Il leopardo Il leopardo

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Mian88 Opinione inserita da Mian88    17 Ottobre, 2016
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Ti piacciono i leopardi, Harry?

Dopo “L’uomo di Neve” Harry Hole cercava un rifugio dove affondare nei propri dispiaceri, tra alcol, oppio e scommesse ai cavalli. E quale miglior luogo, se non Honk Kong, poteva rispondere a questa esigenza?
Ha chiuso con la sezione anticrimine norvegese, non ha più niente a che fare con questa, con omicidi efferati, e quant’altro. Il connubio di siffatti elementi lo ha portato a perdere gli unici veri affetti che aveva, quindi perché continuare a lottare se qualsiasi suo tentativo di fermare i peggiori serial killer non arreca altro che dolore e perdizione al suo, già precario, “non equilibrio”?
Eppure la sezione non la pensa come lui; Kaja Solness è stata incaricata di recuperarlo e di riportarlo ad Oslo. Un omicida senza scrupoli sta mietendo vittime su vittime, apparentemente senza che tra queste sussista un collegamento. L’unico che può venire a capo della matassa è Harry. Ma la soluzione del caso non è essenziale soltanto per impedire al killer di continuare ad uccidere, lo è anche per mantenere in vita la sezione anticrimine stessa: la Kripos, capitanata da Bellman, ha infatti deciso di accaparrarsi tutti i casi di omicidio norvegesi e per farlo necessaria è la dissoluzione della sezione anticrimine mediante l’espediente dell’unificazione dei due gruppi investigativi. Riuscirà Harry a risolvere il caso? Riuscirà a salvare la sua quadra dall’eliminazione? Quali misteri si celano dietro le pagine de “Il leopardo”?
Con questo elaborato Nesbo offre al lettore un testo ricco di colpi di scena, uno scritto caratterizzato dal giusto grado di mistero, con un assassino che funziona ed un protagonista che nel suo essere un animo in perdizione colpisce e conquista. Pagina dopo pagina chi legge è infatti invogliato ad andare avanti, a scoprire chi si nasconde dietro le molteplici morti che hanno colpito Oslo e vi riesce senza difficoltà grazie, oltretutto, alla presenza di un linguaggio fluido e diretto che senza troppi giri di parole arriva al punto.
Pertanto, attraverso una serie di personaggi concreti, un omicida da scoprire ed uno stile ottimale, il romanzo funziona, prende. Non nascondo però che verso i suoi ¾, circa cioè intorno a pagina 450, esso si appesantisce, rischia di sfiancare. Questo perché tende a diventare troppo surreale, eccessivo, facendo porre in essere ad Hole azioni che vanno oltre l’umano, l’immaginabile e facendo altresì compiere delle azioni al reo che sono ai limiti dello splatter e del tollerabile (soprattutto una volta che il movente di tali atti viene rivelato). Se poi vi si aggiunge che questo assassino sembra essere libero di agire indisturbato perché le carte sono, ogni volta che si presume aver individuato la sua identità e proceduto all’arresto, costantemente rimescolate, inevitabile è sdubbiarsi. Se da un lato, infatti, questo incrementa la curiosità e la suspense, dall’altro rende farraginoso il proseguo. Porta l’avventuriero conoscitore a sospirare, a dire “Nesbo e daccelo questo serial killer!”.
In conclusione; l’autore si conferma come uno dei giallisti più apprezzati e forti del nostro secolo grazie ad una storia dalla trama solida, per la gran parte avvincente, e ad un protagonista eccentrico ma acuto; una vicenda, quindi, che nel complesso merita di essere letta, nonostante la nota finale del “voler fare troppo”, dell’eccedere.

«[..] Nessuno è come sembra, e quasi tutto, a parte il tradimento vero e proprio, è menzogna e inganno. E il giorno in cui scopriamo che neanche noi siamo diversi, è il giorno in cui ci viene meno la voglia di vivere.»

«Siamo tanto banali. Crediamo perché vogliamo credere. Agli dei perché placano la paura della morte. All’amore perché fa sembrare la vita più bella. A quello che dicono gli uomini sposati perché è quello che dicono gli uomini sposati.»

