22/11/'63 22/11/'63 Hot

22/11/'63

Letteratura straniera

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Jake Epping ha trentacinque anni, è professore di inglese al liceo di Lisbon Falls, nel Maine, e arrotonda lo stipendio insegnando anche alla scuola serale. Vive solo, ma ha parecchi amici sui quali contare, e il migliore è Al, che gestisce la tavola calda. E proprio lui a rivelare a Jake il segreto che cambierà il suo destino: il negozio in realtà è un passaggio spaziotemporale che conduce al 1958. Al coinvolge Jake in una missione folle - e follemente possibile: impedire l'assassinio di Kennedy. Comincia così la nuova esistenza di Jake nel mondo di Elvis, James Dean e JFK, delle automobili interminabili e del twist, dove convivono un'anima inquieta di nome Lee Harvey Oswald e la bella bibliotecaria Sadie Dunhill. Che diventa per Jake l'amore della vita. Una vita che sovverte tutte le regole del tempo conosciute. E forse anche quelle della Storia.



Recensione della Redazione QLibri

 
22/11/'63 2012-04-10 16:22:47 pirata miope
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pirata miope Opinione inserita da pirata miope    10 Aprile, 2012
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AL DI LA' DEL BENE E DEL MALE

Difficile non considerare l’ultimo corposo romanzo di King una sorta di testamento spirituale. L’incipit, se la si legge con attenzione, è una dichiarazione di poetica: a mettere in moto l’azione è la lettura da parte del protagonista, Jake, insegnante di liceo, del racconto autobiografico in un tema di un massacro compiuto da un padre violento. C’è chi scrive “sulla difensiva”, riflette Jake, e sono i più; c’è invece chi riesca a scrivere “in attacco”. Lo scrittore autentico è dunque colui che aggredisce e mette in discussione le certezze del lettore e lo spinge a concentrare lo sguardo sulla realtà fino a scoprirne il buco” nascosto, quello che consente di penetrare in una dimensione altra, quella dove lui stesso convive con l’orrore e la follia. Avviene in tutte le opere di King, ma in “22/11/’63” l’esplorazione del caos è ancora più radicale: non si tratta più delle fogne di una città o dei fantasmi sepolti nell’albergo sulla montagna, bensì si chiede all’eroe protagonista di sconfiggere il tempo e la Storia, tornando attraverso una scala magica nel 1958 e impedire l’assassinio di Kennedy. Il clown malefico di “It” ha lasciato una sua impronta su Derry e Derry è la prima tappa del docente proveniente dal futuro: lì non vi sono che presagi, il segno che il male ha inquinato irrimediabilmente la città dell’uomo. Tuttavia il nemico vero di Jake è senza volto e non ha bandiere : è il passato che non ha altro scopo se non la preservazione di sé al di là del bene e del male. La lotta contro un’entità astratta, il cosiddetto caso, non è ad armi pari: l’uomo è mosso dalla volontà utopica di raddrizzare i torti perpetrati dalla Storia, può vincere o perdere, il destino vince solamente perché non ha direzioni precise da rispettare. L’ansia comunicata al lettore dall’eroe benefattore dell’umanità protagonista del romanzo non deriva tanto dalla curiosità di sapere come “andrà a finire”, ma dal dubbio sul senso della missione. È sufficiente l’anelito al bene per modificare la sorte dei popoli e degli individui? Forse si, forse no, tuttavia ciascuno di noi può scegliere se abitare a Derry, la città di It, o condividere con i “buoni” incontrati per strada l’idillio di un “anti-Derry”, un minuscolo villaggio sperduto, dove adolescenti ed adulti ballano la sera della festa.

