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Norwegian Wood
 
Norwegian Wood 2015-05-01 11:05:40 Alagia
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
Opinione inserita da Alagia    01 Mag, 2015

Adolescenza, Beatles, un fermaglio

“Norwegian wood” è insolito per i ritmi e i tempi occidentali. Sebbene il libro scorra velocemente e i dialoghi rendano leggermente meno pesante l’atmosfera, il lettore resta col fiato sospeso per molte pagine, attendendo che succeda qualcosa che non capiterà. E, ironia della sorte, le notizie più importanti ci vengono spiattellate così, come se nulla fosse. Forse proprio come accade nella vita reale. “Norwegian wood” è distante dalla nostra cultura anche per come Murakami descrive le scene di sesso e di morte. Due temi tabù, che fanno parte della vita di tutti noi ma che fingiamo siano qualcosa che non ci appartiene. Al contrario, in questo libro, l’autore ci avverte sin da subito che la morte è parte integrante della vita e le scene d’amore, di masturbazione, di solitudine, di sesso fine a se stesso, sono descritte senza filtri, senza vergogna. Perché è qualcosa di assolutamente naturale. Watanabe, il protagonista, ci rivela tutto. Ogni singolo pensiero o sentimento, quello più timido e ingenuo, quello più spinto. E così fa anche Midori, la sua migliore amica/fidanzata. Mentre Naoko, la ragazza-angelo, resta sempre un sogno sbiadito, a metà tra vita e morte, a metà tra realtà e fantasia. I momenti passati con Naoko sono pochi, e i ricordi si soffermano su dettagli che potrebbero apparire insignificanti: un fermaglio a forma di farfalla, il fazzoletto per pulire la bocca. Forse Naoko e Midori non sono semplicemente due ragazze, ma rappresentano due lati di una stessa personalità, la personalità di Watanabe. Per questo il ragazzo è sempre indeciso, non capisce con chi vuole stare. Pensa di amarle entrambe, e probabilmente la cosa è vera e possibilissima. Dentro ognuno di noi c’è una Naoko, timida, fragile, impaurita, arresa, triste, sola. Dentro ognuno di noi c’è anche una Midori, anche lei con un passato tremendo, ma combattiva, forte, estroversa, un po’ volgare (ma solo per puro divertimento). E Watanabe è nel mezzo. Come noi tutti siamo nel mezzo, dentro di noi, divisi tra la solitudine e il desiderio di compagnia, separati tra la voglia di affermare noi stessi e quella di essere acettati, indecisi se continuare a vivere o finirla una volta per tutte. “Norwegian wood” è una storia banale, forse non ha nulla di realmente particolare nella trama. E’ semplicemente la vita di un ragazzo che cresce. Potrebbe essere uno building romance. Non manca nessun dettaglio adolescenziale: la musica, lo studio, la noia, la voglia di vivere, gente che va e gente che viene, i libri, la tristezza, la bellezza, la bruttezza. Watanabe si perde per poi ritrovarsi. Chissà dove, chissà come. Questo spetta a noi lettori immaginarlo.

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Matelda
07 Settembre, 2015
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Recensione veramente interessante : grazie 1
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