tra tutte le componenti, a costituire un insieme portentoso eppure leggero.
Anche per me è la prima opera di questo autore, non vedo l’ora di affrontarne altre e vedrò di seguire i tanti consigli apparsi anche qui.

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Non saprei proprio..
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Giulia79 Opinione inserita da Giulia79    02 Aprile, 2012
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King é sempre King, ma...


Ultimo libro di King, lascia in bocca un sapore di America come non mai.
Il vero protagonista di questo libro, a mio avviso, è proprio quel mondo americano anni 60 spesso sospirato ed uno degli episodi più critici del moderno nuovo continente, l' assassinio di Kennedy.

Letto nella versione in lingua originale, mi incuriosisce come possano rendere in italiano i numerosissimi modi di dire ed interlocuzioni di cui è infarcito il tutto.

La storia si dipana bene, ma del resto è di King che parliamo, ma, onestamente, di tutti i libri suoi letti negli ultimi due decenni, è quello che mi piace di meno.
Trovo scontata la trovata dei viaggi nel tempo, un pò lento l'incedere, anche lui molto scontato in alcuni punti; mi aspettavo molto di più, anche se il livello si conferma medio alto rispetto al panorama letterario del genere.

Da un pubblico americano potrebbe essere molto più apprezzato che da noi, che guardiamo probabilmente solo alla trama da fantasy e alla storia d'amore, cosa che su 800 pagine di un King del 2011 mette un pò di tristezza...

Il libro è scritto bene, la storia non è male, e per chi gradisce un breve ritorno a Derry viene ben accontentato anche da un incontro con due vecchie conoscenze; per il resto, forse avrei fatto meglio a rileggere un bel classico come The stand o un The Dome

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EvaBlu Opinione inserita da EvaBlu    01 Aprile, 2012
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Il primo King… non si scorda mai!

Cosa dire che non sia già stato già detto rispetto a questo meraviglioso e singolare romanzo?

Per quanto mi riguarda, posso portare la mia personale esperienza che se non altro si distingue da quella di chi da sempre segue King e col tempo ne è diventato un accanito fan.

Ebbene, io Stephen King non l’avevo mai letto. Non si è mai trattata di una questione personale quanto piuttosto della mia imperante resistenza a qualsiasi genere di thriller o thriller-fantasy e più che mai agli horror. Non mi vergogno ad ammettere che, fino ad un mesetto fa, nel mio immaginario ero solita associare King all’unica scena di un film, scorta per caso e tratta da uno dei suoi romanzi, in cui una spiritata Kathy Bates inveiva con una scure sulle gambe di un povero cristo costretto a letto (brrrrrrrrrrrrr! ancora mi si accappona la pelle!). Ecco dunque perché per me King era diventato sì il Re, ma dell’ignoto letterario: nel senso che ignoravo completamente cosa avesse scritto prima di 22/11/63 e... sinceramente adesso neppure me ne curo; perché quando scoppia l’amore non si può andare a scavare nel passato del tizio che si ama ma si può solo godere del presente e sperare al massimo nel futuro.

Ed io ho goduto! Oh sì, se ho goduto! Presa dal tema del viaggio nel tempo che, per quanto se ne possa dire, non ho mai approfondito non essendo per l’appunto mai stata un’amante del genere fantasy. Catturata dai sentimenti e dal coraggio di quest’uomo, Jake-Georgie, insieme a cui ho sofferto, sperato, desiderato, creduto e condiviso per la bellezza di settecento-e-passa pagine. Affascinata dal mondo più che mai reale dei favolosi anni ’60 e da uno stile di vita che non oso pensare quanto lavoro sia costato all’autore in termini di ricerca.

L’unico rimpianto? Che un’idea così brillante e valida non sia venuta ad uno scrittore italiano: darei qualsiasi cosa per un identico viaggio letterario all’italiana (pensare che mia madre è del Novembre del 1958!).

Il mio appello va dunque ai lettori che, al pari dei miei gusti, hanno giurato sulla loro libreria che mai un King ne sfiorerà gli scaffali: leggete 22/11/63, abbattete i pregiudizi e concedetevi questa possibilità: come me giungerete alla felice conclusione che il primo King non si scorda mai!

