Ross Poldark Ross Poldark

Ross Poldark

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Cornovaglia, 1783. Ross Poldark, figlio di un piccolo possidente morto da poco, torna a casa, esausto e provato, dopo aver combattuto per l'esercito inglese nella Rivoluzione americana. Ora è un uomo maturo, non più l'avventato ed estroverso ragazzo che aveva dovuto abbandonare l'Inghilterra per problemi con la legge. Desidera soltanto lasciarsi il passato alle spalle e riabbracciare la sua promessa sposa, la bella Elizabeth. La sera stessa del suo arrivo, però, scopre che, anche a causa di voci che lo davano per morto, la donna sta per convolare a nozze con un altro uomo. Non solo: Nampara, la casa avita, si trova in uno stato di abbandono, cui ha contribuito anche una coppia di vecchi servi, fedeli ma ubriaconi. Devastato dalla perdita del suo grande amore, Ross decide di rimettere in sesto Nampara e di concentrarsi sugli affari che il padre ha lasciato andare a rotoli, tornando a coltivare le terre e lanciandosi nell'apertura di una nuova miniera. Viene aiutato dalla cugina Verity, dai due servi e da Demelza, una rozza ma vivace ragazzina che ha salvato da un pestaggio e che, impietosito, ha preso a lavorare con sé come sguattera. Nella terra ventosa di Cornovaglia si intrecciano i destini dei membri della famiglia Poldark, primo fra tutti il forte e affascinante Ross, ma anche della gentile Verity, di Elizabeth, tormentata da segrete preoccupazioni, e di Demelza che, diventata una bellissima donna, è determinata a conquistare il cuore dell'uomo che le ha cambiato la vita.



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Ross Poldark 2019-09-20 22:17:44 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    21 Settembre, 2019
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IL PRIMO LIBRO DELLA SAGA DEI POLDARK

Non avevo nessuna aspettativa riguardo a questo romanzo, ho iniziato la lettura incuriosita dalla trama e soprattutto perché avevo sentito parlare moltissimo di questa saga e anche della serie tv del 2015.
Lo stile di scrittura di Winston è molto scorrevole e accattivante e la storia coinvolge e appassiona il lettore che prosegue la lettura sempre con maggiore interesse, perché vuole sapere cosa accadrà ai vari personaggi.
Ho apprezzato moltissimo l'accuratezza e il modo così intenso e reale di descrivere l'ambientazione dell'intera storia, su di me la Cornovaglia ha un fascino particolare.
"Uno strano luogo. Ross lo sentiva ancora di più adesso che era tornato.Una piccola ma importante città schiva e riservata, racchiusa tra le pieghe delle colline e i molti corsi d'acqua, quasi circondata dai fiumi e collegata dal resto del mondo per mezzo dei guadi, ponti e passatoi di pietra."
Quello che mi ha colpito di più è la costruzione dei personaggi, che sono delineati in maniera impeccabile e l'autore mette in luce anche quelli di secondaria importanza, creando una grande comunità e delineando una serie di intrecci che condurranno il lettore ad appassionarsi sempre di più alle vicende narrate.
Ross è un ragazzo che deve affrontare da subito una serie di difficoltà, ma quella più grande è sicuramente il matrimonio della sua ex ragazza, Elizabeth, con il cugino Frances. Per lui è questa la delusione più grande e anche se poi cerca di superare la cosa non ce la farà, perché il suo cuore è stato donato a questa donna. Nonostante poi Ross incontri molte donne, almeno in questo primo capitolo della saga, devo dire che a mio avviso lui non ha mai dimenticato Elizabeth e il ricordo del loro amore.
"Da giovane aveva appreso dal padre a dar ben poco per scontato nella vita, eppure nei suoi rapporti con Elizabeth Chynoweth era caduto proprio nel genere di trappola che quella visione del mondo avrebbe potuto aiutarlo a evitare. Si era innamorati quando lei aveva sedici anni e lui a stento venti."
Secondo me, Elizabeth ha una simpatia per Ross ma in fondo non ci tiene veramente a lui ma è concentrata verso altri interessi, piuttosto che guardarsi dentro e capire cosa prova.
Ross, come viene indicato nel testo, è un gentiluomo impoverito e devo dire che ha moltissimi difetti ma è un uomo leale, di cuore e di animo buono.
Il personaggio che Winston ha creato per me è il protagonista perfetto per questa storia, che mischia avventura, amore, passioni, interessi economici e storia.
Demelza è un altro dei personaggi principali del libro, con lei conosciamo la parte del"popolo", conosce Ross per caso e lui le offre un lavoro, nonostante la giovane età non ha paura di niente, è molto coraggiosa e diventa una presenza costante per il protagonista.
Un piccolo appunto da fare su questo libro è che il finale è un po' strano, nel senso che sembra quasi la fine di un capitolo e non di un romanzo, a mio avviso andava fatta una chiusura diversa che andasse a "finire" almeno momentaneamente la storia.
Per essere sincera, per dare un giudizio sicuramente più completo si dovrebbe leggere l'intera saga e solo dopo fare una recensione, così risulta sicuramente difficile fare un'analisi che rimane solamente parziale. Per evitare spoiler, a chi ancora non avesse letto la saga o non avesse visto la serie tv, non ho dato ulteriori dettagli riguardo gli intrecci amorosi, e non, della trama.
Se avete visto qualche puntata della serie tv tratta da questo libro, a mio avviso nella versione del
2015, hanno sbagliato a tenere la stessa attrice per Demelza, mi spiego meglio: Ross e Demelza si incontrano e la ragazza leggendo il libro ha 13 anni, mi dispiace ma l'attrice non dimostra assolutamente quell'età e quindi non risulta credibile rispetto al romanzo. Sarebbe stato meglio cambiare l'interprete per dare sicuramente maggiore autenticità alla serie, che a mio avviso ha un ritmo molto più veloce rispetto alla storia su carta.
In questo primo libro, sono rimasta affascinata sia dall'ambientazione che dall'epoca in cui è ambientata la storia, un passato così misterioso ma anche molto intrigante. Inoltre ho apprezzato moltissimo l'indagine psicologica attorno ai personaggi, anche se alcuni sono stati approfonditi e altri meno.
Ross Poldark è il primo capitolo di una saga da riscoprire, coinvolgente e molto affascinante e per questo ve lo consiglio.

