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Capitani della spiaggia
 
Capitani della spiaggia 2012-12-07 08:59:34 C.U.B.
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    07 Dicembre, 2012
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Piccoli uomini crescono.

Bahia terra di sabbia e mare, di musica e colore.
Tra la sabbia ed il mare ci sono anche loro : Joao Grande, Pedro Proiettile, Bella Vita, Lecca Lecca, Gamba Zoppa, Dora. Piccoli figli di nessuno, orfani per malattia o per abbandono.
Nati piccoli uomini, perche’ cio’ che rende un bambino tale e’ l’innocenza . E’ il senso di abbandono che inconsapevolmente ti pervade quando qualcuno si occupa di te. Ma loro all’innocenza non hanno avuto accesso, inselvatichiti dalla strada che non offre cibo, ma insegna come procurarselo.
Mascalzoni, ladri , aggressori e stupratori sono un gruppo di ragazzini uniti, che del nulla di ognuno fanno una famiglia.
Arriva la notte a Bahia, in un vecchio magazzino abbandonato e fatiscente infestato dai topi, eccoli qui, Lecca Lecca inginocchiato a pregare immagini sacre, il Professore a leggere i suoi amati libri al misero lume di un mozzicone di candela, Gamba Zoppa a lottare con i suoi incubi.
Sono piccoli, dormono sotto un tetto di luna.
Imbrogliano e rubano, odiano, accoltellano e vengono arrestati, le bastonate della polizia, le torture fisiche, l’odio per quei reietti sui quali i benestanti sputano disgustati.
Sono piccoli, arriva una giostrina decrepita, le lucine colorate, un organetto suona, i cavallini scoloriti girano. I Capitani della Spiaggia osservano estasiati, tornano ad essere bimbi, negli occhi lucidi di gioia quel gioco e’ come una carezza sul viso, quella musica un bacio della mamma che non hanno mai avuto.

Ambientato nel Brasile degli anni ’30 e scritto nello stesso periodo, la scrittura non e’ scorrevolissima e a tratti ripetitiva. Probabilmente a causa della traduzione della mia vecchia edizione (il mio generoso punteggio sullo stile va al traduttore, non all’autore), spero che in edizioni piu’ recenti si sia fatto un passo avanti. Ma cio’ poco importa poiche’ quel che colpisce in questo libro non e’ tanto la forma della prosa, il suo stile e’ apparentemente distaccato, non trovo che la scrittura di Amado sia sentimentale. L’impatto emotivo e’ oltre la penna, e’ nel cuore. Perche’ Amado ama profondamente Bahia, ed il suo amore trapela da ogni singola parola. E di Bahia ama anche i piu’ poveri, anche i piu’ piccoli, anche i suoi bimbi.
Perche’ nessuno se ne dimentichi. Perche’ purtroppo non c’e’ solo il samba.
Non lo scordero’ mai questo libro, buona lettura.

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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Bellissima recensione Cub, grazie della segnalazione!
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petra
07 Dicembre, 2012
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Colpita al cuore Cub, recensione da applauso!
In risposta ad un precedente commento
gracy
07 Dicembre, 2012
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Bene bene...Amado...ecco cosa devo leggere nel 2013...non lo leggo da troppo tempo e questo lo metto in wlist
Commento al ritmo di samba! :) Ciao CUB
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C.U.B.
07 Dicembre, 2012
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:-)
..mai letto Amado...
prendo nota !
grazie Cub :-)
adoro Amado...questo mi manca, ma dopo aver letto la tua recensione è in pole position come prossimo di quest'auore :-)
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
10 Dicembre, 2012
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Bene Enrico !
Non e' la solita bella scrittura di Amado, a volte si ripete, ma io credo lo faccia per entrare in sintonia con l'analfabetismo e l'ignoranza di quei bimbi. La traduttrice non mi e' piaciuta affatto. IO capisco abbia fatto di tutto per riportare l'effetto che probabilmente Amado ha dato ai dialoghi dei ninos nella versione portoghese, ma questa invece di limitarsi a qualche verbo mal coniugato ...Ha scritto in una specie di dialetto fiorentino !!!
Assolutamente fuori luogo.
A parte quello, e' un libro che mi restera' sempre nel cuore.
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