Acqua in bocca Acqua in bocca

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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    03 Ottobre, 2013
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Doppia coppia d’assi

In genetica il crossing-over è “l'importante meccanismo di ricombinazione del materiale genetico proveniente dai due genitori, che permette una maggiore varietà nei prodotti della riproduzione sessuata” (da wikipedia!).
Questo processo si presta a ben rappresentare il mio commento a “Acqua in bocca”.

L’IMPORTANTE MECCANISMO…
Il meccanismo del crossing-over presuppone un incontro tra persone che si scambiano pezzi di genoma. Qui funziona a due livelli: quello autoriale (il binomio Lucarelli-Camilleri), quello dei protagonisti (il binomio Grazia Negro-Montalbano).
L’idea del romanzo è nata durante un'intervista ai due scrittori – correva l’anno 2005 – e si è concretizzata nei successivi cinque anni, durante i quali è avvenuto l’interscambio.
Se poi pensiamo al titolo, “Acqua in bocca”, anche questo detto presuppone un meccanismo. Quello del silenzio imposto. Ad esempio dai servizi deviati che si propongono di occultare segreti imbarazzanti. O, peggio ancora, da una donna assassina che uccide le sue vittime annegandole.
Il 27 maggio 2006, in un appartamento nel centro di Bologna, viene ritrovato un cadavere: quello di un uomo, riverso in cucina con la testa chiusa in un sacchetto di plastica e una sola scarpa. Lì vicino giacciono alcuni pesci rossi. Anch’essi morti stecchiti.

… DI RICOMBINAZIONE…
La ricombinazione avviene grazie ai protagonisti. L’omicidio è consumato a Bologna, la vittima – tal Arturo Magnifico - è di Vigata. E due più due fa quattro.
“Da: isp. capo Grazia Negro
A: dott. Salvo Montalbano c/o commissariato di Vigata
Oggetto: richiesta di informazioni su omicidio dei pesciolini rossi
Caro collega,
ti scrivo di mia iniziativa personale e senza che lo sappiano né il dirigente del mio ufficio né il questore, che, ti dico subito, non approverebbero, avendo un'ipotesi investigativa del tutto diversa sul caso in oggetto... Se un po' ti conosco e se la tua fama corrisponde a verità, sono sicura che mi aiuterai...”

…DEL MATERIALE GENETICO…
I due personaggi – che nel romanzo assumono anche l’aspetto fisico degli attori che li interpretano sul piccolo schermo: Lorenza Indovina e Luca Zingaretti - si scambiano parti del corredo genetico (acume, abilità investigative, intuito) con i mezzi più insoliti: corrispondenza informale, spedizione di cannoli e tortellini, amici di passaggio a Bologna. Per risalire all’azione dei servizi deviati che si sono serviti di una spietata donna killer. Quando la vita dei due investigatori è seriamente in pericolo, Montalbano e Grazia s'incontrano a Milano Marittima, dove organizzano una trappola nella quale dovrebbe cadere l'assassina.
Ma lo scambio di materiale genetico è anche incrocio di caratteristiche della personalità: Grazia è coraggiosa e volitiva; Montalbano è un creativo egocentrico. I due sono assai diversi, ma si completano sotto un denominator comune: l’impegno civico in nome del quale entrambi sono disposti a ricorrere a metodi poco ortodossi, trasgredendo i regolamenti.

…PROVENIENTE DAI DUE GENITORI…
I due genitori hanno stili narrativi diversi
Nella narrazione Lucarelli privilegia il punto di vista criminale e frequentemente si pone nei panni dell’assassino.
Camilleri inquadra la scena dall’angolatura del commissario, nel rapporto con il suo staffi e nella vita privata.
“Acqua in bocca” è anche il risultato di questo incontro-scontro.

…CHE PERMETTE UNA MAGGIORE VARIETA’ NEI PRODOTTI DELLA RIPRODUZIONE SESSUATA.
Sì, la varietà della fusione. Dell’ibrido. Dell’esperimento. Con una nota positiva: la destinazione dei diritti d'autore a due enti benefici.

Bruno Elpis

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lella gritti Opinione inserita da lella gritti    13 Ottobre, 2011
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Acc....!, che delusione....