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Tulle le opere di King
A chi è interresato alla seguenti tematiche: i confini dei generi letterari nella letteratura contemporanea-la lotta dell'eroe contro il destino: dall'epica classica alla paraletteratura contemporanea
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22/11/'63 2021-09-10 10:17:04 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    10 Settembre, 2021
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Salva Kennedy, salva il mondo

Questo romanzo ha atteso con pazienza sui miei scaffali per un intero lustro; tanto mi ci è voluto per decidermi finalmente ad affrontare "22.11.63", e non soltanto per la mole imponente ma soprattutto perché ero certa al novantotto percento che sarebbe diventato il mio nuovo romanzo preferito di King, scalzando "Il miglio verde" dal gradino più alto del podio. Come ci insegna questa lettura, una percentuale alta non è però garanzia di successo, e temevo di affrontare la lettura con delle aspettative troppo alte per rimanere poi delusa: fortunatamente non è successo, ed anzi questo titolo ha confermato King tra i miei scrittori preferiti... una bella rassicurazione dopo il mezzo disastro de "Gli occhi del drago".
Al centro di questa vicenda c'è il professore di letteratura Jacob "Jake" Epping, un uomo molto capace nel suo lavoro ma dalla vita privata un po' vuota, in particolare dopo il divorzio dalla moglie Christy; quando l'amico e ristoratore di fiducia Al Templeton gli svela di aver scoperto un portale che conduce nel passato, Jake si lascia coinvolgere nel suo piano per cambiare la Storia, impedendo a Lee Harvey Oswald di uccidere JFK. Da questa premessa la trama potrebbe trarre un parte in inganno, così come il titolo e la copertina; tutto sembra infatti ruotare attorno all'omicidio Kennedy, mentre ritengo importante segnalare come la narrazione includa e si soffermi su molte altre storie, che riguardano gli anni trascorsi dal protagonista nel passato ed i suoi tentativi di migliorare il presente.
A fare da antagonista alle buone intenzioni di Jake c'è però il Tempo stesso, che si oppone con ogni mezzo al cambiamento, e per un valido motivo! Il libro vuole infatti farci capire, attraverso le parole e l'esperienza del protagonista, come anche gli eventi più tragici possano avere delle conseguenze positive, allo stesso modo in cui un cambiamento scaturito da un intento altruista vada a volte ad innescare delle risonanze catastrofiche su scala planetaria. Questi concetti spingono a riflessioni forse puramente teoriche ma non per questo di minor valore: avendo la possibilità di alterare il passato, in quanti saprebbero resistere alla tentazione di diventare degli eroi? in quanti rinuncerebbero ad una felicità idilliaca per il bene della collettività?
Come si può intuire, il romanzo punta molto sull'aspetto emotivo, risultando davvero coinvolgente specialmente per come vengono ben caratterizzati i personaggi, sui quali si basa buona parte della narrazione. King è insuperabile nel tratteggiare con poche righe delle figure memorabili, come Miss Mimi o Charles "Chaz" Frati, e anche nel caso di personaggi che non mi hanno colpita da subito -ad esempio, Sadie Dunhill- riesce a renderli accattivanti con il proseguire della storia: nel caso di Sadie, ho apprezzato molto il suo ruolo una volta introdotta la parte più romance del libro, forse un pochino troppo presente ma davvero ben scritta.
Altri punti a favore di questo titolo sono la logica alla base dei viaggi nel tempo, che ho trovato spiegata in maniera convincente pur lasciando alcune parti all'interpretazione del lettore, e l'ambientazione a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. A differenza di altri autori, che descrivono il passato con una nostalgia cieca ai suoi difetti (e sì, Cline, sto pensando a te e al tuo "Ready Player One"), King è capace di creare un'atmosfera intrigante e talmente ricca di dettagli da far pensare ad un vero romanzo storico anziché di fantascienza, eppure non tralascia neppure uno degli aspetti negativi dell'epoca, come un razzismo normalizzato o la tendenza al victim blaming, in un'ottica critica e consapevole.
Trovare difetti in questo testo non è facile, quindi vi cito giusto qualche piccolezza degna di nota (a margine). Il testo comprende molti passaggi di foreshadowing che potrebbero risultare fastidiosi con il proseguire della lettura, perché anticipano un po' troppo della trama; inoltre sono presenti diversi riferimenti ad altre opere dell'autore, per la maggior parte trascurabili, ma se non avete letto "It" tutta la parentesi sul ballo tra Richie e Bev vi risulterà un po' fine a se stessa. Altrettanto complicato è cogliere alcune dinamiche per chi non vive negli Stati Uniti, la cui storia gioca un ruolo centrale nella trama; per quanto la morte di JFK sia un evento noto a chiunque, l'impatto che ha avuto è difficile da percepire per un lettore italiano dei giorni nostri.
Ma alla fine, "22.11.63" si è conquistato il trono a discapito de "Il miglio verde"? Penso sia ancora presto per stabilirlo: voglio vedere se supererà una nuova prova del tempo.

