Elisabeth Elisabeth

Elisabeth

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

La trama e le recensioni di Elisabeth, romanzo di Paolo Sortino edito da Einaudi. Amstetten, capoluogo di provincia della Bassa Austria. Nell'agosto del 1984 Josef Fritzl rapisce la figlia diciottenne e la rinchiude in un bunker antiatomico da lui progettato e costruito nelle fondamenta della propria abitazione. Terrà prigioniera Elisabeth per quasi ventiquattro anni, e dai ripetuti rapporti incestuosi a cui la costringerà nasceranno sette figli. Il disturbante romanzo d'esordio di Paolo Sortino ricostruisce uno dei casi di cronaca più feroci degli ultimi anni, innestando nella spina dorsale di una storia vera e insostenibile una capacità affabulatoria che diventa fin dalle prime pagine il sistema nervoso della vicenda, il labirintico percorso obbligato attraverso il quale è possibile esplorare ogni aspetto di questo orrore domestico velato di complessi chiaroscuri. L'autore invade la cronaca (gli atti del processo al «mostro di Amstetten» sono secretati) reinventando alcuni episodi, e altrove sceglie invece di riportarli così come sono avvenuti, grazie a una voce narrante che non esprime giudizi né attribuisce colpe. Elisabeth, tenuta prigioniera come un animale nutrito nel caldo di una tana, è la protagonista assoluta di una vicenda che afferra il lettore e lo trascina di peso nel bunker, senza permettergli mai di uscire. Quello che rimane è una storia di amore e follia, terrore e desiderio: ma il valore delle semplici parole che appartengono al mondo «di sopra» - incapaci da sole di decifrare ciò che davvero può essere accaduto in quel bunker - è destinato a svanire.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 4

Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.8  (4)
Contenuto 
 
4.0  (4)
Piacevolezza 
 
4.3  (4)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Elisabeth 2013-11-06 19:19:40 drysdale
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
drysdale Opinione inserita da drysdale    06 Novembre, 2013
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Quasi viene da chiedersi se fosse un vero mostro

La scelta di questo romanzo non è stata consapevole e la sua lettura integrale quasi un atto autopunitivo nei confronti dell'incauto acquisto. In ciò il disaccordo con i pareri che mi precedono.
Il giudizio negativo non è dovuto solo alle caratteristiche claustrofobiche del racconto che, attenendosi, almeno da questo punto di vista, alla reale, macabra storia di Elisabeth Fritzl, si svolge interamente all'interno di un bunker sotterraneo. A crearmi un notevole fastidio è stata l'arbitraria, inappropriata e, per quanto si sa della vicenda, quasi offensiva (nei confronti della vittima e dei lettori di buon senso) ricostruzione dei fatti operata da Sortino. Gli atti del processo sul "caso Fritzl", come ammesso in prefazione al testo, sono stati secretati, ma da quel po' che ne è uscito, la valutazione effettuata dai giudici in sede processuale e la durezza della condanna inflitta al "mostro" (l'ergastolo), appaiono in evidente contrasto con il senso a tratti vagamente umanitario e, se non addirittura sentimentale, attribuito a quest'ultimo. E improponibili - oltreché antitetici con la realtà nota - appaiono le ultime elucubrazioni mentali effettuate da Sortino: quelle con le quali individua nella vittima di tanta efferatezza - nel corso delle fasi processuali - un sentimento non solo di compassione ma perfino di una sorta di quasi difesa nei confronti del proprio aguzzino. Leggo che trattasi del primo romanzo scritto da questo autore: sullo stile letterario, niente da dire. Per il resto, meglio lasciar perdere.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore
Elisabeth 2011-10-11 14:21:23 gio gio 2
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    11 Ottobre, 2011
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

"Al di là delle cronaca più nera..."-----

Sortino, giovane autore, attraverso il suo "debutto" nel mondo letterario, spalanca le porte ai lettori su un fatto di cronaca nera, indescrivibile nelle sue atrocità.