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...anche a chi non ha mai letto lo stesso autore e pensa di non rientrare nel genere.
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Gondes Opinione inserita da Gondes    13 Marzo, 2012
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TESTA O CROCE

Un improbabile, ma nello stesso tempo affascinante viaggio nel passato che a tutti piacerebbe fare almeno una volta nella vita. Anche se quest’idea è stata sfruttata da altri scrittori e registi, nessuno mi aveva convinto ed entusiasmato tanto come in questo caso.
Stephen King parte da una storia fantastica e la trasforma sapientemente in una storia credibile, tanto da dimenticarsi durante la lettura di leggere un qualcosa di pura fantasia.
La tecnica di scrittura è spietata; cattura il lettore gradualmente per non dargli un attimo di tregua. La data del 22/11/68 è un traguardo a cui si vuole arrivare il più presto possibile. La vicenda ti prende a tal punto che sopporti senza problemi la stanchezza agli occhi, dovuta ad una lettura prolungata. Resisti perché vuoi assolutamente sapere se il protagonista, Jake Epping o se si preferisce George Amberson, riuscirà a salvare il presidente Kennedy. Ma poi ti accorgi che fra poche pagine finirai quel libro che hai incominciato ad apprezzare da subito e che ora è diventato “il tuo libro”, al quale ti sei affezionato e allora decidi di chiuderlo, così potrai gustarti con più calma il gran finale al prossimo "round di lettura".
Ora sei pronto e riposato; apri il libro per l’ultima volta, e ti immergi nel gran finale. Le fasi sono concitate e frenetiche, gli ultimi secondi sono decisivi, perché dopo 700 pagine ancora non ti sei fatto ancora un’idea di come Stephen King vorrà chiuderà la storia. Ti lascia credere che sarai tu a scegliere il finale, visto che la prima e la quarta di copertina hanno due epiloghi completamente diversi: uccisione e sopravvivenza, come in un LANCIO DI MONETINA.

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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    11 Marzo, 2012
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Indiscusso capolavoro!

Wow!! Ho finito 22/11/'63 ieri sera ed è stato incredibile!!
760 pagine avvincenti che mi hanno portato negli anni '60, un periodo che posso solo immaginare ma che ho potuto vivere, almeno in parte attraverso il protagonista di questa incredibile storia.
Stephen King è un genio, non ci sono altri modi per descrivere colui che ha preso il tema molto usato dei viaggi del tempo e l'ha reso unico!
Chi non ha mai desiderato trovare la propria buca del coniglio dietro casa e trovarsi in un lontano passato per vedere e provare la vita di allora? Beh, la mia piccola buca del coniglio è stata proprio questo libro, infatti fin dalle prime pagine si è catapultati all'interno della storia fin tanto sentirsi completamente negli anni '60.
Ho apprezzato molto lo stile che ha usato Stephen King, capitoli brevi ma incisivi che incuriosiscono il lettore ad andare avanti.
Lo stile, come alcuni particolari della storia, mi ricordano un po' la saga della Torre Nera, infatti anche lì uno dei protagonisti si chiama Jake, al posto della buca del coniglio c'erano porte che ti portano in universi paralleli e non nel passato, ma tutto questo non ha fatto altro che farmi apprezzare di più questo capolavoro.
Il protagonista Jake Epping, alias George Amberson, è un personaggio positivo, pieno di buoni valori che riesce a trasmettere agli altri grazie alla sua professione d'insegnante. Ho parlato di personaggio positivo anche se tutto quello che fa non è tecnicamente buono ma poichè è fatto per un bene superiore, il lettore (me compresa) lo accetta e lo ritiene comunque pieno di buoni valori.
Per quanto riguarda la trama, trovo che sia sublime! L'idea che il passato non vuole essere cambiato ma che comunque si armonizza con se stesso è fantastica.
Jake Epping si ritrova quasi inconsapevolmente, in una missione importante: salvare Kennedy.
Durante il suo viaggio in varie città, Jake, con il nome di George Amberson, compie piccole e varie missioni in attesa della più importante.
Nel suo vaggio troverà anche l'amore con Sadie.
Il fatto che turba Jake è che il passato si armonizza, quindi Sadie è come la moglie di Dunning? è o no in pericolo?
Riuscirà Jake a cambiare il corso della storia? E sarà in meglio?
Cosa provocherà l'effetto farfalla?
E cosa ne sarà dell'amore di Jake?
Queste sono le domande che mi sono posta durante la lettura di questo capolavoro e che mi hanno accompagnata fino all'ultima pagina.

Uno strepitoso romanzo da leggere, emozionante, coinvolgente, in una sola parola, unico!

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joshua65 Opinione inserita da joshua65    29 Febbraio, 2012
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The King And I

La buca del coniglio esiste veramente, lo so. Devo solo trovarla.