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22/11/'63 2020-04-28 06:35:31 Dario_
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Dario_ Opinione inserita da Dario_    28 Aprile, 2020
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King e le fragili corde del tempo

Un libro in cui la fantascienza diventa più umana e reale possibile.

Tutto inizia nel 2011, nel liceo di Lisbon Falls, dove insegna il professore di letteratura inglese Jake Epping, uomo divorziato che vede andare in frantumi anche ogni suo preconcetto logico quando Al Templeton, amico e proprietario di una tavola calda, gli rivela l'esistenza di un portale temporale situato proprio nella cantina del suo locale che riporta chiunque al 1958. Al, consapevole di essere prossimo alla morte a causa di un tumore, affida a Jake una missione in grado di cambiare il corso della storia dell'umanità: salvare la vita di JFK.

C'è poco da dire: una delle perle più splendenti tra le ultime opere del Re.
Una mastodontica opera con una mole di riferimenti e attenzioni ai dettagli inumana che King ha saputo elaborare con somma maestria, delineando dei profili psicologici ed esteriori, soprattutto dei reali personaggi storici, davvero impressionanti.
Jake è un protagonista azzeccato, scaltro, magnetico, personificazione letteraria equivalente a quella umana di Lee Harvey Oswald di un concetto ben chiaro: qualsiasi uomo con un obbiettivo sentito e la giusta occasione può cambiare la storia. Ciò riporta infatti al tema principale trattato da King, ovvero quello della fragilità del tempo, un argomento affrontato con cura, riuscendo infatti a rappresentare dei concetti complessi come i vari effetti dei cambiamenti temporali in modo semplice.
La trama in se non subisce l'influenza della complessità di questo tema, rimanendo eccelsa: momenti divertenti, momenti in pieno stile spy-story, momenti commoventi, c'è davvero tutto.
Merita una menzione d'onore anche il rapporto tra Jake e Sadie, ben costruita, mai banale grazie anche alla magnifica figura di Sadie, una donna che cresce interiormente con lo scorrere delle pagine, incarnando alla perfezione lo sviluppo caratteriale che subiscono le donne di quel periodo, avanzando verso una sempre maggiore e meritatissima emancipazione.
Finale un po' telefonato arrivando agli ultimi capitoli ma pur sempre magico e perfetto nella sua semplicità.

In definitiva reputo questo libro un avventura eccezionale, mozzafiato, ampiamente capace di farti attraversare "La tana del Bianconiglio" insieme a Jake e farti respirare a pieni polmoni aria dei magici e nostalgici anni 60.


Voto unico dato nel complesso 8/10


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22/11/'63 2019-09-02 12:38:23 alexandrasc
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alexandrasc Opinione inserita da alexandrasc    02 Settembre, 2019
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Passato, presente e futuro immutabili

Uno dei più bei romanzi letti negli ultimi mesi. Non avevo mai affrontato finora King, non essendo amante del genere Horror, ma visto le belle recensioni trovate, ho deciso di fidarmi e sono stata ben ripagata.
La storia, anche se il tema "viaggi del tempo" fa tornare in mente argomenti già più volte affrontati nella letteratura e nel cinema, non è affatto noiosa o scontata.
Ti travolge con la fluidità della scrittura dell'autore.
Ho adorato il susseguirsi degli eventi con il desiderio del proteganista di migliorare la vita a persone che avevano subito "il malevolo caso" della sorte o migliorare la storia Americana.
La lotta tra bene e male, tra sfortuna e fortuna. Lotta che porta ad un'unica conclusione: nulla succede a caso.
Tutto, per l'autore, è un filo di conseguenze che, per procedere nella loro linearità, non deve essere mutato.
Ci si potrebbe vedere nel romanzo anche una presenza religiosa e mistica.
Tutta la storia dell'umanità sembra essere regolata da un essere superiore che tesse le trame delle vite di ognuno creando nella sua completezza un meraviglioso telaio.
Telaio che, scombinandone qualche filo, porta ad una distruzione catastrofica dell'umanità.
Ho sperato fino alla fine in una risoluzione positiva della bella storia d'amore ma, se pur il mio cuore avesse desiderato un lieto fine, ho gradito questo rientrare alla cruda realtà dell'impossibilità del congiungimento tra passato,presente e futuro.
Il romanzo sembra essere suddiviso in 3 blocchi in cui si notano in ognuno delle tematiche differenti:
1-Horror: il periodo vissuto dal protagonista nella cittadina Derry. Qui si percepisce un essere demoniaco che influenza negativamente le menti di molti cittadini fino a farne scaturire omicidi efferati.
2-Romantica: il periodo vissuto nella cittadina Jodie. Posto tranquillo, dalla vita serena e amichevole. Qui scopre il protagonista il suo vero amore (Sadie) e amici fedeli che lo supportano e comprendono nei momenti più difficili.
3-Avventurosa: periodo vissuto tra Forh Work e Dallas in cui progetta e mette in azione il piano di salvataggio di Kennedy per evitarne il suo omicidio, considerato dallo scrittore come una della maggiori piaghe della storia.

