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Il corpo umano
 
Il corpo umano 2013-03-15 13:54:50 ChiaraLotus
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ChiaraLotus Opinione inserita da ChiaraLotus    15 Marzo, 2013
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Come se fossero i nostri amici

Lo scorso novembre, un ragazzo residente nel paese vicino alla mia città - Tiziano Chieriotti - fu ucciso in Afghanistan durante una delle cosiddette “missioni di pace”.
Mentre i telegiornali decantavano la notizia dell’ennesima strage, su facebook imperversavano commenti qualunquisti “un mercenario, la sua vita non valeva niente” e le solite (pardon!) stronzate figlie di un’Italia ancora poco abituata a trattare come persone chi sceglie un lavoro tanto controverso.
Queste parole vuote e inutili mi facevano imbestialire, poiché mi sentivo profondamente colpita per la vicenda. Ho sempre considerato la vita umana un valore fondamentale. Sono iper-sensibile davanti alle morti di persone giovani.
Proprio nello stesso periodo, mi trovai a leggere questo libro. Era uscito da pochissimo e mi sentii… come dire? Mi sentii capita da Paolo Giordano e dalla sua profonda ed innata capacità di descrivere questi soldati in primo luogo come uomini.
L’autore torinese ha mostrato tutta l’umanità di questi giovani che, invece di andare ad ubriacarsi nelle discoteche, scelgono di rinunciare ad agi e comodità per scivolare in un mondo ostile e perverso. Un mondo destinato a cancellare ogni forma, ogni residuo di dignità.
Spesso i medioman che tanto blaterano concepiscono i giovani soldati come una massa informe. “Il corpo umano” aiuta a vedere oltre il pregiudizio e a comprendere che dietro le divise esistono delle STORIE. Storie vere o verosimili, che meritano di essere raccontate. Ciascuno ha i propri desideri, le proprie motivazioni. Ciascuno ha soprattutto un passato in stand-by rinchiuso nel congelatore nell’attesa di avere finalmente la forza per guardarlo in faccia.
Ho sempre amato i romanzi corali soprattutto per la loro capacità di evidenziare le molteplici sfaccettature dell’umano. E questo libro ci è riuscito benissimo, ponendo l’accento sul conflitto fra i due mondi a cui i ragazzi si sentono di appartenere. Le mogli, i figli e le mamme rimaste a casa vivono nei loro cuori e nel fango buio delle loro tende cercano di ricostruire una parvenza di quotidianità fatta di scherzi camerateschi, visite a prostitute e chat su internet.
Ietri, Cederna, Egitto e gli altri potrebbero essere i nostri fratelli, i nostri amici, i nostri vicini di casa. E leggendo queste pagine è impossibile non sentirli vicini.

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Commenti

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Si' si' penso proprio che lo leggero'. :-)
Io non vedo tutto quest'accanimento contro chi sceglie la vita di soldato. Prova a leggere i reportage degli inviati di guerra, che non blaterano ma raccontano storie vere rischiando la pelle, e cerca di rispettare anche il loro lavoro, che non è certo pagato a peso d'oro come quello dei militari.

16 Marzo, 2013
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Ci sono i giovani che scelgono di fare i soldati professionisti, e vanno armati fino ai denti(?) a fare le missioni di pace(?) per un lauto stipendio(giustamente , visto che corrono un rischio) e sono consapevoli di cosa vanno a fare, e nessuno li obbliga! Ci sono come dici tu i giovani che vanno a ubriacarsi in discoteca.Ma ci sono soprattutto i giovani poi che lavorando muoiono in percentuale molto superiore ai soldati in missione, per stipendi da fame, e nel più completo silenzio. Chi sono i veri eroi?

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16 Marzo, 2013
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Cari Cristina e Valeg, io non sto esprimendo giudizi di merito dicendo chi è meglio o chi è peggio, sinceramente dico che "sputtanare" la vita di un ragazzo di 24 anni come fanno i beceri qualunquisti è veramente pessimo ... La vita di un soldato vale come quella di un operaio, di un professore o di un inviato, perchè è VITA!!! Se leggo frasi del tipo "si è meritato di morire" (e giuro che l'ho letta) mi incazzo perchè ci vuole rispetto a prescindere da quello che uno fa. Vi auguro di non dover mai perdere nessun conoscente in guerra. Cordialmente.
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16 Marzo, 2013
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Ho letto i reportage degli inviati e non solo. Mi sa che avete frainteso il mio discorso. Non stavo esprimendo un giudizio di merito ma stavo parlando, più in generale, del valore della vita. Perdonami, ma se io leggo frasi del tipo "si meritano di morire" inorridisco, tutto qui. Spesso la gente tende a dimenticarsi che dietro la divisa c'è una persona. ... il tutto senza esprimere un giudizio di merito su chi meriti di più la menzion d'onore :)
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16 Marzo, 2013
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Ciascuno di noi è un eroe a modo suo. Mi domando perchè noi italiani siamo così fissati con le classifiche! Non è una gara porco mondo, ciascuno di noi nel suo piccolo può contribuire a far crescere il paese...
Trovo semplicemente obiettivi, sia la tua recensione che il relativo commento! C'è solamente da riflettere, ed avere rispetto su vite spezzate, non classificarle.
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16 Marzo, 2013
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Grazie di cuore!!!
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