La ragazza nell'acqua La ragazza nell'acqua

La ragazza nell'acqua

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Il detective Erika Foster ha appena ricevuto una soffiata che le indica il luogo in cui è nascosta la prova per sventare un grosso traffico di droga. Seppure sospettosa, ordina la perquisizione di una cava allagata alla periferia di Londra. Quello che non si aspetta è che, scavando nel fango del laghetto, oltre alla droga venga ritrovato un piccolo scheletro, subito identificato. Si tratta di Jessica Collins, scomparsa ventisei anni prima all'età di soli sette anni. Il caso fece un grandissimo scalpore e il mistero dietro la scomparsa di Jessica non venne mai risolto. Cominciando a indagare grazie alle nuove prove, Erika si addentra in un caso difficilissimo, in un costante alternarsi di passato e presente. Dovrà fare i conti con i segreti della famiglia Collins, coi rimorsi della detective all'epoca incaricata, ancora divorata dal senso di colpa per non aver mai ritrovato la bambina, e con altri misteri. Chi conosce la verità? E perché qualcuno non vuole che il caso venga finalmente chiuso?



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La ragazza nell'acqua 2022-12-31 19:55:38 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    31 Dicembre, 2022
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Tensione emotiva

Il corpo di una bambina viene recuperato, per una casualità, dopo essere rimasto sott’acqua per 26 anni e le forze di polizia si trovano ad affrontare un cold case veramente toccante. Mi ha colpito quanto può essere forte il dolore di una madre, quanto può andare alla deriva la vita di un poliziotto, quanta testardaggine può dimostrare un bravo agente, quanto è importante ricalibrare le ipotesi, alla luce degli elementi nuovi che via via emergono. La lunga confessione finale è totalmente inaspettata, frutto di un’abile penna capace di creare quella tensione emotiva perfetta che rende questa serie di thriller che ha come protagonista la detective Erika Foster veramente interessante.

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La ragazza nell'acqua 2021-02-27 14:15:41 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    27 Febbraio, 2021
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Giustizia per Jessica

Questo romanzo ci racconta una delle indagini di Erika Foster. la morte di una bambina di 7 anni rinvenuta per caso nel lago formatosi in una cava abbandonata. Una indagine che vuole con forza che le sia assegnata, nonostante non rientrerebbe nelle sue competenze. Si tratta di un vecchio caso archiviato come rapimento visto che della bimba non si erano più rinvenute tracce, e del quale era stato accusato un pedofilo della zona. in realtà le indagini porteranno a dei risultati ben più inquietanti. Nel complesso posso die che il romanzo sia abbastanza gradevole, ma di ceto non un capolavoro. Molto intricata la trama, sia per numero di comprimari che compaiono sulla scena sia per le tate ipotesi investigative fatte e poi scartate. L'autore è comunque abile nel tenere sempre ben salde le fila della trama e nel guidar il lettore senza difficoltà attraverso ogni passaggio. Un po' faticosa da seguire Erika Foster coi suoi drammi familiari, il suo voler fare per forza la supereroina che non ha bisogno di nessuno salvo riuscire poi a ferire che nonostante tutto le vuole bene e irritare, a ragione, i suoi superiori.

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La ragazza nell'acqua 2019-09-10 16:34:20 FrancoAntonio
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FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    10 Settembre, 2019
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Un enigma dal passato per Erika

Erika Foster, il detective della polizia inglese di origini slovacche già conosciuto ne “La ragazza di ghiaccio” e ne “La vittima perfetta”, si trova di fronte a un “cold case” davvero intricato.
Dopo essersi fatta trasferire ad altro distretto, amareggiata per le delusioni professionali subite, è ritornata ad occuparsi di lotta al traffico di stupefacenti. Una soffiata la indirizza a una cava sita in un parco naturale a sud di Londra. In quello che ormai è divenuto un laghetto, un trafficante avrebbe nascosto un grosso carico di droga. I subacquei, rovistando nella melma del fondo, trovano il contenitore a cui danno la caccia, ma scoprono pure un piccolo cadavere di cui sono restate solo ossa scarnificate.
Le indagini partono immediatamente e si accerta che il corpicino apparteneva a Jessica Collins, una bambina di soli sette anni misteriosamente scomparsa ventisei anni prima, nel breve tragitto tra casa sua e quella di una amica che festeggiava il compleanno.
Erika, sconvolta dalla notizia, intrallazza coi capi per ottenere l’affidamento dell’indagine, ma ben presto si accorge che questa è assai più difficile di quanto si aspettasse. Le prove sono pochissime; la collega che aveva assunto la direzione delle indagini all’epoca, Amanda Baker, è sprofondata in una depressione fatta di alcool e droghe e inizialmente collabora a stento; alcune delle risultanze raccolte in quei giorni sembrano irreperibili; nessuno fornisce indizi utili; la famiglia Collins s’è sfasciata e ora è difficilissimo relazionarsi con i suoi componenti. L’unico sospettato, Trevor Marksman, notorio pedofilo, è intoccabile: su istigazione di Amanda subì un gravissimo attacco incendiario che l’ha sfigurato. Adesso, dopo che ha ricevuto un ricco risarcimento dal Dipartimento, nessuno osa tirarlo nuovamente in ballo.
Però, saranno proprio un filmato amatoriale, girato occultamente da Trevor a Jessica, e un’intuizione di Amanda a svelare la tragica realtà.

I romanzi di Bryndza sono sempre gradevoli. Sono scritti con uno stile fluido e chiaro. La trama, mai troppo intricata, scivola rapida verso la sua conclusione conservando l’attenzione del lettore sino in fondo. I personaggi sono delineati per sedimentazione, da romanzo a romanzo, e le loro personalità diventano sempre più precise. Quindi, in definitiva, sono libri godibili che vale la pena leggere e anche questa terza prova rientra nella media: un buon libro per passare alcune ore di piacevole distrazione.
Tuttavia debbo notare come si cominci a intuire il meccanismo che aziona lo svolgersi della trama. Ormai le situazioni tendono a ripetersi in una continua riproposizione della medesima scena. Cambiano i nomi e le circostanze, ma il percorso che segue la storia è sempre simile a sé stesso. Il colpevole occulto è sempre astuto, infido e un paio di passi davanti agli inquirenti che non perdono occasione per mostrare la loro ingenua inefficienza se non proprio la loro dabbenaggine. Per l’ennesima volta Erika rischia di rientrare nel novero delle vittime e solo il caso la salva. I battibecchi, le tensioni e le incomprensioni tra i colleghi sono più o meno sempre le stesse.
A tutto ciò si aggiunga che nessuno dei personaggi riesce a conquistare il lettore con la sua esplosiva simpatia. In particolare Erika continua a riproporre gli stessi atteggiamenti ispidi e contorti che irritano i capi e annoiano il lettore.
Concludendo, “La ragazza nell'acqua” (ma perché, poi, chiamarla “ragazza” se aveva solo sette anni? Scivolone del traduttore? Furbizia dell'editore?) è un discreto romanzo d’evasione, ma non riesce ad assurgere a livelli letterari più elevati. Se in futuro non ci sarà una decisa evoluzione nello stile c’è il concreto rischio che la qualità delle opere vada progressivamente a scadere. Parafrasando una citazione del romanzo si potrebbe concludere: “attento Robert, anche i gatti finiscono le loro vite. Usa quelle che ti restano con saggezza…”.

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Consigliato a chi ha letto...
... i precedenti romanzi che vedono come protagonista Erika: "La donna di ghiaccio" e "La vittima perfetta".
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