Due dei miei autori preferiti... insieme! Due personaggi eccezzzzzionali! E poi la sorpresa della forma epistolare che mi ha evocato le meravigliose "Liaisons dangereuses"... Mi ci sono tuffata in questo libro!!!
Lo svolgimento della storia avviene attraverso la corrispondenza fra Montalbano e Grazia Negro a proposito di un delitto che vedrebbe implicati i due commissariati. Per non farsi scoprire talvolta i messaggi sono addirittura nascosti nei generi alimentari che si scambiano, es. i cannoli siciliani... La storia è secondaria rispetto alla personalità dei due protagonisti che fanno a gara per accattivarsi l'attenzione del lettore.

L'esperimento di far lavorare insieme Camilleri e Lucarelli - e i loro famosi personaggi - è lodevolissimo e moooolto accattivante. Però il risultato è piuttosto misero, sia per i contenuti della storia, sia per la forma. Perchè i due personaggi continuano a restare, per tutto il libro, due entità ben separate e distinte. E in effetti nella storia non si incontrano mai. Si scrivono e basta.
Ho avuto quasi l'impressione che ognuno dei due autori si sia scritta la propria parte di libro a prescindere dall'altro.

Insomma, una cocente delusione. In definitiva, il sospetto che volesse essere una mera operazione commerciale è molto forte.

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marccorazz Opinione inserita da marccorazz    15 Settembre, 2011
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..sarà, ma a me non dispiace

Sarà stata una mera operazione commerciale (non credo, visto che entrambi gli scrittori non ne hanno alcun bisogno), sarà pure una storiellina ina ina come qualcuno l'ha definita, sarà anche un racconto più che un romanzo ma.....a me è piaciuto.
Acquistandolo (e poi leggendolo) ho pensato più che altro a un esperimento, un primo contatto tra questi due mostri sacri, un piacevole diversivo.

Secondo me va preso per quello che è, senza aspettarsi nulla di trascendentale, complesso e corposo. Non sarà e non diventerà un best seller ma non credo abbia queste pretese !?!?!?!

L'espediente della forma "epistolare" (nell'era dell'high tech) per evitare intercettazioni poi....l'ho trovata molto interessante.

Speriamo che a questo primo contatto, a questo assaggio, ci sia un seguito più corposo e articolato.

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alan smithee Opinione inserita da alan smithee    06 Febbraio, 2011
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attenti a quei due...

Operazione furba, a tavolino, fatta per far soldi..certo certo...
Pero' non e' sempre cosi' scontato che due maestri del giallo italiano (e nessuno dei due ne aveva veramente bisogno, ritengo) si incontrino e decidano di unire le forze (e i loro beniamini) per dar vita ad una intricata storiella gialla, neanche tanto banale fra l'altro. E poi l'idea di condurre un indagine (e strutturare interamente un romanzo seppur contenuto) in forma epistolare e' senza dubbio l'idea piu' riuscita di tutta l'operazione, soprattutto se si pensa che in un'epoca di telefonini, sms e facebook, la scrittura via lettera e' un retaggio ormai desueto ai piu'. Montalbano e Grazia Negro ricorrono al rapporto epistolare per risolvere senza essere intercettati un complicato caso di omicidio che nasconde un'intricata storia di spie, servizi deviati, assassine procaci e pesci rossi.
Nessuno dei due scrittori rinuncia al piu' tipico cliche' dei loro rispettivi protagonisti e addirittura Lucarelli concede un cameo a quel casinaro di Coliandro che in quattro righe riesce a fare un casino degno della sua fama.
Nulla di piu' ma certamente l'occasione di svagarsi un'oretta o poco piu' con l'inedita coppia di due tra i piu' famosi e brillanti eroi italiani del noir contemporaneo.

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Lucarelli e Camilleri
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nausicaa Opinione inserita da nausicaa    26 Ottobre, 2010
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menomale che...

...menomale che l'ho preso in biblioteca!!
questo libro (lo possiamo chiamare libro? io lo definirei un raccontino) è stata sicuramente una scelta pubblicitaria per i due autori.
Sono molto delusa perché adoro entrambe gli scrittori, ho sempre comprato a scatola chiusa...ma davvero che delusione!
La storia è sempliciotta, senza un finale vero e proprio (sconclusionata), troppo breve.
L'unica cosa che mi è piaciuta è lo stile, un botta e risposta di "pizzini" e lettere formali.

