I custodi della biblioteca I custodi della biblioteca

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cosimociraci Opinione inserita da cosimociraci    15 Ottobre, 2015
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La fine del mondo

La giusta fine della trilogia. Anche in questo caso Glenn Cooper non delude i suoi lettori. Non che questo libro sia un capolavoro, l'eccellenza a parer mio resta al "La Biblioteca dei morti", però il romanzo resta comunque interessante. Più che il mistero in questo caso c'è l'azione che definirei un po' esagerata, specialmente rispetto ai precedenti. Il meno sobrio da questo punto vista rispetto alla serie, tuttavia la lettura è comunque piacevole grazie alle doti dell'autore che rende sempre tutto interessante dosando accuratamente la suspense. Mi lascia un po' incerto l'intenzione di lasciare il finale aperto che però, in questo caso, non aggiunge ulteriore tensione.
Fondamentalmente va letto come trilogia completa e, solo a quel punto, assume una bellezza tutta sua.
Con questo romanzo Glenn Cooper ha voluto concludere la trama principale che, con incredibile genialità, ci trasporta dal passato al futuro ricordandoci che si ha paura di ciò che non si conosce e di ciò che è oscuro come lo è il futuro di tutti noi.

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crimy Opinione inserita da crimy    21 Dicembre, 2014
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DELUSIONE

Che dire del capitolo conclusivo di questa trilogia? molto poco...
Dopo aver letteralmente divorato "la biblioteca dei morti", colpita dall'originalità della trama e dalla maestria di Cooper che con continui sbalzi temporali costruisce una trama a dir poco affascinante, si passa al "libro delle anime" che perde di originalità ma cattura il lettore in egual misura.
Il terzo e ultimo capitolo invece è un'assoluta delusione.
L'intera trama si potrebbe riassumere in una pagina. Ci sono fin troppe situazioni già abbondantemente descritte e spiegate nei libri precedenti e di nuovo c'è davvero ben poco.
Lettura sicuramente da evitare.

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Opinione inserita da London 97    08 Mag, 2014

Una delusione assoluta

Dopo "La biblioteca dei morti", originale, coinvolgente e davvero ben architettato, e "Il libro delle anime", cui mancava ovviamente l'originalità dell'idea ma tutto sommato quasi altrettanto piacevole e comunque autocoerente, leggere "I custodi delle biblioteca" è stato, diciamocelo pure, una delusione pressocché assoluta.

Non si parte male, ma con lo svolgersi degli eventi si ha la sensazione che l'autore fosse totalmente a corto di idee e si scade in decine e decine di pagine di avvenimenti inverosimili, scenari politici al limite del ridicolo, effetti senza cause e cause senza effetti.

Eliminati "i riassunti delle puntate precedenti" e interi paragrafi che, anche dopo attenta rilettura, non si capisce bene che scopo abbiano all'interno della storia narrata, restano 4 o 5 ore di lettura, di cui nemmeno la metà mi sento di definire come "accattivanti". La sensazione è che, scritte un paio di centinaia di pagine, all'autore sia stata imposta una deadline di pochi giorni per terminare l'opera.

E in effetti la seconda parte del romanzo è quasi comica: del tutto risibile l'idea che tre eserciti siano lì bloccati da (e perfino costretti a trattare con) una famiglia di zotici delle Highlands (attenzione alla signora di casa armata con una rivoltella della seconda guerra mondiale, vale a dire di 80 anni prima !?!), e che questi ultimi abbiano avuto per secoli in mano un "tesoro" (?) di quella portata senza avere la minima idea su cosa farne e senza avere altro scopo che... averlo? perpetrarlo? nasconderlo? boh...

E ancora: per oltre sette secoli nessuno se ne accorge (passi che ciò possa accedere in pieno medioevo, ma nell'era moderna?), poi arriva l'eroe di turno, in pensione da una vita, appena uscito da un infarto che lo tiene in ospedale per 6 settimane, e scopre tutto in poche ore, anzi, anche meno, dato che ogni donna che si imbatte sulla sua strada, di qualsivoglia età, cade ai suoi piedi facendogli perdere del tempo prezioso cercando di portarselo a letto, ma lui riesce sempre a "sfuggire" (che gentleman). Patetica poi, perfino stupida, la via d'uscita che il nostro eroe escogita, e l'esito per i protagonisti in generale ma non svelo di più, anche se non è che resti poi molto da dire.

