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A Scarborough, una località di mare dello Yorkshire, viene trovato il corpo di una studentessa brutalmente assassinata. Per mesi la polizia brancola nel buio alla ricerca non solo di un autore, ma anche di un movente. Fino a quando un nuovo omicidio scuote gli abitanti della cittadina. Questa volta la vittima è una donna anziana. Le modalità dell’assassinio, tuttavia, sono le stesse e, con l’aiuto di un diario trovato per caso, si imbatte in una vicenda accaduta più di mezzo secolo prima.



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Opinioni inserite: 14

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Nobody 2015-07-12 12:08:06 Vany
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Vany Opinione inserita da Vany    12 Luglio, 2015
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Sicuramente è lui!! O forse no...

Anche in questo romanzo della Link, come in tanti nati dalla sua mano, si entra immediatamente in simbiosi con la tecnica di scrittura estremamente fluida e logica dell'autrice. L''ambientantazione è la stessa scelta per "La casa delle sorelle", lo Yorkshire; sempre le sterminate campagne collinose inglesi; sempre la familiare sensazione di sentire il profumo dell'erba appena tagliata e del latte appena munto.
Oltretutto, la Link, in questo romanzo, non decide solamente di utilizzare la stessa località de "La casa delle sorelle", ma anche la stessa continua analessi fra due periodi storici (il ventunesimo secolo e gli anni quaranta).
Quindi, appena si inizia la lettura si riconosce immediatamente la mano di chi l'ha scritto.
Durante l'avvicendarsi degli eventi, i sospetti del lettore ricadono dapprima sicuramente su un personaggio, per poi cambiare idea ed essere assolutamente certi della colpevolezza di quell'altro personaggio. Per poi arrivare alla fine rimettendo a posto tutti i tasselli del puzzle. Ci si innamora perdutamente di Dave Tanner, per poi odiarlo con tutta la forza, per poi tornare ad amarlo di nuovo (vedrete che mi darete ragione, care lettrici donne!!).
Insomma, l'imprevedibilità è il leitmotiv del romanzo.
Decisamente consigliato. Lettura fluida e veloce nonostante sia un libro articolato e dai passaggi, anche morali, profondi. Oltretutto, decisamente non del tutto corto!
Dal romanzo: "Forse percepiamo maggiormente l'intera violenza del male non là dove si manifesta con ottusa brutalità, bensì là dove la brutalità è accompagnata dal cinismo. Perché si constata che è coinvolta l'intelligenza. Ed è quasi insopportabile dover ammettere che vi sono uomini che fanno certe cose con intelligenza.”

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La casa delle sorelle - Charlotte Link
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Nobody 2013-08-29 07:17:29 McLennon
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McLennon Opinione inserita da McLennon    29 Agosto, 2013
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La fattoria dei Beckett..

E' un thriller dalle tinte oscure questo della Link, una trama assai probabile e verosimile, ed è proprio questo che la rende appassionane e struggente allo stesso tempo.
Presente e passato si alternato e si avvicendano scanditi da misteriosi omicidi e fantasmi che riemergono dal tempo in una trama ben congegnata e accattivante.
La storia di Fiona è quella su cui ruota tutta la vicenda..è lei la protagonista a cui tutti gli eventi finiscono con l'essere collegati e la fattoria dei Beckett il luogo dove tutto accade.
La storia è stata condita con una buona dose di suspance, di atmosfere cupe e tenebrose, con toni di grande impatto emotivo e sentimentale e la lettura è stata sempre fortemente di impatto e appassionante.
Un romanzo che colpisce e che lascia il segno.

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Nobody 2013-08-28 19:49:31 Marta*
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Marta* Opinione inserita da Marta*    28 Agosto, 2013
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A VOLTE IL KARMA.........