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racconti
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phoebe1976 Opinione inserita da phoebe1976    15 Ottobre, 2010
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Crossover giallo

Divertente librettino estivo in cui Grazia Negro incontra Salvo Montalbano per un'indagine (e di striscio arriva anche quel figo di Coliandro) fatta di servizi segreti e pesci rossi.
La storia non è un granché, né particolarmente intricata, né coinvolgente. La sua unica particolarità è l'essere scritta tramite lettere, giornali e documenti vari, come un puzzle.
In più, il libro è davvero davvero troppo corto, non basta nemmeno per un pomeriggio in piscina a prendere il sole.

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Tanu Opinione inserita da Tanu    29 Settembre, 2010
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una simpatica lettura e niente più

Francamente un crossover un pò così, simpatico a tratti ma che non cattura il lettore. Più un divertimento per i due scrittori che per il lettore che - ricordiamocelo - paga per leggere ....
Peccato perchè Lucarelli e Camilleri sono tra i miei preferiti ed un cross-over serio tra le indagini di Montalbano e della Grazia Negro sarebbe anche una buona idea. Ma questo prodotto è alquanto deludente per i fans.

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Camilleri, Lucarelli...
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Stefp Opinione inserita da Stefp    27 Settembre, 2010
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Acqua in bocca

I due popolarissimi personaggi creato da Camilleri e Lucarelli, Salvo Montalbano e Grazia Negro, lavorano assieme in un caso misterioso di omicidio in cui sono invischiati anche i Servizi. E' la Negro a coinvolgere Montalbano. I due prima collaboreranno epistolarmente e poi si troveranno anche di persona.
Sì, senza dubbio non è cosa da poco mettere assieme i due mostri sacri del giallo italiano, i loro personaggi mantengono i loro caratteri e il libro è piacevole e divertente, originale lo scambio di informazioni via lettera. La Minimum fax con questa operazione è stata in testa alle classifiche per tutta l'estate come non le era mai successo, ma il “giallo”, la storia narrata, è veramente una storiellina ina ina. Una bella operazione commerciale.

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Giulian Opinione inserita da Giulian    15 Agosto, 2010
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Operazione editoriale più che opera letteraria

E' soltanto un divertimento letterario che, stando alle parole del curatore editoriale, è frutto di una sorta di gara fra i due autori volta a mettersi reciprocamente in difficoltà mentre sviluppavano a momenti alterni la trama.
Si legge in un momento soprattutto perché è un testo breve e piuttosto evanescente. E' un prodotto editoriale che mette in luce il mestiere dei due autori; di vera letteratura c'è ben poco.
Ne consiglio la lettura in un pomeriggio sotto l'ombrellone per scacciare la noia...

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chicca Opinione inserita da chicca    05 Agosto, 2010
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Commento

Simpatico questo romanzo epistolare nel quale Montalbano e Grazia Negro uniscono le loro forze per risolvere un'inchiesta non ufficiale. Grazia Negro sta indagando su un caso di omicidio, scopre che la vittima era originaria di Vigata, così in modo ufficioso chiede aiuto al collega siciliano.
Camilleri e Lucarelli riescono a mantenere intatte le caratteristiche dei loro personaggi, regalandoci un romanzo avvincente, ironico e molto ben assemblato. Non mancano riferimenti a fatti d'attualità, come è d'altra parte caratteristica di entrambi gli scrittori. Speriamo che questa collaborazione non rimanga un caso isolato.
Buona lettura.

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le avventure di Montalbano e/o di Grazia Negro
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mixo Opinione inserita da mixo    13 Luglio, 2010
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Bella prova di stile

Lettura assolutamente piacevole e leggera, con uno stile nuovo, nato da un gioco di scambi epistolari fra i personaggi ideati e resi famosi dai due autori. Decisamente anomalo il modo di trasmettere le informazioni con collages di ritagli di giornale e foto in una storia che non si basa su un'idea creativa ma viene creata dall'idea stessa. La Negro e Montalbano si fanno coinvolgere in un'indagine che li vede diventare bersagli e li costringe ad agire sul filo della legalità fino a risolvere l'intrigo. Simpatico l'inserimento anche della figura di Coliandro in qualità di agente coinvolto.