E poi mi farà tornare nel 1965, l’anno in cui sono nato, respirerò l’aria dell’Italia del dopoguerra, del boom economico, della tv in bianco e nero. Poi farò tredici al totocalcio (una vincita non troppo grossa però, per non dare nell’occhio) e andrò negli Stati Uniti, l’inglese lo mastico bene.

Perché voglio essere presente alla season of love, andare a Houston e vedere la partenza di apollo 11 e poi a Woodstock ed assistere all’ultimo grande evento rock. Poi torno in Italia, per rivivere gli anni settanta e salvo Aldo Moro e, se ci riesco, evito anche l’attentato al Papa.

E me ne frego dei prolassi, dei paradossi e delle stringhe temporali, anche se devo stare attento a non innamorarmi, però!

Grazie, Stephen, non ci siamo incontrati molte volte noi due, una volta con It, inizio col botto, poi grande fatica per terminarlo, qualche film, alcuni belli, alcuni evitati accuratamente (ma come ti è venuto in mente di dirigere “Brivido”?). Forse scrivi troppi libri “al chilo” e hai uno staff pieno di ghost writer, la tua prolificità non riuscirei a spiegarla altrimenti, ma chissène: 22/11/’63 è un libro stupendo.

Adesso, ti prego di entrare nella buca del coniglio, in quella che ti fa tornare indietro di soli quindici giorni, e aspetta che rilegga questo libro, e poi di nuovo, ed ancora, fammi rivivere più volte le emozioni che ho provato nel leggerlo.

Fammi danzare ancora.

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e vuole leggere libri bellissimi
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Illary Opinione inserita da Illary    25 Febbraio, 2012
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L'EFFETTO FARFALLA

Come definire questo libro di King se non un indiscusso capolavoro? Il genio del brivido colpisce, come non faceva dai tempi di IT, con un romanzo profondo e viscerale, completamente fuori dai suoi schemi. Non un horror come ci si aspetterebbe dal Re del Brivido, ma una storia travolgente che ci racconta di come l'amore vinca davvero su tutto, e di come non sia possibile riacchiappare il tempo passato... tranne che in qualche isolato caso.. e allora l'effetto farfalla dispiega le sue ali, lacerando la linea sottile che collega fra loro il tempo e lo spazio.

King ci trasporta nell'america dei primi anni '60, ci fa rivivere la paura dello scoppio di una guerra nucleare, la segregazione razziale e la bellezza di una vita pura, basata sull'amore, sull'amicizia e sulla felicità che si prova nell'aiutare il prossimo.
Cosa sarebbe successo se Kennedy non fosse stato ucciso? Sarebbe scoppiata comunque la guerra in Vietnam?

Alla fine di questo libro ho pianto a singhiozzi (veramente ho pianto anche a pagina 561). Appena terminato si instaura una sorta di crisi d'astinenza, verrebbe voglia di ricominciare, e di farsi trasportare di nuovo nel tempo che fù...
Non posso che consigliare questo libro, che passa automaticamente fra i più belli che abbia mai letto, e citare una frase che mi è rimasta particolarmente impressa “La stupidità è una delle due cose che riconosciamo meglio col senno di poi. L'altra sono le occasioni perdute.”
Buona lettura.

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piero70 Opinione inserita da piero70    17 Febbraio, 2012
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Una storia d'amore

Che fascino Stephen King.
Che fascino QUESTO Stephen King.
Una storia al di fuori dei suoi soliti schemi oserei dire.
Una storia delicata...
Che ci fa volare sulle ali dei nostri sogni (chi di noi non ha mai sognato di poter tornare indietro nel tempo), che ci fa volare sulle ali dell'amore.
Dell'amore che resiste a tutto.
Sono stupefatto... Perchè era da un po' che non leggevo più nulla di King...
In certi punti l'ho riconosciuto. La sua penna senza fronzoli è proverbiale. In altri invece mi ha inchiodato alle sulle assi dei miei sentimenti. Con chiodi d'argento.
La teoria dell'effetto farfalla e dei paradossi dei viaggi nel tempo è arcinota, ma lui la tratta in modo così originale.
Chapeau! Certe scene resteranno scolpite nei miei ricordi per sempre.
E per la prima volta da tanto tempo mi viene voglia di rileggere un libro appena finito...
Per riassaporare... Per succhiare questa storia fino al midollo.
Per lasciarmi trasportare dagli ideali e dai sentimenti del protagonista.
Corposo, questo tomo, ma si legge con una facilità imbarazzante.
Grazie King, e bentornato nel mio cuore!
Ve lo consiglio...

