Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Un caso speciale per la ghostwriter
 

Un caso speciale per la ghostwriter Un caso speciale per la ghostwriter

Un caso speciale per la ghostwriter

Letteratura italiana

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Per Vani le parole sono importanti. Dal modo in cui una persona le pronuncia, dalla scelta di un termine, riesce ad intuire le abitudini o le manie di chi le ha usate. In questo è una maestra perché Vani è una ghostwriter. Da anni entra in empatia con gli scrittori e riempie le loro pagine bianche di storie, articoli, saggi che sembrano nati dalla loro penna. Una capacità innata che l'ha fatta entrare nel mondo editoriale. Per questo deve ringraziare anche chi per primo ha capito la sua bravura: Enrico, il suo capo. Non sempre si trovano d'accordo, ma Vani gli deve molto. Ecco perché, anche se non vorrebbe mai ammetterlo a sé stessa, ora è preoccupata per lui. Da quando si è lasciato sfuggire un lavoro importantissimo è sparito: non risponde alle chiamate, non va agli appuntamenti e nessuno sa dove sia. Vani può però contare sull'aiuto di Berganza, l'affascinante commissario che ha sempre un libro giallo in mano e a cui è sempre più legata. Insieme si mettono sulle tracce di Enrico. Tracce che li portano in circoli letterari e incontri di lettura dove si parla di Lewis Carroll, Stephen King e Arthur Conan Doyle. Tappa dopo tappa Vani e il detective scoprono segreti del passato dell'uomo che non avrebbero mai immaginato. E soprattutto capiscono che Enrico ha bisogno del loro aiuto, ora più che mai.



Recensione della Redazione QLibri

 
Un caso speciale per la ghostwriter 2019-05-12 16:04:18 Chiara77
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Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    12 Mag, 2019
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Le cose cambiano

Quinto capitolo di avventure per la ghostwriter Vani Sarca.
Enrico Fuschi, antipatico ed insopportabile editore capo delle prestigiose Edizioni l'Erica, è scomparso. Vani, il commissario Berganza, Riccardo, la storica segretaria di Enrico, Antonia, e l'improbabile redattrice ancora in fase di stage, Olga, sono preoccupati da morire. Vani, in particolare, è scossa dal senso di colpa. Enrico si sarà suicidato? Ma dove sarà andato a finire? Fra una falsa pista ed un'intuizione geniale, Vani e Berganza intraprenderanno una informale ma serratissima caccia alla persona scomparsa, che li porterà fino a Londra e poi nelle Langhe, ma soprattutto li condurrà a scoprire le motivazioni passate che hanno spinto Enrico a diventare quello che è, ossia una persona estremamente antipatica ed insopportabile ma capace di compiere gesti di generosità e bontà.
Alice Basso costruisce quest'ultimo romanzo della serie facendo funzionare magistralmente il meccanismo che combina ironia e suspense, che è stato alla base di tutta la serie con protagonista la ghostwriter Vani Sarca. Mentre però leggendo il romanzo precedente, “La scrittrice del mistero”, avevo avuto qualche perplessità rispetto al modo in cui nella storia principale veniva ad essere inserito il giallo, stavolta mi è sembrato che tutto si incastrasse in modo perfetto. Quest'ultimo romanzo mi ha convinta pienamente, l'enigma da risolvere invoglia la lettura e nello stesso tempo fa un affondo significativo nella vita di uno dei personaggi principali della narrazione. Il lettore è coinvolto, è tenuto col fiato sospeso, vuole sapere come andrà a finire e intanto si lascia intrattenere dalla prosa brillante e squisitamente ironica di Alice Basso. Se siete alla ricerca di un thriller o di un giallo intricato e dalle atmosfere noir però tenetevene alla larga, perché una delle caratteristiche principali di questo romanzo è l'umorismo.
Ormai Vani non è più quella di un tempo, quella che si lasciava scivolare tutto addosso, l'asociale alla quale non importava (almeno apparentemente) di niente e di nessuno. L'abbiamo seguita nel corso di questi romanzi e l'abbiamo vista intessere relazioni importanti. Ha trovato il vero amore dopo una brutta delusione, ha trovato dei veri amici. Ha formato ciò che può essere chiamato “famiglia”, anche se non con i suoi consanguinei – eccetto sua sorella Lara, con la quale ha ritrovato un certo legame. Adesso è il momento di cambiare, di evolvere: nella vita, come nei romanzi d'avventura, le cose cambiano. A volte il cambiamento fa soffrire, non ci piace, ci mette a terra, ma bisogna imparare ad accettarlo e affrontarlo senza eccessiva paura, cavalcando l'onda e non facendocene sommergere, soltanto così la trasformazione può essere positiva e portarsi dietro bellissime novità.
Un romanzo da leggere tutto d'un fiato, capace di far trascorrere delle ore piacevolissime fra risate e una genuina voglia di sapere come si concluderà la vicenda. A impreziosirlo agli occhi di un appassionato di letteratura, il fatto che sia anche un libro che parla di libri in modo colto, brillante e divertente. Ci mancherai, Vani Sarca!