«Non puoi svilire i tuoi sentimenti così, Harry. Cerchi di scantonare il fatto che tu, come chiunque altro, sei guidato da concetti di giusto e sbagliato. Forse il tuo intelletto non possiede tutte le argomentazioni per spiegare questi concetti, ma sono comunque radicati in te molto, ma molto profondamente. Giusto e sbagliato. Forse sono cose che i tuoi genitori ti hanno raccontato quando eri piccolo, una fiaba con la morale che ti ha letto la nonna, un episodio che è successo a scuola e ti è sembrato ingiusto e su cui hai riflettuto molto. La somma di tutte queste cose semidimenticate. [..] Perché dice che forse non riesci a vedere la radice, giù in fondo, e malgrado ciò non ti schiodi di lì, continui a vagare in tondo, è quello il posto cui appartieni. Cerca di accettarlo, Harry. Accetta la radice. [..]
– La cosa peggiore da sopportare non è il dolore fisico, credimi, lo vedo tutti i giorni. E nemmeno la morte. Addirittura nemmeno la paura di morire. –
– E allora qual è la cosa peggiore? –
– L’umiliazione. Essere privati dell’onore e della dignità. Essere spogliati, emarginati dal branco. Questa è la punizione peggiore, essere sepolti vivi. E l’unica consolazione è che si colerà a picco relativamente in fretta – »

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Gondes Opinione inserita da Gondes    04 Febbraio, 2014
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IL LEOPARDO

Ho scoperto Jo Nesbo proprio con questo libro. Da mesi ormai ne rimandavo la lettura, scoraggiato forse dalla mole, per me, troppo eccessiva per un thriller.

Devo però ammettere che le 750 pagine non mi hanno assolutamente annoiato, in quanto strutturate in maniera tale da rendere la lettura piacevole e coinvolgente. Per me è stata anche l’occasione per conoscere il famoso Harry Hole, di cui avevo tanto sentito parlare; una figura che mi ha ricordato altri personaggi, che comunque rispecchia la fattispecie del poliziotto senza regole, ma con un forte senso del dovere e della giustizia. Il classico personaggio che non si vuole bene per se, ma che rischia la propria vita per gli altri.
Questo è un thriller alla vecchia maniera, dove il caso è risolto da intuizioni date più dall’esperienza, piuttosto che dalla scientifica. La peculiarità di questo thriller è data dal fatto che quando ormai tutto sembra chiaro e risolto, ecco che salta fuori un elemento che mette tutto in discussione, rendendo di conseguenza il libro ancora più bello. Ho avuto la netta sensazione di dover ripartire ancora da capo, accantonando le certezza ormai acquisite. Un ottimo libro che sicuramente mi ha dato la voglia di scoprire altre avventure di questo bravo autore.

P.S – Se non l’avete già fatto, prima di leggere questo libro, leggete il precedente titolo “L’uomo di neve”; perché sono presenti moltissimi collegamenti e senza conoscere la vicenda precedente avrete qualche difficoltà in più a comprendere certe situazioni.

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tommielli Opinione inserita da tommielli    07 Giugno, 2013
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Consiglio i libri di Jo Nesbo

Il Leopardo è stato il quarto libro di Jo Nesbo che ho letto, ho cominciato con La stella del Diavolo, poi La ragazza senza volto e L'uomo di neve. Jo Nesbo mi piace. Ho faticato un po' con La stella del Diavolo, fino a metà libro non ero molto entusiasta, ma poi, entrando nella storia, mi sono ricreduta. Ho letto gli altri tre romanzi in pochissimo tempo, mi piace come scrive, scorre bene, non vedevo l'ora di continuare la lettura ed è come se ormai conoscessi Harry Hole. Nesbo riesce a creare suspence, ci sono vari colpi di scena (alcuni a volte un po' scontati), l'ambientazione "norvegese" è un po' cupa. Adatto agli amanti del thriller.

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ChiaraLotus Opinione inserita da ChiaraLotus    11 Marzo, 2013
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Una fan delusa...

Pur essendo una fan di Jo Nesbo, purtroppo devo dire che questo libro mi è piaciuto meno degli altri.
"L'uomo di neve" è forse più commerciale, ma comunque piacevole.
"Lo spettro" è durissimo, ma al contempo dolce, e in grado di entrarti nelle ossa.
Questo libro, invece, l'ho trovato nè carne nè pesce, difficile da digerire e a tratti splatter.
è un romanzo che, a mio avviso, può urtare profondamente chi lo legge, può terrorizzare i "deboli di stomaco", mi ha sinceramente impressionata... e in modo non del tutto positivo. Peccato!

