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Bestie

Letteratura straniera

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Gillian Brauner, brillante studentessa nei ruggenti anni Settanta, si innamora perdutamente di Andre Harrow, il carismatico e anticonformista professore del corso di poesia al college; ma è anche attratta da Dorcas, la moglie di Andre, scultrice spregiudicata e intrigante. Ipnotizzata dalle loro esuberanti personalità, si lascia attrarre sempre più dal loro mondo rarefatto, finendo con l'arrendersi alle loro raffinatezze gastronomiche, alle loro pastiglie fiabesche, alle loro carezze. Innocente e ignara, imparerà alla fine il significato dello slogan posto da Dorcas sulle sue scandalose sculture totemiche: "Siamo bestie e questo ci consola". E da preda indifesa si trasformerà in abile cacciatrice.



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Bestie 2018-03-28 07:58:32 68
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68 Opinione inserita da 68    28 Marzo, 2018
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Cenere di un desiderio esclusivo

Desiderio, mistero, inganno, ossessione rappresentano un amore sconfitto o perdutamente sottratto, più verosimilmente mai autenticamente esistito.
Anni ‘70, Gillian, giovane studentessa di un college nel New England, e’ attratta in modo assoluto dal fascino del professor Andre Harrow, insegnante di poesia, figura carismatica e dissacrante che ama circondarsi e frequentare studentesse disponibili ed adoranti.
Andre è sposato con Dorcas, donna sensuale e seducente, scultrice di statue spigolose e rozzamente intagliate, dall’ aspetto animalesco, dotate di un fascino primordiale a risvegliare istinti brutali ed archetipi primigeni.
Gillian prova per lei un sentimento di disapprovazione, risentimento, persino di ammirazione in un rapporto speciale all’ ombra del quale scoprire attitudini, abitudini e sembianze di quella che è ritenuta la propria rivale in amore ed accedere così al mondo segreto di Andre.
Come in tutti gli amori idealizzati, costruiti su un desiderio non corrisposto, nasce e si autoalimenta un legame fatto di pedinamenti, attesa, parole non dette.
L’ amore improvviso e senza sembianze si scontra con la paura e l’ incertezza del non essere riamati, lasciando spazio alla immaginazione ed alle strategie più occulte.
Spesso ci si sente distanti anche nella vicinanza, il proprio egoistico desiderio diviene ossessione manifesta propagandosi come erba infestante.
Una traccia gotica pervade il racconto, ambientazioni cupe, brutali ed animalesche raffigurazioni , ombre ed incendi dolosi ad infestare le colline e gli edifici del college, nessun colpevole apparente, mentre una torbida aria di intellettuale superiorità e misterioso distacco continua ad avvolgere l’ amato professore e la propria consorte.
Abbattute le residue barriere del desiderio, raggiunto il proprio oggetto d’ amore, si vivono estatici momenti di estraniazione ed obnubilamento dei sensi, rapiti dalla forza di passioni e carezze sublimi.
È un sogno prolungato ma non eterno perché un brusco risveglio accompagna sensazioni contrapposte e la cruda evidenza incenerisce le macerie della passione.
L’ amore non è semplice desiderio, spesso segreti insondabili nascondono comportamenti esclusivi e passioni privilegiate.
È allora che sospetto, ansia e rabbia trasformano il sogno in un incubo, da prede diveniamo predatori, riportando alla mente un vecchio adagio: …” Siamo bestie e questo ci consola. Come bestie non conosciamo colpa, nessuna colpa “…
Ora tutto può accadere o essere accaduto, una tragedia annunciata o solo un terribile incidente, il mistero continua e qualsiasi interpretazione, pur ovvia, resta celata.
Un romanzo breve che possiede tratti di sicuro interesse nella idealizzazione e rappresentazione di una passione smodata e portata agli eccessi, arricchita da simbolismi, psicologia, mistero, tratti dark, contrapposizione Eros-Thanatos, ma non del tutto riuscito.
L’ idealizzazione è in eccesso fagocitando personaggi flebili e poco includenti, inseriti in una trama scarna e balbettante, con momenti e pensieri disarmonici che lasciano un senso di confusione e disorientamento fino all’ epilogo, freddo ed enigmatico, espressione inquietante di una passione stravolta e del tormentato vissuto della protagonista.

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Bestie 2011-12-06 18:30:24 Lady Libro
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Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    06 Dicembre, 2011
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Siamo bestie, e questo ci consola...

Oserei definire questo romanzo "strano", anche se probabilmente non sarebbe il termine più appropriato. Non riesco nemmeno a capire se mi è piaciuto o meno: non è da buttare, ma non è nemmeno un capolavoro.

