Dettagli Recensione

 
Uccidi il padre
 
Uccidi il padre 2015-04-07 13:40:08 Vincenzo1972
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    07 Aprile, 2015
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ossessione paterna

Conoscete, vero, Sandrone Dazieri? E' un nome che certo non possono dimenticare gli amanti del genere noir italiano, stile metropolitano alla Scerbanenco per intenderci, autore della fortunata e ben riuscita saga del 'Gorilla' ma che con questo nuovo romanzo decide di avventurarsi nel genere affine del thriller poliziesco.
E sicuramente ha tutte le carte in regola per farlo, poichè oltre alla sua pregressa esperienza come scrittore ha anche realizzato sceneggiature per diverse fiction di grande popolarità nel panorama 'poliziesco' italiano.
Sa quindi come lasciare il segno nei suoi lettori e sa che è sempre garanzia di successo puntare sull'effetto sorpresa, sulla verità tenuta nascosta sino alla fine, mascherata da storie secondarie che poco alla volta si sgretolano come matrioske sino al colpo di scena conclusivo, imprevedibile ed inatteso.
Uccidi il padre è infatti un romanzo che vuole sorprendere, vuole stupire il lettore e disorientarlo presentando una vicenda che inizialmente sembra muoversi nei confini classici di un'indagine investigativa ambientata nella capitale ma progressivamente si allarga a dismisura temporalmente e geograficamente mettendo in relazione tra loro episodi terroristici, organizzazioni e segreti di Stato risalenti a diversi decenni prima.
E l'intento di Dazieri è evidente sin da subito, sin dal titolo direi: un titolo forte, sconcertante, un 'comandamento' in chiara contrapposizione con quello cristiano, un atto contro natura e contro morale, un ordine imperativo a cui potrebbe sottostare solo una persona la cui coscienza è stata annullata e quindi plasmata secondo nuove regole, nuovi schemi imposti dal suo creatore, il Padre.
Ed il Padre sceglie Dante Torre come suo figlio prediletto, rapito in tenera età dalla sua vera famiglia e rinchiuso in un silo di pochi metri quadrati, senza alcun altro contatto col mondo esterno se non una finestrella tramite la quale il nuovo Padre adottivo lo nutre, lo istruisce e lo educa secondo la sua volontà.
E quando, dopo ben dieci anni, Dante riesce a fuggire dal Padre sfruttando una crepa in una parete non ha certo intenzione di comportarsi come il più famoso 'figliol prodigo', sicuramente non torna da lui ma scappa, lontano, il più lontano possibile, per dimenticarlo, per ricostruirsi la sua vita, la sua identità.
Ma il Padre non lo abbandona, il Padre lo osserva crescere nel mondo.. forse era proprio questo il suo scopo, lasciarlo libero nel mondo per studiarlo, compiacersi della sua creazione.. perchè Dante ora non è più colui che crede di essere, Dante ora è il Figlio.
Un piano perfetto.. o quasi, sin quando la poliziotta romana Colomba Caselli coinvolge Dante nelle indagini per la scomparsa di un bimbo di sei anni dopo il ritrovamento del corpo decapitato della madre.
E la scelta di Dante come supporto nelle indagini non è casuale, sia per alcune somiglianze col suo rapimento seppur avvenuto molti anni prima sia per le capacità acquisite durante la sua prigionia, un potere di deduzione sopra la norma che gli consente di percepire ed elaborare anche i minimi particolari di tutto ciò che osserva, una specie di Sherlock Holmes in borghese.
Non nascondo che personalmente gradisco maggiormente l'anima noir di Dazieri ma questo suo esordio nel thriller è sicuramente apprezzabile: ritmo incalzante, adrenalinico ma sapientemente dosato, inframmezzato con momenti più introspettivi ed arricchiti da dialoghi ben curati che consentono di soprassedere su alcuni eccessi, ad esempio le abilità di combattimento corpo a corpo della nostra poliziotta, da far invidia a Jean Claude Van Damme, o l'acume sin troppo acuto di Dante.
Una trama fitta e ricca di colpi di scena sino all'ultimo imprevedibile, inimmaginabile resoconto finale.
E sarebbe stato inatteso anche per me se non avessi visto un film, citato anche nel romanzo, a cui la storia di Dante e del Padre è sicuramente ispirata.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
190
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La donna che fugge
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
2.8 (3)
Ambos mundos
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
Il mantello dell'invisibilità
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Se solo tu mi toccassi il cuore
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Tutti su questo treno sono sospetti
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'orizzonte della notte
Pesci piccoli
Omicidio fuori stagione
Tutti i particolari in cronaca
Il giudice Surra e altre indagini in Sicilia
La forma dei sogni
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America
Soledad. Un dicembre del commissario Ricciardi
Sua Eccellenza perde un pezzo
Il sale sulla ferita
L'educazione delle farfalle
Il cliente di riguardo
L'ultimo ospite
La morra cinese
Colpo grosso ai Frigoriferi Milanesi
Colpo di ritorno