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mokygio Opinione inserita da mokygio    27 Febbraio, 2013
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un mistero tutto da scoprire

forse non e certo il libro con il quale iniziare il percorso jo nesbo, in quanto molto recente, per cui molte cose non le cogli in quanto luoghi fatti e personaggi ritornano, ma veramente un gran libro, molto scorrevole nonostante la lunghezza
e che dire della storia?
interessante piena di misteri e colpi di scena.
molto bella l ambientazione e a mio giudizio orginale la trama
continuero con nesbo gustandomi tanti altri thriller che sto per leggere!

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Baba Opinione inserita da Baba    29 Dicembre, 2012
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Il pomo di Leopoldo

Ebbene rieccomi alle prese con Nesbo: ennesimo errore di partenza.. dovevo prima leggere 'l'uomo di neve' prequel del medesimo.... uff vabbe' non capisco appieno perche' il ns eroe detective Hole si trovi a Hong Kong 'fumato' e in disgrazia ma si intuisce che il suo animo è malato. Intanto un nuovo serial killer preme alla porta (o alla gola... belle le pagini terribili sul 'Pomo di Leopoldo) e l'unico in grado di risolvere il caso e il ns bello e dannato richiamato in patria dalla Polizia (o una sua parte che è in concocorrenza con la omicidi.. o viceversa..): in verità la trama è da subito complicatissima intrigata suddivisa tra le beghe appena descritte tra le 'polizie' scandinave, il killer e la vita privata di Hole (vecchi e nuovi amori, il padre malato, la sorella con la sindrome di down...). Ho fatto fatica a seguire tutto e non perdermi niente di questo mondo complicato: alla fine ho trovato il tutto un poco fumoso fino alla fine della lotta con il serial killer in.. Congo... Oddio forse troppo. Non mancano colpi di scena e pagine molto accurate su questa lotta ma il tutto non mi convince appieno. Convincente la scrittura.. un pochino 'pastrocchiata' la scenografia ma nel complesso consiglio la lettura magari davanti a un bel fuoco caldo o termosifone (visto la crisi)

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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    28 Luglio, 2012
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La versione letteraria della musica rock

Sono una nesbiana persa ed è un dato di fatto. Quello che mi sorprende invece è che quando leggo le avventure e disavventure di questo personaggio così dannatamente freddo e distaccato da tutto e tutti, non posso fare a meno di pensare alle sensazioni che mi suscita l’ascolto della musica rock. Ti penetra con la sua fredda dolcezza, riscalda i tuoi sensi, ti esalta e ti commuove allo stesso tempo perché riesce ad evocarti sensazioni uniche, di piena soddisfazione; e senti che il tuo corpo inizia a muoversi al suo ritmo, i battiti del cuore la accolgono e lei ti riscalda. La senti sulla pelle e con tutti i tuoi sensi.
Harry Hole per me è tutto ciò: l’alter ego di questi suoni che io amo. Senti tutto ciò che sente lui: soffri con lui, piangi con lui, rifletti con i suoi pensieri, godi con lui, gli parli, sei nella sua testa; improvvisamente Hole esce dalle pagine e diventa vivo nella tua mente; e smetti di leggere nel senso classico del termine per andare lì dove lui vuol portarti. E non ha bisogno di fare il simpatico, non gli interessa conquistarti, tutto ciò accadrà inesorabilmente. Perchè se la lettura ha anche uno scopo di condivisione, Nesbo questo scopo lo raggiunge avvolgendoti in paesaggi e atmosfere che riesce senza fronzoli a raccontarti e che se pur di ghiaccio non ti fanno sentire freddo.
Si, è proprio come il più intramontabile dei brani rock.

