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Lissy
 
Lissy 2020-07-01 22:01:11 ALI77
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
ALI77 Opinione inserita da ALI77    02 Luglio, 2020
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MONTAGNA: TRA PAURA E SUGGESTIONE

Siamo nel 1974 nel Sud Tirolo e conosciamo Marlene una giovane ragazza di 22 anni che è sposata con Herr Wegener, uno degli uomini più importanti e pericolosi della zona.
La donna è cresciuta in un maso e in una famiglia molto povera e questo matrimonio le ha permesso di condurre una vita più tranquilla, almeno dal punto di vista economico.
Marlene decide di scappare dal marito, lo deruba e se ne va via, ma quello che sottrae non è solamente del denaro ma qualcosa di più prezioso, che scatenerà l'ira di uomini ancora più potenti e spietati di Wegener.
Durante la fuga, la ragazza avrà un incidente e viene aiutata da Simon Keller, un Bau'r, un contadino e cacciatore sui sessant'anni che vive da solo in montagna, in un maso isolato dal resto del mondo.
Inizia così la ricerca della ragazza da parte di Herr, che si sente deluso e amareggiato da quello che Marlene gli ha fatto, lui amava veramente la moglie ma possiamo dire lo stesso di lei?
Per cercare Marlene viene ingaggiato l'Uomo di fiducia, un feroce assassino di cui non sappiamo l'identità o altre notizie su di lui, l'autore ci dice solamente che è bello come un attore di Hollywood. Però i pericoli per la donna, possono essere più vicini di quanto lei sospetti...

