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L'ambientalista nucleare
 
L'ambientalista nucleare 2013-06-19 20:21:25 Sara moncalieri
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Sara moncalieri Opinione inserita da Sara moncalieri    19 Giugno, 2013
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Ci vuole un Fisico Bestiale

… per rendere appetibile, interessante, e (udite udite!) comprensibile un trattato sull’energia atomica. Non parliamo di bruscolini, ma di qualcosa di molto più piccolo, onnipresente e per molti (mi metto in lista) misterioso: l’atomo, con la sua fusione, fissione, l’isotopo U-235, il plutonio (per i cinefili: sì, quello di Doc e McFly!) e annessi e connessi.
Il sopra citato Fisico Bestiale risponde al nome di Juan José Gòmez Cadenas, e, tra le varie cose, risulta essere (cito testuale): “professore in congedo di Fisica atomica e nucleare, direttore di ricerca del CSIC (l’omologo italiano del CNR) e direttore del gruppo di Fisica dei neutrini dell’Istituto di Fisica Corpuscolare di Valencia”. Quest’uomo, che a vederlo sembra più un botanico che un fisico, sta attualmente anche cercando la materia oscura dell’universo. Non chiedetemi cosa sia questa materia oscura, che nel libro non ne parlava!
Sarà che questo stesso uomo è anche uno scrittore di romanzi oltre che un divulgatore scientifico, sarà quel che sarà, ma è riuscito a scrivere un saggio che pur nella complessità degli argomenti trattati e nella precisione in cui li ha esposti, è risultato avvincente e piacevole - invece di risultare indigesto e, per dirla a modo mio, una “mappiolata”.
Bravo, non c’è che dire.
Nella prima parte esordisce fornendo una carrellata delle fonti di energia utilizzate dal passato ai giorni nostri, dal chi e perché utilizzava tali risorse, dei primi impatti ambientali che hanno prodotto. Racconta di una Londra di oltre un secolo fa, polverosa e caliginosa oltre ogni limite a causa dei residui rilasciati dalle numerosissime industrie a carbone. Mi immaginavo Jack lo Squartatore aggirarsi per quella Londra.
Passa poi alla scoperta della radioattività e delle reazioni atomiche, ci parla delle madri di questa scoperta, Marie Curie e Lise Meitner (quest’ultima per la fissione). Ho apprezzato che, oltre che come scienziate, ne parlasse anche come di persone.

Passa poi a trattare il tema dell’ energia nucleare come alternativa al cambiamento climatico e sotto l’aspetto della sicurezza, della continuità produttiva, dei costi e della sua assoluta competitività economica rispetto alle altre fonti di energia attualmente utilizzate - fonti rinnovabili incluse. In particolare punta il dito sulla sicurezza dell’energia nucleare, quando maneggiata con le dovute e basilari regole; tratta approfonditamente degli incidenti di Chernobyl (scelta umana, non errore umano) e Fukushima.
Parla dell’uso della radioattività in medicina (raggi X e terapie antitumorali) e anche del trattamento delle scorie radioattive, della possibilità di riciclarle, della sicurezza di vivere nei pressi di una centrale atomica, di quante ce ne siano sparse nel mondo (la Francia ne è costellata).

Per concludere, ottimo saggio e ottimo punto di vista fornito da un conoscitore dell’energia nucleare: appare chiaro che il Fisico Bestiale è un fisico che ama l’atomo in ogni sua espressione.

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Consigliato a chi ha letto...
a chi vorrebbe conoscere meglio le fonti di energia da cui dipendiamo - o non dipendiamo.
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Commenti

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Interessante full!
Osservazione perfettamente azzeccata, Gracy: è un saggio impegnativo ma pieno di passione autorale e senza mai risultare molesto!
Lettura interessante e sicuramente molto attuale. Praticamente lui è a favore del nucleare giusto? Bah, sulla competitività economica rimango molto ma molto scettico.... Se riesco lo leggerò giusto per sentire anche qualche altra versione. Grazie della segnalazione Sara! :)
@robbie: lui è moooolto favorevole al nucleare.
Partendo dal presupposto che le sue indicazioni siano veritiere ed attendibili, il costo dell´uranio per produrre l´energia, nonché la costruzione e manutenzione degli impianti stessi, risulterebbe decisamente inferiore al costo della produzione di qualsiasi altra forma energetica lui abbia indicato (ed erano parecchie), ad eccezione di quella idroelettrica, che risulta più economica.
Il calcolo l'ha fatto tenendo conto degli ultimi standard di sicurezza delle centrali e soprattutto delle scorie rimaste che devono essere stoccate per migliaia e migliaia di anni a costi non proprio irrisori? L'Italia mi sembra stia ancora pagando somme enormi per lo stoccaggio all'estero del proprio tentativo di nucleare. E che dire nel caso di incidente?? I costi ambientali supererebbero di gran lunga gli edifici. E come si è visto anche a Fukushima, non esiste reattore nucleare di ultima generazione con sicurezza totale...
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