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Opinione inserita da francesca    20 Aprile, 2012

Harry Hole è un mito

Nesbo si conferma un grande scrittore di thriller e harry Hole, il protagonista, non delude mai. Sono arrivata al "leopardo" dopo aver letto L'uomo di Neve e La ragazza senza volto, ma consiglio di leggere tutti i libri di nesbo in ordine per poter comprendere meglio l'evoluzione di Hole e apprezzarlo fino in fondo; va comunque detto che ogni libro è compiuto e comprensibile anche senza aver letto i precedenti.
Ma torniamo al leopardo, molto bello e avvincente con una scrittura scorrevole e piacevole. Mi ha affascinato il personaggio di kaja, una donna apparentemente emancipata e in carriera, ma che nasconde le paure tipiche di ogni donna. Mi ha fatto tenerezza nel finale quando fa "la sorpresa" a Harry, ma lui ha già deciso, purtroppo perchè ho sperato fino in fondo che cambiasse idea.
Unica nota negativa il finale, secondo me, un po buttato la e troppo in stile Rambo.
Concludo dicendo che vale davvero al pena di leggere nesbo.

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Tanu Opinione inserita da Tanu    14 Febbraio, 2012
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Un altro maestro del giallo dal grande Nord

Che grande sorpresa Jo Nesbo! E' il suo primo libro che leggo e ne sono stato totalmente affascinato. Non è semplice avvicinarsi ad un libro di quasi 800 pagine ma questo non riesci a metterlo giù. Il protagonista, classico sbirro maledetto da noir, una via di mezzo tra Philip Marlowe e Sherlock Holmes il tossico, unisce intuito, sagacia, basso profilo e tanta umanità in un mix che lo rendono assolutamente affascinante. Questa storia, che vede il nostro inseguire il cattivo dalla Norvegia fino al cuore dell'Africa nera, non manca di certo di colpi di scena. C'è spazio però anche per degli insght nell'anima maledetta di Harry Hole che vive la malattia del padre, l'amore per Kaja, la mancanza della ex-moglie e del figlio come un comune mortale e che sull'orlo del precipizio cerca conforto nelle droghe e nell'alcool rendendoci molto vicini al protagonista. Concludo dicendo che vale veramente la pena leggere questo libro che non esito a definire un capolavoro del suo genere.

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thriller scandinavi, deaver etc
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Fonta Opinione inserita da Fonta    02 Febbraio, 2012
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Il grande caso di Harry Hole

Harry Hole è un poliziotto alla deriva dopo aver risolto il caso denominato "L'Uomo di Neve", che lo ha portato sì alla ribalta come arguto commissario ma, ne ha destabilizzato la vita privata e sentimentale allontanadolo dalle persone più care, in grosso pericolo durante quest'indagine. Lui ritorna all'uso sfrenato di alcool e droga nella piazza di Hong Kong.

Kaja Solness è una poliziotta dell'Anticrimine, dedita al lavoro e con grande intuito per i casi più difficili, in continua lotta tra cuore e carriera.

Mikael Bellman è il commissario capo della Kripos, una sezione anticrimine del ministero della difesa norvegese. Baldanzoso, intelligente, arrivista e piacione, mette i propri interessi davanti a tutto.

Un misterioso caso di un serial killer, che lascia otto vittime inchioda la Scandinavia e mette in contatot questi tre protagonisti.

Un solo indizio: tutte le vittime hanno prenottato la medesima notte in un rifugio in montagna.

Altra avventura del commissario più strampalato della giallistica nordica.
E' difficile non appassionarsi di questo protagonista che sembra uscito dalla penna di Bukowski, bello, maledetto e quasi mai sobrio, ma con un intuito da segugio che lo fa tornare sempre sulla cresta dell'onda.

Nesbo si getta con "Il Leopardo" in un'opera molto ben articolata e sempre avvincente!

Lo stile dell'autore è spettacolare, mai banale e con continui colpi di scena..veramente difficile dedurre l'assassino ed il movente!
Forse, a mio modesto avviso, la lunghezza è eccessiva, ho apprezzato molto di più Nesbo in romanzi più corti, dove il suo modo dettagliato di scrivere si apprezza maggiormente e dove il lettore viene sorpreso alla fine per aver trovato così tanti sospetti in poche pagine!

Il finale mi lascia un po' di amaro in bocca ma, credo sia una finestra per un libro successivo, che con Harry Hole come protagonista sarà sicuramente intrigante!!!

Libro consigliatissimo agli amanti del genere thriller/poliziesco, ma consiglio di leggere "L'Uomo di Neve" dello stesso autore prima di cimentarsi in questo libro: ci sono molti riferimenti che richiamano i pesonaggi di quest'opera, non sono rilevanti alla fine della storia ma, facilitano la comprensione psicologica del serial killer!