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    30 Gennaio, 2012
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22/11/'63

Bene, prendetevi tutto il tempo che avete a disposizione e preparatevi a vivere la storia sui viaggi nel tempo più emozionante, tesa, romantica, drammatica, malinconica e vissuta fino all'ultima riga di questo ennesimo capolavoro del Re della letteratura statunitense contemporanea.
La storia parte come un turbodiesel, piano raggiunge la coppia di giri, attacca il turbo e si è costretti a rimanere incollati alle pagine di quest'opera che cattura senza pietà.
Capitoli non molto lunghi divisi in brevi paragrafi che rendono la storia estremamente scorrevole ma anche se non fosse così strutturato, la trama non ammette esitazioni nel procedere con la lettura di questo scritto.
E' incredibilmente fantastico il modo in cui King ci prende per mano e ci porta negli anni a cavallo tra la fine dei '50 ed i primi dei '60 in USA.
In alcuni momenti mi sembrava di vivere in Happy Days, e perchè no, di rivedere un po' Ritorno al futuro parte 1°.
Si ha una visone degli ambienti quasi reale, si percepiscono odori dell'epoca solo sfogliando le pagine, le canzoni ed i balli descritti trascinano il lettore quasi a voler prendere parte ai loro party così intrisi di americanità.
Voglio solo dirvi una cosa, secondo me la storia dei due protagonisti, indiscutibili, Jake/George Amberson e Sadie Dunhill assieme alla narrazione della storia di JFK sono un intreccio che davvero difficilmente riuscirà ad allontanarsi dalla mia memoria.
King ha, davvero, fatto un colpo grandioso con questo libro che diviene tra i miei preferiti di sempre.
Consiglio la lettura ma attenti può creare dipendenza.
Buona lettura a tutti.
Syd

PS questa recensione di un libro meraviglioso è dedicata al neonato QLibri. ;) Syd

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Hypo Opinione inserita da Hypo    28 Gennaio, 2012
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Un nuovo apice di Stephen King? Si!

Sono ancora scosso, sono ancora frastornato.

"22/11/63" me lo sono gustato e goduto piano piano (tranne il finale, quando King mette la marcia "pre-finale" non si può più resistere, ma solo soccombere), ho assaporato ogni pagina lentamente, non ho mai forzato più di tanto la lettura. Appena finito di leggere il pensiero è stato chiaro e limpidissimo "questo è senz'altro uno dei suoi libri migliori di sempre", Stephen King fuori dall'horror è ancora più profondo e "sentimentale", uno scrittore in grado di toccare le corde giuste dell'anima con il suo solito stile.

Intrigante, sconvolgente, ipnotico e tanto tanto malinconico. Lo scrittore lungo queste non poche pagine poteva fare di noi ciò che voleva, penso siano state centinaia le possibilità, le vie che poteva intraprendere ed estrapolare da un racconto cosi arioso e "vivo".

La storia parte, si evolve, e si ri-evolve ancora e ancora, e ogni volta catalizza sempre più. Si parte in un modo e si finisce in un altro (e provate questa volta a contestare il finale), si ritorna, si soffre e si creano domande alle quali diventa difficile rispondere.

Il finale una volta lanciato è di quelli che non scordi mai, la storia diventa come reale e lascia dentro quel velo nostalgico che gli accaniti lettori conoscono molto bene, è per questo in fondo che leggiamo no?

E cosi via, una sensazione chiama l'altra (immane commozione per l'arrivo del nostro protagonista a Derry, questo l'unico spoiler che mi concedo), quello che all'inizio era un venticello si tramuta ben presto in una tempesta inarrestabile.
Non ho trovato il minimo cedimento strutturale, anzi alla fine volevo che le pagine si riformassero da sole, volevo che non finisse tutto cosi (e ripeto, che modo magistrale di chiudere un romanzo del genere). Ogni passaggio è determinante, non c'è mai fretta e anche i risvolti storici sono seguiti perfettamente.

Grazie Stephen, per avermi fatto soffrire, per avermi fatto amare una donna che non esiste, e fatto star male per un uomo che non esiste a sua volta.
Se questo è il livello/stile del "nuovo te" ci sarà ancora da divertirsi a lungo.

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Fonta Opinione inserita da Fonta    11 Gennaio, 2012
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Il libro dell'anno!!!