Purtroppo per noi, il finale lascia intendere che per Cooper la storia della "biblioteca" non sia finita con questa terza puntata. Spero vivamente che cambi idea.

Ribadisco che si tratta di una delusione totale e vi consiglio vivamente di investire altrimenti i vostri Euro.

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FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    11 Febbraio, 2014
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I Custodi di Cooper

Confesso che sono stato molto in dubbio se acquistare il terzo volume del ciclo della Biblioteca dei morti. Dopo le ultime disastrose esperienze con la più recente produzione di Cooper avevo deciso di cancellare definitivamente quest'autore dalla mia lista: "il Marchio del Diavolo" dovrebbe essere condannato all'oblio imperituro!
Tuttavia, da collezionista compulsivo, alla fine non ho saputo resistere alla tentazione di completare (speriamo!) il ciclo.
In ogni caso il volume è rimasto per mesi ad occhieggiare dalla biblioteca perché avevo il timore d'aprirlo: dopo aver letto le recensioni temevo un'ennesima buggeratura. Alla fine, però, debbo dire che sono rimasto favorevolmente colpito dall'opera.
Intendiamoci è ben lungi dall'essere un capolavoro, ma è assai meno peggio di quanto pensassi.
Detto ciò bisogna fare queste considerazioni: "La biblioteca dei morti" è pressoché perfetto: c'è lo stile fluido e incalzante; l'accattivante linea narrativa su tre livelli temporali; la suspense, il thriller e quel pizzico di arcano che sopravvivono sino alla fine e ne fanno un libro davvero interessante. De "Il Libro delle Anime", al contrario, nessuno sentiva la mancanza (se non, forse, i portafogli di Cooper e dell'editore): perché cerca di spiegare cose già dette o che sarebbe stato meglio lasciare non dette. Riempie vuoti narrativi che era meglio lasciare nel vago per conservare quell'aura di mistero. Insiste sui tre livelli temporali, che saranno pure il marchio di fabbrica di Cooper, ma dopo un po' diventano un tormentone insopportabile.
"I Custodi della Biblioteca" continua l'opera distruttiva già iniziata con il secondo volume e sotto questo profilo non fa che peggiorare la situazione. Tra l'altro il libro gira tutto attorno ad un'unica domanda: cosa avverrà dopo il febbraio 2027? Ma sin da subito si intuisce quale sarà l'epilogo e, quindi, addio suspense. Ricordo, al proposito, che Isaac Asimov, commentando alcuni interventi non graditi di un editor su un suo racconto, ebbe a dire che la "frustata finale" che aveva preparato per il lettore veniva data con un fascio di spaghetti cotti! Beh, Cooper è passato direttamente al semolino.
Nonostante questo peccato originale, il libro non è totalmente disprezzabile. Intanto ci si concentra soprattutto sugli avvenimenti moderni e di questo si deve essere grati all'autore. Poi il ritmo e lo stile narrativo sono buoni. I personaggi, già collaudati, funzionano bene e le situazioni sono tutte piuttosto verosimili (nei limiti dell'idea di base, ovviamente) e ben descritte. In sintesi si può dire che è un discreto romanzo pulp, non certo indispensabile nell'ottica generale, ma che si fa leggere agevolmente e con discreto interesse.
Insomma non mi sono dovuto pentire troppo di averlo acquistato. Comunque, detto tra noi, forse è il mio ultimo Cooper.

P.S. Un consiglio finale a Mr. Cooper, che sicuramente non mi leggerà mai: le descrizioni delle tecnologie militari le lasci a gente come Tom Clancy che prima di scrivere due righe si preparava leggendo tutta la documentazione disponibile sull'argomento. Nella descrizione della battaglia finale ho trovato almeno quattro/cinque "sfondoni" in meno di una pagina. Ovviamente non scendo nei particolari per non rivelare parti della trama a chi non l'ha già letto, ma gli errori sono proprio grossolani e dovuti a pressappochismo. Peccato, bastava davvero un po' più di attenzione.

