Narrativa italiana Romanzi Strane cose, domani
 

Strane cose, domani Strane cose, domani

Strane cose, domani

Letteratura italiana

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Danio fa lo psicologo, è separato e ha un figlio, nervoso come tutti i ventenni. Ha anche una giovane fidanzata, e le pazienti che affollano il suo studio lo adorano. Fin troppo. Ma, soprattutto, Danio ha un segreto: è un assassino. Un assassino per caso. Nessuno lo sa tranne la sua ex moglie, l’enigmatica, magica Eliana. Il ritrovamento di un diario, abbandonato in un parco da una ragazzina, rompe il delicatissimo equilibrio che governa le sue giornate. Coinvolto in un odioso dramma famigliare, pressato dalla coscienza e seguito ovunque da un bizzarro e indimenticabile detective privato, Danio dovrà difendere se stesso e le persone che ama da una minaccia inattesa, fino a una resa dei conti rivelatrice per il senso stesso della sua esistenza.



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Strane cose, domani 2021-12-09 09:46:22 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    09 Dicembre, 2021
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Psicologo da psicanalizzare

Avete presente quei film americani dove lo psicologo ha delle sedute con un suo collega che gli fa da tutor , da supervisore o che comunque lo aiuta a tenere il giusto comportamento/rapporti con i pazienti ? Ecco...il protagonista , Danio, sarebbe estremamente bisognoso di questo "supporto" perchè è quanto di più eticamente scorretto si possa immaginare. Donnaiolo incallito, dopo aver visto naufragare il matrimonio, sta cercando di costruire un rapporto sereno con il figlio Tommaso, già turbato dal fatto che la madre (personaggio bellissimo) non lesina di raccontargli la sua versione su comportamenti poco edificanti del padre. Danio è un uomo che nasconde oscuri segreti su fatti avvenuti quando era poco più di un ragazzo e un paio d'anni prima, segreti che lo tormentano sotto forma di sogni ricorrenti piuttosto inquietanti. Ma soprattutto Danio ha la curiosa caratteristica di avere pazienti esclusivamente donne (gli uomini sono noiosi), con una di loro ha addirittura una torbida relazione utilizzata come terapia, nel frattempo ha una storia con una giovane programamtrice . Insomma una vita piuttosto incasinata a cui si aggiunge il casuale ritrovamento sulla panchina del parco di un diario in cui sono annotati una serie di fatti molto personali. Sfogliando le pagine alla ricerca di qualche indizio sull'identità del proprietario/a Danio capisce che il diario altro non è che una disperata richiesta di aiuto, quello che non sa è che la giovane che lo ha scritto ha lasciato apposta in giro altri diari e chi li ha trovati. Danio riesce a scoprire l'identità della ragazza, Federica, ad incontrarla e ad avere anche con lei un comportamento a dir poco infantile oltre che eticamente deplorevole, ergendosi a paladino della giustizia per difenderla dalla situazione difficile in cui lei si trova, facendo leva sul suo naturale istinto a diventare violento quando le cose si mettono male. Il protagonista mi ha suscitato più irritazione che stima, vorrebbe fare il giusto e il buono ma in realtà non è giusto, non è buono, sa solo menare le mani quando serve e spesso quando non serveirebbe, a volte con esiti drammatici, in questo si autogiustifica e autoassolve in nome dei propri diritti . L'infatuazione nei confronti di Federica e relativi comportamenti decisamente discutibili, lo riducono a macchietta più che a protagonista. Per essere uno psicologo avrebbe più bisogno lui di aiuto delle sue pazienti. In tutto questo la penna di Montanari si conferma di un certo livello anche se questo lavoro mi è piaciuto molto meno degli altri che ho letto, l'antipatia "a pelle" con Danio forse ha inciso in questo nota di merito per l'autore che è riuscito a rendere palpabile (nel caso di Danio il termine calza a pennello...) il dramma di chi non riesce ad essere all'altezza della propria "missione" perchè è semplicemente un uomo con tutti i suoi limiti.

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Strane cose, domani 2016-12-15 17:07:50 Vita93
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Vita93 Opinione inserita da Vita93    15 Dicembre, 2016
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Onesto nella coscienza

Quarantottenne di bell’ aspetto, brillante, mentitore cronico, circondato da donne di vario genere ma ugualmente seducenti.
È Danio Ascari. Psicologo milanese separato dalla conturbante moglie Eliana, attualmente fidanzato con la giovane Chiara ma sempre attento alle necessità delle pazienti che affollano il suo studio. Tra le quali spicca Cristiana, “ dea bresciana “ dalla sensualità sfrenata.
La vita di Danio scorre relativamente tranquilla tra lavoro, buona musica e qualche brutto sogno di troppo pronto a ricordargli i fantasmi di un passato oscuro.
Fino al giorno in cui trova un diario sulla panchina di un parco. Un diario di una diciottenne che ne ha sparsi altri cinque per la città, come messaggi nelle bottiglie nella speranza che qualcuno si accorga di lei.