In che modo i guidici, i giornalisti, gli avvocati difensori e accusatori hanno "guardato," o per meglio dire, "osservato" questo "orrore"? E noi, "gente normale", "semplici ascoltatori"? Abbiamo seguito la notizia al telegiornale sbigottiti : in un piccolo capologuogo di provincia della bassa Austria, si scopre che un uomo, PADRE DI FAMIGLIA, ha tenuto prigioniera la figlia, in un bunker antiatomico, costruito sotto le fondamenta della propria abitazione,per ventiquattro lunghi anni,ricattandola in modo follemente crudele, derubandola di ogni forma della sua umana identità,costringendola ad avere rapporti incestuosi dai quali nasceranno sette figli.

Come spesso accade, quando ci troviamo di fronte ad "un qualcosa" che va al di là della nostra umana comprensione, ce ne siamo pian piano allontanati, con passo felpato, naturalmente, per non essere considerati insensibili, superficiali o meschini.
Non è un' accusa, ciò che sto cercando di esprimere: è la descrizione di una COMPRENSIBILE REAZIONE, nella quale, naturalmente, vi è compresa anche la mia. Affrontando la lettura di questo testo, ho avuto modo di cogliere questi "perchè", e la risposta sta appunto "in ciò" che l'autore, per mezzo di una forza narrativa sorprendente, riesce a farci "conoscere", andando "oltre la cronaca", aiutandoci a "vedere", ponendoci la possibilità di "cercare di afferrare" l'"inafferrabile", l'"inumano".
Eppure, non risponde alle nostre "segretissime" domande servendoci semplicemente le risposte su un "piatto d'argento",al contrario ne analizza insieme a noi i "riflessi", le complessità degli "ingranaggi". Ci "conduce" nel bunker, nel "teatro degli orrori", penetra e ci svela, attraverso pagine di staordinaria limpidezza e delicata poesia,pur sondando il "cuore" di questa "crudele follia" ed analizzandone le atroci conseguenze. Ci invita ad osseravre, a tendere la mano verso l'"inconcepibile".

La vittima viene collocata "in primo piano", protagonista di un palcoscenico terrificante, di fronte al quale noi, semplici spettatori, ci sentiremo stringere in una morsa di sconvolgente stupore, verremo colti dalla medisima sensazione di un lancinante "dolore fisico", penetrando negli abissi più cupi, nei sentieri più perversi, nei meandri più orribili e toruosi della mente umana.
L'autore sembra, in questo modo, offrirle il "dono" che le spetta: i riflettori vengono "puntati" all'interno della mente e dell'animo di Elisabeth.

"A diposizione avvenuta, portò la mano sulla catenina che indossava al collo in un gesto che la rassicurasse, e chiuse tra le dita la piccola gemma che Josepf le aveva regalato tanti annni prima. Il cristallo le rimando la luce intatta, assolotumente chiara del senso che tutto ciò che era stato: persino la morte del piccolo Micheal e il piatto di cenere che aveva lasciato, tutta la solitudine, la povertà, il timore di non riuscire a sopravvivere e poi la paura di andare soli nel mondo, la disperazione e la mancanza di forze erano stati una volta su tutte il bene più grande."

Sortino,in questa sua prima coraggiosissima opera, oltre a svelarsi attraverso una straordinaria bravura dal punto di vista narrativo, mostra una stupefacente maturità psicologica e una commovente sensibilità, di fronte alla quale, il lettore, non potrà far altro che inchinarsi e applaudire con gli occhi colmi di lacrime e ammirazione...