Nell’ottobre 2008 a Scarborough, amena località marina nello Yorkshire, il tempo sembra scorrere tranquillo ma qualcosa cova sotto la cenere.
Un delitto scuote gli animi della cittadina. È stata brutalmente assassinata Fiona Barnes, un’anziana donna colpevole solo di dire la verità costi quel che costi. Le modalità dell’assassinio sono tristemente simili a quelle dell’omicidio di Amy Mills avvenuto lo scorso luglio.
L’ispettrice Valerie Armond incaricata delle indagini intuisce che le morti sono collegate tra loro. Il passato delle vittime e delle famiglie coinvolte si rivela la chiave di volta per capire il presente. Tutto sembra tornare indietro nel tempo a una vecchia storia volutamente dimenticata, occultata da tutti.
Nel 1940 in piena II Guerra Mondiale “una piccola ragazzina era arrivata alla fattoria dei Beckett nel corso delle operazioni di evacuazione dei bambini nelle campagne” per sfuggire ai bombardamenti nazisti. L’undicenne Fiona “che indossava un abito estivo troppo leggero e reggeva una valigia di cartone, e un bambino di circa otto anni dai calzoncini irrigiditi dalla sporcizia e con un pullover di lana simile a un sacco… ”. Brian Somerville era il nome del piccolo orfano ritardato che non proferiva parola, chiamato con odio e disprezzo Nobody, deriso e maltrattato da tutti. Nobody “l’altro bambino” era in seguito scomparso all’improvviso, volatilizzato. C’è forse un nesso tra questa antica e tragica storia e gli omicidi?

Mentre leggi questo thriller di Charlotte Link non si può non pensare a un labirinto, dove al centro c’è l’assassino e fuori ci sono tutti i personaggi del romanzo: ognuno di loro entra nel labirinto e cerca attraverso i vari percorsi di raggiungerlo, ma solo uno sarà corretto, gli altri servono solo per ingannare i protagonisti.
L’ispettrice Valerie Almond, insieme al suo affidabile agente Reek, viene chiamata a indagare; spera di arrivare presto a una soluzione per migliorare la sua carriera ma i casi sono complicati, e nonostante tutti gli indizi portino a un solo colpevole, nulla è come sembra, fino a portare a un finale che stravolgerà le convinzioni che il romanzo ha creato!!!
C’è un segreto, un ragazzo di cui tutti si sono dimenticati, che è sempre stato chiamato Nobody, sarà stato lui a uccidere? Ha ancora senso una vendetta dopo tutti questi anni? Chi può essere così crudele da massacrare due persone così brutalmente?

L’autrice riesce a far vivere i suoi personaggi, a renderli umani, veri con le loro paure, segreti, amori, forze e debolezze; in alcuni passaggi del libro i delitti passano in secondo piano lasciando così più spazio alle caratterizzazioni individuali, per imparare a conoscerli anche attraverso le indagini della polizia.
L’autrice riesce a mantenere alta la suspance e la tensione, non facendo capire fino alla fine chi possa essere l’omicida, e anche quando si pensa di averlo trovato ci si dovrà ricredere, infatti tutti coloro che appaiono nella scena sono allo stesso tempo colpevoli e innocenti. Inoltre, Charlotte Link riesce a intrecciare varie storie senza mai far perdere al lettore la continuità del romanzo.
E’ un romanzo semplice e fluido, composto da capitoli brevi, mai noiosi e le descrizioni sono chiare e fluide.
Questo romanzo è anche un viaggio nella psiche umana, nell’egoismo più totale, alla fine è solo dando identità a “Nobody” che si potrà capire molto di più che il semplice nome di un assassino e comprendere che non si può fare del male sperando che il karma si dimentichi di ciò.
Adatto a chi ama i thriller e soprattutto i romanzi di Charlotte Link (infatti ho cominciato a leggerne un altro dei suoi).

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Nobody 2013-07-19 12:29:57 LolloP
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LolloP Opinione inserita da LolloP    19 Luglio, 2013
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Il male di Nessuno