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Nesbo o thriller in genere
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rivendell Opinione inserita da rivendell    27 Ottobre, 2011
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Harry Hole Vs Il Leopardo

Ho preso questo libro per caso prima di partire per le ferie estive, non sapevo chi fossero Jo Nesbo e ,tantomeno, Harry Hole.
La scelta è stata azzeccatissima, è uno di quei libri che "devi finire", pensi di aver capito tutto ma, poi,il capitolo successivo ti spiazza per poi farti tornare sulle convinzioni iniziali.
La trama è veramente ben costruita, consiglio di leggerlo senza pause troppo lunghe altrimenti ci si dimentica di fatti e personaggi.
I thriller di Jo Nesbo andrebbero però letti in ordine cronologico, ogni libro fa riferimento a fatti accaduti in quelli precedenti, quindi lasciate questo per ultimo.
Partite dal "Pettirosso" ed entrate nella Oslo di Harry Hole, alcolista, scontroso, amante della buona musica e del whisky.
Buon divertimento!

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mixo Opinione inserita da mixo    30 Agosto, 2011
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La genesi del leopardo

E’ il mio primo romanzo di Nesbo e devo ammettere che seppur con qualche limite lo considero una lettura interessante. Il libro è lungo ma l’autore ha la capacità di gestire la storia in modo coinvolgente, senza trucchi e false piste per confondere il lettore. L’indagine è condotta con logica, basata su prove e dati oggettivi, i personaggi sono interessanti e il mistero si svela solamente all’ultimo. Molto intrigante il fatto che ad un certo punto dell’indagine si scopra come tutte le prove portino ad uno dei personaggi per poi crollare, rilanciando la caccia all’assassino. Ammirevole il modo con cui Nesbo semina gli indizi per poi raccoglierli tutti, anche quelli all’apparenza insignificanti, intrecciarli e comporre il puzzle. Alla fine ci si accorge che c’è una spiegazione per tutto ma soprattutto che il vero colpevole non è un serial killer ma bensì qualcosa di più oscuro e profondo. Gli eventi possono influenzare la vita di ogni persona e l’origine del male è spesso molto complessa.
Harry Hole è un investigatore atipico, un uomo distrutto nel corpo e nella mente che porta ancora addosso i segni della sua ultima indagine. Un uomo che ha vinto la sua ultima battaglia ma è uscito sconfitto nel suo io. Ha messo a repentaglio la vita dell’unica donna che abbia amato e di suo figlio che lo hanno abbandonato, è fuggito ad Hong Kong e vive da reietto assumendo alcol ed oppio nel tentativo di dimenticare.
Il ritrovamento di due giovani donne assassinate in modo orribile, l’insinuarsi dell’idea di un nuovo serial killer spingerà il suo ex capo a farlo cercare per tentare di convincerlo a tornare e ad occuparsi di queste morti apparentemente senza legame. L’indagine inizialmente ad un punto morto, lentamente comincia a muoversi, gli indizi aumentano ma anche i cadaveri e finalmente Hole riuscirà a scoprire un legame fra le vittime. Ma la soluzione è lontana, perché per Nesbo siamo tutti vittime, anche i carnefici. Vittime di famiglie storte, vittime di momenti della nostra storia e del sangue che abbiamo ereditato. Tutti devono lottare contro ciò che non vogliono essere ma che alla fine verrà fuori.
Direi che nel complesso si tratta di una bella indagine investigativo psicologica che presenta interessanti valutazioni sull’immagine del serial killer ma soprattutto sulla possibile genesi del male.

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Opinione inserita da Giovanna    29 Agosto, 2011

un leopardo sonnacchioso

Veramente non se ne può più di questi pseudo thriller che tutto hanno meno che la suspense, delle oltre 700 pagine potevano benissimo ridursi a 250 e forse ci guadagnava, una trametta portata per le lunghe he ti permette di saltare decina e decina di pagine pur di arrivare alla fine, sconsigliato ai lettori di palato fino. Non è un capolavoro, no. Nulla a che vedere con i suoi precedenti, Jo Nesbo, riposati.