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    03 Luglio, 2010
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Si poteva fare meglio

Gentili lettrici e lettori, cercherò di non dilungarmi nel descrivere l'opera. Trattasi di un romanzo epistolare, scritto a quattro mani,nel quale i due protagonisti Montalbano e la Negro si ritrovano invischiati (il primo tirato dentro dalla seconda) in un affare intricato che fa riferimento ai "Servizi". E' simpatico lo stile compositivo dell'opera trattasi di lettere e stralci presi da articoli di giornale e verbali di attività di polizia giudiziaria, attraverso i quali sono ricostruite parti della vicenda, rendendo l'opera piacevole e leggera nella lettura (si legge in un'ora).
Probabilmente i due scrittori hanno voluto giocare a rincorrersi nella costruzione della trama, bellissimo l'accostamento della jam session jazzistica per descrivere il lavoro di Camilleri e Lucarelli.
Lavoro leggero e spensierato, però si poteva fare di più.
Syd

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Arcangela Cammalleri Opinione inserita da Arcangela Cammalleri    24 Giugno, 2010
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Acqua in bocca di Andrea Camilleri Carlo Lucarelli

Camilleri ha rinverdito il romanzo epistolare e insieme a Lucarelli ha dato vita ad un esperimento a dir poco originale. La genesi dell’opera è quanto mai inusuale e casuale, niente di progettato a tavolino e tanto meno nella mente dei due scrittori. Come raccontato dalla nota dell’editore Daniele di Gennaro riportata alla fine della storia, tutto ha inizio nella primavera del 2005. A Roma nello studio di Andrea Camilleri, con Carlo Lucarelli si girano le immagini di un documentario per Raitre A quattro mani prodotto da minimum fax media per parlare di letteratura poliziesca, e tra battute e rimandi di frasi tra i due scrittori, l’editore butta lì una domanda su come si comporterebbero i due personaggi letterari, l’ispettrice Grazia Negro e il commissario Salvo Montalbano, le rispettive creature di Lucarelli e Camilleri, con un cadavere in mezzo, come avrebbero interagito in un’inchiesta… E’ stato il là d’inizio di una sorta di jam session letteraria, in cui l’uno parla, l’altro ascolta in un continuo sorprendere e sorprendersi. Da una semplice provocazione azzardata di scrivere una storia, nasce in nuce una trama che tramite uno scambio epistolare, ha trasformato la jam session iniziale in una partita a scacchi senza esclusione di colpi. Il gusto del rischio, dell’imprevedibile ha preso entrambi gli scrittori, il cui cimento per il gioco ha prodotto questo libro, dal plot rimaneggiato e smontato durante la lunga gestazione, con varie interruzioni, durata ben 5 anni. "Acqua in bocca" già dal titolo e dalle prime righe di lettura assume connotazioni semantiche diverse: significato letterale e metaforico. Infatti un cadavere rinvenuto con la testa dentro ad un sacchetto di plastica e tre pesciolini rossi stecchiti vicino, apre la scena del crimine: è l’inizio di un’indagine non autorizzata che in una sorta di dialogo a distanza cioè a colpi di lettere più o meno segrete Grazia Negro e Salvo Montalbano collaborano alla risoluzione del mistero. Si dà vita al genere crossover già inaugurato al cinema con Chi ha incastrato Roger Rabbit, il cosiddetto gioco degli incontri di autori, personaggi in una stessa narrazione, in uno scarto della fantasia semplicemente siderale. Questo trucco combinatorio, o pastiche o incrocio narrativo dei due campioni letterari è un vero gioco divertente sia per gli autori sia per i lettori. Ma in barba ad ogni logica Montalbano subisce due mutazioni: una fisica, è calvo; una linguistica, parla in italiano con un cabasisi ogni tanto, tanto per non perdere l’abitudine del dialetto. L’effetto prodotto è uno “straniamento brechtiano” (Camilleri), che trasferisce il lettore in quei mondi possibili e paralleli in cui tutto può accadere. I due geniali artefici di questo puro esercizio letterario non subiscono mutazioni di stile, si alternano e si completano a vicenda in un clima narrativo che di stupefacente ha l’atto dello scrivere per il piacere di raccontare storie.

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Camilleri e Lucarelli o l'uno o l'altro.
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