Avevo letto solo un libro di King prima di questo (L'Ultimo Cavaliere) ma, andavo alle medie e non ne ricorderei nemmeno la trama. Lo confesso, sono un "fifone" ed il genere horror che tanto lo declama come maestro non mi attira particolarmente!
Ma, la trama di questo romanzo mi ha incuriosito moltissimo!

Un uomo comune Jake Epping, un insegnante normale, che ha a cuore i più deboli e che preferisce gli hamburger in compagnia del bizzarro cuoco Al, ai pranzi più raffinati con i colleghi, beh, già mi stava simpatico.

Un viaggio nel tempo, (il sogno che tutti abbiamo fatto almeno una volta nella vita) la possibilità di poter cambiare gli eventi sono per me argomenti molto accattivanti.

La ri-scoperta di una figura storica molto affascinante come JF Kennedy in un romanzo è stata la ciliegina sulla torta che mi ha portato a leggere questo libro.

Non so come si possa definire: un romanzo di fantascienza? un thriller? un romanzo storico? Boh?!!! Forse è questo mix a renderlo unico, sicuramente è la maestria di King a renderlo scorrevole e sempre accattivante!

Una storia paradossale ma, reale.
Una storia che racchiude temi che non hanno tempo: amore, politica, diversità e fato!
Una storia mai banale, con un finale che mi ha lasciato senza fiato!

La cosa che più mi è piaciuta è la capacità di King di portare il lettore nei luoghi che vuole descrivere: con la penna riesce a far sentire suoni, modi di dire ed odori del passato tanto da far immaginare il tutto con tonalità pastello sbiadite come le prime tvcolor =)

Forse questa recensione sarà un po' confusionaria ma, ho finito da pochissimo le 760 pagine circa di questo (a mio modesto avviso) capolavoro! Sono le famose "impressioni a caldo"! Non mi emozionavo così dai tempi de "I Pilastri della Terra".

Libro corposo ma che si divora in poco tempo! Non mi sento solo di consigliarlo, mi sento di suggerirlo con il cuore agli amanti della buona lettura!
Fatemi sapere!

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Non ho mai letto unaltro romanzo che si possa paragonare a questo
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macom Opinione inserita da macom    09 Gennaio, 2012
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la fantasia....non manca

un bel romanzo ma di tanto in tanto si perde , le descrizione dell'america degli anni 60 sono poco particolareggiate e buoniste il finale mi lascia un pò perplesso scritto con un pò di fretta per trovare un modo per chiudere la storia che si era già abbastanza allungata è il classico romanzo da trasposizione cinematografica, gli ingredienti ci sono tutti, un pizzico di triller, un pò d'amore, un pò di storia e un finale...un pò arruffato.

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un bel romanzo...ma cè di meglio
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90Peppe90 Opinione inserita da 90Peppe90    07 Gennaio, 2012
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The king of kings: there's only one!

Il re dei re: ce n'è soltanto uno! E il re in questione, non è altro che King Stephen. O, se preferite, Stephen King. È il terzo romanzo di King che leggo e nella mia personalissima classifica sul Re del Terrore (e non solo di quel genere di romanzi, come ha dimostrato con questa sua ultima opera), "22/11/'63" si piazza al primo posto (al secondo "Le notti di Salem" e al terzo "It").
Che dire, il lettore è catapultato dentro la storia sin dalla prima frase del romanzo ed è dentro, coinvolto e travolto dal romanzo fino alla postfazione! Nonostante le 786 pagine, il libro è così scorrevole, piacevole e interessante da poter essere "divorato" in qualche giorno. Devo dire che alcune parti (riguardanti l'origliare le discussioni della famiglia di Oswald) sono state un po' noiose, ma la voglia di sapere come andava a finire era troppa e mi convinceva a continuare a leggere (soprattutto il fatto di sapere il significato di "jimla", parola che - personalmente - mi trasmetteva un qualcosa di grottesco, non so, ma preferisco non spifferare altre cose che potrebbero essere viste come spoiler). Davvero un romanzo stupendo. Punto. Non c'è nulla da dire (a parte che "stupendo" non rende al meglio l'idea di quanto sia bello questo romanzo). Mi rimane un'ultima cosa da aggiungere: le ultimissime pagine del romanzo, mi hanno quasi strappato una lacrima (è stato il primo libro che mi ha commosso così).
Quasi.
Perché, come Jake, io "non sono mai stato un uomo facile alle lacrime."