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Chi ama il genere fantascienza.
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22/11/'63 2018-06-12 07:49:47 Simona P.
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Simona P. Opinione inserita da Simona P.    12 Giugno, 2018
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Viaggio nel tempo

La trama è particolare, la storia avvincente e intensa, l’autore attraverso il suo stile inconfondibile, affronta un argomento, spesso preso in esame nel romanzo di fantascienza e molto amato dal cinema e dalla letteratura, cioè il viaggio nel tempo, attraverso, in questo caso, un varco situato dietro la dispensa di una comune tavola calda.
Il tema del ritorno nel passato oltre ad attirare per la sua spettacolarità, presenta anche un risvolto più profondo, filosofico e riflessivo; si può cambiare il passato in modo positivo, per poi magari avere un futuro migliore? Modificare alcuni grandi eventi della storia avrebbe potuto ridimensionare le sorti dell’umanità? Alcune catastrofi potevano essere evitate? Allora utilizzare un passaggio temporale per migliorare le sorti del mondo, è possibile? Dobbiamo anche pensare e tenere presente che intervenire nel passato potrebbe modificare il futuro in modo inatteso, non sappiamo come; in un tutto panteista, in un equilibrio cosmico, un battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dalla parte opposta del mondo.
La fantasia del maestro dei thriller-horror è inesauribile, il Re non delude mai; componimento narrativo molto ampio, il romanzo presenta una trama lunga ma che tiene bene; grazie al suo linguaggio accattivante e avvolgente, non ci sono momenti di noia, né pause riflessive stancanti, tutto è nella mente del protagonista. Jake Epping, professore separato, abbastanza metodico, onesto, caratterizzato da esistenza tranquilla e ritmata, forse annoiato e in cerca, senza saperlo, di una cambiamento, è amico di Al e frequentatore della sua tavola calda che offre agli avventori prezzi estremamente convenienti, garantendo cibi di qualità, i clienti nutrono sospetti sull’origine della carne utilizzata da Al per i suoi famosi piatti.
Un giorno Jake riceve una strana telefonata al lavoro, è Al che insiste per vederlo subito, deve parlargli, il professore rimane perplesso ma accetta di vedere l’amico; si reca all’appuntamento dove troverà una inquietante sorpresa. Incredulo ed estremamente confuso, incerto se proseguire nella irreale proposta di Al, Jake accetterà la sfida: un viaggio nel tempo, per la precisione nel 1958, una nuova identità, George Amberson.
Un romanzo che inizia con un tema scolastico in cui viene descritta una storia violenta, atroce e reale, un omicidio plurimo dei più efferati; una storia che prosegue negli anni cinquanta con i tabù sulla sessualità, la tv in bianco e nero, il fumo di sigaretta ovunque; una trama che porta nel Maine, in una citta-fantasma, Derry, fin dall’inizio descritta come ostile, dove sono successe cose terrificanti e sembra che ci siano occhi che spiano ovunque. Il riferimento a IT qui è immediato. Inoltre c’è la famosa data, quel 22 Novembre 1963.
Uno stile scorrevole e raffinato, spesso con sfumature di sottile ironia, che rimane costante anche nelle circostanze più inquietanti e un linguaggio duttile che si adatta a tutte le situazioni, dal monologo interiore alla descrizione, dall’avventura al brivido, caratterizzano questa lunga storia di Stephen King che ancora una volta lascia col fiato sospeso e stupisce i suoi lettori; la suspense non manca come le sorprese, il dubbio, la tensione, la paura, il brivido. Da leggere!

