Dettagli Recensione

 
Caduta libera
 
Caduta libera 2013-05-30 20:45:03 upsilamba
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
upsilamba Opinione inserita da upsilamba    30 Mag, 2013
Top 1000 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

il vuoto della guerra

Questo libro è una testimonianza dell'assurdità e dell'atrocità della guerra, testimonianza che ci arriva direttamente da chi, suo malgrado, la guerra l'ha dovuta vivere, subire ed agire. Nicolai Lilin usa un linguaggio crudo e spesso brutale per descrivere la follia di una guerra decisa "ai piani alti del potere", i cui veri motivi sembrano essere perlopiù oscuri a chi combatte, rischiando la vita tutti i giorni. ll protagonista di questo romanzo aveva solo diciotto anni, quando è stato costretto a partire per il servizio militare nel gruppo dei sabotatori dell'esercito russo durante la Seconda campagna cecena, come tanti giovani, chiamati a rispondere al servizio militare, è stato strappato dalla propria vita e mandato, come carne al macello, nell'inferno della guerra, che appare come una dimensione "altra" rispetto alla realtà: un non-luogo con le proprie leggi, con il proprio linguaggio, nel quale non c'è spazio per l'umanità, ridotta a mero istinto di sopravvivenza attraverso la distruzione del nemico. Il nemico perde la propria identità, cade nell'anonimato, diventando materia da distruggere, "monumento" da esibire. Ma cosa accade nella mente di un giovane soldato, risucchiato nel marcio della guerra, costretto ad uccidere per vivere? E' proprio la risposta a questa domanda che si può leggere tra le righe di questa lucida testimonianza: la mente sembra disorganizzarsi, in modo tale da percepire meno emozioni possibili, da pensare meno pensieri possibili, per salvare sè stessa dalla disintegrazione. Senza emozioni e senza pensieri c'è il vuoto e la guerra fuori diventa guerra interiore, distruzione interiore, il soldato per salvarsi non può sentire la paura, la disperazione, il disgusto, può sentire solo il vuoto e agire, agire in fretta e salvarsi. Questa perturbante sensazione di vuoto è descritta molto bene: "Io guardavo in alto e il cielo sembrava vuoto, tutto quanto sembrava vuoto. Mi sentivo abbandonato, solo, intrappolato in un posto maledetto dal quale non esisteva possibilità di ritono", la guerra diventa quindi una condizione interna dalla quale forse non esiste possibilità di ritorno, anche se si riuscisse a ritornare fisicamente a casa.
Questo libro racconta verità scomode e atroci che denunciano per esempio l'uso delle mine anti-uomo nell'esercito russo e le torture sul nemico rimaste impunite. Leggere questo romanzo permette una riflessione profonda sulla guerra, riflettere, pensare è l'unica arma che abbiamo contro quel grande vuoto che è la guerra.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La cerimonia dell'addio
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante