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“Cosa odiosissima è la vendetta”?
Sarà pure “cosa odiosissima” la vendetta, come afferma l’autore nelle sue pagine di premessa al testo, ma la serva Corallina, protagonista di questa ambigua commedia goldoniana del 1753, diviene un personaggio di assai alta levatura morale rispetto a tutti gli altri che animano i tre atti dell’opera.
La sua è una figura dal carattere che lo stesso Goldoni etichetta come “tetro”, un’eroina in verità più da tragedia che da commedia (non a caso, a un’attenta lettura, non mancano le analogie addirittura con la “Medea” di Euripide), una donna furiosa e vendicativa che, al fine di ottenere giustizia per il torto subito (l’inganno da parte del giovane Florindo che si serve di lei e punta invece a Rosaura, figlia del padrone Ottavio), non esita a ribellarsi apertamente all’ipocrisia di una società dominata da menzogna e violenza che non si fa scrupolo alcuno di calpestare i subalterni; quella di Corallina – lei che vorrebbe convolare a nozze con il figlio di un mercante – è altresì una ribellione all’ordine sociale costituito, nonché alla propria condizione che non si rassegna a vedere come definitiva e dalla quale non intende affrancarsi sposando il vecchio padrone (“voglio un bel giovinotto” dichiara in apertura della commedia).
Nonostante la lucida freddezza dei propri calcoli, la vendetta non andrà in porto e la scena finale dell’ultimo atto, dopo un gran buio concitato, farà luce sulle conseguenze non positive delle azioni della protagonista, la quale, nonostante tutto, riconoscendo e ammettendo le sue colpe prenderà congedo dal pubblico a testa alta (l’unica fra tutti a poterlo fare).
Meno famosa e meno rappresentata della ben più fortunata “La locandiera” e di altri titoli importanti, “La donna vendicativa” rappresenta senza dubbio un caso particolare nell’ambito della produzione del grande commediografo settecentesco.
Il testo, caratterizzato da una trama coinvolgente e racchiuso in una edizione molto ben curata e interessante per l’analisi che ne viene fatta (Marsilio, 2021, a cura di Giulia Tellini), offre una lettura scorrevole e godibilissima.
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Ne consiglio davvero la lettura, a me è piaciuta molto! :)
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