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22/11/'63 2018-05-05 12:28:32 Chiara77
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Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    05 Mag, 2018
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Le stringhe del tempo

Mentre scrivo questa recensione sono ancora avvolta dall'atmosfera particolare del romanzo “22/11/'63”. Il celebre romanzo di Stephen King del 2011 infatti narra di viaggi nel tempo: sicuramente un argomento affascinante e non nuovo in letteratura e nel cinema, reso in questo caso avvincente e credibile dal “re” dell'horror.

Jake Epping, professore di lettere nel liceo di una cittadina del Maine, Lisbon Falls, è il protagonista della narrazione; un personaggio che attira simpatia e consenso: un buono al 100%, un po' riservato ma in fondo molto coraggioso ed intraprendente. Il nostro Jake, incredibilmente, trova un varco temporale, una “buca del coniglio” o una bollicina del tempo che lo può catapultare direttamente nella Lisbon Falls del 9 settembre 1958. Un salto indietro che lo proietta in un mondo che non conosce internet e smartphone, dove tutti fumano indisturbati ed incuranti degli eventuali danni alla salute, fra sapori genuini e dimenticati. Non è un mondo perfetto però, ovviamente, anche nel “Mondo di Allora” troviamo odio, rancore, cattiveria, indifferenza, razzismo, pazzia... Jake ritiene di poter cambiare alcuni episodi negativi della storia, da fatti privati di cui egli è a conoscenza ad eventi di portata mondiale, come l'omicidio del presidente Kennedy, assassinato a Dallas il 22 novembre 1963. Si adopererà per riuscirci in tutti i modi possibili, ma non sarà un'impresa facile, perché il passato non vuole essere cambiato. C'è inoltre una parte romantica che racconta la storia d'amore fra il buon professore e la bella ed altissima Sadie, che, secondo me, rende ancora più piacevole la lettura. Si tratta di un romanzo appassionante: riuscirà Jake a compiere la sua missione? Cosa scoprirà alla fine?

Il romanzo è scritto in prima persona dall'io narrante del protagonista, il linguaggio è scorrevole e colloquiale e non mancano spunti di ironia, nonostante gli argomenti affrontati siano piuttosto cupi. L'opera è molto calata nella storia e nella realtà statunitensi ed io personalmente ho avvertito un po' la distanza da questo tipo di ambientazione.

In conclusione quindi, un ottimo romanzo, scritto per i lettori più che per i critici letterari, si legge volentieri e velocemente, nonostante la mole e lascia addosso un pizzico di magia.

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22/11/'63 2015-08-16 13:27:36 Francj88
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Francj88 Opinione inserita da Francj88    16 Agosto, 2015
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Un lindy hop sulle note del tempo

Jake Epping è un tranquillo professore di Lisbon Falls, Maine, e il suo posto preferito per fare quattro chiacchiere è la tavola calda di Al. Al però non è un uomo comune, egli cela un segreto: la dispensa del suo locale nasconde un passaggio temporale che conduce al 1958. Per Jake questa è, ovviamente, una rivelazione sconvolgente, eppure l'incredulità non gli impedisce di farsi coinvolgere nella missione che ossessiona il suo amico da tempo: fermare Lee Harvey Oswald dall’uccidere Kennedy nel lontano 22 novembre 1963. Due minuti della sua vita (perché non importa quanto a lungo si resti nel passato, al ritorno nel presente saranno passati solo 2 minuti) potrebbero portare grandi cambiamenti nella storia: salvare Kennedy potrebbe voler dire salvare anche suo fratello Bob, Martin Luther King, bloccare le rivolte razziali...forse servirebbe ad evitare anche la guerra in Vietnam! Comincia così la nuova esistenza di Jake nei panni di George Amberson (identità fittizia che sceglie quando viaggia nel passato) nell’America degli anni ’50 e dei primi anni ’60, nel mondo di Elvis Presley, James Dean e JFK, delle automobili, del boom economico, del twist e del fumo di sigaretta, un mondo forse più chiuso, razzista e bacchettone ma per certi versi più genuino e più a dimensione d’uomo. In questo mondo vedremo Jake incrociare le proprie vicende personali a quelle della “storia”, nel tentativo di sovvertire le regole del tempo.

22/11/63 è un romanzo dal taglio sicuramente diverso rispetto a quello degli horror a cui lo scrittore ci ha sempre abituati. Questa volta Stephen King riprende una tematica come quella del viaggio nel tempo e dei mondi paralleli, che aveva affrontato soprattutto nella serie de La torre nera, legandola stavolta a vicende storiche, e lo fa in modo superbo a mio parere. Da ogni pagina traspare il grande lavoro di ricerca e documentazione che ha guidato la scrittura di questo romanzo. Il background socio-culturale è descritto in modo così particolareggiato che sembra davvero di poter viaggiare nel tempo e calarsi nella vita quotidiana, negli usi e nei costumi di un tempo ormai lontano. I personaggi sono più che verosimili, sono veritieri. Non importa quali siano di fantasia e quali realmente esistiti, in questa sorta di “fantastoria” creata da King si percepiscono come reali gli appartenenti ad entrambe le categorie. In particolare il protagonista Jake/George, un uomo che si trova a indossare i panni dell’eroe, spicca soprattutto per la sua umanità e familiarità, per il fatto di essere sostanzialmente debole, non immune al timore e agli errori, la cui forza d’animo però lo spinge a lottare con tutte le sue forze per ciò in cui crede. E bellissima è la storia d’amore tra il nostro protagonista e Sadie, una ragazza che incontrerà nel passato. Infatti sebbene le implicazioni del viaggiare nel tempo e la teoria dell’effetto farfalla (secondo cui ad ogni piccola variazione nelle condizioni iniziali di un sistema, in questo caso il sistema-evento “morte di Kennedy”, seguono grandi variazioni nel comportamento a lungo termine del suddetto sistema) rappresentano una scelta narrativa interessantissima, sostanzialmente King ha scritto una storia d'amore, una di quelle che ti levano il fiato e ti fanno commuovere fino alle lacrime.
Questo romanzo è fantasioso, intrigante ma allo stesso tempo concreto. Nonostante la mole imponente il libro scorre benissimo, anzi per me terminarne la lettura è stato traumatico. Dopo aver chiuso il libro, anzi dopo aver riletto le ultime pagine almeno 3-4 volte prima di chiudere il libro, è stato difficile riuscire a lasciare i personaggi al loro destino e ritornare al “mio” presente. Sì, perché anche io ho viaggiato nel tempo insieme a Jake e ho amato, lottato, sofferto e sperato insieme a lui. Non voglio illudervi, questo libro non vi dà la soluzione dell’enigma che accompagna la morte di Kennedy però vi farà molto riflettere sul senso del tempo, del destino e di quanto possa essere importante anche quella che sembra essere la più insignificante delle azioni. Essa invece, nell’architettura generale del flusso degli eventi, riveste un grande valore. Una presa di coscienza che può spaventare ma allo stesso tempo rendere consapevoli. Insomma, consiglio assolutamente la lettura di questo romanzo!

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22/11/'63 2015-04-13 05:30:18 Rebel Luck
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Rebel Luck Opinione inserita da Rebel Luck    13 Aprile, 2015
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Ucronìa andata e ritorno.

L'inizio è zoppicante, come se King avesse in mente la sua storia ma non sapesse come farci arrivare lì i suoi personaggi...
Quindi prende la sua idea ed un poco tirandola per i capelli ed un poco prendendola a calci nel culo, fa arrivare la storia dove voleva.
Il risultato sono, appunto, una settantina di pagine piene di cadute di stile ed inconpresibili sciocchezze.
Una specie di ragionamento su un gioco impossibile in cui siamo caduti tutti: "se potessi tornare indietro...".

La svolta però arriva, intorno alla centesima pagina, l'autore incrocia questa storia con una delle sue opere principe "IT" facendo sbattere il protagonista contro gli omicidi commessi dal "Clown", ricordandomi come è stato uccoso il povero George Denbrough, ributtandoci in quella realtà assurda dove gli adulti sembravano far finta di non vedere, di non sapere... Il pelo si rizza ed il re ell'horror sembra tornare.

