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Il privilegio di essere un guru
 
Il privilegio di essere un guru 2015-02-11 10:31:59 Vita93
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vita93 Opinione inserita da Vita93    11 Febbraio, 2015
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Storie di un trasformista

“Il privilegio di essere un guru”, datato 2004, è il terzo romanzo dello scrittore genovese Lorenzo Licalzi.

Il protagonista è Andrea Zanardi, infermiere ultra-quarantenne presso un ospedale di Genova, che si paragona in tutto e per tutto al divo Tom Cruise. Soltanto tre particolari li differenziano: la professione, il luogo di residenza e la moglie (all’epoca) Nicole Kidman.
Ma se solo la Kidman lavorasse nel suo stesso ospedale, Andrea giura che sceglierebbe lui e non il celebre attore.
Con questa divertente premessa, Zanardi ci trascina nel suo mondo.
Uno stile di vita semplice, dove l’unico obiettivo irrinunciabile è finire a letto con quante più donne possibili. Ritiene di avere una tattica infallibile, valida per qualsiasi essere femminile incontrato: assecondarne passioni, passatempi, inclinazioni. Un trasformista. Diventa un timido single imbranato al mercato della frutta immerso tra esperte casalinghe, si professa no global irriducibile per conquistare una fotografa durante il G8. Ma quando incontra Maria, fanatica di cibi biodinamici e filosofie orientali, la conquista sarà più dura del previsto.

"Il privilegio di essere un guru" è un romanzo intriso di ironia ed originalità, sebbene il tema del single dongiovanni che incontra una donna capace di spezzare la sua routine sia argomento ampiamente affrontato dalla commedia, sia essa cartacea o cinematografica.
Il linguaggio veloce ed imprevedibile di Licalzi, unito ad un protagonista che, per quanto furfante ed abile raggiratore, suscita immediata simpatia, rendono il libro sempre piacevolmente scorrevole e divertente, tra situazioni comiche e personaggi secondari ben tratteggiati.

Il romanzo ironizza sulla tendenza moderna a considerare tutto ciò che è vagamente orientale, dalle filosofie all’alimentazione, come puro, incontaminato e portatore di salute, rispetto agli usi e costumi del corrosivo Occidente.
È un’ironia intelligente, che non giudica con sentenze dirette, limitandosi a mettere in comico risalto le contraddizioni di alcune sub-culture che spesso, sotto la guida di presunti guru e santoni, apportano ben pochi reali benefici.
Attraverso Zanardi, Licalzi si fa portavoce di una storia tutta al maschile, ma non maschilista come potrebbe sembrare in superficie.
L’umorismo non risparmia nessuno, personaggio principale compreso.
Emblematico il fatto che per quanto Andrea si proclami seduttore infallibile, le fatiche ed i tempi con cui riesce a raggiungere il "bersaglio" sono inversamente proporzionali alle abilità che sostiene di avere.

"Gli uomini sono cacciatori: magari non sparano, ma la mira la prendono sempre".

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