Nessuno.
Tutti noi vorremmo essere qualcuno, ottenere risultati, essere apprezzati e circondati da amici, avere una carriera o una famiglia solida.
Tuttavia , a volte, le vicende della vita potrebbero prendere delle pieghe tali da disperdere le tracce lasciate da un uomo, un uomo che potrebbe essere qualsiasi di noi.
Sconosciuto a sè e agli altri, nessuno sa dove egli sia nè cosa faccia. Non si hanno che pochi e sbiaditi ricordi di lui.
Un nessuno insomma.
E' questa l'idea da cui Charlotte Link, celebre autrice di thriller di successo, parte per costruire una storia , in bilico tra la seconda guerra mondiale e il XXI secolo, nella quale efferati omicidi rompono la vita placida della città di Scarborough.
Chi ha commesso questi crimini? Nessuno.
E' questa la risposta che sembra più ovvia ma che in realtà non lo è.
Tramite un sapiente gioco di personaggi e di buona caratterizzazione degli stessi il lettore si trova a tentare di sciogliere il bandolo della matassa, a capire chi sia l'autore dei terribili delitti, tentando di penetrare la coltre di bugie e segreti che nel corso di 60 anni si sono accumulate nelle vite dei protagonisti.
Lo stile è decisamente scorrevole ed il ritmo incalzante accompagna piacevolmente lo svolgersi degli eventi, si nota la dimestichezza con cui la Link gestisce questo genere di lettura.
Se proprio devo sottolineare alcuni punti deboli potrei evidenziare qualche forzatura nella trama. Alcuni eventi sono piuttosto irreali e mi hanno lasciato un pò perplesso. Ad esempio nasce un'amicizia tra la nipote della vittima ed il primo indiziato della polizia, ciò è davvero poco credibile . Al di là di questo si tratta sicuramente di un valido thriller.

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Nobody 2013-06-15 08:40:53 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    15 Giugno, 2013
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Suonare il pianoforte

“Le racconto una cosa che ho letto alcuni mesi fa”, continuò Semira.
“E cioè di come in Spagna non poche persone si sbarazzano dei cani.
Li impiccano agli alberi. Ma non in modo che muoiano presto. Li appendono così che gli artigli delle zampe posteriori riescano ancora, sia pure a malapena, a toccare terra. Questo ritarda il sopraggiungere della morte. I cani si dibattono per delle ore prima di morire.”
Leslie deglutì a vuoto.
“E sa come lo chiamano” chiese Semira. “Gli Spagnoli?”
“No”, disse Leslie.Un no che le uscì talmente stentato da risultare quasi incomprensibile.
“Lo chiamano far suonare il pianoforte”, disse Semira.
“Perché i cani nello sforzo disperato di tenere la punta delle loro zampe a contatto con il terreno e sottrarsi allo strangolamento, continuano a spostarle in qui e in là. Sono movimenti simili a delle dita di un pianista.
Leslie rimase in silenzio.Inorridita.
“Già” proseguì Semira, “è stata proprio questa definizione a colpirmi tanto.”Non solo il fatto in sé che li uccidano in quella maniera. Ma il nome che danno a quel gioco crudele. Forse percepiamo maggiormente l’intera violenza del male non là dove si manifesta con ottusa brutalità, bensì là dove la brutalità è accompagnata dal cinismo,perchè si constata che è coinvolta l’intelligenza.Ed è quasi insopportabile dover ammettere che vi sono uomini che fanno certe cose con intelligenza.


