Saggistica Politica e attualità L'ultima notte di Raul Gardini
 

L'ultima notte di Raul Gardini L'ultima notte di Raul Gardini

L'ultima notte di Raul Gardini

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23 luglio 1993. Raul Gardini, a capo di un impero finanziario con ramificazioni in tutto il mondo, personaggio discusso e carismatico, grande velista, viene trovato in un lago di sangue nella sua camera da letto a Palazzo Belgioioso, nel cuore della Milano degli affari. Un colpo alla tempia, sparato da distanza ravvicinata. Omicidio o suicidio? Da tempo aveva il fiato sul collo dei magistrati, forse stava per essere arrestato. Molte cose però non tornano. In troppi hanno tratto beneficio dalla sua improvvisa uscita di scena. Tanto più che quella stessa mattina Gardini avrebbe dovuto recarsi in procura per essere ascoltato dal pm Antonio Di Pietro riguardo alla madre di tutte le tangenti, la maxitangente Enimont, autentica spada di Damocle sospesa sull'intera classe politica italiana. Mentre il paese trema travolto dagli scandali, la magistratura sembra intenzionata a chiudere il caso velocemente, con un verdetto - suicidio - che lascia troppi dettagli senza spiegazione. Una soluzione che non può accontentare il giornalista d'inchiesta Marco Rocca, protagonista di questo romanzo che attraversa gli anni di Tangentopoli e della Prima repubblica consegnando per la prima volta al lettore la parabola di una dinastia, quella dei Ferruzzi, a lungo seconda solo agli Agnelli per ricchezza e prestigio internazionale.



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L'ultima notte di Raul Gardini 2022-03-21 14:46:19 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    21 Marzo, 2022
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Raul Gardini: un uomo

Gianluca Barbera, giornalista emiliano, pubblica con la casa editrice Chiarelettere un libro intitolato L’ultima notte di Raul Gardini, che non è affatto la biografia di quello che è stato un grande e vero imprenditore chiamato, appunto, Raul Gardini. Ma è la cronistoria, la sua ultima notte prima di andare ad udienza dal magistrato Di Pietro, che lo accusava in merito a Tangentopoli, un processo destinato a destabilizzare le sorti dell’Italia di allora.
Chi è stato costui? Di lui si è scritto molto, di tutto e di più. Sicuramente è stato un uomo arrogante? Sicuramente sì. Capace? Sicuramente sì. E’ quell’uomo che, dovendosi presentare una mattina, come detto, nell’ufficio giudiziario del giudice che lo accusava in merito alle tangenti Enimont, ha preferito uccidersi sparandosi un colpo di pistola alla tempia. Ma, particolare inquietante, la pistola non è stata trovata accanto al corpo, ma sul comodino. Perché Raul Gardini decide di togliersi la vita? Cosa nascondeva? Cosa sapeva, di troppo e di imbarazzante, in merito alla grande fusione Enimont-Montedison, un affare colossale, mai visto prima, destinato a creare il più grande colosso chimico mai visto prima?
Dopo vent’anni il caso che lo riguarda è ancora una nebulosa fitta, un mistero senza fine.
L’autore ha una propria precisa teoria, che il lettore può gustare fino all’ultima pagina. Rimane il ritratto di un uomo eccezionale, capace e perfetto nelle sue imprese velistiche con il suo Moro di Venezia che vinse la Louis Vitton Cup, quanto le sue idee particolari ed innovative circa temi importanti quali la salvaguardia dell’ambiente, la chimica pulita, le alternative al petrolio. E allora omicidio o suicidio?
Un uomo straordinario, nel bene come nel male, sposato con la sua fedelissima Idina/Blanca, che dopo la sua morte si chiude in un convento, portando con sé tutta la sua verità. Un uomo che pur sbagliando, risulta sempre vincente. Uomini con ideali sbagliati, forse sì, ma forti e vincenti pur nella sconfitta.
Un libro per riflettere a fondo su un periodo della storia italiana fondamentale per la costruzione del mondo di oggi, e quello che, forse, sarà, in un futuro indefinito. Molto consigliato.

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