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joshua65 Opinione inserita da joshua65    21 Luglio, 2011
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Brivido felino

“Summertime, and the livin’ is easy. Fish are jumpin’ and the cotton is high”

Esiste una letteratura estiva ? per me sì. Ed è quella dei thriller complessi, vivaci, preferibilmente spiazzanti. Poi magari decidi di leggerne solo uno, per questioni di tempo o di voglia, pieno però di tante pagine.

Ok. Quale? Questa volta - leggendo qualche recensione al volo qua e là - scelgo Il leopardo, di Jo Nesbo

Harry Hole, atipico ispettore della polizia norvegese si è rifugiato ad Hong Kong dopo innumerevoli vicissitudini che hanno segnato la sua vita personale, oltre che il suo fisico. Richiamato con un piccolo stratagemma ad Oslo, da un’affascinante poliziotta, Kaja, si imbatte in uno dei più efferati serial killer e in uno dei più intricati casi della sua carriera. Harry, presto totalmente coinvolto dal caso, tornato nella sua città natale, dovrà fare allo stesso tempo i conti con il suo passato.

La trama è ottima, si dipana tra i tanti, spesso brevissimi capitoli, per poi ricongiungersi in un robusto finale. I protagonisti sono decisamente interessanti, serial killer compreso, anche se qualcuno di questi avrebbe meritato maggiore approfondimento (non aggiungo altro ovviamente per motivi di suspence)

Ultime due cose:

Jo Nesbo è un ottimo scrittore e lega la sua carriera al personaggio Harry Hole. Protagonista davvero particolare, facile rimanerne conquistati.

Jo Nesbo è stato paragonato a Stieg Larsson, e quindi associato alla letteratura gialla scandinava. Non sono d’accordo, a Nesbo manca forse la profondità di Larsson, ma questo romanzo è adrenalina pura.

Ah dimenticavo di dirvi, l’assassino ovviamente è il leopardo.

“Estate, Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore, L' estate che ha creato il nostro amore. Per farmi poi morire di dolor”

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Robbie Opinione inserita da Robbie    21 Luglio, 2011
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Tra le nevi della Norvegia e il fuoco dell'Africa

Efferati omicidi di un serial killer, un assassino che attende nell'ombra come il leopardo, scruta le sue vittime e balza addosso ad esse quando meno se l'aspettano. La squadra omicidi che brancola nel buio più assoluto e il tutto condito da un'accesa rivalità tra due reparti investigativi, con scambi di colpi bassi pur di arrivare per primi alla soluzione del caso. E' questo lo scenario ad alta tensione che ci propone lo scrittore norvegese Jo Nesbo al suo ottavo romanzo con il protagonista principale, l'ispettore Harry Hole, una figura sicuramente controversa: alcolizzato, fumatore d'oppio, dai modi sbrigativi e duri, malvisto perfino da diversi colleghi della polizia, con un passato tormentato ma dotato di un grande intuito investigativo e di una ferma determinazione ad arrestare i criminali ad ogni costo. Un romanzo lungo ben 759 pagine con un inizio leggermente più lento, anche se non noioso, poi man mano che cominciano a incastrarsi le prime tessere del puzzle la tensione sale, si susseguono teorie diverse e i tentativi di catturare il colpevole. Vi sono numerosi riferimenti al romanzo precedente della serie, “L'uomo di neve”, risolto sempre dall'arguto Hole e se ne consiglia quindi caldamente la lettura prima di iniziare con “il leopardo”, anche se può essere comunque letto benissimo come romanzo a sé stante. E' un ottimo romanzo thriller, con lunghe descrizioni, ad alta tensione, con una buona caratterizzazione dei personaggi.

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L'uomo di neve sempre di Nesbo
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Opinione inserita da Bernardi Silvano    04 Giugno, 2011

Ancora un grande giallo per Jo Nesbo

Jo Nesbo non tradisce! Ancora un romanzo incalzante e coinvolgente. Circa 750 pagine da divorare all'inseguimento, come sempre, di una verità sfuggente. Trama complessa e numerosi personaggi dai nomi molto difficili da ricordare richiedono concentrazione ma ne vale la pena. Per me il miglior giallista nordico. E' un autentico delitto che le due prime avventure di Harry Hole non siano ancora state tradotte e pubblicate nel nostro paese. Da leggere subito.

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