Questo thriller mi fa pensare ad uno di quei giochi col labirinto che si trovano nelle riviste di enigmistica; nella casella in alto a destra c’è l’assassino circondato dal labirinto, in basso ci sono decine di entrate e possibili percorsi per raggiungerlo,ma solo uno è quello giusto che porta al killer, gli altri percorsi servono ad ingannare il giocatore.
Siamo in Inghilterra a Scarbororough, paesino della provincia londinese.
Una notte, nella brughiera, viene brutalmente assassinata una bella baby sitter, Amy Mills che , finito il suo lavoro, stava tornando a casa. Qualche tempo dopo, sempre nella stessa brughiera, sempre in una notte di tregenda viene assassinata un’anziana, Fiona Barnes.L’ispettrice Valerie Almond insieme al fido agente Reek viene chiamata ad indagare; spera di fare presto e bene, meglio dei puzzoni di Scotland Yard. Ma i casi sono complicati, si tratta di un serial killer? Di uno squilibrato della zona o un pazzo di passaggio? Oppure si tratta di due omicidi ben distinti?
La vecchia Fiona, la sera prima di morire, era stata ospite di amici in una fattoria fuori città. Fiona , quella sera, aveva cenato col vedovo Chad Beckett, del quale era stata in gioventù amica e amante. La cena era stata offerta per festeggiare il fidanzamento di Gwen, figlia di Chad, col giovane professor Dave Tanner. Questo Dave, era profondamente odiato da Fiona, che quasi come una madre apprensiva, aveva fatto indagini su di lui scoprendo la sua natura di truffatore e imbroglione quindi, temendo che il suo amore per Gwen nascondesse in realtà solo mire sulle proprietà dei Beckett, quella sera aveva avuto un alterco violento con lui e aveva smascherato il professore di fronte a tutti gli ospiti.
Dave , cinico ma orgoglioso, era andato via, ma quella sera non fù l’unico ad allontanarsi. Altri due ospiti, amici della famiglia Becktt, Colin e Jennifer Brankley ambigui e nemici di Fiona lasciarono anzitempo la tavolata. La stessa Gwen, in lacrime, abbandonò la festa. Tempo dopo, Leslie Cramer, la figlia legittima di Fiona, trovò tra i file del computer della madre un memoriale. In questo racconto era svelata la vera natura che aveva legato Fiona al vecchio Chad e alla fattoria. Nel 1940 in piena guerra, Fiona, ancora bambina, viene spedita con altri ragazzini nelle fattorie della campagna inglese. Fiona non è sola, l’accompagna un pischello, un certo Brian, tratto in salvo da una casa bombardata come unico superstite della famiglia Somerville. Il trauma della perdita di tutto aveva reso Brian muto e ritardato; sul treno che trasporta i bambini evacuati elegge Fiona a sua novella sorella e le si “appicica” come una figurina alla pagina di un album.
Emma Becket(madre di Chad) convince le volontarie della Croce Rossa a lasciarle in affidamento i due bambini.Fiona diventerà, come si è raccontato in precedenza amica di Chad, e i due saranno, durante tutti gli anni del soggiorno “forzato” della ragazzina, sempre seguiti come un ombra bisognosa di affetto da Brian che i due cinicamente chiameranno Nobody, signor nessuno, proprio a sottolineare l’inconsistenza , secondo loro , della presenza, della vita, di questo povero ragazzino.
Questo romanzo è anche un viaggio nella gretezza umana, nell’egoismo più becero, alla fine è solo dando identità a “Mister Nessuno” che si potrà capire molto di più che il semplice nome di un assassino.

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Nobody 2012-04-07 11:48:14 Rokiweb
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Rokiweb Opinione inserita da Rokiweb    07 Aprile, 2012
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NESSUNO

“Per tutti era nessuno
La sua vita è stata un inferno
ma, forse, ha avuto la sua vendetta”

Premetto che è il secondo libro della Link che leggo e devo dire che questa volta non mi ha delusa anzi l’ho trovato bellissimo, scorrevole, semplice e fluido. Capitoli brevi che ti invogliano a proseguire la lettura.
Non voglio dilungarmi troppo con la trama del libro perché se ne è già parlato in altre recensioni precedenti, mi limiterò a dire come ho trovato questo romanzo personalmente.

E’ un romanzo thriller coinvolgente…si thriller perché ci sono degli omicidi strani in periodi diversi che apparentemente sembrano legati tra di loro ma nulla è come sembra…..infatti la particolarità che si incontra in questo romanzo è che con l’andare avanti del libro i delitti sembrano che quasi passano in secondo piano lasciando spazio sempre di più ai personaggi che si faranno conoscere grazie alle indagini della polizia.
Personaggi che all’inizio farai fatica a dargli una collocazione nella trama ma che piano piano si mescoleranno l’uno con l’altro da farteli sembrare colpevoli ed innocenti allo stesso tempo fino ad un finale strepitoso.
Personaggi misteriosi tutti con un segreto nel loro passato che vogliono nascondere, conosceremo i loro difetti, le loro paure, le loro fragilità, le loro storie e di alcuni scopriremo il loro oscuro passato che riaffiorerà con prepotenza nel presente.
Dando così corpo, anima, vita, sensazioni, emozioni e mistero alla trama di questo bellissimo libro che consiglio a tutti di leggere.

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Nobody 2012-01-20 08:46:03 ilardo
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ilardo Opinione inserita da ilardo    20 Gennaio, 2012
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nobody!

il mio 5 al contenuto è giustificato dall'angosciante verosomiglianza alle circostanze di vita di una cerchia di soggetti apparentemente (o quasi) normali, ma che, come tutti del resto, celano insoddisfazioni, insicurezze, forti traumi vissuti. trovo esemplare il modo della Link di rendere ogni personaggio uno pseudoprotagonista, del quale egli stesso(o gli altri al posto suo) analizza la psiche, racconta la storia, elabora i pensieri, concretizza la personalità. è perlopiù un'amara tristezza a impregnarne la trama, il cui tema moralmente forte e contemporaneo di sfondo ne intensifica le emozioni. un giallo? il racconto di un amore impossibile? uno psicologico? un flusso di pensieri e paure? un messaggio di denuncia? una buona miscela di tutto. assolutamente da leggere, a parer mio

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Nobody 2011-04-26 17:11:22 gio gio 2
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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    26 Aprile, 2011
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il male del passato insegue il presente...