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Acciaio Opinione inserita da Acciaio    02 Gennaio, 2012
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La conferma del Re

consigliatissimo. bello, coinvolgente, commovente, appassionante.
potrei andare oltre con la lista degli aggettivi che si applicano a questo libro.
da leggere d'un fiato e da portare con sè per approfittare di ogni conque minuti liberi a disposizione.

nella mia personale classifica delle opere di stephen king, lo posiziono al secondo posto, dopo IT

lo stephen king scrittore non horror ha dato la prova matura che aspettavamo e ha scritto un romanzo che rimarrà dentro a chi lo leggerà senza preconcetti

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kabubi81 Opinione inserita da kabubi81    31 Dicembre, 2011
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22/11/63

Arrivo anch'io ad unirmi al coro di entusiastiche recensioni per l'ultima fatica di Re Stefano... Che libro!! Parte col botto, perchè non ci sono preamboli, sei dentro alla storia fin dalle primissime pagine, e ci resti immerso fino all'ultimissima... Come in tutti i suoi libri, King è maestro nel farti completamente calare nella propria realtà, e qui il tuffo negli anni '50 è totale, mentre leggi puoi quasi sentire le musiche del tempo e i profumi delle tavole calde dell'epoca! Quindi, atmosfera: voto 10. Storia: voto 11!! Alla vicenda principale si intrecciano le storie di tanti abitanti di Jodie, Derry e Dallas, e sfido chiunque a non adorare Sadie&co. ... Il tutto portato avanti senza mai un cedimento o un passaggio noioso, per arrivare ad un finale sinceramente commovente... Assolutamente consigliato!!

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andrea70 Opinione inserita da andrea70    21 Dicembre, 2011
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Si vive una volta sola

Un uomo , Jake Epping,viene messo a conoscenza di un segreto incredibile da un amico che sta per morire: esiste un luogo nascosto nel retro di una tavola calda da cui si può accedere all'America del 1958. Per quanto tempo si trascorra in questo mondo , tornando da "questa parte" nel 2011 saranno passati solo 2 minuti (ovviamente chi viaggia nel tempo invecchia normalmente).
Jake viene convinto dall'amico a intraprendere un'impresa rischiosa e forse folle: tornare in quel 1958 e vivere lì per cinque anni per organizzarsi in modo da impedire l'assassinio di Kennedy nel 1963. La convinzione alla base di questa scelta è che tanti mali del mondo si sarebbero potuti evitare (Vietnam, la guerra fredda e via così...).
Mettiamo un attimo da parte la ragionevolezza o meno della tesi dato che noi europei non potremmo capire...gli americani hanno una vera ossessione per la vicenda dell'omicidio di JFK e per il suo ruolo nella storia, ogni popolo ha le proprie sciagure ed i propri miti!.
Cambiare il passato non è facile, il passato "non vuole essere cambiato..." , soprattutto quando c'è di mezzo l'amore e quando capisci che , per quante possibilità pensi di avere viaggiando nel tempo , la vita è una sola e tutti i momenti più belli sono tali proprio perchè sai che rimarrano unici, magari ne aggiungerai altri ma non potrai mai semplicemente sostituirli.
King non è sicuramente perfetto a livello "tecnico" (i viaggi nel tempo portano con se una serie di incongruenze e paradossi che non eviti nemmeno se prendi una laurea in fisica quantistica...)e nemmeno a livello stilistico perchè ultimamente è diventato un pochino prolisso MA...alla fine ci regala una storia che emoziona tantissimo pur senza essere brillantissima in termini di azione e colpi di scena.
Questo è quello che dovrebbe fare un libro: regalare emozioni e lasciare "qualcosa", in questo racconto King lo fa alla grande senza aforismi o affermazioni clamorosi, ma solo con la storia che racconta.
L'America del 1958 e degli anni appena successivi è resa benissimo, passa il tempo ma non la straordinaria capacità affabulatoria di King che ti fa sentire CON i personaggi.
Alla fine ti commuovi "vivendo" accanto allo straordinario Deke, a Jake e a Sadie , quando King mette tra i tasti della macchina da scrivere e la carta i sentimenti, il senso di quanto abbiamo perduto, il valore dei ricordi di fronte a ciò che "poteva essere ma non è stato ", raggiunge vette che altri vedono solo con il binocolo...qui sfiora la poesia delle pagine finali di IT o di alcuni punti di Stagioni Diverse. Il miglior King da un bel pò di anni a questa parte, nel finale la tira alla lunga ma ne sei assolutamente felice perchè non vorresti lasciare quel mondo di finzione letteraria che ha creato. LONG LIVE THE KING.

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