Dettagli Recensione
La formula di Dio
Thriller storico scientifico, che ha un inizio scoppiettante e molto ben promettente, per poi perdersi in una giungla di approfondimenti scientifici, che possono interessare, ma che sono talmente ricchi da poter anche annoiare. Il protagonista è uno storico portoghese, specializzato in criptoanalisi e lingue antiche, che viene ingaggiato per svelare i misteri di un manoscritto dello scienziato più famoso al mondo, che sembrerebbe essere incentrato al progetto di una bomba atomica, mentre poi si scopre che l’intento è quello di dimostrare, scientificamente, l’esistenza di Dio. Temi di portata evidentemente non comune. Le parti più interessanti, a mio avviso, sono le dissertazioni sull’anima, più che quelle sulle teorie fisiche quantistiche, e i dialoghi padre e figlio sul senso della vita. Sarà che è un argomento che ultimamente mi tocca molto. Vengono anche toccati temi molto attuali, quali l’intelligenza artificiale e le condizioni di vita delle donne in Iran. Un po' sfuggente l’ambientazione nella città di Teheran, mi sarebbe piaciuto leggere qualche pagina in più. Nel complesso ricorda, a tratti, lo stile di Dan Brown.