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Pastorale americana
 
Pastorale americana 2021-06-07 12:41:07 Molly Bloom
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Molly Bloom Opinione inserita da Molly Bloom    07 Giugno, 2021
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Non mi capaciterò mai del fatto che a Philip Roth non gli sia mai stato assegnato il premio Nobel. Mi consola il fatto che la sua opera è superiore a tutti i premi di questo mondo e li calpesterà continuando a sopravvivere nel tempo anche senza di loro. Secondo Thomas Bernhard i premi artistici e tutto quello che ci gira intorno sono un atto di "prostituzione artistica", quindi lasciamo i premi agli scrittori più deboli, probabilmente ne hanno più bisogno.

Tornando a noi "Pastorale americana" è un libro di rara bellezza e profondità, scritto in modo ineccepibile. Dal sapore della prosa classica ma nello stesso tempo arricchita di stili moderni come il flusso di coscienza, questo libro è un viaggio nella storia e nelle vite sia dei personaggi ma anche la propria in quanto ha valenza di generalità sulla condizione umana che non è mai mutata nel tempo. Nello specifico ho trovato toccante il discorso sull'impossibilità di conoscerci a vicenda, ancor più difficile di capirci e proteggerci l'un l'altro  quando spesso si fa fatica a conoscere e a proteggere se stessi. Pagine davvero intense scritte quasi con dolore e con l'urgenza di comunicare qualcosa di importante al lettore. Riserva invece uno sguardo nostalgico e disilluso sull'America, patria da lui molto amata e idealizzata ma che si dimostra una culla piena di violenza, depravazione e comportamenti estremisti per le nuove generazioni. Non solo la società ne subisce cambiamenti ma anche l'economia che a seguito della globalizzazione le industrie devono adeguarsi ai nuovi costi e spostare in altri paesi la produzione. Tuttavia, nel suo sogno americano lo Svedese trionfa, riesce ad avere la vita perfetta che ha sognato sin da piccolo, attraverso un secondo matrimonio e tre figli esemplari ma avrà sempre uno scheletro nell'armadio e un peso sulla propria anima.

Ho trovato la figura dello Svedese a tratti adombrata di alcuni comportamenti equivoci che tutt'ora non ho compreso come per esempio il bacio sulla bocca a Marry. Bellissime invece le pagine finali in cui si mescola il profondo flusso di coscienza dello Svedese, ormai distrutto e sul fondo del baratro, con le chiacchiere futili e false della moglie Dawn, la combinazione di ciò che lo Svedese crede che sta succedendo (l'arrivo della figlia a casa e la confessione dei crimini) e ciò che realmente succede (il padre Lou infilzato con la forchetta nella guancia da parte di una ospite ubriaca): il tutto concluso con la isterica risata di Marcia che fa da sipario su questa commedia umana. Un libro da leggere, rileggere e rileggere. Grandissimo scrittore che ho imparato ad apprezzare e ad affezionarmici.

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Commenti

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Ioana, anch'io ho molto apprezzato questo libro assai profondo.
Sul Nobel, no : questo è l'unico libro dell'autore , fra quelli letti, che abbia trovato veramente bello ; può essere che non mi sia imbattuto nei libri 'giusti' .
Un giorno, Ioana, si leggerà Roth come un classico della letteratura americana, al pari di Steinbeck, Faulkner o Hemingway. La cosa che mi stupisce (positivamente) di Roth è poi la sua capacità di passare da romanzi come "Pastorale americana" ad opere del tutto diverse, dissacranti e grottesche, come "Il teatro di Sabbath", oggetto non molto tempo fa di un indimenticabile Gruppo di Lettura. Davvero un grande Autore (la maiuscola ci vuole tutta)!
In risposta ad un precedente commento
Molly Bloom
10 Giugno, 2021
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Mi sono fatta l'idea che, nei romanzi in cui il personaggio è una canaglia in tutto e per tutto-vedi Sabbath, Roth cerca di portare in luce la sua umanità, il buono che c'è in lui nonostante tutto. Viceversa, quando i personaggi sono esemplari- vedi lo Svedese o "La macchia umana", lui indaga e va a scovare il marcio, il lato negativo.
In risposta ad un precedente commento
Molly Bloom
10 Giugno, 2021
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Giulio, Solenoide come procede? Prima impressione?
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