Raul Montanari scrive bene, me ne ero già accorto nell’ eccellente “ Il regno degli amici “ e qui ne ho avuto la conferma.
Una sintassi magnetica la cui potenza espressiva è amplificata dalla focalizzazione interna che permette al lettore di entrare nella testa dello stravagante protagonista.

Ho ritrovato numerosi temi propri dei principali e più riusciti romanzi dell’ autore.
Intanto l’ ambientazione, una controversa Milano spettatrice di situazioni e temi attorno ai quali è cresciuto il genere del post-noir : verità nascoste, difficoltosi rapporti familiari, violenza, crudeltà, disorientamento. Il tutto lontano dalle figure di commissari e ispettori tipici del noir.
Sono sufficienti gli uomini comuni, con le loro infinite debolezze, per imbastire una trama che indaga l’ animo umano, il senso della vita, l’ amore.
Torna poi il tema del pericolo di un passato inesorabile che può essere ritardato ma mai eluso, che prima o poi presenta il conto.
È di questo che parla infatti “ Strane cose, domani “, della ricerca della redenzione e di come un uomo, nella fattispecie Danio, si pone di fronte al proprio personalissimo giudizio universale. C’ è una sorta di manifesta inferiorità dell’ essere umano rispetto al destino, alla quotidianità, ai colpi di scena di un’ esistenza che riavvolge il nastro, rievoca situazioni ingenuamente ritenute sepolte come nelle migliori teorie nichiliste dell’ eterno ritorno e del tempo ciclico.

Simbolica nel testo la frequente presenza di due mongolfiere vicine e immobili nel cielo, emblemi forse di un presente costantemente incerto e della facilità con cui la vita può spingerci e talvolta obbligarci a prendere una strada o l’ altra. O forse un invito a vedere le cose da prospettive diverse, perché tutto è più bello se osservato dalla giusta panoramica come nel caso di una mongolfiera.
Ma chi lo sa, in fondo Montanari è un autore mistico. E non lo dico io, l’ ha detto Camilleri. Io aggiungo soltanto, e non credo di sbagliare, che è davvero un bravo scrittore.

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Strane cose, domani 2014-04-27 21:00:01 joshua65
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joshua65 Opinione inserita da joshua65    27 Aprile, 2014
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Strane cose, anche oggi

Se di fronte ad un libro che non mi è piaciuto basta mettere un argine alle parole che fluiscono spontanee, limitare il senso del cinismo, aprire la valvola dell’ironia, mi trovo quasi sempre in difficoltà nel recensire un libro che invece mi è piaciuto tanto.

So che scrivere “Bello!” non è sufficiente per una recensione accettabile, anche se la voglia di essere estremamente sintetico è tanta. Se proprio devo sforzarmi aggiungo all’aggettivo il grado superlativo.

“Sapevo che questo discorso l’avremmo fatto, io e lui, e continuo a provare sollievo perché Eliana si è limitata a far saltare il tappo dei tradimenti, che fermentava da un pezzo nella sua cantina”

Danio è uno psicologo, separato dalla moglie Eliana, che non ha smesso di amare, ha un figlio con cui ha un rapporto conflittuale, o meglio un non rapporto. E’ ossessionato dalle donne, non riesce proprio a farne a meno, alcune le evita a fatica, con altre soccombe, mostrando tutta la sua fragilità.

“Dall’orgia di curve, sguardi, cascate di capelli biondi o bruni e pelle e cosce e tacchi alti picchiettanti di quando due o tre giorni sono trascorsi in voluta o distratta castità, alla quiete autunnale che si stende su di te dopo che hai goduto, e la geometria delle cose torna a ricomporsi nelle sue cadenze”

Danio è un maschio alfa alle corde, con evidente principio di senilità, verso cui si avvicina percorrendo con il freno a mano la parabola discendente della maturità. Per questo quando si imbatte per caso in uno strano diario scritto da Federica, giovane studentessa di liceo, decide di incontrarla per conoscerla, inclinando inevitabilmente il piano già instabile su cui è poggiata la sua vita.

Danio, per concludere, nasconde due segreti, due fatti avvenuti in passato che lo perseguitano, ma il secondo segreto riguarda un evento troppo recente per non scatenare l’onda anomala, l’effetto della scintilla che causa l’esplosione nell’aria surriscaldata.

Raul Montanari io vorrei incontrarlo, e credo che prima o poi lo farò, per dirgli che scrive divinamente, che non riesco a non ritrovarmi in quello che dice, che le sue storie sono coinvolgenti, i personaggi fortissimi, e che “Strane cose, domani” mi ha fatto nuotare tra le pagine.