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
Elisabeth 2011-08-26 05:38:59 silvia71
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
silvia71 Opinione inserita da silvia71    26 Agosto, 2011
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Elisabeth

Sortino parte da uno spunto derivato da una vicenda di cronaca agghiacciante di qualche tempo fa, per dare vita ad un romanzo di una intensità sconvolgente.
Una ragazza viene segregata dal padre in un rifugio sotto terra per ventiquattro lunghi anni, fatti di abusi fisici e psicologici indicibili, violata come donna e come essere umano, ridotta in uno stato di cattività difficile da immaginare.
L'autore mostra fin da subito le sue reali intenzioni, ossia distaccarsi da una pedissequa ricostruzione cronachistica del fatto, quanto piuttosto di riuscire a cogliere i lati oscuri e meno immediati della lugubre storia di Elisabeth, quelli che il pubblico tralascia in nome di una più bassa e morbosa curiosità per i particolari scabrosi e piccanti.
Le domande che si pone Sortino e le relative risposte, si riflettono nella stesura di un romanzo di altissimo spessore, capace di scandagliare l'animo umano fin nelle pieghe più segrete, regalandoci brividi, lacrime e tenerezze, durante tutta la lettura, senza avvertire mai un calo, anzi riuscendo a far vibrare le corde più alte del cuore strada facendo.
Da dove trae la forza un essere umano per poter sopravvivere ad un simile orrore ? Questo difficile interrogativo corre lungo l'intera narrazione e viene fatto oggetto di una elaborazione profonda e convincente grazie ad un poderoso lavoro di approfondimento psicologico, unitamente a riflessioni di natura filosofica.
La figura di Elisabeth è di una bellezza grandiosa, colta con estremo realismo, senza banalizzarne mai gli stati d'animo, ma studiando minuziosamente quell'innata forza, che nei momenti più tragici spinge l'essere umano a lottare per la sopravvivenza.
Un racconto forte e duro, capace di coinvolgere il lettore fino al punto di fargli provare, oltre ad un normale senso indignazione e disgusto,considerata la gravità dei fatti, un dolore vivo, penetrante e inconsolabile.
Il punto di forza del romanzo è da cogliere nella straordinaria maturità narrativa del giovane autore:
il suo è un narrare caldo e pregno di sensazioni, rivelatore di una squisita abilità nel raggiungere una profondità espressiva singolare, tanto da sfociare in momenti di pura poesia.
Sortino vuole esimersi dall'esprimere qualsiasi giudizio morale, ma provare a capire i meccanismi più complessi della mente umana, trascinando con sé il pubblico attraverso questa dolorosa e accattivante analisi.

Il panorama letterario italiano si è arricchito di una nuova mirabile penna.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
Elisabeth 2011-06-13 07:24:23 Lady Libro
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    13 Giugno, 2011
  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il mostro di Amstetten

E'veramente un bel libro, ben scritto e coinvolgente ma terribilmente angosciante. Forse per il fatto che è una storia vera mi sentivo perfettamente in sintonia in tutti quanti i luoghi e i personaggi, in particolare con Elisabeth che ha combattuto una battaglia più grande di lei, superando ostacoli invisibili a occhio umano e resistendo fino alla fine del suo supplizio (che probabilmente non è ancora finito) grazie anche, in parte, all'arrivo dei figli. Ha dovuto combattere un'intensa e lunga battaglia senza armi, dentro se stessa e dentro quel bunker da cui anche per il lettore è impossibile uscire. Ho molto ammirato il personaggio di Elisabeth, mentre non ho potuto soffrire Rosemarie, la madre di lei: è una persona totalmente fredda, passiva, priva di sentimenti e con l'unico pensiero di fare la gatta morta col vicino di casa. Che dire, poi, di Josef Fritzl, il "mostro di Amstetten"? L'ho semplicemente odiato. Sia per la sua personalità folle e perversa, sia per tutto quello che ha fatto alla sua stessa figlia. Nel complesso, però, è un bel romanzo che merita di essere letto. Ho apprezzato, inoltre, l'idea di Sortino di mischiare la sua fantasia alla realtà. Se fosse stata riportata tutta quanta la vicenda in stile di cronaca, probabilmente il romanzo sarebbe risultato molto più noioso. Se pubblicheranno altri libri di questo autore, credo proprio che li leggerò.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La cerimonia dell'addio
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante