Dettagli Recensione
De Carlo è Narciso
Pretenzioso.
E’ l’aggettivo che addebiterei a questo romanzo.
De Carlo sembra sfidare se stesso e il lettore in quello che appare come il tentativo di scrivere il Grande Romanzo Italiano.
Sembra quasi di avvertire tra le righe il suono della sua voce che sussura “Lo vedi?Lo leggi quanto sono bravo?”
Pretenziosa è la mole:921 pagine.
Pretenzioso è lo stile:quattordici registri diversi,uno per ogni personaggio a cui si aggiunge la violazione di regole grammaticali di base (nello specifico l’utilizzo delle virgole) a voler dimostrare che lui può permetterselo.
Pretenziosa la trama:incidenti,assassini,tradimenti,divorzi,scandali della finanza internazionale,terremoti ed eruzioni.
A tutto questo va aggiunta la vanità individuale:De Carlo ci agguanta e trascina in lunghe pagine di personale critica politica (riconoscibilissimo Berlusconi dietro la figura del premier Buscaratti) e di critica sociale (Facebook,Twitter e Internet in generale che hanno tolto spazio e tempo ai rapporti sociali).
Altrettanto vasti sono gli sfoggi di cultura.Vari gli episodi storici infilati a destra e a manca,per non parlare dell’utilizzo di molte lingue:inglese,francese,spagnolo,tedesco e russo.
Tutte rigorosamente non tradotte.
Ed è chiaro allora il fastidio che si percepisce in questo perenne esercizio di stile.
La scelta di procedere nella lettura finisce per diventare semplicemente la voglia di andare a vedere fin dove l’autore si spinge.
La cosa assurda è che a parte un eccesso di inverosimilità nella trama,sarebbe anche un buon romanzo.
Perché De Carlo è bravo!
Ma si è trasformato in Narciso:troppa adorazione per se stesso ha finito per farlo annegare nel mare di Tari.
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Odio i narcisi non fiori...
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