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Cosa resta di noi
 
Cosa resta di noi 2015-08-04 03:18:40 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    04 Agosto, 2015
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Dov'è Anna?

“Dov’è Anna”, così s’intitolava uno sceneggiato degli anni settanta, che aveva per protagonisti due coniugi senza figli. Nello sceneggiato, la moglie scompare misteriosamente…
Anche in “Cosa resta di noi” di Giampaolo Simi i protagonisti, Edo e Guia, non hanno figli e la prima parte del romanzo è efficacemente incentrata sul dramma della sterilità di coppia (“Guia e io non eravamo capaci di metterlo al mondo”).

Guia è rampolla di un’ottima famiglia toscana, nonché scrittrice di belle speranze (“Ora Guia è in una pizzeria di Trastevere a parlare del suo prossimo libro con Franz Donati. Io sono qui, al mare d’inverno, e c’è solo un odore freddo di muffa e di legno umido”); Edo vive per lei (“Non ho più affittato la cabina dodici…”) e amministra la stazione balneare dei suoceri: il bagno Antaura (“Aura è … lo spirito vitale. Antaura è il suo opposto").

Poi Edo conosce Anna e, provocato dall’amico-bagnino Diego o forse perché afflitto dalla crisi coniugale, si concede una scappatella. Lo stesso giorno, Anna sparisce nel nulla (“Dal pomeriggio del 14 febbraio Anna Di Fosco svanisce nel nulla senza un motivo apparente, senza lasciare dietro di sé un biglietto o un indizio, nemmeno un’impronta sulla neve caduta per San Valentino”).

La scomparsa scatena la curiosità dei mass media, sempre pronti ad approfittare di ogni occasione per spettacolarizzare il dolore.
Come nel titolo dello sceneggiato, dov’è Anna? Si è ricostruita una vita felice in un posto lontano o è vittima di un femminicidio compiuto da Giangi, comico da strapazzo ed ex amante della donna scomparsa, che ha reagito in malo modo nel vedersi respinto?

Il noir è sorretto da un buon ritmo, da trovate narrative accattivanti (su tutte, quelle di una lettera manoscritta da Anna) e dal sarcasmo amarognolo con il quale Giampaolo Simi sbeffeggia gli aspetti deteriori della società contemporanea, nella quale i rapporti sembrano esistere in ragione della loro dimensione economica, televisiva o social…

Bruno Elpis

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