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Un caso speciale per la ghostwriter 2022-06-04 16:09:57 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    04 Giugno, 2022
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INCONFONDIBILE SARCA-STYLE

anche tutto il contorno dei personaggi secondari, o meglio, i personaggi sono sempre i medesimi, ma cambiano le interconnessioni tra loro e quindi anche le relazioni interpersonali e quindi l’effetto gruppo ne risulta indubbiamente potenziato. Il Sarca-style resta invece inconfondibile, anche se per parte della storia rimane comunque sottotono rispetto a come eravamo abituati. La missione di Vani è quella di aiutare il suo ex capo Enrico, restituendogli un se stesso migliore. Attraverso una porta socchiusa, da cui comincia a cercare, Vani intravede una crepa e, da quella, via via articola il suo progetto. Come sempre il Commissario Barganza, che sembra sempre un passo indietro, risulta essere decisivo, soprattutto in alcuni momenti. E, visto il finale dell’episodio, sono certa di un nuovo rilancio verso nuove strade da percorrere. E sono anche certa che la protagonista, che ha il dono di capire i moti emotivi delle persone, riuscirà a lasciarsi andare ed a capire se stessa sempre di più.

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Un caso speciale per la ghostwriter 2020-01-09 09:41:19 martaquick
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martaquick Opinione inserita da martaquick    09 Gennaio, 2020
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TUTTO CAMBIA, MA L'ORIGINALITÀ DI ALICE BASSO RIMA

Il quinto romanzo di Alice Basso mi conferma che è una scrittrice di talento, originale, colta e anche ironica.
Sono davvero felice di aver letto questa sua serie di libri sulla ghostwriter Vani Sarca.
Questo volume (presumo ultimo e lo spero perché sarebbe una conclusione perfetta) vede la nostra protagonista alla ricerca del capo Enrico Fuschi, sparito alla fine del quarto volume dopo aver fatto un grandissimo gesto che però gli è costato la carriera.
Diciamo che la parte della ricerca di Enrico, con dei flashback riguardanti l'infanzia di quest'ultimo, l'ho trovata piacevole ma non appassionante come la seconda parte del romanzo dove Vani, una volta ritrovato il suo capo, si prodiga a ridargli una vita che merita di essere vissuta davvero.
Alice Basso si muove con maestria tra la trama principale e la parte riguardante la vita personale di Vani, tanti cambiamenti la aspettano e la spaventano, lei sempre abituata a mettere uno scudo tra sé stessa e il genere umano.
Ci pensano le persone attorno a lei ad abbattere definitivamente questa barriera..tutto leggermente sentimentale per gli standard dell'autrice ma senza mai sconfinare del melenso.
La conclusione del romanzo è stata il tocco finale ad una storia durata cinque volumi, piena di sfaccettature, di momenti divertenti, di citazioni letterarie e di tanto altro. Solo per le ultime 10 pagine di questo volume vale la pena iniziare il primo romanzo!
Complimenti alla scrittrice, spero pubblicherà nuove storie con nuovi altrettanto appassionanti protagonisti.

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Un caso speciale per la ghostwriter 2019-05-10 12:14:33 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    10 Mag, 2019
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Enrico dove sei?

In questo maggio meteorologicamente ballerino Alice Basso torna in libreria con il quinto capitolo dedicato alle avventure di Vani Sarca, la ghostwriter e investigatrice più eclettica e amata del momento. Questa volta le doti della nostra eroina saranno impiegate per la ricerca di una persona scomparsa a lei molto vicina: Enrico Fuschi. Eh sì, perché il capo delle prestigiose Edizioni L’Erica, circa dieci giorni prima dei fatti attualmente narrati ha fatto un qualcosa (che non preannuncio onde evitare spoiler per chi ancora non avesse avuto modo di leggere il volume precedente) che non permetterà più alla scrittrice di appellarlo quale uomo dalla stronzosità mastodontica, dalle scelte editoriali alquanto discutibili nonché individuo fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i registratori di cassa, perché, semplicemente, Fuschi ha rinunciato a un affare milionario e lo ha fatto proprio ed esclusivamente per la sua protetta, per non distruggerle la vita. Il consiglio d’amministrazione della casa editrice non ha preso bene questa decisione ed Enrico ha ben pensato di uscire di scena sparendo nel nulla (e sotto il naso della trentaquattrenne romanziera fantasma e del commissario Berganza), così come se nulla fosse, in maniche di camicia, senza giacca, chiavi, telefono o portafogli. Ha imboccato la porta di casa e da quel momento nessuno lo ha più visto e/o ha saputo nulla di lui. A questa prima storia, se ne contrappone una seconda che ha inizio nel ’92 e che ha come protagonisti una giovane ragazza dalle treccine bicolore e un ragazzo avvezzo alla lettura ma affatto educato ad essa.
Con grande maestria la Basso tesserà e intreccerà le fila di entrambe evolvendone le rispettive trame onde giungere ad un epilogo godibilissimo e a doppia interpretazione perché rappresenta una svolta per tutti i protagonisti presenti all’interno della saga, in senso positivo o negativo. Può tradursi in un finale che effettivamente conclude la serie o in un finale che costituisce un giro di boa, un cambio di rotta verso un nuovo spartito e un nuovo registro narrativo. Questo, però, lo scopriremo solo con il tempo e dipenderà in gran parte dalla fantasia della milanese e della sua voglia di continuare a scrivere o meno su questa già intessuta e sfruttata pentalogia. Per ora non possiamo far altro che goderci questo episodio con tutte le sfaccettature, i colpi di scena e le risate che la sua inconfondibile penna sa regalarci.
“Un caso speciale per la ghostwriter” è un romanzo gradibilissimo, ben costruito, solido, curioso, magnetico, avvalorato da quello stile narrativo e da quei personaggi che è sempre un piacere ritrovare. Una riconferma.

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