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Opinione inserita da rosario    04 Settembre, 2013

delusione totale

che dire di questo orrore!!! poco ahimè, molto poco, Glenn Cooper aveva iniziato alla grande, 'La Biblioteca Dei Morti' era stato un debutto a dir poco entusiasmante, ottima la tecnica di scrittura, piacevole la trama intrigante la storia... come in tutte le saghe che si rispettino il bello di esse è anche avere il piacere di rileggerle magari tra qualche anno e ritrovarle sempre e comunque interessanti e coinvolgenti... bene Cooper in questo ha miseramente fallito, già il secondo libro aveva fatto trapelare una poca chiarezza delle sue idee, molto improbabile la trama e addirittura fantozziana la conclusione, questo invece ha toccato ampiamente il fondo, mette completamente in discussione tutto ciò scritto nei precedenti e lo fa in maniera anche discutibile, perchè gli spazi vengono coperti in maniera fantasiosa (si vola per gli aeroporti senza controlli di rito), è aberrante la scelta dei personaggi, famiglie sconosciute al mondo che nascondono segreti mondiali in un sottoscala... insomma Cooper sembra aver voluto scrivere questo libro solo per vendere ed incassare altro denaro piuttosto che provare a intrigare ancor di più i propri lettori. Vera delusione, mi pento anche di aver letto i precedenti perchè l'ambiguità dei testi successivi sminuisce ogni favorevole opinione che avevo avuto... insomma 12,80 euro buttati...

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bale8486 Opinione inserita da bale8486    25 Mag, 2013
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È il momento di conoscere la verità

Siamo al 3° capitolo di una saga davvero emozionante ma, al contempo, un po' ridondante.
Lo stile di Glenn Cooper, con più storie narrate in un ampio arco di tempo, sono il marchio di fabbrica dello scrittore. Anche in questo romanzo abbiamo a che fare con flashback nel passato e collegamenti con gli altri 2 capitoli.
A mio avviso il tentativo di costruire la storia un un futuro prossimo (2027) ha alcuni punti sfavorevoli nella descrizione della tecnologia (possibile) utilizzata in quel periodo.
Notevole l'introduzione-tema riassuntivo dei primi due capitoli utile per rinfrescare la memoria.
La storia è, come le altre due, ricca di imprevedibilità e suspance, lasciando al lettore l'immaginazione degli stati d'animo dei personaggi.

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La biblioteca dei morti
Il libro delle anime
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Piersamedi Opinione inserita da Piersamedi    22 Marzo, 2013
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Soddisfatto...ma non troppo!

Avete presente quando a pranzo vi servono un piatto che soddisfa la vista ma che delude il palato?
E' esattamente ciò che ho provato io con questo libro!
Ma tanto si sa, una volta entrati nel circolo delle saghe è difficile uscirne fuori, perché provi sempre quel dovere morale (che in realtà si chiama curiosità) che ti spinge ad andare fino alla fine, sperando che questa sia una fine!

Tanto mi è piaciuto e ho amato "La Biblioteca dei Morti", tanto, invece, sono rimasto insoddisfatto del seguito della storia, sebbene questo libro superi di gran lunga il secondo episodio della saga.

Per quanto concerne lo STILE, è l'ormai classico Stile-Cooper con la storia raccontata su tre livelli temporali, che spiegano in maniera esaustiva gli sviluppi in ognuna delle tre epoche da cui è nata la storia. Devo ammettere che questi salti temporali mi piacciono, anche perché gestiti piuttosto bene dall'autore e non fanno perdere la scorrevolezza della storia, anzi la rendono anche più interessante.