Quando si arriva intorno alla duecentesima pagina la giostra dello zio Stephen è già a pieno regime, e quando gira così ad alti livelli, il numero delle pagine non conta più, la quantità di parole diventa solo un pregio, ed è impossibile staccarsi dalla sua presa.
King è tornato e ci ha presi un'altra volta per il collo.
Il romanzo diventa godibilissimo e noi ci immergiamo nella sua storia fondendoci in essa.
Ottimo.
King è tornato grande e più ci si addentra nella storia più la giostra si trasforma in una centrifuga, una centrifuga che con forza ci incolla il cervello alla sua rete.
In questa storia c'è tutto per intrappolarci nelle sue trame: storia, ansia, imprevedibilità, suspance ed anche amore.
Senza fare spoiler, dico che il finale è agrodolce, quando sei all'ultima riga una lacrima, una sola, si fa strada e non è possibile trattenerla.
Avrei preferito un finale diverso, positivo al 100%, ma non si può certo dire che questo sia brutto o sbagliato. Per una volta King non ha avuto cadute di stile nelle ultime pagine...

"Due punti a favore della Terra di Allora: meno scartoffie da riempire, molta più fiducia nel prossimo."

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King.
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22/11/'63 2015-03-12 10:01:41 cosimociraci
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cosimociraci Opinione inserita da cosimociraci    12 Marzo, 2015
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Terminator, rosa o fantascienza?

Un uomo proveniente dal futuro, torna indietro nel tempo nel tentativo di salvare la vita ad un uomo da cui dipende un futuro migliore.
Adesso se l'uomo che torna indietro nel passato si chiama Kyle Reese e l'uomo da salvare si chiama John Connor allora abbiamo la trama di Terminator, se invece l'uomo che viene dal futuro si chiama Jake Epping e l'uomo da salvare è Kennedy abbiamo la trama di questo libro.
La premessa sta ad indicare che a mio modesto parere l'idea di base del libro è vecchia di 27 anni infatti è datata 1984 l'anno di uscita del film. Naturalmente lo stile narrativo di King è sempre buono e piacevole da leggere ma non capisco il genere. Dovrebbe essere un romanzo di fantascienza ma c'è tanto del romanzo rosa, soprattutto nella parte centrale che perde paracchio il ritmo rispetto all'inizio e che personalmente avrei sfoltito perché non è fondamentale per gli eventi del romanzo. C'è un pizzico di romanzo storico con la ricostruzione delle vicende che hanno portato all'uccisione di JFK. Riprende il ritmo, ed il piacere di leggerlo nella parte finale. In generale non mi ha entusiasmato molto forse perché mi aspettavo un thriller fantascientifico che mi prendesse dall'inizio alla fine.

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22/11/'63 2015-01-04 08:46:57 Stefano74
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Stefano74 Opinione inserita da Stefano74    04 Gennaio, 2015
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Il miglior viaggio temporale

Tra le opere del maestro Stephen questa è quella che a mio parere rappresenta la maturità per eleganza e stile descrittivo. Non è il classico viaggio spazio-temporale ma un intricato intreccio di generi e piani in cui l'autore ci catapulta rendendo il lettore tutt'uno con gli avvenimenti.
Un thriller, uno spy-story, un dramma in continua evoluzione che fa anche riflettere su quelli che potrebbero essere gli effetti di una modifica del passato nel nostro futuro.
Ed infine una storia d'amore che lega il protagonista non solo nel passato ma ...
Un vero e proprio masterpiece!

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22/11/'63 2014-09-16 07:59:44 ferrucciodemagistris
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    16 Settembre, 2014
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22/11/'63

Un'intrigante e affascinante ucronìa; una descrizione e narrazione fantasiosa, ma ben dettagliata con dovizia di particolari e accadimenti storici, che trascina in quell'astrazione mentale del viaggio spazio-tempo e, inoltre, le infinite possibilità di poter rivoluzionare gli eventi, in maniera anche catastrofica, ogniqualvolta, almeno teoricamente, si interferisca con la continua linearità del tempo come noi lo percepiamo. Un eccellente romanzo che ha la capacità di farsi "divorare" e di farci riflettere su fenomeni aldilà della nostra comprensione ma non per questo sicuramente impossibili.

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