Il 4 novembre del 1940 in una Londra fredda,tormentata dai bombardamenti, Brian,un piccolo bimbo di nove anni, dalla mente ritardata sta prendendo per mano una fanciulla di due anni più grande,Fiona Barnes,si sta aggrappando ad essa,insieme salgono su un treno destinato ai minori che verranno affidati alle famiglie nello Yorhire,precisamente a Scarbourough,una splendida località di mare avvolta nel verde della campagna inglese.
A Brian non era legalmente permesso salire su quel treno,lui era "nessuno",i suoi certificati d'identità dispersi contribuirono a riaffermargli quel nome,non solo la sua vita sarà costretta a seguire il percorso per l"inferno",guidata dall'egoismo,la fredda indifferenza e la codardia delle persone che incontrerà nel suo triste cammino, ma altre due generazioni a venire saranno costrette a farne le spese...

Circa mezzo secolo dopo due omicidi sconvolgeranno la quiete nella cittadina di Scaurborough...

Cosi presente e passato si rincorrono...

L'autrice,Charlotte Link,narra con stile accuratamente raffinato e fluido,una storia a cavallo di due tempi,sonda in modo eccellente la psicologia dei personaggi creandone un quadro che ai nostri occhi si rivelerà "autentico",il cinismo e le brutture nella mente dei personaggi verranno "smascherati",insieme ai loro incubi,i loro segreti,le loro debolezze...
Ogni singolo personaggio diviene "protagonista",su ognuno viene fatta luce cosi che quasi ogni componente può essere considerato un potenziale assassino,tutti "sembrano" possedere un alibi...
Ma non sembra sia li dove l'atrice ci voglia portare,man mano la lettura prosegue i delitti sembrano allontanarsi,come due che punti svaniscono nella nebbia per poi riemergere solo in fine mostrandoci quanto il male può progredrire,si può protrarre,allungare attraverso una catena nella quale leggiamo il dolore trasformato in odio,il volto dell'animo umano non nutrito dal calore ma bensi solo dall'idifferenza,dalla freddezza e dell'egoismo.

Consigliato a chi si aspetta più un romanzo drammatico ben intricato,piuttosto lontano dal
classico giallo anche se pure la rivelazione finale è davvero sorprendente ... il che mi porta a considerlo un buon thriller psicologico,con una giusta dose di tensione,coinvolgente!
A mio avviso...merita!

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Nobody 2011-04-06 20:15:48 Gondes
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Gondes Opinione inserita da Gondes    06 Aprile, 2011
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NOBODY

Non avevo mai letto questa autrice, ma ho apprezzato molto la sua capacità di imbastire una trama apparentemente semplice con una stile molto raffinato, denso di depistaggi e falsi indizi per far credere quello che lei vuole. Questo gioco è ben architettato e avvincente.
Anche il lettore più attento e avvezzo a questo genere faticherà non poco a trovare il bandolo della matassa, per risolvere il caso prima delle 30 pagine finali dove si svelerà il tutto. La stessa poliziotta che indaga è senza una idea ben precisa sul movente e sul responsabile di questi delitti, proprio per la difficoltà a far combaciare il tutto.

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Nobody 2011-04-05 12:31:10 Enzo63
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Enzo63 Opinione inserita da Enzo63    05 Aprile, 2011
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Nobody

La lettura di questo libro è stata piacevole e coinvolgente.
Un bel giallo "pulito", il racconto è scorrevole, i personaggi con le loro peculiarità - difetti - vizi sono ben descritti e si intrecciano e creano quel giusto alone di incomprensione per rendere al lettore difficile scoprire il colpevole.
Nel giallo inoltre trova spazio un'altra storia che racconta uno spaccato degli anni della seconda guerra mondiale e dei bombardamenti su Londra e questa storia si va ad incastrare nelle vicende odierne e del giallo e rende ancora più ingarbugliata la soluzione.
Bello e consigliato.

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A chi ama i gialli senza necessariamente infarcirli di atrocità ed inutili dettagli macabri.
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