Passando al CONTENUTO, invece, va fatta una premessa: questo libro non può essere "giudicato" in senso assoluto, ma soltanto tenendo conto che dei precedenti episodi. Pertanto, in quest'ottica, credo che sia superiore al secondo per idee e sviluppo della storia ("Il Libro delle Anime" l'ho trovato fin che mai scontato e prevedibile!) sebbene presenti qualche pecca e qualche punto negativo.
Innanzitutto, ottima l'idea di iniziare la nuova avventura utilizzando il tema del figlio per riassumere gli episodi precedenti, che, tra l'altro, non risulta nemmeno essere un mezzuccio fine a se stesso per riportare la mente del lettore sulla strada per...Vectis, bensì la scintilla da cui parte il tutto!
Ma ci sono alcune cose che mi hanno lasciato un pò con l'amaro in bocca:
1) Va bene non dipingere Will Piper come un supereroe con superpoteri, ma nemmeno stampargli addosso un alone di fascino che gli apre tutte le strade...
2) la visione così esageratamente futuristica del 2027. Nemmeno Kubrick nel 1968 con "2001 - Odissea nel spazio" ha osato così tanto!!!
3) una crisi internazionale, con risvolti quasi apocalittici. Non lo so, sarà che a me i libri di azione non mi suscitano interesse a prescindere, però mi è sembrato un pò fuori luogo. (Forse chi ha già letto il libro, mi può capire! Non voglio aggiungere altro.)
Inoltre, avrei da ridire sul finale...ma me lo tengo per me!!!

Per questi motivi ho valutato 3 la PIACEVOLEZZA, che è una media tra un 4 pieno dell'inizio, che mi ha preso davvero tanto, e degli altri periodi storici e un 2 per come si è sviluppato il finale.

In definitiva, un libro che si fa comunque leggere volentieri ma che va letto solo da chi ha letto anche gli altri due.

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...gli altri due libri della saga!
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    23 Febbraio, 2013
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9/2/2027

Siamo arrivati al capolinea a quanto pare o forse no?
Con questo romanzo l’autore dovrebbe aver completato la sua trilogia che aveva come titoli precedenti “La biblioteca dei morti” e “Il libro delle anime”, ma forse non è così. Perché proprio con questo libro Gleen ci ha lasciati un po’ spiazzati.

Si tratta di un’altra storia che ha come protagonista Will Piper e la sua famiglia.
Anche in questo caso la vicenda corre su due binari: il passato, precisamente nel 1296 nell’abbazia di Vectis e nel futuro, sì avete capito bene proprio nel futuro, per la precisione nell’anno 2026.
Nelle precedenti vicende, lo scrittore ci aveva lasciato la possibile data della fine dei tempi, il 9 febbraio del 2027, nessuno di preciso sapeva cosa sarebbe accaduto e tutto ciò aveva messo scompiglio nell’animo di tutti.
Will è invecchiato e gli acciacchi anche per lui si fanno sentire anche se rimane comunque un bell’uomo e riesce ancora a far breccia nel cuore delle donne.
Però non ha una vita matrimoniale fantastica colpa soprattutto della distanza e del suo carattere egocentrico.
Nancy, la moglie, continua il suo lavoro come agente federale e vive con il figlio Phillip a molti chilometri di distanza da lui.
A sconvolgere il tutto sono un’altra serie di cartoline, le stesse che avevano fatto aprire il caso Doomsday. Questa volta però i destinatari di questo tipo di posta sono tutti cinesi che abitano da molti anni in America.
Nel frattempo Phillip viene contattato da un’enigmatica ragazza e scompare nel nulla.
Will anche se in pensione si metterà sulle tracce del figlio però nello stesso istante verranno smosse anche le forze politiche di altri paesi.

Sull’altro binario temporale, nel 1296, c’è Clarissa una delle giovani prescelte per procreare gli scrivani dai capelli fulvi. Si capirà infatti che attraverso alcune sue scelte influenzerà non di poco il futuro.

Anche questa volta l’autore ci fa tenere il fiato in sospeso e ci fa sempre pensare al peggio, inoltre ci fa comprendere che l’unico modo per sfuggire alla morte è di non pensarci.

Che altro dire? Se vi sono piaciuti i precedenti libri non potete farvi sfuggire anche questo e magari in un futuro non troppo lontano Cooper deciderà di continuare questa storia.

Buona lettura!

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alessio Opinione inserita da alessio    21 Febbraio, 2013
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E poi.....?Come andrà a finire?

