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Le ombre di un romanzo in precario equilibrio.
Mandorla è una bambina alle prese con le proprie famiglie. Sì, perchè Mandorla ha tante famiglie, che se da una parte si prendono cura di lei, dall'altra si mostrano con tutte le loro fragilità. Maria, la sua madre naturale, muore, portandosi con sè un segreto. Lascia una lettera: il padre di Mandorla si nasconde dentro uno degli appartamenti di Via Grotta perfetta 315, che lei stessa amministrava. La storia della piccola Mandorla però ha del surreale. I condomini non decidono infatti di sottoporsi al test del DNA, bensì stabiliscono all'unanimità di adottare la bimba tutti insieme. "Dobbiamo ancora organizzarci. Di fatto qui, nel condominio. Ospiteremo quella piccolina un po' per uno, stando ben attenti a che non si sballotti troppo, povera stella".
E così di fronte agli occhi prima innocenti poi sempre più consapevoli della protagonista - che nel frattempo cresce e si innamora, nonostante non riesca a sentirsi mai come gli altri della sua età - si presenta un'umanità variegata, afflitta dai problemi odierni, vittima chi di un'eccessiva solitudine, chi di un marito non troppo fedele perchè ambizioso e chi in lotta per l'integrazione nella società. Spostandosi di piano in piano, Mandorla ricerca nei piccoli gesti dei condomini l'identità negata del padre. Tra i candidati Samuele Grò, regista di ben poco successo e marito infedele, Michelangelo Arca, migliore amico di Maria nonchè dichiaratemente omosessuale - Mandorla si troverà ben presto coinvolta in un Gay Pride -, Lorenzo Ferri, abile scrittore con atteggiamenti nichilistici e infine l'Ingegner Barilla, padre di famiglia ma al tempo stesso uomo che farebbe sentire sicura ogni donna al suo fianco. Ma chi è realmente il padre di Mandorla? Alla lista si deve aggiungere Gianpietro Costanza, ex alunno della signora Polidoro, la zitella del primo piano tutta casa e chiesa, che "forse per noia forse per curiosità" potrebbe aver fatto l'amore con la madre.
La vicenda gira intorno al medesimo quesito, fino ad un finale che per quanto possa lasciare basiti molti - "Il corriere della sera" ha addirittura osato usare il prestito inglese knockout - risulta ancora più surreale della storia stessa. Nonostante non abbia alcuna pretesa di veridicità, il romanzo si lascia leggere fino all'ultima pagina, stimolando talvolta - ma non sempre come dovrebbe - la curiosità del lettore. Purtroppo Chiara Gamberale non riesce mai ad andare a fondo delle problematiche che affligono i propri personaggi, così come non riesce a munirsi della giusta profondità per descrivere condizioni in bilico. I suoi personaggi sono talmente prevedibili che rasentano la macchietta e le situazioni - al di là dell'irrealtà della vicenda principale - non sono mai descritte pienamente. Rimane un gusto di insoddisfazione, dovuto ad eccessive interruzioni del racconto, interruzioni appunto che non verranno mai riprese, ma che rimangono lì, in sospeso. Lo stile è moderno e fresco, anche se il romanzo è condito da parolacce e da ridondanze che a lungo andare risultano fastidiose (un'intera pagina ricoperta dalla medesima parola, per intenderci, è fastidiosa). Tutto sommato, è consigliabile per chi vuole una lettura non troppo impegnata, da portare sotto l'ombrellone nei caldi pomeriggi che oramai sono alle porte.
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buonissima giornata!
Visto che ce l'ho in casa magari domani iniziero' questo, adesso sono proprio curiosa.
Mi piace che dici che la mia interpretazione è curiosa!! :) La mia opinione è data anche da un altro elemento.. Prima di questo avevo letto "La zona cieca" della Gamberale, che ha come protagonisti Lidia e Lorenzo. Leggendo "le luci nelle case degli altri" alcuni particolari della loro burrascosa storia sono menzionati, ma se non leggi apputno "La zona cieca", non sai veramente cosa li ha portati al punto in cui sono. Per questo dico che è uno sguardo gettato dentro una finestra, che coglie degli aspetti, si fa delle opinioni ma poi in realtà tralascia chissà quante cose importanti.
Si potesse sempre discutere così di libri!! :)
Mi piace proprio scambiare opinioni!
Quindi, cosa stai leggendo ora così posso andare a leggerlo pure io?
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