"L'autocontrollo era stato per anni il suo vanto. Nervi saldi e sangue freddo l'avevano portato a comandare su ciò che, segretamente, avevano battezzato «l'impero». Un impero pronto a spiccare il balzo che, questo era il piano, gli avrebbe permesso di elevarsi dal rango di uomo di fronte al quale ci si toglie il cappello a uomo al cui cospetto è obbligatorio genuflettersi."(cit. pag. 15)
Al di là della trama, il romanzo mi ha lasciata in alcuni punti un po' perplessa.
All'inizio del libro ho fatto un po' di fatica ad entrare nella storia, la narrazione è stata molto lenta però i capitoli brevi mi hanno aiutato a continuare la lettura.
Ho trovato l'ambientazione ben descritta e curata nei dettagli e in alcuni casi, ho avuto la curiosità di andare ad approfondire alcuni termini che non conoscevo.
Sicuramente dopo aver letto il libro, vorrei andare a visitare i luoghi che l'autore ha descritto.
"Mancava il libro. Quel libro. Il suo libro. Le fiabe dei fratelli Grimm.L'unico oggetto che Marlene aveva portato con sè dalla dei genitori a quella del marito." (cit pag. 17)
Nel complesso mi sono piaciuti i dialoghi che ho trovato buoni e verosimili, ma quello che non mi ha soddisfatta a pieno è stata la costruzione dei personaggi e la loro evoluzione.
Partiamo dal fatto che ci sono moltissimi personaggi e alcuni non vengono approfonditi, anche se dovrebbero avere un ruolo "importante" nella vicenda, rimangono ai margini della storia. Sono stati un po' trascurati dall'autore.
Sembra quasi che ogni personaggio sia sull'orlo del delirio, in alcuni punti li ho trovati un po' sopra le righe e alquanti artificiali.
Marlene, dovrebbe essere la protagonista della storia, io l'ho trovata un personaggio alquanto antipatico e una ragazza priva di sentimenti che, dopo aver vissuto con un criminale per anni, scopre qualcosa di importante e decide improvvisamente di scappare.
Prima lo sposa per avere una vita migliore e poi alla prima occasione se ne va via lasciandolo nei guai, rubando qualcosa che non appartiene solo al marito. Sa bene, che compiendo questo gesto, le conseguenze non ricadranno solo su di lei e il marito, ma anche su altre persone.
"No Marlene, nonostante smalto, abiti e Mercedes, non era e non sarebbe mai stata una ragazza di città." (cit. pag. 71)
Herr Wegener ci viene descritto come un uomo spietato e che non guarda in faccia a nessuno, ma davanti ai sentimenti lui cambia e troviamo una sorta di "pentimento" per quello che fa e che ha fatto. Anche se non è un personaggio positivo credo sia il più riuscito del romanzo, però l'autore disegna per lui un percorso diverso da quello che io mi ero immaginata.
"Nutriva un sentimento ambivalente nei confronti delle occhiate. Da una parte se ne compiaceva. L'invidia rendeva forti. Marlene era come un gioiello, la dimostrazione vivente della sua grandezza." (cit. pag.50)
L'Uomo di fiducia è personaggio a mio avviso inutile che non lascia nulla alla storia, capisco solo che è bello come un attore ma questa descrizione è troppo superficiale per delineare il profilo di questa persona. Essendo un killer mi aspettavo che lui fosse molto più spietato e cinico ma non è stato così.
"Tuttavia, fino a quel giorno Wegener non aveva mai preso in considerazione la possibilità che Marlene fosse attratta da un altro uomo. Non solo perchè era certo che lei l'amasse davvero, ma perchè lui era Herr Wegener, non un tizio qualsiasi. Nessuno sano di mente avrebbe fatto la corte a sua moglie." (cit pag. 50)
Simon Keller è un uomo che sicuramente ha avuto un'infanzia difficile e soffre di gravi problemi a livello psicologico, ma anche il suo personaggio l'ho trovato troppo esagerato.
"L'uomo è programmato per alzare sempre la posta in gioco. E fa parte della sua natura anche la noia che segue la passione." (cit. pag. 60)
Il titolo del romanzo però introduce un altro personaggio che in realtà è un animale, la scrofa "Lissy",devo dire che c'è stato un punto nel romanzo che mi ha davvero inquietato e riguardava proprio lei.
Tutti questi personaggi hanno un ruolo importante nella storia ma alcuni non sono stati approfonditi a sufficienza, come all'interno del romanzo sono stati introdotti troppi temi che hanno sicuramente portato un po' di confusione. In alcuni punti, l'autore si sofferma su alcune comparse che a mio avviso non centravano nulla, dopo la loro breve apparizione non se ne è più saputo niente.
“Quattro giorni.Un’eternità.Marlene poteva essere ovunque.Il pensiero lofaceva sentire un animale in gabbia.” (pag.116)
Il finale l'ho trovato troppo sbrigativo e troppo "banale" passatemi il termine, mi aspettavo qualcosa di più, più una conclusione da commedia rosa che da thriller.
Un altro punto da chiarire è il genere, è un thriller come è stata catalogato? La risposta per me è un ni.
Non c'è sicuramente l'aspetto della suspense e il ritmo alcune volte è troppo lento per essere un thriller, tra l'altro qui troviamo la criminalità organizzata, io non amo particolarmente i libri che parlano di questo.
“La sua vita non era altro che una serie di menzogne. Menzogne su menzogne.” (cit. pag. 157)
I capitoli brevi aiutano la scorrevolezza della lettura, ma non ho trovato alla fine del capitolo i cliffhanger, che avrebbero lasciato il lettore con la curiosità di sapere come sarebbe finita l'azione, che era stata interrotta sul più bello.
In questo libro, avrebbe aiutato l'utilizzo del prologo per creare delle aspettative nel lettore, mentre il primo capitolo presenta solo queste parole "-Dolce Lissy, piccola Lissy.
“[…]Che non era giusto chiedergli di rinunciare all’unica creatura cui fosse mai riuscito a dare amore. Che ci doveva essere un altro modo per tornare indietro e rimediare.” (pag.125)
Pertanto, questo romanzo lo possiamo considerare come una storia a tinte crime, con un'ambientazione molto intrigante e con degli elementi di thriller e di mistero, di soprannaturale e di leggendario.
Non mi sento di consigliarlo perché ci sono troppe cose poco coerenti a partire dai personaggi, dalla loro evoluzione, agli eventi che accadono durante la narrazione.
Lo stile dell'autore, togliendo i primi capitoli, ti invoglia a continuare la lettura ma a mio avviso verso la fine, il romanzo si perde un po'.
Mi aspettavo di più è un vero peccato!

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