In questo nuovo lavoro di Cooper ad esser sincero non ho trovato grandi novità a livello di originalità, visto che si continua a parlare di questa biblioteca,però si poteva perlomeno evolvere questo sequel in qualcosa di diverso, perché dal momento che ho letto il finale posso già immaginare di cosa parlerà il prossimo libro.
Anche questo libro è scritto in maniera fluida e scorrevole, rendendo una lettura piacevole, lasciando alla fine di ogni capitolo (o paragrafo) la curiosità di continuare a leggere come andrà a finire,Dove questa domanda se la si pone una volta arrivati alla fine.
Ottima l'idea di integrare nella trama un riassunto dei libri precedenti,cosi per chi come me li ha letti è stato un modo per ricordarsi di qualche passaggio sfuggito,invece per chi non li ha mai letti può benissimo partire anche da questo,buona anche la descrizione dei personaggi (anche se tanti),e i dialoghi degli stessi.
Se dovessi trovare dei difetti a questo lavoro direi che la mancanza di veri e propri colpi di scena, suspense da thriller, qui non l'ho trovata, infatti lo paragonerei più ad un libro d'azione,dove esplosioni,cospirazioni, sequestri, e sparatorie di certo non mancano.
In conclusione non è un brutto libro, difficilmente annoia chi lo legge, però personalmente non ho trovato nessuna novità,vedremo se nel prossimo lavoro ci saranno.(speriamo!...)

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i primi libri e non.
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Rusticone Opinione inserita da Rusticone    11 Febbraio, 2013
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Caro Glenn...

...se per il primo libro della saga l'idea che fondava il romanzo era accattivante e nel secondo ho trovato un buon movimento sia nella trama che nelle idee, nel terzo mi sono trovato spiazzato!
Secondo me, tecnicamente, se tu avessi tralasciato tutte le descrizioni, ricordi e commenti, per i soli fatti ti sarebbero bastate più o meno un centinaio di pagine... Poi i cinesi!....
Finale di una trilogia che non ci lascia un senso di compiuto: sembra di assistere a un test di gradimento per cui si lascia una porta aperta a una seconda trilogia, a un prequel e chissà a quali altri ritrovati del marketing.
Si, come ha detto la mia amica Gracy, una vera e propria operazione di mercato... poco cuore molto portafogli.
Mi dispiace Glenn, sono rimasto un po' deluso.
Spero di rileggerti, ma per altre saghe."

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aeglos Opinione inserita da aeglos    28 Gennaio, 2013
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LA VERITA' VIENE A GALLA

Ho letto questo libro tutto d’un fiato si può dire, la curiosità mia di leggere come la trama sarebbe andata avanti era troppa, da parecchio tempo ormai! (Purtroppo non ho potuto comprarlo appena uscito...) Devo dire che le mie aspettative non sono state deluse;il modo di scrivere di Cooper è
sempre molto interessante dal mio punto di vista, una scrittura scorrevole e piacevole!
Ammetto che, appena l’ho letto, mi sono detta:»Speriamo si smuova un pò la trama»
Bhe....non ho dovuto aspettare troppo, per fortuna e, anche se forse è vero,
qualcosa della trama si capisce subito e pochi sono i colpi di scena, la vicenda del mitico
Will e della sua famiglia, mi ha interessata parecchio! Molta azione in questo libro, nuovi personaggi,
presenti e passati (caratteristica ormai dello scrittore) e tanta voglia di scoprire altre verità su
questa ormai famosa biblioteca, su queste date di nascite e morte. Solo una pecca, secondo me,anche se pecca forse non è la parola giusta....Racconta troppo ancora degli altri due libri usciti prima di questo.Ok che un riassuntino ci può stare e ok che qualcuno potrebbe non aver letto i primi due. Ma questi passaggi io li ho trovati un pò noiosi...La verità viene a galla ma....
ma ci sarà un continuo?
La storia si conclude, è vero, ma qualcosa rimane scoperto!

