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Il boss è immortale
 
Il boss è immortale 2019-01-29 09:36:37 ornella donna
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    29 Gennaio, 2019
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Bernard Bastiani tra camorra, alchimia e amori mal

Torna l’ispettore Bernard Bastiani, già protagonista de Il mercante di quadri scomprasi, ne Il boss è immortale: un romanzo intrigante che mescola con abilità e sapienza narrativa temi affascinanti quali l’alchimia, il tentativo umano di raggiungere l’immortalità, e la camorra.
L’ispettore Bastiani, un uomo sobrio, sbrigativo e di poche parole, era:
“ispettore capo ora, aveva accettato malvolentieri il trasferimento all’Interpol. Si sentiva come un attore non più protagonista, con il nome scritto in minuscolo sulla locandina. I superiori avevano deciso che la sua esperienza fosse più utile in attività investigative a livello internazionale e il recupero delle opere d’arte apriva fronti di lotta al crimine che andavano oltre la tutela del patrimonio. (…) Lui era cresciuto in provincia e vestiva come un funzionario pubblico: fresco di lana grigio in tutte le stagioni, camicie scure e anonime cravatte, se si ricordava di metterne una. A volte, un dolcevita nero accentuava l’aria trasandata e vissuta, che è poi l’immagine comune dell’uomo francese. “.
Ora si ritrova ad affrontare una serie di eventi inspiegabili: una giovane studentessa inglese, Luisa, viene rapita e scompare nel nulla, e nessuno si premunisce di chiederne un eventuale riscatto. Parallelamente il vecchio boss di camorra, don Michele, sta morendo afflitto da un male incurabile, e dal suo letto di morte formula richieste a dir poco sorprendenti. Cosa c’entra lui in tutto questo e chi è Michele?
“Un uomo piuttosto bello e dai modi gentili, dal suo saper dare ordini con uno sguardo e vederli eseguiti all’istante. Non si domandava da dove scaturisse tanto potere.”
Il suo mondo è:
“le cose nel mondo di don Michele, di un codice del disonore che appestava l’aria, marchiava generazioni di giovani, condannava al sottosviluppo territori e popolazioni.”
Lui ha un figlio, Luca, allontanato ben presto da Napoli, portato lontano per sottrarlo a qquesto mondo, dove diventa avvocato a Londra. Ora il padre lo manda a chiamare, rompendo una promessa fatta molto tempo prima. Perché? Cosa vuole da lui?
Parallelamente accade un fatto insolito: dalla Cappella Sansevero, a Napoli – la cappella famosa per il Cristo velato, un fine velo di marmo appoggiato impalpabilmente come una leggera stoffa sul corpo del figlio di Dio- scompare una delle due macchine anatomiche custodite all’interno, ovvero il corpo di una donna conservato con arti, viscere e vene. Che cosa sono le macchine anatomiche?
“Le macchine anatomiche. Sono perfette: hanno ossa, vene, arterie, organi interni, occhi… insomma tutto il corpo. Non si sa cosa rappresentino, perché nessuno è mai riuscito a decifrare gli studi del Principe. Pare si fosse ispirato al culto dei morti dell’antico Egitto e che volesse riprodurre con metodi e materiali moderni le tecniche di conservazione delle mummie.”
Il tutto è assurdo ed inquietante. E il colonnello Gianni Gagliano, incaricato delle indagini non comprende nulla o poco, e chiede la collaborazione di Bastiani. Il colonnello:
“era a capo della sezione recupero di opere d’arte, istituita in considerazione dell’importanza del patrimonio italiano. Aveva appena ricevuto un encomio. (..) aveva uno stile ricercato : abito blu di taglio sartoriale, camicia azzurra, cravatta di seta Marinella e scarpe inglesi. Il colonnello era di qualche anno più giovane, ma capelli brizzolati e baffetti bianchi lo invecchiavano. Era di statura media, dotato di un fisico asciutto e slanciato imbellito dai lineamenti regolari degli uomini del Sud.”
Le indagini, complesse e difficili, conducono i due fino a Lione, nei meandri oscuri dell’alchimia e del conseguente tentativo di assicurarsi l’immortalità a lungo cercata e mai ottenuta. Un libro affascinante. Una narrazione asciutta, fredda, distaccata, che non lascia spazio ad inutili fronzoli, e che risente della professione dell’autore, Michele Nava, giornalista. Un testo che si svolge tra passato e presente, per una lettura che corre spedita attraverso il racconto e lo sviluppo di temi ammalianti quali il processo alchemico, il coinvolgimento in questo procedimento di facoltosi membri del Vaticano, e in ultimo la camorra e il suo mondo abietto. Veramente un ottimo libro.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha amato Massimo Nava, Il mercante di quadri scomparsi.
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