La storia parla di Gillian Braun, timida e riservata studentessa ventenne negli anni settanta, perdutamente innamorata (come tutte le sue compagne del corso) del suo professore di lettere Andre Harrow, sposato con Dorcas, scultrice di "totem" di legno che raffigurano tristi e squallide figure umane e il cui motto, incomprensibile a chiunque, è "siamo bestie e questo ci consola".
In periodi variabili, Dorcas e suo marito "prelevano" una studentessa alla volta come assistente e quando toccherà a Gillian, la ragazza capirà finalmente il significato del motto di Dorcas, cadendo in un'infinita spirale di perversione maligna, e lei stessa alla fine del romanzo, da ragazza semplice e introversa, diventerà una bestia, una carnefice spietata come i suoi mentori, abbandonando le spoglie della preda.
Il tutto avviene sullo sfondo di incendi alla scuola (e il cui autore non sarà mai scoperto), falsi allarmi e misteriose scomparse di studentesse, con tanto di scottanti e sconvolgenti rivelazioni.

Una cosa è certa: i colpi di scena e la suspense non mancano (tranne forse un po'all'inizio che ho trovato lento) e l'adrenalina e la curiosità non mollano mai il lettore.
L'atmosfera gotica e oscura che si respira è perfetta e coinvolgente al massimo, i personaggi sono ben descritti e caratterizzati.
Come ho già ribadito, nelle prime pagine il blocco narrativo è un po' lento e spesso e volentieri anche ripetitivo e fermo sempre allo stesso punto.
Il linguaggio utilizzato mi è parso essenziale ma semplice, come se il libro fosse stato scritto da una giovane e inesperta adolescente alle prime armi in campo letterario (eccetto per tutto quello che riguarda la psiche e l'oniricità).
Un altro aspetto che non ho apprezzato è l'amore e la venerazione smisurata delle studentesse nei confronti del professor Harrow: mi è sembrato di guardare un telefilm in stile "Beautiful" o "Mondo di Patty", o di un anime giapponese. Una va bene, anche due, tre, quattro... Ma tutte quante s'innamorano? Passi per il fascino magnetico e scuse varie, ma il realismo non va totalmente dimenticato!
Comunque sia, non so proprio dire se mi sia piaciuto o meno, perchè i pregi e i difetti si completano a vicenda!
Vos sint iudices, se volete provare a leggerlo o meno.
La mia indecisione non sa che farmi dire...

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Bestie 2010-07-11 18:42:09 gio gio 2
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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    11 Luglio, 2010
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bestie o mostri....???-

Siamo nei ruggenti anni settanta nel Catamount College,Gillan studentessa talentuosa appassionatamente impegnata nel corso di poesia, perde letteralmente la testa per il proffessor Harro.Infatuata dal suo anticonformismo e dalla sua spietatezza arriva a farsi coinvolgere in un ambiguo e malsano rapporto con il professore e la trasgressiva moglie,Dorcas,scultrice che con i suoi totem di legno,,primitivi e ostentatamente osceni ha dato via ad una serie di polemiche e curiosita',in paricolare quello esposto in una mostra intitolato "siamo bestie questo ci consola".Pur essendo in fondo consapevole che anche le sue compagne di campus sono state catturate da questi due personaggi,lei come Marisa,Sybil e Domenique arriva ad annularsi pur di farsi "amare" da questi due depravati,depravati senza cuore.Jojce Carol Oates ci rivela a poco a poco e con grande maestria,usando un linguaggio semplice che non nasconde la meschinista' e l'egoismo di questi due protagonisti,la differenza che divide la lotta contro il conformismo e la mancanza di morale,di rispetto,di sentimenti umani,si servono di queste giovani donne ipnotizzate dal loro fascino,dal loro stile di vita bohemien,che, ingenuaente si lasciano man mano calpestare arrivando alla dipendenza e all'autodistruzione.Gli strani e misteriosi incendi sono collegati,si scopre,a queste vicende,il fuoco diviene un atto simbolico e Gillian rendendosi pienamente consapevole di essere nelle mani di due "mostri" caduti della depravazione nella loro ricerca alla "spietatezza" nel misurarsi con i loro istinti selvaggi,riesce a ribellersi compiendo un atto che io definirei personalmente eroico.Un romanzo intenso e spietato come la frase che Harrow ripeteva durante il corso di poesia "dovete essere spietate!",un incoraggiamento che potrebbe sembrare di per se positivo specialmente per delle aspiranti poetesse e a maggior ragione in quel determinato periodo,anche se in fondo una certa puzza di "bruciato" Gillian gia' la sentiva ma il desiderio di sentirsi amata inizialmente da Andre Harrow ed in seguito anche da Dorcas la trascina in questo sadico "circolo vizioso".

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Bestie 2010-04-22 19:34:30 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    22 Aprile, 2010
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Devi essere spietata....

Una favola nera. E' il primo libro che leggo di questa autrice, sono rimasta colpita della determinazione nella narrazione e dal linguaggio. Un college, due insegnanti carismatici, i totem, le poesie di D.H. Lawrence e le studentesse sono i protagonisti e la passione in collisione con il degrado.

"Come bestie non conosciamo colpa.
Siamo bestie e questo ci consola".


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