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"la biblioteca dei morti" e "il libro delle anime"
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Gondes Opinione inserita da Gondes    15 Gennaio, 2013
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TUTTI PAZZI PER LA BIBLIOTECA

Questo terzo libro ispirato alla famosa “biblioteca dei morti” sancisce la fine di questo filone, non per scelta dell’autore, che anzi lascia la porta aperta ad un proseguo, ma più che altro per esaurimento naturale delle idee.
Quando nel 2009 Glenn Cooper scrisse il suo primo romanzo ebbe un importante seguito di pubblico perché l’idea era geniale. Il segreto era stato quello di scrivere un romanzo che abbracciava un pubblico molto vasto, che andava dagli amanti del thriller, passando dall’avventura e terminando con il genere storico-religioso. Naturalmente dopo il successo iniziale è sempre difficile mantenere le aspettative dei lettori (vedere il caso Dan Brown), ma è ancora più difficile se si vuole insistere con la stessa idea di partenza. Il rischio è quello di stancare e di non stupire più.

Pur rimanendo sempre uno dei miei autori preferiti, capace di scrivere in maniera semplice ma efficace, ho avuto l’impressione che questo romanzo sia stato un po’ forzato. La storia è stata troppo esasperata per poter reggere fino alla fine. Si è passati da un piccola fattoria, sperduta nelle campagne inglesi, alla possibilità di uno scoppio di un conflitto mondiale, per di più fra nazioni appartenenti allo stesso schieramento militare. Forse un epilogo un po’ troppo eccessivo e pirotecnico per essere credibile. Se fosse un film diremo:
“un’ americanata”!

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spanish77 Opinione inserita da spanish77    08 Dicembre, 2012
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09/02/2027 ...... LA VITA CONTINUA

Il terzo capitolo della saga dedicata alla storia dell’inquietante biblioteca di Vectis si conferma, sulla scia dei due libri precedenti , un libro piuttosto interessante e alquanto movimentato. Protagonisti della trama sono ancora una volta i membri della famiglia Piper , Will , Nancy ed il loro figlio Philip oramai adolescente. Un Will Piper oramai in là con l’età , si gode la meritata pensione trascorrendo gran parte dell’anno in barca , solcando i mari del Golfo del Messico, lontano dalla moglie e dal figlio che preferiscono la vita di città dove Nancy ancora lavora come dirigente dell’ FBI. L’improvvisa ed inspiegabile fuga di Philip verso Londra fa si che Will , da poco riabilitato in seguito ad un infarto, lo segua fino nel vecchio continente . Ebbene qui in seguito a peripezie di tutti i tipi , Will scopre che a Pinn , un paesino della Cumbria , esiste e si perpetua una seconda biblioteca, con dei nuovi scribani e con dei Custodi, i “Lightburn”, discendenti diretti di Clarissa una giovane che a suo tempo riuscì a fuggire da Vectis dopo essere stata fecondata da uno degli inquietanti “prigionieri” dell’abbazia. Will e gli altri scoprono così che la data del 9 Febbraio 2027 non rappresenta una data limite per il genere umano, giacché nella biblioteca di Pinn si conservano libri con le solite date di nascita e morte , che arrivano ben oltre nei secoli. Al plot principale appena descritto , si intrecciano le dispute tra Cina , Usa e Gran Bretagna, che vorrebbero a tutti i costi mettere le mani sui volumi della biblioteca e come se non bastasse , nell’ingarbugliata contesa, si intromettono anche i sorveglianti dell’Area 51 che hanno un conto in sospeso con Piper e la sua famiglia. Come consuetudine , lo scrittore alterna le vicende su diversi piani temporali; entra a far parte del romanzo anche Benjamin Franklin , ambasciatore della Virginia in Inghilterra , che viene a conoscenza della Biblioteca e dei suoi segreti, e dopo aver guardato nel futuro riuscirà a trovare il coraggio per animare a tal punto gli Stati in rivolta contro la madrepatria, assicurando loro la vittoria in un eminente conflitto. Nel complesso la storia è originale ed avvincente , anche se c’è da dire che alcune situazioni, a mio modesto parere, sono state trattate con un po’ di superficialità o con un eccesso di inverosimiglianza. Alcuni esempi?? Beh direi innanzitutto la guerriglia intorno alla fattoria dei Lightburn è piuttosto improbabile , trattata come una scaramuccia tra bande rivali, quando invece si confrontavano tre potenze di un certo spessore. Inoltre non si capisce bene cosa diavolo sia andato a fare il figlio di Will a Londra, o meglio, si danno delle spiegazioni ma sono troppo fragili. Per non parlare del fatto che, l’impalpabile ed insulso genero di Will, Greg, risulta essere una sorta di spia al servizio della Cina. Ed infine questo Will che a sessantacinque anni e nonostante un infarto , è ancora , bello lucido e piacente, con fisico da urlo , in grado di far sbavare qualsiasi donna, in grado di far fronte alle truppe dei Seals, dell’esercito di liberazione nazionale cinese , dell’esercito di sua Maestà, dei sorveglianti dell’Area 51 , dei suoi sequestratori, il tutto legato con delle manette ad un letto, senza armi e nonostante tutto riesce ad uscirne vivo e pimpante , senza farsi neanche un graffio. Ora, nonostante quanto appena sottolineato , non vorrei essere fuorviante e mi voglio ripetere , il libro è intrigante ed appassionante come tutti i libri di Cooper e se stavolta l’autore si è preso qualche licenza in più, beh glielo possiamo senz’altro perdonare…..Buona lettura.