Intanto voi fate attenzione a questo scrittore, è come la benzina per i motori a scoppio, accende l’immaginazione e libera le endorfine, crea dipendenza.

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Montanari e ovviamente non solo
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Strane cose, domani 2012-10-28 16:53:51 Sara moncalieri
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Sara moncalieri Opinione inserita da Sara moncalieri    28 Ottobre, 2012
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Strano romanzo, oggi

Uno strano romanzo, non c'è che dire.
Strano il protagonista, strana la storia, strane le "coincidenze".
Insomma, un bel po' strano il tutto.
Abbiamo Danio, il protagonista, che non fa nulla per rendersi sopportabile: uno psicologo da studiare lui stesso, un uomo freddo, capace di scaldarsi solo alla presenza, o all'idea, di una donna. O magari quando si tratta di perdere le staffe come se fosse un ragazzino senza esperienza e senza cervello. Si arrabbia e vede rosso, non connette, e fa delle cose.
Non che quanto fa sia sempre sbagliato, anzi, a volte agisce da angelo vendicatore involontario, solo che lo fa come un animale impazzito.
I drammi della sua vita, in definitiva, sono sempre il prodotto dalla sua testa calda, dalla sua totale mancanza di autocontrollo, proprio lui che è (sarebbe) uno psicologo, uno che l' animo umano lo scandaglia e dovrebbe conoscerlo come un panettiere conosce le varie tipologie di farina, e dovrebbe sapere come usarle. Mah…
Ho trovato la trama un po' assurda, anche se a ben guardare ho letto libri più campati in aria che però mi sembravano più concreti.
Non so… ho come la sensazione che qualcosa sia sfuggito, che non mi sia arrivato pienamente, qualcosa rimasto impigliato da qualche parte. Nella testa dello scrittore? O forse nel tratto di strada che va dalle pagine del libro alla mia testa?

Il romanzo è comunque ben scritto, rapido, i flashback sono ben armonizzati con il presente, i personaggi sono chiari e caratterizzati bene. Tutto formalmente a posto insomma. Ma a me i romanzi piacciono anche nella loro parte meno formale.

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Strane cose, domani 2011-07-12 16:26:30 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    12 Luglio, 2011
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Invito alla lettura di Bruno Elpis

“Strane cose, domani” si lascia apprezzare per molti particolari, al di là della storia già di per sé originale: uno psicologo, che ha commesso un inconfessato duplice omicidio, trova un diario abbandonato su una panchina. E’ una specie di messaggio nella bottiglia e appartiene a una giovane, che invoca aiuto. Da questo momento gli eventi si susseguono a cascata, verso un finale drammatico e sorprendente.
E veniamo agli ulteriori motivi di apprezzamento.
Durante la lettura di questo romanzo, ad esempio, sembra di sentire in sottofondo Miles Davis, “il divino” tanto amato dal protagonista.
E si scorge, quasi fosse un bassorilievo, una Milano dipinta con pennellate che colgono l’essenza o i particolari rionali della città: Chinatown, la Bovisa, il parco Sempione caratterizzato rispetto ai “giardini”, le zone presidiate dagli ausiliari della sosta (“creature tozze e lente!”) … la “malmostosa Milano, spazzata dal vento” o la “Milano, orrenda Milano, come ti amo da quassù!”
Nel romanzo, inoltre, abbondano le caratterizzazioni, a volte sardoniche, a volte malinconiche, spesso divertenti: come la descrizione dell’effetto parabrezza, del posteggiare a Milano, dei frequentatori dell’Esselunga o della Standa, della borghese Cristiana che tutto ha e tutto compra …
La narrazione si svolge con simmetria geometrica, scandita dalle mosse di una bizzarra partita a scacchi. Non soltanto perchè lo psicologo, omicida per fuggire a un abuso e a una prepotenza, si propone di soccorrere la giovane insidiata. Anche i complessi rapporti con familiari, amici e pazienti troveranno una loro composizione geometrica e le mongolfiere dell’incipit realizzeranno nell’epilogo un’oscura profezia di fuoco e aria: in una perfetta e tragica simmetria.

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Strane cose, domani 2009-12-08 10:35:59 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    08 Dicembre, 2009
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Danio... Danio...

Raul Montanari è stato per me una piacevolissima scoperta, è un autore che continuerò a leggere, il perchè è legato a due fattori:

1) perchè scrive bene, scrive mettendoci l'anima e lo ha dimostrato con questo libro che parla della vita e dell'anima di Danio, psicologo alle prese non solo coi problemi della "psiche" delle sue pazienti ma anche del suo armadio che custodisce segreti profondi, "stranamente confessati";

2) perchè infonde positività, senza accorare anche le storie più balorde e inconfessabili...mah..strane cose, domani!

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non solo noir, non solo triller, non solo romanzi d'amore, non solo....
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