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Letteratura italiana

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La vita può cambiare, all’improvviso. Lo fa solo attraverso la forza umana più grande: l’amore. È proprio l’amore per la moglie che non c’è più a guidare il vecchio Moses. È un amore che affonda nel ricordo e che porta Moses a rivivere le tappe di un’infanzia segnata da un primo incontro: quello con l’insolente, un ragazzo suo coetaneo, forse un «dio nero che non si prende». Lì Moses capisce che «odio e gratitudine possono essere unica cosa», lì nasce il conflitto che non lo abbandonerà più. Fino alla notte di una vecchiaia ormai compiuta. In quella notte tutto cambia. Arrivano dei nuovi vicini di casa, e una donna «con l’oro nelle mani e la danza sulla pelle» che custodisce un segreto: il segreto che spingerà Moses ad affrontare finalmente il passato.



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Bianco 2013-01-03 17:15:44 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    03 Gennaio, 2013
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Il bianco e il nero

Con questo romanzo Missiroli affronta una grande sfida; parlare di una delle vergogne più grandi dell'umanità, le persecuzioni razziali.
Cosa significa in realtà razzismo?
Cosa spinge un uomo ad intraprendere la strada dell'odio verso il prossimo solamente a causa della diversità della pelle?
Il tema è delicato e complesso, ma l'autore si propone, come sempre, di scavare nel cuore degli uomini e scandagliare tutte le zone d'ombra.
La profondità dei protagonisti è sublime, ritratta con tocchi incisivi e fugaci al tempo stesso, come rapide pennellate; volti, gesti, sguardi che gridano più di mille parole.
Questo è Missiroli, capace di commuovere costruendo dei personaggi che parlano anche col silenzio.
Da una parte le vittime dall'altra i carnefici, uomini e donne cui la vita sembra aver assegnato un ruolo; l'analisi di Missiroli ci spinge ad indagare dietro le quinte della coscienza umana, delle convenzioni, degli stereotipi imposti dal contesto sociale.
Quanto può influire il luogo in cui siamo radicati, la famiglia che ci ha educato e cresciuto?
Tutte le risposte dell'autore sono sapientemente e abilmente affidate alla narrazione di questa storia dal sapore amaro e dolce insieme, in cui il male estremo riesce a fondersi con un bene ritrovato.
La crudezza di talune immagini e la grettezza di certuni animi si incontrano e si scontrano con la forza del cambiamento e dell'amore; quest'ultimo percorre come un fiume sommerso tutto il romanzo per esplodere in una resa dei conti finale.

Questo lavoro conferma la concretezza e la maturità dei temi trattati dal giovane autore, imbastendo un racconto fatto di sentimenti, errori, scelte, rimorsi, sorrisi e dolori.
Missiroli non fa sconti nel ritrarre la società “malata”, il suo sguardo è accorto e impietoso, tuttavia pronto a cogliere qualche spunto di speranza e di luce.
Illuminante il bisogno dell'autore di fondere sempre passato e presente nel corso della narrazione, intrecciando i colori al bianco e nero; perché l'uomo è figlio di questo incontro.
L'uomo non è esente dal fardello del passato, ma può sempre trovare la strada della redenzione.

Complimenti al giovane autore, per aver saputo trattare un tema ostico come quello del razzismo, in maniera vibrante e toccante, grazie all'ausilio della sua originale penna, che pur utilizzando poche parole, crea immagini e uomini indimenticabili.

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