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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    25 Novembre, 2012
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"I custodi della biblioteca" di Glenn Cooper - Com

Glenn Cooper è un mostro sacro della narrativa: particolarmente prolifico dopo il successo del suo primo romanzo (“La biblioteca dei morti”), in questi giorni ha presentato anche a Milano l’ultimo episodio della saga, “I custodi della biblioteca”. Come nei due romanzi precedenti (il secondo s’intitola “Il libro delle anime”), l’eroe è Will Piper, ex agente dell’FBI ormai in pensione (si fa per dire, considerate le avventure delle quali continua ad essere interprete), donnaiolo impenitente e ‘duro’ intuitivo e determinato.
In questo terzo romanzo, in compagnia della moglie Nancy e del figlio adolescente Phil, Will è impegnato a far luce sul mistero dei custodi dell’esoterica biblioteca nella quale sono conservati volumi compilati da una strana dinastia di scribani: esseri messi al mondo con un unico scopo. Quello di trascrivere date di nascita, nomi e date di morte degli uomini.
Ovvio che a un archivio del genere siano interessate le superpotenze dell’anno 2026 (epoca nella quale si svolgono i fatti narrati): Gran Bretagna, Stati Uniti e Cina. Consultando l’archivio, infatti, è possibile conoscere in anticipo la data di morti illustri. Con tutte le implicanze del caso.
Nella biblioteca si trova anche la risposta a un altro grande dilemma: “Che cosa succederà davvero il 9 febbraio 2027?”
La data sembra infatti essere quella designata per la fine del mondo.
Presso la fattoria ove prosegue l’attività degli scrivani, intrapresa nell’isola di Wight nell’anno 777 e poi trasferitasi a Pinn, si scatena un conflitto complicato tra contendenti e si pongono le premesse per … la terza, catastrofica guerra mondiale.
Fantascienza, fantapolitica, ansia millenaristica, fantasy storico (questa volta legato alla figura di Benjamin Franklin!) e thriller si combinano in un’avventura che intriga e che, al tempo stesso, pone interessanti interrogativi: sul rapporto tra destino e libertà dell’azione umana, sul futuro dell’umanità e sui meccanismo di potere e di controllo dell’informazione.
Il romanzo, che non presuppone la lettura dei precedenti e si candida a bissarne il successo, è consigliato a chi vuole trascorrere piacevoli ore in compagnia di avventura e fantasia.

Bruno Elpis
Sul mio sito si possono leggere “Cinque domande a Glenn Cooper” (http://www.brunoelpis.it/le-interviste/392-cinque-domande-a-glenn-cooper) e il mio réportage di BooKcity a questo link:
http://www.brunoelpis.it/recensioni/400-glenn-cooper-presenta-a-milano-i-custodi-della-biblioteca

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... "La biblioteca dei morti", "Il libro delle anime" o altri romanzi ("Il marchio del diavolo") dello stesso autore.
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