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Ross Poldark 2019-09-13 17:47:48 Cathy
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Cathy Opinione inserita da Cathy    13 Settembre, 2019
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"Un romanzo della Cornovaglia"

Esistono romanzi capaci di trasportare lontanissimo nel tempo e nello spazio, di soffiare l’alito della vita in ciò che è morto e sepolto o non è mai esistito. Esistono romanzi meravigliosi e "Ross Poldark" di Winston Graham è uno di questi.
Cornovaglia, 1783. Il giovane capitano Poldark rientra in patria dopo aver combattuto nella Guerra di indipendenza americana e scopre che il suo piccolo mondo è cambiato completamente: suo padre è morto, la casa e le proprietà di famiglia cadono a pezzi e la ragazza con la quale, prima di partire, ha scambiato promesse d’amore sta per sposare suo cugino Francis. Ross crede di aver perso tutto ciò che possedeva o che pensava di possedere, ma la sua storia inizia adesso, in una terra aspra e bellissima, la Cornovaglia. Un’ambientazione che non è mai solo uno sfondo, ma quasi un altro personaggio, dilaniata dalla crisi economica e dai conflitti sociali, con il suo mare impetuoso, le alte scogliere battute dal vento, le spiagge dove approdano i relitti dei naufragi, le valli fiorite, le miniere che sono una maledizione e al tempo stesso l’unica speranza di salvezza per gli abitanti del luogo, i contadini che muoiono di fame, i minatori che lottano per poter lavorare, i nobili nella loro splendente decadenza tra balli e ricevimenti, una classe borghese in ascesa che espande sempre più il proprio potere e reclama un nuovo posto nella scala sociale. Il sottotitolo del libro, in fondo, è Un romanzo della Cornovaglia e se "Ross Poldark" è indubbiamente un romanzo storico, una saga familiare, un romanzo sociale nel quale i problemi socioeconomici del tempo diventano a volte il vero e proprio motore della narrazione, è anche e soprattutto un grande affresco di un mondo che non esiste più, eppure diventa straordinariamente vivo e pulsante tra le pagine.
Sebbene sia solo il primo volume di una lunga saga (ben dodici romanzi, sei dei quali già pubblicati in Italia da Sonzogno, che ha dichiarato di voler pubblicare anche i rimanenti), "Ross Poldark" non è un romanzo introduttivo ed entra subito nel vivo della trama. Lo stile è asciutto, descrittivo senza mai essere prolisso, fondato su un sapiente equilibrio tra eventi e pause, dialoghi e descrizioni. Si avverte con chiarezza che l’autore ha un progetto ben preciso in mente e nel corso della lettura non si ha mai la sensazione che una vicenda si stia trascinando inutilmente solo per riempire le pagine, come spesso accade nel caso delle saghe, soprattutto se molto lunghe. La conclusione, anzi, sembra arrivare troppo presto e lascia un gran desiderio di avere subito tra le mani il volume successivo per tornare nella Cornovaglia del tardo Settecento e continuare a seguire vicende e personaggi così efficacemente tracciati da diventare, per chi legge, quasi una parte di sé.

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